Le dichiarazioni dei tennisti sul caso Djokovic, dal no comment di Tsitsipas alla difesa di Kyrgios e Zverev

Australian Open

Le dichiarazioni dei tennisti sul caso Djokovic, dal no comment di Tsitsipas alla difesa di Kyrgios e Zverev

L’australiano ribadisce il suo nuovo amore per Djokovic: “Voglio che Nole vinca il torneo”. Critico De Minaur, più diplomatici Medvedev e Osaka

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Alexander Zverev - ATP Cup 2022 Sydney (foto Twitter @ATPCup)
 

La vicenda relativa a Novak Djokovic continua a far tenere il mondo del tennis e non solo con il fiato sospeso. Non è ancora chiaro il destino del campione serbo, che al momento si trova detenuto nel Park Hotel di Carlton, il centro di detenzione per gli immigrati in attesa di giudizio fornito dal governo australiano. Il ricorso di Djokovic presso la Corte Federale sarà nella notte italiana (e mattinata australiana), ma in attesa del verdetto molti suoi colleghi si sono espressi durante il Media Day su una situazione che sta sicuramente condizionando l’ambiente attorno all’Australian Open.

LA BROMANCE CON KYRGIOS

Mentre delle parole di Nadal abbiamo raccontato questa mattina, molto più esplicito nel suo supporto a Djokovic è stato il padrone di casa Nick Kyrgios, in passato molto critico verso il numero uno del mondo ma che dall’inizio della vicenda non ha fatto altro che dare ragione nelle sue dichiarazioni al tennista serbo. “È tornato in detenzione ed è assurdo. Siamo amici ora. Non vedo l’ora che l’estate australiana sia finita, così potremo giocare. La festa che farà dopo Melbourne sarà fottutamente pazza. Affitterò una casa e sarà fuori di testa, c****“. Il tennista australiano ha continuato così le sue dichiarazioni su Instagram, nel suo tono sempre esuberante. “Voglio che Nole vinca il torneo. Sarebbe pazzesco. Voglio poter girare per Melbourne con la maglia “Idemo Nole” e una mascherina con sopra Djokovic. Se i cittadini di Melbourne non fossero stati così colpiti dalle restrizioni non sarebbe diventato un problema così grande [l’arrivo di Djokovic ndr]. Io capisco che ognuno ha le sue opinioni, ma mi dà fastidio che persone come Tsitsipas o Nadal e altri lo stanno trattando come Novak Djokovic, non come un essere umano“.

LE PAROLE DEGLI ALTRI GIOCATORI

Molto più duro un altro aussie, vale a dire Alex De Minaur: “Gli australiani hanno dovuto passare un brutto momento. […] Se volevi venire qui dovevi essere vaccinato con due dosi. Stava a lui, al suo giudizio e alle sue scelte“. Molto più diplomatici e distaccati, invece, due delle giovani stelle più importanti del tennis mondiale, Stefanos Tsitsipas e Naomi Osaka. La tennista giapponese si è espressa così sulla questione: “Penso che sia una situazione spiacevole. Ad esempio, è un giocatore così eccezionale, ed è un po’ triste che alcune persone possano ricordarlo in questo modo“. Osaka non ha messo bocca sulla gestione del governo australiano: “La gestione della cosa sta a loro“. Sembrano quasi scocciati dalla situazione mediatica generata dal caso-Djokovic De Minaur e Tsitsipas: “Non lo nascondo, è su ogni giornale da un paio di settimane e ne parla chiunque“, ha detto il tennista greco, che nei giorni scorsi aveva detto qualcosina di più, “[…] Si è parlato poco di tennis in queste due settimane, e non è una bella cosa“. Durante la conferenza pre-torneo il finalista del Roland Garros ha anche detto: “Sono qui per parlare di tennis, non di Djokovic”.

I RIVALI IN CIMA ALLA CLASSIFICA

Non poteva mancare l’opinione dei numeri due e tre della classifica mondiale, Daniil Medvedev e Alexander Zverev. Il tennista tedesco si è mantenuto lontano dalle polemiche, pur facendo trasparire un tiepido supporto verso Djokovic. “Non credo che sarebbe venuto qui se non avesse pensato che sarebbe stato in grado di giocare e se non avesse pensato di avere i documenti giusti per stare nel Paese. […] Non so abbastanza della situazione, ma penso che se non fosse stato Novak Djokovic allora non si sarebbe creata questo dramma. Sul resto non posso commentare perché non sono un politico. Capisco la prospettiva degli australiani e del governo. […] Io penso che non sia molto giusto per una persona venire qui e non poter giocare“.

Sentimento riecheggiato da Medvedev: “Se ha un’esenzione valida per stare in questo Paese e fare quello che vuole, allora dovrebbe giocare. Se l’esenzione non è valida o qualcos’altro non è valido, qualsiasi Paese può negarti l’ingresso. So che il primo ministro ieri ha detto no. Non ho davvero letto perché da nessuna parte. Sarei interessato a sapere il motivo“.

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