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WTA Indian Wells: Muguruza si butta via, fuori anche Pliskova e Svitolina. Avanti Swiatek, Halep e Gauff
Clamorosa sconfitta per la spagnola che perde 12 degli ultimi 13 game. Escono di scena anche l’ucraina e la ceca, mentre vincono le altre big impegnate

A. Riske b. [8] G. Muguruza 0-6 6-3 6-1
Ha senz’altro del clamoroso l’incontro vinto da Alison Riske ai danni di Garbiñe Muguruza, in una gara letteralmente divisa a metà. L’ex numero uno del mondo mette a segno addirittura un bagel nel primo set, amministrando il vantaggio senza strafare e vincendo i primi nove game della partita. Da quel momento, improvvisamente, è come se iniziasse un altro match: la statunitense, fin lì collezionista di errori gratuiti, vince dodici dei successivi tredici giochi, surclassando una Muguruza che – semplicemente e inspiegabilmente – all’emergere delle prime difficoltà ha staccato la spina.
LA PARTITA – Il match comincia subito al meglio per la testa di serie numero otto che, dopo aver tenuto a trenta il primo gioco del match, alla seconda opportunità strappa subito il servizio alla sua avversaria, portandosi poi sul 3-0. Riske pare aver lasciato il dritto negli spogliatoi e, rapidamente, vede scivolare via un set in cui Muguruza si limita ad amministrare, con l’allieva di Conchita Martínez che, nel quarto e nel sesto gioco, strappa ancora il servizio alla statunitense, chiudendo 6-0 in appena 25 minuti. Sono diversi i dati che raccontano al meglio il primo parziale, ma certamente emblematici sono i tre vincenti per parte, segno di una partita tutt’altro che entusiasmante da un punto di vista prettamente tecnico. Dieci gratuiti, 22 errori forzati e 33% di punti vinti con la prima di servizio rispecchiano appieno un set particolarmente deludente da parte della numero 53 WTA.
Anche il secondo parziale sembra raccontare la stessa trama del primo. Riske approfitta di qualche errore di troppo di Muguruza e si arrampica subito fino alla palla break, la prima nel match in suo favore, ma la spagnola serve due ottime prime da sinistra e passa subito a condurre. La numero nove del mondo concede qualche opportunità alla statunitense che, però, continua a regalare troppo con il dritto e, trovatasi a dover salvare un break point, commette un sanguinoso doppio fallo. Sul 6-0 3-0 in suo favore, Muguruza allenta la presa e, dopo 43′, regala a Riske un sorriso e la prima palla game del match, che viene sfruttata. Al servizio nel quinto gioco, l’ottava testa di serie commette due doppi falli, cedendo la battuta per la prima volta nella sua partita: è la svolta del match. La numero 53 del mondo ci crede, ritrova finalmente il dritto e, incredibilmente per quanto visto fino a pochi minuti prima, impatta sul 3-3. È decisamente un’altra partita: aiutata dagli omaggi della sua avversaria, Riske passa a condurre 4-3, confermando il break poco dopo. Non ci sono vie di mezzo: dopo nove giochi consecutivi di Muguruza ne arrivano sei per la statunitense, che da quello 0-6 0-3 concede appena sette punti nei successivi sei game, pareggiando il computo dei set con un a dir poco inatteso 6-3. Drastico il calo al servizio della testa di serie numero otto, che passa dall’82% di punti vinti con la prima del primo parziale al 50% del secondo.
Nel parziale decisivo, l’ex numero 18 del mondo vince i primi otto punti, cinque dei quali sono gratuiti della spagnola che sembra aver perso totalmente il controllo. Con le spalle al muro – e dopo gli otto giochi consecutivi inanellati dalla sua avversaria – Muguruza prova a scuotersi, operando il contro break e costruendosi diverse opportunità per salire sul 2-2, non riuscendo però mai a chiudere e venendo nuovamente privata del servizio. Rapidamente, la numero 53 del ranking tiene la battuta a zero e vola sul 4-1. Al cambio di campo l’ex numero uno del mondo scaglia la racchetta a terra ed è curioso notare che, nemmeno un’ora prima, era stata Riske la protagonista di una scena pressoché identica, segno di quanto rapidamente questo match abbia cambiato padrona. Muguruza pare aver già imboccato la via degli spogliatoi, proseguendo un’interminabile serie di errori e capitolando 0-6 6-3 6-1. Per la statunitense è la decima vittoria in carriera contro una top10, la terza consecutiva contro la spagnola, capace di vincere appena 7 punti su 23 al servizio nel set decisivo e solamente uno degli ultimi tredici game dell’incontro. Riske colleziona appena la seconda vittoria in carriera dopo aver perso 6-0 il primo set: era successo solamente nella finale di ‘s-Hertogenbosch 2019 contro Kiki Bertens. Al prossimo turno attende Madison Keys, testa di serie numero 25 del torneo, che ha superato la giapponese Doi in tre set (6-4 3-6 6-1).
ANCHE PLISKOVA E SVITOLINA SALUTANO LA CALIFORNIA – Le altre due grandi sorpresa di giornata sono le eliminazioni di Karolina Pliskova ed Elina Svitolina, che in tre set cedono rispettivamente a Danka Kovinic e Harriet Dart. Nella prima serata italiana è scesa in campo la ceca che, un po’ come Muguruza, non è stata in grado di sfruttare le diverse chance a sua disposizione. Archiviato il primo set per 6-2 – parziale in cui ha strappato tre volte il servizio alla sua avversaria – Pliskova ha mantenuto il controllo sulla partita, portandosi a condurre anche nel secondo set, spingendosi fino al 5-2. Giunta al momento di servire per il match nel nono game, qualcosa si è inceppato nel tennis (e nei pensieri?) della testa di serie numero sette, che ha perso il servizio nonostante non avesse concesso palle break dal primo gioco della partita. Kovinic ha così messo in fila, uno dopo l’altro, sei game a cavallo del secondo e del terzo parziale, non riuscendo mai però a dare la spallata decisiva al match. Anche nel terzo set, infatti, l’ex numero uno del mondo è stata in vantaggio, arrivando a condurre 4-3 ma, da quel momento, un’altra mini-striscia di tre giochi consecutivi ha permesso alla montenegrina di chiudere 2-6 7-5 6-4. Al prossimo turno la numero 71 del ranking affronterà la testa di serie numero 28 Ljudmila Samsonova.
Il terzo upset di questo venerdì porta la firma di Elina Svitolina a cui, come per le altre due nobili decadute, non sono certo mancate le opportunità. Il primo set è stato molto combattuto, con palle break per entrambe in sette degli otto giochi totali. A prevalere è però la maggiore esperienza e talento dell’ucraina, che nonostante qualche difficoltà al servizio mostra ottime doti in risposta, chiudendo 6-2. In avvio di secondo parziale, la testa di serie numero 12 si porta anche avanti di un break (2-1 e servizio), ma da quel momento il match gira lentamente e inesorabilmente. Piovono break, tre dei quali operati da Dart che impatta il conteggio dei set sul 6-3, mettendo a segno cinque game consecutivi tra la fine del secondo e l’inizio del secondo parziale. Sotto 3-0 e servizio per la britannica, Svitolina recupera uno dei due break di svantaggio ma, ormai, è troppo tardi. Nei successivi due game in battuta la numero 122 WTA concede appena un punto, strappando il servizio dell’ucraina per l’ottava volta nel match e centrando la sua prima vittoria in carriera contro una top20: 2-6 6-3 6-3. Ad attenderla al terzo turno ci sarà Kaia Kanepi, che contribuisce all’ecatombe di teste di serie eliminando la venticinquesima, Belinda Bencic (6-4 6-3).
AVANTI (A FATICA) LE ALTRE BIG – Approdano al terzo turno Iga Swiatek, Simona Halep e Coco Gauff. La testa di serie numero tre polacca fatica non poco (almeno inizialmente) contro l’ucraina Anhelina Kalinina. Dal 3-1 e servizio in suo favore nel primo parziale, Swiatek cede la battuta per quattro volte consecutive, incluso nell’undicesimo game, che permette a Kalinina di portarsi in vantaggio per 7-5. Da lì, però, la partita assume un’unica padrona, con la numero quattro del mondo che vince dodici dei successivi tredici giochi, archiviando la pratica 5-7 6-0 6-1 in due ore esatte di gioco. Per lei al terzo turno ci sarà Clara Tauson, in un interessantissimo scontro tra due giovani grandi promesse.
Terzo turno di fuoco quello che vedrà protagoniste Simona Halep e Coco Gauff, giustiziere rispettivamente di Ekaterina Alexandrova e Claire Liu. La romena, vincitrice di questo torneo nel 2015, parte molto bene e chiude agevolmente 6-2 il primo set, vincendo un anche punto spettacolare al termine di uno scambio durissimo che le ha permesso di portarsi in vantaggio di due break.
Decisamente più combattuto il secondo parziale, dove entrambe concedono (e annullano) solamente una palla break. La svolta arriva nel decimo game, dove la testa di serie numero 24 perde il servizio addirittura a zero, consegnando per 6-4 la seconda frazione alla russa. La reazione, tuttavia, è immediata, con Halep che piazza un break in apertura e uno nel quinto gioco, trionfando 6-2 4-6 6-2. Combattuto a metà il derby a stelle e strisce tra Cori “Coco” Gauff e Claire Liu: il primo parziale, infatti, è a senso unico, chiuso 6-1 da Gauff a suon di vincenti. Tiratissimo, invece, il secondo set, in cui la numero 87 del mondo sale decisamente di livello e, contemporaneamente, la classe 2004 inizia a concedere qualcosina in più. Il risultato sono i sette game ai vantaggi, cinque dei quali con dodici o più punti disputati. La sedicesima testa di serie tenta l’allungo definitivo in due occasioni, venendo però prontamente raggiunta dalla sua avversaria. Né sul 4-3 né sul 6-5 (in entrambi casi con il servizio a disposizione), infatti, Gauff riesce a chiudere, mancando anche un match point nel dodicesimo gioco. Il tiebreak è la conclusione più giusta e logica: Liu si arrampica fino al 3-1 ma, da quel momento, vincerà solamente uno dei successivi sette punti, con Gauff che chiude 6-1 7-6 (4) mentre la sua connazionale esce dal campo quasi in lacrime. Avanza, infine, anche Emma Raducanu, che si impone in un incontro combattuto contro Caroline Garcia, ottenendo la sua prima vittoria in carriera nel deserto californiano.
WTA Indian Wells, i risultati di venerdì 12 marzo
(LL) A. Kalinskaya b. [33] A. Cornet 6-4 0-6 6-2
[26] S. Cirstea b. A. Tomljanovic 6-4 7-5
[24] S. Halep b. E. Alexandrova 6-2 4-6 6-2
[16] C. Gauff b. (WC) C. Liu 6-1 7-6
P. Martic b. [19] T. Zidansek 7-5 7-6
[28] A. Samsonova b. A. Li 4-6 6-4 6-3
D. Kovinic b. [7] K. Pliskova 6-2 5-7 6-4
[3] I. Swiatek b. A. Kalinina 5-7 6-0 6-1
[29] C. Tauson b. B. Haddad Maia 6-4 6-3
[23] D. Kasatkina b. (WC) K. Volynets 6-4 4-6 7-5
[15] A. Kerber b. Q. Zheng 6-2 5-7 6-4
(Q) H. Dart b. [12] E. Svitolina 6-2 3-6 3-6
K. Kanepi b. [22] B. Bencic 6-4 6-3
[25] M. Keys b. M. Doi 6-4 3-6 6-1
Il tabellone femminile aggiornato con tutti i risultati
ATP
ATP Astana: Korda supera Medjedovic nella sfida dei tie-break. In finale affronterà Mannarino
Sebastian Korda suda parecchio contro l’allievo di Troicki, Hamad Medjedovic. Terza finale stagionale per il veterano francese, Ofner si consola col best ranking

[5] S. Korda b. [WC] H. Medjedovic 6-7(8) 7-6(2) 7-6(3)
Il numero 28 del mondo e testa di serie numero 5 del tabellone Sebastian Korda è il primo semifinalista dell’Astana Open. Lo statunitense ha superato nella sfida dei tie break il serbo Hamad Medjedovic, vera rivelazione del torneo che con questa partita interrompe la striscia di 8 vittorie consecutive tra cui il successo al Challenger di Maiorca. Anche Korda sta attraversando un ottimo periodo, e per la seconda volta in carriera ha raggiunto la semifinale in due tornei consecutivi; se aveva perso contro Khachanov a Zhuhai la settimana scorsa, oggi invece è riuscito a fare meglio raggiuntendo l’atto conclusivo di un torneo per la sesta volta in carriera. Del resto le condizioni indoor sono estremamente favorevoli al 23enne figlio di Petr Korda, che aveva sempre vinto in semifinale negli altri due precedenti in queste condizioni.
Medjedovic era alla seconda semifinale della carriera – dopo quella persa quest’anno contro Cachin a Gstaad – e lui e Kordanon si erano mai sffrontati prima. Come detto, l’ha spuntata il tennista più esperto col punteggio di 6-7(8) 7-6(2) 7-6(3) impedendo al serbo l’ingresso in top 100.
Primo set: Medjedovic rischia la squalifica, poi vince il tie break
Nei primi game il 20enne serbo si rende pericoloso in risposta, con Korda costretto ad annullare una palla break sia nel quarto che nel sesto game. E proprio in quest’ultima circostanza Medjedovic rischia grosso, colpendo (ovviamente involontariamente) il giudice di linea con una pallata sul polpaccio, un gesto di stizza a seguito di un ace da destra dell’avversario.
Il serbo chiede immediatamente scusa, abbozza una mezza protesta ma alla fine accetta il warning per “court violation” :
“E ti è anche andata di lusso, per fortuna il giudice di linea non si è fatto male….” gli fa notare l’arbitro dell’incontro Ruth Concas. In quel caso sarebbe potuta scattare addirittura la squalifica (formalmente una decisione del supervisor del torneo), proprio come successo a Djokovic allo US Open del 2020.
Gli scambi sono ridotti all’osso, la superficie è rapida e i due protagonisti cercano di approfittarne prendendo in mano l’iniziativa il prima possibile. Entrambi hanno qualche difficoltà negli spostamenti e raramente riescono a ribaltare l’inerzia di uno scambio grazie alla fase difensiva.
Si arriva dunque al tie break senza particolari sussulti, in un set dominato dai servizi: sei ace a testa, 28/32 per Korda con la prima di servizio, 14/21 per Medjedovic con la seconda, tre palle break totali in oltre un’ora di gioco.
Nel tie break Medjedovic è il primo a cedere con un brutto errore di dritto, ma Korda nel ‘punto a punto’ è tra i più generosi a livello ATP e restituisce immediatamente il mini break.
Medjedovic trova una riga che non esiste sul 5-6 e subito dopo anche l’americano annulla un set point con una deliziosa combinazione smorzata/passante (7 pari) per poi sfiorare addirittura il colpaccio sull’otto a sette con una risposta di dritto che termina larga di un soffio.
Il figlio di Petr guarda la foto del suo dritto largo di pochi millimetri e crolla: prima subisce l’ennesimo ace della wild card serba e poi sbaglia un dritto banalissimo, col tie break che si chiude dunque col punteggio di 10 punti a 8 in favore del 20enne di Novi Pazar.
Secondo set: si va ancora al tie break, ma stavolta lo domina Korda
Korda si procura due palle break consecutive nel corso del secondo game ma Medjedovic gliele annulla grazie a due prime vincenti.
Da quel momento comincia il dominio dei servizi, col serbo che riesce ad alzare la sua percentuale di prime (dal 56% del primo set al 68% del secondo) e la tds numero 5 che invece in pratica non perde un punto: Korda infatti chiuderà il set con cinque punti totali persi al servizio (uno solo con la prima, 16/17).
Nel tie break stavolta l’americano riesce subito a scappare nel punteggio e a giocare di conseguenza con maggiore tranquillità i punti decisivi: nello scambio i colpi di Korda hanno infatti davvero poco margine sulla rete, un colpo vincente ed un nastro possono essere separati da pochi millimetri di fiducia.
Il tie break si conclude col punteggio di 7 punti a 2, con Korda che chiude con un ace.
Terzo set: Medjedovic schiacciato dalla rabbia e dalla pressione
Anche il terzo set è estremamente parco di scambi lunghi, e i due tennisti sono dominanti alla battuta: zero palle break e ben sette game in cui il tennista in risposta non va oltre il ’15’. Sul 5-4 dopo l’ennesimo servizio vincente, il numero 120 del mondo chiede l’intervento del fisioterapista per un fastidio all’inguine della coscia destra, e dopo un breve consulto esce dal campo per ricevere un medical time-out. Ripreso a giocare, l’andamento del match non cambia, e anche il sengo di ‘ok’ verso il coach Viktor Troicki conferma il buon stato fisico di Medjedovic nonostante la fasciatura sulla coscia. Dopo due ore e 42 minuti, e 18 turni di battuta tenuti per parte, si giunge al tie break per la terza volta nel match.
Il serbo al primo punto sbaglia un dritto in lunghezza e concede subito un mini-break; Korda non è da meno e mette in rete un rovescio in uscita dal servizio. Il dritto di Medjedovic è comunque in fase calante e dopo altri due gratuiti con questo fondamentale, il 20enne lascia uscire tutta la sua rabbia rompendo la racchetta al suolo con un sol colpo. Il giudice di sedia applica il regolamento e quindi la seconda ammonizione costa a Hamand un punto di penalità: 4-1 per Korda. Il vantaggio per il figlio d’arte americano è tale da non destare preoccupazioni, e al primo match point arriva la vittoria per 6-7(8) 7-6(2) 7-6(3) dopo due ore e 49 minuti.
Medjedovic, seppur l’amarissimo finale, lascia il campo a testa alta tra gli applausi del pubblico kazako, mentre Korda si ferma ad accontentare i fan più piccoli per gli autografi.
[6] A. Mannarino b. S. Ofner 6-4 6-2
Tutto facile per Adrian Mannarino nella seconda semifinale di giornata dell’Astana Open: il veterano francese (35 anni, numero 34 del ranking) ha sconfitto in due rapidi set il 27enne austriaco Sebastian Ofner (numero 58, nel pieno del miglior momento della carriera, con questa semifinale entrerà per la prima volta in carriera nella top50) e martedì 3 ottobre alle ore 11.30 italiane sfiderà in finale Sebastian Korda in un match sulla carta davvero interessante.
Sarà infatti il primo confronto diretto tra due dei giocatori più talentuosi presenti nei primi 40 del ranking mondiale: da una parte l’eleganza moderna del figlio di Petr, dall’altra il braccio mancino del veterano che nel corso degli anni è invecchiato come il buon vino, togliendosi uno sfizio dietro l’altro (Mannarino ha vinto il primo titolo ATP nel 2019 a ‘s-Hertogenbosch dopo sei finali perse consecutivamente).
Mannarino nel primo set si è trovato sotto per quattro giochi a due, ma a quel punto ha messo a segno un parziale di 4 game a zero, dal 2-4 al 6-4, approfittando di una superficie rapida che mette in risalto il suo estro e allo stesso tempo regala un pizzico di velocità ai suoi colpi che invece veloci non sono.
Ofner non si è più ripreso e nel secondo set Mannarino ha cambiato ancora marcia sul due pari con un altro parziale di quattro giochi consecutivi.
6-4 6-2 in un’ora e dieci minuti.
Per il mancino francese sarà dunque la quattordicesima finale della carriera (tre vittorie, dieci sconfitte), la terza della stagione dopo la vittoria a Newport con Michelsen e la sconfitta a Maiorca con Eubanks.
Korda invece disputerà la sesta finale in carriera (una sola vittoria, a Parma, nel 2021 contro Cecchinato) e la seconda di un 2023 segnato dall’infortunio al polso dopo quella persa con tanti rimpianti ad Adelaide con Djokovic.
Jacopo Gadarco
ATP
ATP Pechino: Alcaraz è in semifinale, nessun problema con Ruud
Il norvegese parte meglio ma Carlos Alcaraz in pochi minuti diventa padrone del match e chiude con un parziale di 12 game a 3

[1] C. Alcaraz b. [7] C. Ruud 6-4 6-2
Continua il percorso netto di Carlos Alcaraz al China Open di Pechino. Il 20enne spagnolo deve infatti ancora perdere un set nel torneo e in generale ancora nessuno dei suoi avversari è riuscito ad arrivare a 5 in un set (nella giornata di domenica Lorenzo Musetti ha raccolto solamente quattro game in totale, ad esempio): la vicenda diventa ancora più preoccupante (per gli avversari, ovviamente) se pensiamo che oggi Casper Ruud (numero nove del mondo, finalista in carica delle Finals) non si è per nulla comportato da sparring partner, lottando fin dal primo game della partita (ventidue punti, oltre 15 minuti) ed esprimendo il miglior tennis dei suoi ultimi mesi.
Alcaraz però ha subito ricucito lo svantaggio iniziale con una semplicità disarmante, dominando senza problemi il resto del match vinto 6-4 6-2 e mettendo in mostra tutto il gustoso repertorio.
La sua rincorsa al numero uno del mondo continuerà in semifinale col vincente del match tra Sinner e Dimitrov.
LA CRONACA DELLA PARTITA:
Primo set: Ruud vince un game infinito e prova a scappare, ma Alcaraz si riprende in fretta
Nemmeno il tempo di cominciare e la partita entra subito nel vivo grazie ad un game di apertura di ben ventidue punti totali (un quarto d’ora abbondante) che alla fine vede prevalere Ruud: il norvegese tiene il servizio alla quarta palla game dopo aver annullato cinque palle break (una delle quali al termine di uno scambio brutale, 24 colpi intensissimi).
Il numero 2 del mondo sembra subire il contraccolpo, nel game successivo perde il servizio a 30 con addirittura tre errori gratuiti consecutivi e Casper ne approfitta portandosi rapidamente sul 3 a 0.La tempesta passa in fretta per Alcaraz che in poco tempo ritrova tranquillità e ricuce sul 3 pari (dopo aver annullato una palla break sul 2-3 grazie ad un deliziosa smorzata di dritto).
Il livello dello scambio resta comunque alto per gran parte del primo set: Ruud esprime il miglior tennis dei suoi ultimi mesi, appoggiandosi con apparente facilità ai traccianti dello spagnolo, ma allo stesso tempo la sua strategia di gioco risulta a conti fatti piuttosto innocua per Alcaraz, che sembra avere tutto il tempo del mondo per esprimere la sua fantasia e il classico bagaglio di smorzate, lob, serve and volley e accelerazioni improvvise.
La strada è ormai tracciata per un comodo finale di set per la testa di serie numero 1, che sul 3 pari breakka ancora l’avversario prima di chiudere senza ulteriori patemi col punteggio di 6-4 (ultimi due turni di servizio conquistati a zero).
Da segnalare la percentuale di prime di Alcaraz: 70%, spesso alla ricerca dalla risposta di rovescio dell’avversario.
Secondo set: Alcaraz strappa definitivamente la partita con due passanti consecutivi e raggiunge la semifinale
Il momento decisivo arriva nel terzo gioco con Ruud al servizio e un game che sembra ricordare il primo (infinito) della partita. Il norvegese stavolta però non riesce a salvarsi perché Alcaraz si inventa due passanti strepitosi, uno dietro l’altro (il primo di rovescio, il secondo di dritto) e strappa definitivamente il match.
Ruud non può più contenere lo strapotere tecnico dell’avversario (le sue armi sembrano spuntate e la diagonale sinistra è diventata col passare dei minuti una specie di incubo) e si arrende, non prima di aver annullato altre tre palle break (stavolta consecutive) sul 2-4: a fine partita il norvegese avrà annullato 11 delle 15 palle break concesse.
Con un Alcaraz del genere però la mentalità non basta e in pochi minuti Ruud è costretto a cedere col punteggio di 6-2, con la spagnolo che può così festeggiare la prima semifinale cinese della carriera.
Jacopo Gadarco
Flash
Serie A1 femminile: tutte a caccia della Società Canottieri Casale
Domenica 8 ottobre prende il via la stagione 2023. Fari puntati su Casale e Parioli finaliste della scorsa edizione. Paolini nella rosa del TC Italia. Attenzione al CT Palermo

Tutte a caccia della Società Canottieri Casale. Manca, infatti, meno di una settimana al via della Serie A1 femminile 2023, la massima serie del campionato per circoli affiliati FITP.
Domenica 8 ottobre andrà in scena la prima giornata del campionato femminile che vedrà al via 8 circoli suddivisi in due gironi da 4. La fase a gironi prevede 6 giornate, con sfide di andata e ritorno. Ogni incontro intersociale prevede 4 incontri: tre singolari e un match di doppio.
Le prime due squadre classificate al termine della fase a gironi si qualificheranno per le semifinali, terza e quarta classificata disputeranno, invece, i play-out. Sia le semifinali che i play-out si disputeranno con la formula andata e ritorno, mentre la finale si disputerà su partita secca.
Il calendario della Serie A1 femminile 2023 si svilupperà secondo il seguente schema:
Fase a gironi: 8-15-22-29 ottobre, 12-19 novembre
Semifinali scudetto e Play Out: 26 novembre – 3 dicembre;
Finale: 9-10 dicembre
Girone 1
Nel Girone 1 sono state sorteggiate le finaliste della passata edizione, il TC Parioli. Nello stesso girone del circolo romano sono presenti le semifinaliste del Tennis Beinasco, l’AT Verona Falconeri e le neopromosse del CT Palermo.
A guidare la rosa del TC Parioli vi è la romena Elena Gabriela Ruse (185 in singolo e 36 in doppio).Con lei la croata Tena Lukas. Terza straniera in squadra la lussemburghese Mandy Minella. Tra le italiane, si segnalano due esperte della serie A1 come Martina Di Giuseppe e Nastassja Burnett che supporteranno le ragazze del vivaio. Due straniere guidano la rosa del Tennis Beinasco l’ungherese Jani (303 WTA) e la romena Irina Bara (193 al mondo). Assieme a loro le esperte Gatto-Monticone e Di Sarra e le ragazze del vivaio guidate da Rossi e Pairone.
Rosa ristretta per l’AT Verona Falconeri. Solo 6 atlete selezionate, tra cui 3 straniere. Grammatikopoulou, Kerhove e Guerrero affiancheranno le italiane Raggi, Moratelli e Canteri (le ultime due atlete vivaio). Palermo, invece, si presenta al via con una rosa di altissimo livello, con la presenza delle straniere che potrebbe fare la differenza. Presente l’unica top 100 del girone, l’olandese Arantxa Rus (52 WTA). Con l’olandese sono presenti le spagnole Bassols (110), Bolsova (135), Vicens (244) e la slovacca Kucova (508, ma ex top 100). Completano la rosa 5 ragazze del vivaio, con i nomi di Pedone e Bilardo che spiccano.
Girone 2
Nel Girone 2, invece, sono presenti le campionesse in carica del Canottieri Casale. Insieme alle piemontesi sono presenti le semifinaliste del TC Rungg Sudtirol Kiku, le toscane del TC Italia e le neopromosse del TC Padova.
Le campionesse in carica del Società Canottieri Casale potranno contare sull’esperta Sara Errani. Insieme a lei la romena Jaqueline Cristian, numero 102 del ranking WTA. Tra le straniere presenti anche l’australiana Seone Mendez, la finlandese Anastasia Kulikova e la romena Cristina Mitu. Completano il team Deborah Chiesa, Jessica Pieri e le ragazze del vivaio Lisa Pigato, Enola Chiesa e Greta Rizzetto. Confermate le straniere per quanto riguarda il TC Rungg che, come la scorsa stagione, potrà contare sull’argentina Ormaechea, l’austriaca Haas, la svizzera Bandecchi e l’olandese Lemoine. A loro si aggiunge la spagnola Fita Boluda e la ceca Palicova. Tra le italiane tutto nelle mani di Dalila Spiteri e le due ragazze del vivaio Meliss e Pfeifer.
La punta di diamante della serie A1 è nella rosa del TC Italia. Si tratta di Jasmine Paolini (numero 36 WTA) sebbene bisognerà vedere effettivamente se la tennista toscana avrà la possibilità di prendere parte al campionato. In rosa presenti le due spagnole Carlota Martinez e Georgina Garcia Perez, mentre le due migliori italiani per classifica FITP sono Anastasia Bertacchi e Melania Delai. Il neo promosso TC Padova punta principalmente su una rosa di straniere. Numero 1 della squadra la brasiliana Laura Pigossi, 122 WTA e medaglia di bronzo in doppio alle olimpiadi di Tokyo. Lazaro, Benoit, Hobgarski, Simion le altre straniere presenti in rosa. Cinque italiane presenti in rosa. Le migliori per classifica FITP Luciano e Gasparini.
Il programma della prima giornata
GIRONE 1
Tennis Beinasco – AT Verona Falconeri
CT Palermo – TC Parioli
GIRONE 2
TC Padova – TC Italia
TC Rungg Sudtirol Kiku – Società Canottieri Casale