Matteo Berrettini giocherà per la prima volta il Rio Open a febbraio

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Matteo Berrettini giocherà per la prima volta il Rio Open a febbraio

L’ATP 500 brasiliano, disputatosi per l’ultima volta nel 2020, riparte da nomi del calibro di Dominic Thiem, Casper Ruud e Carlos Alcaraz. Speranze per Del Potro

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Matteo Berrettini - ATP Belgrado 2021 (via Twitter, @atptour)
 

Il carioca Rio Open è storicamente uno degli anelli deboli del circuito ATP 500, essendo il culmine di una stagione, quella della terra invernale sudamericana, non conduttiva al più vicino grande appuntamento del circuito maschile, vale a dire il Sunshine Double (ci si riferisce ovviamente ad annate con un calendario “tradizionale” pre-COVID). Questo assunto potrebbe però essere clamorosamente smentito il prossimo anno, visto che il torneo brasiliano ha presentato una prima entry list (quasi più un teaser) davvero di grido: include infatti Dominic Thiem (per la verità l’unico top player che è anche un habitué della manifestazione), Carlos Alcaraz, Casper Ruud, Pablo Carreno Busta e, soprattutto, Matteo Berrettini e Juan Martin Del Potro.

Delle speranze della Torre di Tandil abbiamo scritto a parte, e si può solo incrociare le dita a riguardo. Per il tennista capitolino, invece, si può parlare di una grande novità di programmazione: Berrettini non ha infatti mai giocato nessuno dei tornei sudamericani (Rio, Cordoba, Baires e Santiago), di solito terreno fertile per i tennisti italiani (Mager è finalista uscente proprio a Rio, per esempio, mentre Fognini e Cecchinato hanno vinto tornei dello swing in anni recenti).

Ma, lo sappiamo, Matteo è un tennista molto lontano dai canoni classici del tennis azzurro, pur rimanendo un eccellente interprete sul rosso in virtù dei suoi dritti liftati e delle sue eccellenti smorzate (la lentezza della superficie gli dà anche un pochino più di tempo per caricare dal lato sinistro): durante il 2021, è stato il sesto miglior giocatore del circuito per punti ottenuti sulla superficie polverosa in virtù della finale di Madrid, della vittoria di Belgrado 1 e dei quarti raggiunti al Roland Garros, dove è andato molto vicino a portare Djokovic al quinto.

Per quanto riguarda gli altri nomi, la presenza di Thiem in Australia è sempre più in dubbio: non è quindi da escludere che decida di inaugurare la stagione sulla superficie con cui ha la sua affinità elettiva, mettendo incontri nelle gambe in vista della parte nevralgica della campagna; qualora non dovesse giocare l’Happy Slam, peraltro, the Dominator si presenterebbe fuori dai primi quaranta del mondo, vista l’uscita dei 1200 punti della finale raggiunta nel 2020 – sarebbe il suo ranking peggiore dal maggio del 2015.

Sia lui che Casper Ruud vennero battuti da Gianluca Mager nell’ultima edizione del Rio Open: di sicuro però lo scandinavo arriva al torneo sulle ali di uno status decisamente diverso rispetto a quello che aveva ormai quasi due anni fa. Alcaraz, infine, ha un legame molto speciale con il 500 brasiliano: vi ha infatti vinto il suo primo match ATP, un’epopea di tre ore contro Albert Ramos-Vinolas nel 2020, annunciando a nemmeno 17 anni il suo talento sempre più fulgido.

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