Coppa Davis, Canada al posto della Russia. E Woodbridge insorge: "Una vergogna assoluta"

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Coppa Davis, Canada al posto della Russia. E Woodbridge insorge: “Una vergogna assoluta”

Il 16 volte campione Slam di doppio ha definito la scelta della federazione internazionale “una vergogna assoluta”

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Da quando la Coppa Davis ha subito la modifica strutturale del proprio format, con l’ingresso di Kosmos a partire dall’edizione 2019, le critiche si sono continuamente alimentate tra chi è a favore dell’innovazione e i tradizionalisti che da sempre popolano il mondo della racchetta. Dopo che nel 2020, a causa della pandemia, la competizione venne cancellata, l’anno successivo è stato inserito un ulteriore cambiamento riguardante l’ampliamento delle sedi (dalla sede unica di Madrid, nella prima edizione dopo la riforma, alla divisione tripartita dello scorso novembre; che oltre a Madrid – dove poi si sono tenuti anche due quarti, le semifinali e l’atto conclusivo della competizione – ha visto le città di Torino e Innsbruck ospitare gli altri quattro gironi eliminatori). Infine nella manifestazione 2022, che ha visto qualche settimana fa andare in scena i turni preliminari, è stata introdotta l’ennesima variazione del format con il passaggio da sei a quattro gironi (che non saranno più composti da tre squadre ciascuno, bensì da quattro). La fase a gironi si terrà dal 14 al 18 settembre, dispiegandosi in quattro sedi europee; per concludersi successivamente dal 23 al 27 novembre con la fase ad eliminazione diretta, dai quarti di finale in poi in un’unica sede (probabilmente Abu Dhabi, negli Emirati Arabi). Le quattro città del vecchio continente che ospiteranno la prima fase sono state annunciate proprio ieri dall’ITF; e saranno Bologna (Unipol Arena di Casalecchio di Reno), Glasgow, Amburgo (nel progetto si è speso in prima persona il n.1 di Germania Zverev) e Malaga. Inoltre, in questa occasione è stata comunicata anche la nazionale che prenderà il posto della Russia, la nazionale detentrice dell’insalatiera che però non potrà difendere il titolo a causa degli arcinoti motivi bellici dopo la sua espulsione da parte della federazione internazionale. Il team selezionato per riempire il vuoto lasciato dalla Russia all’interno del lotto delle 16 squadre partecipanti alle Davis Cup By Rakuten Finals 2022, è il Canada.

La scelta è stata presa seguendo il criterio del ranking ITF e sul comunicato ufficiale si legge di wild card concessa al Canada; va comunque specificato che la nazionale capitanata da Frank Dancevic è a tutti gli effetti quella con il ranking più alto tra i team eliminati nei qualifiers (N.6, sconfitta in trasferta 4-0 dall’Olanda), ma l’assenza sia di Shapovalov che di Auger-Aliassime nel match d’ inizio mese ha pesantemente compromesso la sua prestazione.

Neanche il tempo di comunicare questa decisione, che subito si è scagliato contro l’International Tennis Federation, come un fulmine a ciel sereno, Todd Woodbridge. Il campione australiano non è proprio un novello in fatto di Davis, avendola vinta nel 1999 e nel 2003 e di conseguenza quando si esprime in merito, viene ascoltato molto attentamente. Il 16 volte campione Slam in doppio, nonché ex n.19 del mondo in singolare, si è espresso molto duramente sulla scelta dell’ITF di concedere una WC al Canada per sostituire la Russia; definendola una decisione che va contro i principi cardini dello sport in termini d’integrità di una competizione professionistica e di rispetto dell’esito sportivo di una sfida agonistica (essendo stato il Canada eliminato nel preliminare).

Queste le sue le parole estremamente forti sulla questione, riportate sul proprio profilo Twitter: Che vergogna totale. Il Canada ha perso quest’anno, ma gli è stata data una seconda chance grazie ad una wild-card. Dopo questa decisione il nostro sport ha toccato il fondo. Non riesco veramente a capire come sia accaduto che questa grande competizione sia affondata fino a questo punto”. Non solo. Un commento al post di Woodbridge ha sollevato una riflessione che portava in dote un’arringa difensiva nei confronti dell’ITF, affermando come la federazione internazionale non poteva essere incolpata per aver optato per la soluzione più logica e consueta, tra l’altro già applicata in casi simili. Ma Todd ha fatto una contro-proposta alternativa: “Perché non scegliere una nazionale vincitrice dei playoff del World Group 1?” (Ossia le nazionali che sono avanzate nella “Serie B” della Davis, che sfideranno i team sconfitti nei qualifiers 2022 per accedere a quelli dell’edizione 2023).

Vedremo se l’ITF, deciderà di rivedere i suoi piani e di prendere in considerazione tale proposta; ma francamente risulta difficile pensare che il Presidente David Haggerty e soci possano improvvisamente invertire la rotta di una decisione assolutamente sensata, per di più basata su un criterio oggettivo come il ranking per nazioni. Inoltre se si considera che il Canada era privo delle sue stelle Auger-Aliassime e Shapovalov nel tie con i Paesi Bassi; anche l’aspetto meritocratico dello sport tanto agognato da Woodbridge, viene in realtà rispettato poiché con la presenza dei due protagonisti della cavalcata del team canadese alla conquista dell’ATP Cup 2022 ci sarebbero state altissime probabilità che l’esito finale della sfida in terra orange fosse ben diverso.

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