Australian Open, Berrettini: "Alcaraz è in forma, ma io vivo per queste partite"

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Australian Open, Berrettini: “Alcaraz è in forma, ma io vivo per queste partite”

Il N.1 italiano commenta la vittoria su Kozlov: “Buon livello nei punti importanti”. E sul match con Alcaraz: “Queste condizioni favoriscono me”

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2022 AUSTRALIAN OPEN, Matteo Berrettini (ITA), Photo © Ray Giubilo
 

Giunto in conferenza stampa in seguito alla vittoria ottenuta contro Stefan Kozlov, Matteo Berrettini ha scambiato qualche battuta con i giornalisti in maniera decisamente più tradizionale rispetto a quanto successo lunedì, quando un problema allo stomaco gli aveva impedito di concludere il Q&A.

L’attenzione si è ovviamente soffermata sul match odierno ma anche su quello che sarà il terzo turno più atteso della competizione, vale a dire quello contro quel Carlos Alcaraz che nelle prime due uscite è sembrato in grandissima forma nonostante la mancanza di partite pre-torneo. Nell’unico precedente l’iberico classe 2003 aveva vinto nei quarti dell’Erste Bank Open di Vienna per 6-1 6-7(2) 7-6(5), ma stavolta Matteo sente di poter fare meglio.

Di seguito le domande della conferenza in italiano:

Lorenzo Ercoli, Tennis Italiano: Tornando anche al match con Nakashima, dato che poi non hai fatto la conferenza stampa. Dopo questi due incontri quali sono le cose di cui sei contento e quelle che vuoi rivedere?

Berrettini: “Mi dispiace di non essere riuscito a finire lunedì ma dovevo andare in bagno! Oggi credo di aver espresso un buon livello nei momenti importanti, ho lavorato in modo positivo durante la pre-season quindi mi sento bene. Ogni match ti porta a giocare in un certo modo, ma la fiducia per fare bene c’è. Il prossimo match sarà più difficile di questo, ma anche i due avversari precedenti mi hanno messo in difficoltà per alcune caratteristiche di gioco. Comunque sono contento della mia forma e di aver raggiunto il terzo turno di uno Slam un’altra volta”.

Lorenzo Ercoli, Tennis Italiano: C’è un avversario che attendi di affrontare?

Berrettini: “Mi piacerebbe giocare la finale di Wimbledon contro mio fratello! Non lo so, è tanto che non gioco contro Rafa, ma ogni partita è difficile, il livello medio si è alzato parecchio secondo me“.

Ubaldo Scanagatta, Ubitennis: In cosa potrà essere diversa questa partita rispetto a quella dello scorso ottobre a Vienna [vinta da Alcaraz in tre set], su cosa punti per farla girare a tuo favore questa volta?

Berrettini: “Innanzitutto conto sul mio tennis. Inoltre io sono un giocatore che tende a conoscere meglio gli avversari giocandoci contro più volte. Quella partita si è decisa su pochi punti nonostante lui stesse giocando ad un livello pazzesco, soprattutto nel primo set. Sono rimasto agganciato al match pur non giocando la mia miglior partita. Lui è aggressivo e si muove bene, ma sento che le caratteristiche di questo campo mi danno la possibilità di fare bene, è uno dei giocatori più caldi, lo sappiamo, ma si vive e ci si allena per giocare partite così, quindi sono pronto“.

LE DOMANDE DELLA STAMPA INTERNAZIONALE

Durante la conferenza in inglese, Berrettini ha detto una cosa interessante su Kozlov: “Lui è un giocatore curioso, sembra quasi farti addormentare perché a volte colpisce apposta più piano. In questo modo tu rallenti istintivamente con i piedi e lui può tessere la sua tela come un ragno. Giocatore molto particolare, non l’avevo mai affrontato nemmeno da junior“.

Non poteva infine mancare una domanda a tema Djokovic, l’avversario che l’ha battuto negli ultimi tre Slam giocati che però non è presente a Melbourne: “Sicuramente è diverso senza Novak, è il migliore del mondo e ha vinto gli ultimi tre Slam, quindi sì, le cose sono diverse ma io devo concentrarmi su Carlos“.



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