L’ottimo Wimbledon di Lorenzo Sonego si conclude con la sconfitta negli ottavi contro Roger Federer, nella prima partita della carriera giocata sul Centre Court. Il 26enne torinese ha giocato alla pari nel primo set, ma dall’interruzione per pioggia in poi il match è scivolato inesorabilmente dalla parte del campione svizzero. Il Diario da Wimbledon con coach Gipo Arbino, che ci ha accompagnato per i primi nove giorni dei Championships raccontando le tre belle vittorie raccolte dall’azzurro sull’erba londinese, si chiude con le considerazioni a caldo dell’allenatore di Sonego poco dopo il ko contro Roger.
Gipo, Berrettini due anni fa con Roger a Wimbledon fece cinque giochi e oggi è nei quarti. L’esperienza gli è servita… Credi possa succedere lo stesso con Lorenzo?
“Sicuramente Matteo ha saputo trarre gli insegnamenti giusti da quella partita, visto il suo percorso da allora. Lorenzo cercherà di fare qualcosa di simile. Sicuramente quando si gioca contro Roger si è condizionati da tutto quello che rappresenta, sebbene uno cerchi di non pensarci. Probabilmente questo succede in misura minore col passare degli incontri, però al momento Federer incute ancora questa sensazione”.
Il momento chiave del primo set è stata la ripresa dopo la sospensione per pioggia: Lorenzo ha fatto doppio fallo sulla palla break. Dal punto di vista mentale è una lezione?
“Fatico a digerire i due giochi persi nel primo set da 40-0 e servizio. E poi sì, l’interruzione va gestita in modo diverso. Se, come successo, ci si trova subito a palla break al primo punto quando si ricomincia, la cosa più razionale da fare è servire una prima palla a tre quarti di velocità. Però, quando sei lì, è difficile rinunciare a servire forte…”.
Sul piano tecnico-tattico, abbiamo visto Lorenzo faticare un po’ troppo in risposta, soprattutto sullo slice di Federer. Condividi?
“Sì, condivido, assolutamente Lorenzo deve migliorare la sua risposta e sarà su questo che ci concentreremo prossimamente. Anche contro Duckworth la risposta di rovescio non aveva funzionato sempre”.
Quando è uscito dal campo ti ha guardato e ti ha sorriso. Una bella sensazione?
“È stato bello, lui è sempre sorridente. Abbiamo fatto un gran torneo e siamo soddisfatti. Purtroppo quando di là c’è Federer sei condizionato, c’è poco da fare. Ha un carisma pazzesco”.