Djokovic in volo per Dubai. Il presidente serbo: "L’Australia si è umiliata". E papà Srdjan: "50 proiettili al petto di Novak"

Australian Open

Djokovic in volo per Dubai. Il presidente serbo: “L’Australia si è umiliata”. E papà Srdjan: “50 proiettili al petto di Novak”

Mentre il n. 1 del mondo sta lasciando l’Australia, inizia il vortice di reazioni. E tra i colleghi tennisti non manca chi prende le sue parti: dalla Cornet a Isner, passando per Opelka e Stakhovskiy

Pubblicato

il

Novak Djokovic - US Open 2018
 

Novak Djokovic ha lasciato l’Australia con un volo Emirates destinazione Dubai, decollato alle 12.30 italiane di questa domenica. La marea di conseguenze che si genereranno dopo la decisione dei giudici australiani della Corte Federale ha già iniziato a manifestarsi e una delle voci più dure sull’espulsione definitiva di Djokovic dall’Australia è stata quella del padre del tennista stesso. Srdjan Djokovic infatti ha dato sfogo alla sua frustrazione via social con un altro commento sopra le righe e in linea con l’atteggiamento tenuto durante tutta la vicenda. “L’attentato al miglior sportivo del mondo è finito, 50 proiettili al petto di Novak” ha scritto Srdjan, prima di chiudere con una frase che non può non essere intesa come un chiaro riferimento al record di 21 Slam tanto agognato da Djokovic: “Ci vediamo a Parigi” ha aggiunto il padre.

Per il presidente serbo Aleksandar Vucic, Novak Djokovic può tornare a testa alta nel suo Paese. In alcune dichiarazioni alla stampa dopo il decreto di espulsione del campione dall’Australia, Vucic ha detto di aver parlato con il tennista e di avergli detto che tutti lo aspettano in Serbia, tutti attendono che torni nel suo Paese dove è sempre il benvenuto. “Quelli che pensano di aver affermato dei principi hanno dimostrato di non avere principi. Hanno maltrattato un tennista per dieci giorni per poi prendere una decisione che conoscevano dal primo giorno. L’Australia si è umiliata da sola, ha detto il presidente serbo. Per il momento Novak è diretto a Dubai e non è ancora chiaro se si fermerà lì o farà direttamente ritorno in Europa.

Intanto tra i tennisti inizia a sorgere l’idea che forse le autorità australiane non si sono comportate proprio nel modo più cordiale possibile nei confronti del numero 1 del mondo. Fino a ieri a dare sostegno morale a Djokovic era stato principalmente Nick Kyrgios mentre ora, a processo concluso, stanno venendo fuori altri messaggi di conforto. “So troppo poco per giudicare la situazione. Quello che so è che Novak è sempre il primo a difendere i giocatori. Ma nessuno di noi si è fatto sentire questa volta. Sii forte” ha scritto la tennista francese Alize Cornet. Reilly Opelka invece ci ha tenuto a ribadire un episodio che sottolinea la passione del serbo per i fan. “Non era difficile per lui vaccinarsi? Beh, un’altra cosa che non era così difficile per Novak è stato rimanere sul campo di allenamento per un’ora in più nel 2008 a Cincinnati per firmare ogni pallina per ogni bambino presente. Io ero uno di loro. Insomma ha fatto anche un sacco di grandi cose per questo sport.”

Anche l’altro gigante americano John Isner si è schierato in difesa del serbo con queste parole: “Nole ha sempre e sempre avrà classe. Per quanto mi riguarda è una leggenda assoluta che ha portato tanto bene a milioni di persone in tutto il mondo. Questo non è giusto”. Ha detto la sua anche l’ormai ex-tennista Sergiy Stakhovskiy: “Un giorno molto triste nella storia del tennis. È triste quando la politica batte il buon senso… La legge è una per tutti, ma le interpretazioni sono diverse per tutti. Vergognoso prendere di mira uno a causa delle sue convinzioni che sono diverse dalle altre. Intanto, dopo il comunicato del diretto interessato sulla vicenda, alcune fonti vicino al giocatore affermano che Novak Djokovic non rilascerà dichiarazioni fino al termine dell’Australian Open 2022.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement