Nella notte italiana (in Messico sono 7 ore avanti nel fuso orario) il tabellone dell’Abierto GNP Seguros Open di Monterrey si è allineato agli ottavi di finale, grazie alla disputa degli ultimi tre incontri di primo turno. Sono scese in campo due delle prime teste di serie; prima è toccato alla n.3 del seeding Madison Keys contro la croata Petra Martic (N.85 WTA) e poi è stato il turno della prima forza del tabellone: la tds.n.1 Elina Svitolina contrapposta alla russa Anastasia Potapova (N.115 WTA).
Nel match che apriva il programma Martic è riuscita a superare la finalista dello Us Open 2017 in rimonta dopo aver salvato un match point, con il punteggio di 5-7 7-6(3) 6-3 dopo due ore e venti minuti di pura lotta agonistica. I confronti diretti erano in perfetta parità (1-1), con la croata che aveva vinto in rimonta il primo scontro al secondo turno del Roland Garros 2017 e la campionessa dell’Adelaide International 2 che invece aveva avuto la meglio nel 2019 in due parziali al WTA di Zhuhai. Nel primo set il break decisivo in favore della semifinalista dell’ultimo Open d’Australia è arrivato nel dodicesimo gioco, mentre il secondo parziale si è deciso, dopo uno scambio di break nei primi due game, nel tie-break con l’allungo decisivo di Petra sul 2-1 (due mini-break consecutivi). La frazione decisiva è stata, invece, caratterizzata da una minore solidità dei servizi (sono maturati complessivamente 5 break nel set); con l’ex N.14 delle classifiche che dopo aver sprecato un doppio break di vantaggio ha piazzato la zampata finale nell’ottavo game. Al prossimo round la numero 85 del ranking affronterà Marie Bouzkova, la quale ha superato in rimonta la nostra Sara Errani 4-6 6-2 6-4.
Il secondo incontro di giornata, andato in scena sul centrale dell’impianto messicano, ha visto come protagonisti Elina Svitolina e Anastasia Potapova. Una partita che ha rischiato fortemente di non disputarsi dopo la minaccia di boicottaggio dell’ucraina; la quale aveva richiesto esplicitamente, per scendere in campo nel suo match d’esordio contro la russa, agli enti governativi del tennis (ITF, ATP e WTA) di prendere posizione contro il conflitto russo-ucraino e di seguire le direttive del CIO circa la neutralità degli atleti russi e bielorussi. Dopo il comunicato congiunto dei tre organi direttivi del tennis, con la collaborazione del torneo di Monterrey che ha assicurato la non visibilità di scritte e colori riconducibili alla bandiera russa, l’incontro si è potuto svolgere regolarmente.
Il campo ha avuto poco da dire, un netto 6-2 6-1 in poco più di un’ora. Solamente tre giochi concessi alla N.115 delle classifiche WTA. Un ottimo rendimento al servizio per la campionessa del torneo nell’edizione 2020 (l’ultima con la denominazione di torneo International), che ha fatto registrare il 68% di prime in campo, convertendone il 73%. Bene anche con la seconda (il 55%), oltre ad aver annullato tutti i break point fronteggiati (3/3). Al prossimo turno per l’ex N.3 del mondo ci sarà la bulgara Viktorya Tomova (N.103 WTA), un solo precedente tra le due giocatrici in Billie Jean King Cup (7-6 6-3 per Elina). Nonostante il momento tragico dell’Ucraina, questa vittoria può rappresentare una piccola consolazione per la 27enne di Odessa che certamente viene amplificata dalla motivazione, di arrivare il più lontano possibile nel torneo e nei successivi affinché possa aiutare economicamente i suoi connazionali; data dalla decisione annunciata di devolvere i prize money dei suoi prossimi appuntamenti WTA al suo Paese. Di seguito le sue dichiarazioni più rilevanti nella classica conferenza stampa-post partita:
“È speciale questa vittoria a causa del momento terrificante che stiamo attraversando in Ucraina. Sono passati sei giorni e tutti noi tennisti ucraini e gli ucraini che sono lì, siamo davvero terrorizzati da ciò che sta accadendo. Per me, giocare la partita qui non è stato affatto semplice, non sto giocando solo per me stessa. Sto giocando per il mio Paese, sto giocando per aiutare l’esercito ucraino e le persone bisognose. Ogni vittoria che otterrò sarà molto speciale. Penso che la mia missione sia unire la nostra comunità tennistica per stare con l’Ucraina perché quello che stiamo attraversando è una cosa orribile per tutti gli ucraini”.