Australian Open, Medvedev: "Il padre di Tsitsipas parlava in greco prima di ogni mia risposta"

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Australian Open, Medvedev: “Il padre di Tsitsipas parlava in greco prima di ogni mia risposta”

Il N.2 ATP è pronto per la finale con Nadal: “Sappiamo che dal primo all’ultimo punto combatterà al meglio, ed è quello che cercherò di fare pure io”

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Daniil Medvedev - Australian Open 2022 (foto Twitter @AustralianOpen)
Daniil Medvedev - Australian Open 2022 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

Continua la sua striscia positiva negli Slam Daniil Medvedev, che con la vittoria di oggi contro Stefanos Tsitsipas porta a tredici le vittorie consecutive nei tornei dello Slam a partire dal primo turno contro Richard Gasquet allo US Open. Il tennista russo si è tolto anche lo sfizio supplementare di battere un giocatore con cui non è in ottimi rapporti, per usare un eufemismo, quale il N.4 ATP, con gli attriti tra i due che risalgono al Master 1000 di Miami del 2018 e sono proseguiti anche ora che entrambi sono al top del tennis mondiale. Il numero due del mondo, e possibile numero uno in caso di vittoria domenica, è stato come al solito molto disponibile nel rispondere ai giornalisti nella consueta conferenza stampa post-partita. Di seguito il suo Q&A.

LA QUERELLE CON APOSTOLOS TSITSIPAS E CON L’ARBITRO

Da fuori si potrebbe descrivere la tua strada verso la finale in Australia come tumultuosa ed emotiva. Tu come la descriveresti?

Daniil Medvedev: “È stato fantastico [sorridendo, ndr]. […] È iniziato tutto con il match con Nick, che è stato semplicemente emozionante in tutti gli aspetti. Penso che sia iniziato lì, e questa energia ha continuato ad andare avanti in altri modi durante ogni partita. Qualche partita è stata folle, per vari motivi, mentre quella con Felix è stata solo pazza in termini di tennis e punteggio. Le partite con Stefanos sono sempre emozionanti. È stato un bel percorso e sono felice di avere la possibilità di vincere il titolo domenica”.

Perché ti sei arrabbiato così tanto con Stefanos e il suo coaching? Pensi che stesse barando?

Daniil Medvedev: “Non penso che stesse barando. Prima di tutto mi sono rotto, mi sono un po’ arrabbiato. Ho pensato che l’arbitro avrebbe potuto gestire un po’ meglio il pubblico, solo per dire: ‘Silenzio, per favore, o qualcosa del genere’. Non l’ho visto farlo spesso e ho commesso un terribile doppio fallo; poi ho ricevuto un warning quando stavo solo mostrando a tutti che avevo i crampi, e in più non potevo lanciare la palla con la mano sinistra perché tutti stavano urlando, quindi il mio servizio è stato terribile. Ad essere onesti, prima di ogni risposta suo padre parlava greco. Non lo so, forse sta dicendo, dai, dai, non c’è problema. Ma poi ho chiesto all’arbitro se poteva parlare. Ha detto che può parlare ma non può dargli consigli. Poi ho detto: parli greco? In caso contrario, quello (Apostolos ndr) sta parlando, parlando, parlando. Non so cosa dica, ma se è un allenatore. Non considero il coaching come un imbroglio, ma dovrebbe essere un warning. Allora la seconda a quel punto sarebbe valsa qualcosa.

Non voglio soffermarmi sulle cose negative stasera, ma ti faccio solo un’altra domanda sullo sfogo e tutto il resto. È stato chiesto questo a Stefanos quando è arrivato prima, e ha messo in dubbio la tua maturità. Mi chiedevo solo se avessi una risposta a questo.

Daniil Medvedev: “No, non voglio entrare troppo in questo argomento, perché durante il match non ce l’avevo con Stefanos. Ho solo parlato della regola, perché, ripeto, non so cosa stesse dicendo suo padre. Forse stava solo incitando il figlio. È completamente consentito. Non ci sono problemi. Ma sta dicendo qualcosa in greco poco prima della mia risposta, e io sono lì, mi sento come se gli stesse persino dicendo dove servire. Non lo so. Non so il greco. Stessa cosa per l’arbitro. Dovrebbe solo, non so, parlare prima con Stefanos e, non lo so, chiedergli di dire qualcosa a suo padre. Se il mio allenatore mi parlasse in francese prima di ogni punto, anche io direi: ‘Basta. Non è permesso’. Quindi si trattava solo di questo. Ancora una volta, niente di personale contro Stefanos”.

[NOTA: durante la partita, Barbara Schett ha riportato che il supervisor ha incaricato Eva Asderaki, giudice di sedia greca, di mettersi in una postazione vicina al box di Tsitsipas per capire se Apostolos stesse effettivamente facendo coaching. Asderaki ha confermato l’infrazione, e infatti Stefanos ha ricevuto uno warning verso la fine della partita]

LA FINALE DEL 30 GENNAIO CONTRO RAFA NADAL

La tua quarta finale. Hai giocato contro i Big Three ogni volta. Cosa porterai dalle finali precedenti in questa?

Daniil Medvedev: “Sono davvero forti, eh? È davvero difficile arrivare in finale, e quando ci arrivo ci sono sempre loro ad aspettarmi. Ma è divertente. Ancora una volta, quando avevo otto, dieci anni giocavo contro il muro e immaginavo che ci fosse Rafa dall’altra parte, o Roger. Novak non c’era ancora, credo. Ora ho la possibilità, sai, di giocare la seconda finale Slam con Nadal. La prima è stata equilibrata, epica. Cercherò di prepararmi bene e devo mostrare il mio meglio, perché è quello che ho imparato delle tre finali che ho avuto prima, che devi fare meglio del 100% per vincere. Questo è quello che sono riuscito a fare allo US Open. È quello che proverò a fare domenica“.

Arrivando alla partita con Rafa, cos’hai in mente? Qual è la mentalità per affrontarlo nella finale di domenica?

Daniil Medvedev: “Ovviamente parlerò di tattica con il mio allenatore. Ma probabilmente sarà una partita fisica. A Rafa piace trascinare gli avversari in scambi lunghi. Piace anche a me. Penso che sarà una grande battaglia. Ma ancora, ricordo la finale dell’anno scorso in Australia, anche se contro un avversario diverso. Cercherò di essere più pronto, più concentrato, pronto a lottare di più e darò tutto quello che ho in termini di tennis, fisicamente, mentalmente. Rafa, sappiamo che dal primo all’ultimo punto combatterà al meglio, ed è quello che cercherò di fare anche io“.

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