Il mese di agosto deve esser molto caro agli dei del tennis: l’8 agosto del 1981 infatti è nato Roger Federer (anche Auger-Aliassime, che però ha poca anzianità e pochi ‘gradi’ per meritarsi le copertine) mentre il 9 agosto del 1938 è nato Rod Laver. A completare questa triade di monumenti della racchetta c’è Pete Sampras, all’anagrafe Petros Sampras nato a Potomac, Maryland il 12 agosto 1971 – che quindi oggi compie cinquant’anni.

L’ex tennista di origini greche è stato un vero e proprio dominatore nel suo periodo raggiungendo quota 14 Slam, con l’ultimo arrivato proprio nel torneo che ha concluso la sua carriera, lo US Open 2002. Per molti anni quella cifra sembrava quasi inarrivabile e lo stesso Sampras in passato ha affermato che pensava sarebbero passato molto più tempo prima che quel suo record venisse battuto.

Introdotto nella International Tennis Hall of Fame nel 2007, Pistol Pete si è sempre fatto vedere relativamente poco nel circuito (soprattutto se paragonato a suoi ex colleghi che hanno intrapreso carriere di commentatori TV o allenatori), ma il segno che ha lasciato con i suoi risultati e il suo gioco è indelebile. Compie oggi 50 anni una vera leggenda di questo sport, dotato di un servizio micidiale il quale spesso era seguito a rete per la chiusura al volo. Il gioco di Sampras era sempre dedito all’attacco, e opposto allo stile da ribattitore di Agassi si è creata un’alchimia spumeggiante che ha rivitalizzato il tennis durante gli anni ’90. La loro rivalità ancora oggi viene considerata una delle più avvincenti di questo sport, la quale alla fine dei conti vide Sampras concludere in vantaggio 20-14 negli scontri diretti sul suo connazionale.