Halep si mette in proprio: "Non cerco un allenatore, vado avanti con uno sparring"

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Halep si mette in proprio: “Non cerco un allenatore, vado avanti con uno sparring”

Dopo l’interruzione del rapporto con i connazionali Dobre e Marcu, la romena andrà a Dubai e Doha con uno sparring francese della Mouratoglou Academy. “Cahill mi ha insegnato tanto, è un momento in cui voglio prendermi responsabilità da sola”

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Dopo l’eliminazione agli ottavi dell’Australian Open e la separazione dal tecnici romeni Daniel Dobre e Adrian Marcu, il 2022 di Simona Halep sembra destinato a proseguire senza un allenatore al suo fianco. Almeno nell’immediato. E’ lei stessa a confermarlo ai media del suo Paese, intervistata dal portale Treizecizero.ro in esclusiva. Partendo da alcune precisazioni sulle notizie circolate negli ultimi giorni: “Nessun litigio con Dobre e Marcu – le sue parole – con i quali rimane un buon rapporto. Allo stesso tempo, smentisco ogni contatto con il tecnico polacco Piotr Sierzputowski: non ho un allenatore e non lo sto cercando. E’ un momento in cui voglio prendermi delle responsabilità da sola e sperimentare, anche sulla base dei tanti insegnamenti ricevuti soprattutto nei sei anni con Darren Cahill al mio fianco. Ho tante idee e vorrei valutarle senza la pressione di un team a cui dare conto. Mi ero trovata in una situazione simile tra il 2013 e il 2014 per qualche mese, da giovane mi dava più senso di incertezza, ma non posso dire di essermi trovata male. Ora sono molto più tranquilla e so cosa fare“.

IN PROPRIO – Attesa a partire dalla prossima settimana dalla campagna mediorientale (WTA 500 Dubai e poi WTA 1000 Doha, entrambi vinti negli scorsi anni), l’attuale numero 22 del ranking – che al Melbourne Summer Set ha vinto il primo titolo della sua stagione – porterà con sé uno sparring partner francese della Mouratoglou Academy, dove lei stessa farà base per un successivo periodo di allenamento: “Sarà con me nei due tornei, ma penso anche per un periodo più lungo“. Nel frattempo, il rapporto con Cahill rimane buono anche dopo la fine della lunga collaborazione: “Come già ho avuto modo di dire in Australia, parliamo quasi tutti i giorni, siamo amici e mi dà anche dei consigli quando ne ho bisogno. E’ difficile trovare un equilibrio stabile con un allenatore e con lui l’avevamo trovato, in una relazione tecnica così lunga chiaramente ci sono cose che piacciono di più e altre meno, come in un matrimonio“. Ha funzionato bene, tra due Slam vinti e la scalata al numero uno del mondo. Adesso, però, Simona vuole ballare da sola.

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