Fatta la tara sui fisiologicissimi alti e bassi occorsi qua e là, sembra corretto dire che l’estate di Camila Giorgi da Eastbourne in poi è stata e continua a essere di gran livello. Dieci giorni dopo la fine dalle rincuorante esibizione olimpica, la tennista da Macerata è tornata in ufficio nel Québec per l’incrocio con Elise Mertens, uscendone con una vittoria bella da inserire nella collezione includente le migliori degli ultimi anni. Nei due precedenti, l’ultimo a Praga lo scorso anno, Camila non era riuscita a sottrarre più di quattro game in un set alla fiamminga; fiamminga che peraltro, nei molti incroci della carriera con le nostre connazionali, vantava un minaccioso record di dodici vittorie e tre sconfitte.
Nona testa di serie a Montreal, Mertens ha osservato la tradizione favorevole interrompersi, perlopiù impotente, rimessa di tanto in tanto in carreggiata da qualche immancabile sventatezza commessa dalla Nostra, comunque pochino per pensare di giocarsela davvero. Primo set indirizzato in modo piuttosto netto dalla buona vena mostrata da Giorgi con dritto e servizio, girato su due game specifici: nel terzo, finita sotto 0-40, la numero uno italiana è uscita dalla buca con l’aiuto di tre consecutive prime; nel quarto, per contrappasso, ella ha piazzato il break dirimente mettendo una gran pressione in risposta e quindi forzando la belga a due esiziali doppi falli. Al quarto set point, dopo aver gettato alle ortiche i primi tre, Camila ha chiuso il parziale al minuto trentatré, e aperto a un secondo set decisamente più movimentato.
La bilancia tra errori e vincenti da cinema ha cominciato a riassestarsi su livelli prossimi alla norma, ma l’opachissima versione odierna di Mertens, peraltro non dissimile da quella vista a Tokyo, è riuscita ad approfittarne il giusto. Giorgi ha concesso un pizzico più del consentito in battuta tra sesto e ottavo gioco, complicando quest’ultimo con tre doppi falli, ma con personalità accresciuta dalle recenti gioie di campo ha cancellato tutte e cinque le palle break concesse nel complesso segmento di partita. Esattamente come nel primo set, scampato il pericolo l’erede di Paròn Sergio si è prodotta in un game di risposta superlativo, strappando la possibilità di servire per l’incontro. Qui qualche demone è tornato a visitare le Marche centrali: alcuni scarabocchi e massime uno smash proprio brutto hanno costretto Giorgi a cedere la battuta per la prima volta nel match e chissà, a rimettere in discussione tutto. La giornata era di quelle splendenti, tuttavia, non meno di quanto fosse opaca quella vissuta dalla collega. Un altro break all’undicesimo gioco, una nuova possibilità per chiudere la questione, stavolta colta.
Al secondo turno Camila dovrà evitare di sprecare la lodevole prestazione odierna: Podoroska è scomoda, ma alla portata, e Petra Kvitova, possibile futuro ostacolo piazzato da quella parte di tabellone, ultimamente non chiude la porta a nessuna. Si può fare un bel torneo. Torneo che continuerà a coinvolgere Coco Gauff, facilmente padrona del match con Sevastova e Sloane Stephens, brava a rimontare a Dayana Yastremska un terzo set quasi andato. Dietro la lavagna Garbine Muguruza, accompagnata all’uscita da Siniakova al termine di una partita di lettura, per così dire, difficilina: avanti due a zero nel primo set, la spagnola di Caracas ha ceduto la frazione inaugurale subendo sei giochi consecutivi, prima di restituire l’identico parziale nel secondo, chiuso con un bagel, e cedere a una preparazione fisica imperfetta quello decisivo. Intanto il pubblico di casa potrà continuare ad applaudire Rebecca Marino, indomita: l’ex stella promessa del tennis canadese ha battuto senza appello Madison Keys e al secondo round avrà Paula Badosa.
