Swiatek, il vento buono: "Non credevo di poter vincere due tornei di fila"

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Swiatek, il vento buono: “Non credevo di poter vincere due tornei di fila”

La polacca si arrampica al numero due del mondo e lancia la sfida a Barty. “Ma questa è una fase del tennis femminile in cui ogni giocatrice può puntare a sollevare un trofeo”

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Iga Swiatek - Indian Wells 2022 (Twitter - @BNPPARIBASOPEN)
Iga Swiatek - Indian Wells 2022 (Twitter - @BNPPARIBASOPEN)
 

Il 2022 di Iga Swiatek viaggia col vento migliore nelle vele, quello che l’ha spinta fino al numero due del mondo dopo aver superato Maria Sakkari nella finale di Indian Wells. Così in alto nel ranking, tra le giocatrici polacche, si era spinta soltanto Agnieszka Radwanska (“E non posso negare di averci pensato“, ha ammesso la quasi ventunenne di Varsavia). Su 23 partite stagionali, Swiatek ne ha perse soltanto tre (tra cui la semifinale dell’Australian Open), arriva da una striscia di 11 successi di fila che le ha fatto sollevare uno dopo l’altro i trofei di Doha e del WTA 1000 californiano, a suo dire “il torneo più importante dopo gli Slam“. A proposito di vento, ma fuori dalla metafora: “Non è stato semplice conviverci durante la finale – ha raccontato -, ho pensato a rimanere concentrata e a giocare solida per vie centrali, perché era difficile con le raffiche trovare gli angoli e mettere in atto i piani tattici. La pallina non seguiva la direzione che le veniva data. Non ho ancora grande esperienza in queste condizioni, ho provato ad adattarmi alla situazione e al gioco di Maria“.

PROSPETTIVE – Per la campionessa del Roland Garros 2020 si è aperta così una striscia vincente che alimenta le sue ambizioni. “Al numero uno onestamente ci penso – ammette quasi in leggerezza – e sono molto stimolata dall’idea di competere con Ashleigh Barty, una delle giocatrici più complete del circuito. In ogni caso, ero la prima a non credere di poter conquistare due tornei consecutivi. Siamo in una fase in cui ci sono tante ragazze in grado di vincere, mi spiego così i risultati delle ultime due stagioni: non ho grande memoria storica ma penso che negli anni d’oro di Kerber, Serena Williams, Wozniacki e della stessa Aga non era semplice per le giocatrici di più basso ranking arrivare a giocarsi i trofei contro di loro. Adesso sono convinta che possano nascere tante belle rivalità, proiettate nel futuro, con ragazze come Badosa, Kontaveit e Jabeur oltre che con Sakkari“. A chi l’ha definita una combattente del tennis, in stile Nadal, una risposta chiara: “E’ il miglior complimento che mi si possa fare, la sua finale dell’Australian è stata per me una lezione e una fonte di ispirazione“.

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