ATP NextGen Finals, il Gruppo B: ecco chi sono Korda, Musetti, Baez e Gaston

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ATP NextGen Finals, il Gruppo B: ecco chi sono Korda, Musetti, Baez e Gaston

Seconda parte di un approfondimento sui profili dei protagonisti del torneo di Milano: Sebastian non è solo un figlio d’arte, Lorenzo è la speranza d’Italia, Sebastian l’argentino tascabile che prova a sorprendere, Hugo ha confermato il suo talento a Bercy

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Lorenzo Musetti - ATP Sofia 2021 (ph. Ivan Mrankov)
 

Candidati scelti, sorteggi fatti, Allianz Cloud, già Palalido, tirato a lucido. Martedì semaforo verde alla quarta edizione del masterino riservato agli auspicabili campioni di domani, i quali restano naturalmente autorizzati alle più intime pratiche apotropaiche. Sospinte, o forse gravate, dalle ormai note innovazioni tecnologico-regolamentari, le finalissime delle future stelle della racchetta ripartono dopo l’anno sabbatico imposto dalla pandemia, senza il campione in carica e prima testa di serie designata. Intento alla volata, infine rivelatasi insufficiente, per qualificarsi alle Finals vere, Jannik Sinner ha deciso di marcare visita: andrà a Stoccolma, già sicuro del posto da prima riserva a Torino, ma intanto il fantasma del kid di Sesto Pusteria aleggerà nel cielo sopra Piazzale Stuparich.

Non è stato l’unico, Jannik, a decidere di marinare l’evento, per il sommo disappunto dell’Associazione professionisti, che dello slogan “Next Gen” ha inondato la propria campagna promozionale nell’ultimo concitato lustro. Niet anche da parte di Felix Auger-Aliassime, il quale avrebbe pure sperato di partecipare al Masters dei grandi, e di Jenson Brooksby, sorpresona dell’anno esplosa nell’estate nordamericana, che sarebbe volentieri salito sull’aereo non fosse stato per un guaio ai muscoli addominali.

Si farà con quel che c’è, e francamente non è nemmeno pochissimo. Senza Jannik e Felix, il ruolo di guida spetta di diritto a Carlos Alcaraz, il diciottenne baby fenomeno del tennis mondiale recente responsabile dello stop alla corsa torinese di Sinner. Gli appassionati italiani, nonostante l’assenza di Sinner, potranno gustarsi il tennis estroso di Lorenzo Musetti; attenzione poi a Sebastian Korda e Brandon Nakashima, ai quali sono affidate le speranze di un tennis americano che non sta certo vivendo il miglior periodo della sua storia; al duo argentino composto da Juan Manuel Cerundolo e Sebastian Baez; ai talenti della vecchia Europa Holger Rune e Hugo Gaston. E allora aspetteremo, vedremo, capiremo, se la stelle in pectore della racchetta mondiale abbaglieranno il futuro con i loro talenti, o se invece resteranno abbagliate dalle sempre insidiose luci della ribalta. Intanto, almeno per cinque giorni, divertiamoci, senza farci turbare oltremisura da pronostici impossibili: vi proponiamo intanto un approfondimento (diviso in due parti) sui profili dei protagonisti che si metteranno in evidenza nei prossimi giorni di tennis all’Allianz Cloud, esaminando quelli del Gruppo B dopo aver passato in rassegna le giovani stelle inserite nel Gruppo A.

Sebastian Korda – Miami 2021 (foto Twitter @ATPTour)

SEBASTIAN KORDA (Stati Uniti, 2000, #2, rovescio a due mani)

Record stagionale nel circuito maggiore: 27-17

Record totale: 32-19

Record indoor nel 2021 (Challenger inclusi): 9-4

Titoli ATP: 1 (Parma); finale persa a Delray Beach

Titoli Challenger: 1 (Quimper)

Posizione nella Race to Torino: #31

Ranking ATP: #39

Migliori punteggi stagionali: Parma (250, W), Miami (180, QF), Wimbledon (180, 4T), Delray Beach (150, F), Quimper (100, W)

Confronti diretti con gli avversari del girone (Challenger e Futures inclusi): 0-1 vs Musetti, 0-0 vs Baez, 0-0 vs Gaston

Il grande figlio d’arte del tennis contemporaneo (suo padre Petr vinse l’Australian Open del 1998, titolo mai inficiato dalla squalifica per doping avvenuta qualche mese dopo), Korda è ancora lontano dall’essere il miglior atleta di casa (la sorella Nelly è la numero uno mondiale di golf nonché oro a Tokyo) ma di sicuro è un balsamo per i puristi. Apparentemente placido, Sebastian colpisce in maniera estremamente naturale ed è dotato di gran tocco, possedendo una naturale tendenza al colpo spettacolare, cosa che gli porterà molti fan, come si è potuto vedere durante il bel terzo turno perso a Bercy contro Medvedev la scorsa settimana.

Risiede in Florida, dove infatti ha giocato alla grande, raggiungendo la finale a Delray Beach e i quarti a Miami; il suo primo titolo è però arrivato in Italia, sulla terra rossa di Parma. Nonostante la statura importante (per il sito dell’ATP è alto 196 cm), finora non è riuscito a trovare la quadra al servizio, come dimostrato da quella commedia dell’assurdo che è stata la sua sconfitta agli ottavi di Wimbledon per mano del poi argento olimpico Karen Khachanov in cui i due si sono breakkati ben tredici volte nel solo quinto set! Le statistiche dimostrano la sua maggiore affinità per la risposta, almeno al momento: è ventesimo nel return rating, quattordicesimo per punti vinti contro la prima e ventesimo contro la seconda. Il classe 2000 sta però lavorando sulla battuta, passando da un’impostazione classica con la platform stance ad una pinpoint stance, cosa che gli dovrebbe permettere di trovare velocità più elevate.

Lorenzo Musetti – Roland Garros 2021 (via Twitter, @atptour)

LORENZO MUSETTI (Italia, 2002, #3, destro, rovescio a una mano)

Record stagionale nel circuito maggiore: 20-20

Record totale: 35-29

Record indoor nel 2021 (Challenger inclusi): 9-8

Titoli ATP: 0; semifinale ad Acapulco e Lione

Titoli Challenger: 0; finale ad Antalya 1 e Biella 2

Posizione nella Race to Torino: #42

Ranking ATP: #58

Migliori punteggi stagionali: Acapulco (200, SF), Roland Garros (180, 4T), Lione (90, SF), Biella 2 (75, F), Parigi Bercy (61, 2T)

Confronti diretti con gli avversari del girone (Challenger e Futures inclusi): 1-0 vs Korda, 0-1 vs Gaston, 0-0 vs Baez

Possiamo dire senza temi di smentita che Lorenzo Musetti sarà il giocatore più atteso dagli appassionati milanesi. D’altronde sia lui che il suo coach Simone Tartarini sono molto vicini agli appassionati italiani: durante gli Slam del 2021 hanno infatti scritto un diario quotidiano per gli appassionati di Ubitennis, raccontando sensazioni ed esperienze dai più grandi palcoscenici della racchetta come Flushing Meadows a Porte d’Auteuil.

Quando gioca a tennis, Musetti cammina su una linea sottile: nelle giornate migliori il suo gioco è senza tempo, in quelle negative è anacronistico. Non c’è niente che Musetti non sappia fare a livello prestidigitativo sui 23,78×8,23 del rettangolo tennistico, dai tweener alle palle corte millimetriche passando per l’arioso rovescio monomane (quasi un unicum fra le nuove generazioni) e slice sibillini. Il suo problema, al momento, sono i colpi che fanno la differenza nel tennis contemporaneo, vale a dire il servizio (più la prima che la seconda) e il dritto, mancanze che spesso lo costringono ad inseguire nello scambio e a doversi inventare soluzioni estemporanee la cui efficacia rispecchia i gusti propriocettivi degli appassionati ma non i canoni del tennis percentuale.

Anche la sua stagione non ha avuto mezze misure: straordinaria fino al Roland Garros, dove è stato avanti di due set contro Novak Djokovic esprimendo un livello di gioco siderale, e deludente nei mesi successivi, segnati da problemi personali e chiusi con un bilancio di cinque vittorie e tredici sconfitte. Nelle ultime settimane Musetti è sembrato ritrovare un po’ di sicurezza, e sul suolo amico sembra avere le armi giuste per scrollarsi di dosso l’ultimo periodo, anche perché ricordiamo che con i set a 4 invece che a 6 ci sono molte più probabilità di finire sul suo terreno preferito, vale a dire quello del tie-break: nell’ultimo anno è addirittura secondo per percentuale di game si spareggio vinti – è anche diciottesimo in risposta alla seconda e diciassettesimo nel rendimento sotto pressione.

Sebastian Baez (ph. Borna Mohač | Zagreb Open)

SEBASTIAN BAEZ (Argentina, 2000, #6, destro, rovescio a due mani)

Record stagionale nel circuito maggiore: 1-1

Record totale: 49-14

Record indoor nel 2021 (Challenger inclusi): 0-0

Titoli ATP: 0

Titoli Challenger: 5 (Concepcion, Santiago del Cile 1, Zagabria, Santiago del Cile 3 e Buenos Aires); finale a Bratislava, Kiev e Santiago del Cile 2

Posizione nella Race to Torino: #72

Ranking ATP: #111

Migliori punteggi stagionali: Zagabria (84, W), Concepcion (80, W), Santiago del Cile 1 (80, W), Santiago del Cile 3 (80, W), Buenos Aires (80, W)

Confronti diretti con gli avversari del girone (Challenger e Futures inclusi): 0-0 vs Korda, 0-0 vs Musetti, 0-0 vs Gaston

Oggetto misterioso parte seconda. Come si può evincere dal suo ranking nella Race to Torino, in realtà Baez è il giocatore con meno punti ottenuti nel 2021, ma parte con il sesto seed perché le prestazioni che sono valse il sorpasso a Rune e (soprattutto) a Gaston sono arrivate “fuori tempo massimo”, cioè la scorsa settimana.

Come Cerundolo, Baez ha giocato quasi solo sulla terra, dove il suo metro e settanta dà il meglio: le uniche eccezioni sono le qualificazioni per Wimbledon e per lo US Open, dove ha perso rispettivamente al primo e al terzo turno (a Flushing Meadows ha davvero sfiorato l’accesso al main draw, soccombendo 8-6 al tie-break del terzo contro Christopher Eubanks). La sua unica partita vinta a livello ATP è arrivata ad Amburgo, dove ha passato un turno da lucky loser prima di ritirarsi per infortunio.

Detto questo, il secondo Sebastian del torneo è stato estremamente continuo a livello Challenger: ha raggiunto ben otto finali a livello Challenger, tre delle quali curiosamente a Santiago del Cile in due diversi momenti dell’anno, e ha vinto cinque titoli. Se quindi non avrà forse gli strumenti tecnici per competere per la vittoria finale, di sicuro avrà l’autostima generata dalle tante vittorie di quest’anno.

Hugo Gaston – Roland Garros 2020 (via Twitter, @rolandgarros)

HUGO GASTON (Francia, 2000, #8, mancino, rovescio a due mani)

Record stagionale nel circuito maggiore: 9-6

Record totale: 44-27

Record indoor nel 2021 (Challenger inclusi): 10-7

Titoli ATP: 0; finale a Gstaad

Titoli Challenger: 0; finale a Roma 1, Iasi, Tulln e Barcellona

Posizione nella Race to Torino: #61

Ranking ATP: #67

Migliori punteggi stagionali: Bercy (205, QF), Gstaad (150, F), Iasi (60, F), Tulln (60, F), Roma 1 (48, F), Barcellona (48, F)

Confronti diretti con gli avversari del girone (Challenger e Futures inclusi): 0-0 vs Korda, 1-0 vs Musetti, 0-0 vs Baez

Se c’è un tennista che arriva alle Intesa Sanpaolo Next Gen Finals con il vento in poppa, questo è Hugo Gaston. Come scritto all’inizio della presentazione degli otto milanesi, infatti, il piccolotto mancino ha appena raggiunto i quarti di finale al Masters 1000 di Parigi Bercy, guadagnandosi per la prima volta l’accesso in Top 100 e battendo due colleghi Next Gen come Musetti e Alcaraz.

Parigi è decisamente la sua città: il grande pubblico l’ha infatti conosciuto durante la fantastica corsa agli ottavi del Roland Garros 2020, quando ha battuto Stan Wawrinka al terzo turno prima di portare Dominic Thiem al quinto. Il pubblico della Ville Lumière è pazzo di lui, e vedendolo giocare si capisce perché: alto appena 173 cm, Gaston unisce una tigna impressionante ad un tocco fuori scala, ammattendo più di un avversario con i suoi frequenti ma non per questo prevedibili drop shots. Si tratta di un giocatore che probabilmente non vincerà moltissimo in carriera ma che non lascerà mai nessuno indifferente; il suo match con Musetti nel round robin potrebbe trasformarsi in un’autentica macchina del tempo per gli spettatori presenti. 

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