Giocatori bassi, calze lunghe o corte, progressi tecnici e allenatori: Matthew Willis e le domande dei suoi follower

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Giocatori bassi, calze lunghe o corte, progressi tecnici e allenatori: Matthew Willis e le domande dei suoi follower

Che impatto hanno i super-coach? Perché Rafa batte Medvedev, e Djokovic no? Il noto analista del tennis Matthew Willis, chiarisce alcuni dubbi

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Hard Rock Stadium - Miami 2022 (foto Ubitennis)
 

Traduzione dell’articolo di di Matthew Willis, pubblicato su The Racquet il 3 marzo 2022

Domanda: È l’unica domanda che conta… Calzini corti o calzini lunghi?
Matt: Calzini lunghi. I calzini corti nel tennis sono un peccato capitale per il quale Agassi e Fish non saranno mai perdonati.

D: Domanda divertente: perché i giocatori scelgono le palle prima di servire? L’ho visto succedere molte volte, guardano le palline e ne scelgono alcune… perché? Ho visto alcuni giocatori addirittura annusarle…
Matt: Dipende dal giocatore e dalle circostanze. Alcuni giocatori sono superstiziosi. Gasquet, ad esempio, spesso si mette in testa che una o due palle in particolare siano “fortunate” e continuerà a chiederle al raccattapalle più e più volte. Altri vogliono una palla veloce se stanno servendo, cioè la meno soffice delle palle in uso. Altri preferiscono una palla più lenta, forse perché il loro avversario sta colpendo particolarmente bene, e sentono l’esigenza di rallentare un po’ il gioco.


D: Domanda molto aperta: qual è il colpo più facile da migliorare nel corso di una carriera? Soprattutto pensavo al topspin di diritto o di rovescio. Questa domanda mi è venuta in mente pensando agli sviluppi attuali/futuri di Berrettini e Musetti
D: Quando i giocatori lavorano sulla tecnica (cambiamenti fondamentali), quando lo fanno? Durante la pausa stagionale? Sembra difficile farlo durante la stagione mentre si è soprattutto concentrati sui risultati.

Matt: Dipende da quanto è grande il cambiamento. Nell’allenamento, ci sono cambiamenti ad alta e bassa latenza. Una modifica radicale della tecnica del diritto o del servizio, ad esempio (molto difficile per i professionisti adulti) dovrebbe aver luogo durante il periodo della pausa stagionale (sebbene spesso non sia abbastanza lunga per portare perfettamente a termine processi come questo). Mannarino è un buon esempio di giocatore che ha modificato in modo significativo la tecnica del diritto e Del Potro ha fatto lo stesso con il rovescio, ma entrambi lo hanno fatto durante lunghe assenze forzate per infortunio al polso, e quindi per necessità.

Se invece si tratta di lavorare sugli schemi di gioco, sulla strategia o su piccoli aggiustamenti tecnici (ad esempio, sia il servizio di Nadal che quello di Djokovic nell’ultimo decennio sono cambiati per lo più in modo graduale piuttosto che con interventi drastici), allora quello è un lavoro in corso d’opera, costante per tutta la stagione e che prosegue durante la pausa. Il colpo più facile da migliorare? Direi il servizio e la risposta, soprattutto perché sono due colpi su cui i giocatori possono fermarsi e pensare prima di colpirli, diversamente dal diritto e dal rovescio durante gli scambi, dove l’intuizione e le abitudini (spesso radicate nei giocatori fin dalla giovane età) possono essere più difficili da cambiare.

D: Volevo capire l’impatto che gli allenatori hanno sui giocatori. Quanto è tattico, quanto è mentale, magari con qualche esempio? Mouratoglou andava bene per Serena? Ivanisevic andava bene per Nole? e Becker? Moya è stato utile a Nadal?
Matt: Dipende molto dal singolo giocatore e dal contesto. Ad esempio, non è un segreto che Mouratoglou sia poco più di un cheerleader e di un motivatore per Serena, e che non ha veramente aggiunto qualcosa di particolarmente tecnico. Per Goran e Djokovic, sembra che la vera priorità sia stata lavorare sul servizio e sul gioco a rete nonché su alcuni degli elementi più basilari della strategia e del primo colpo. Va detto che il servizio, in questa ultima parte di carriera di Novak è stato eccellente fin dalla metà del 2018 (e stava già migliorando notevolmente dal 2014/15 in poi). Moya ha avuto un impatto specifico sulla tecnica di servizio di Nadal, sull’aggressività della seconda di servizio, sulla sperimentazione del nastro di piombo sulla testa della racchetta, sulla costruzione dei punti brevi e sul rovescio. Ma ancora una volta, come con tutti questi grandi giocatori, può essere difficile distinguere quanto sia merito loro, e quanto sia stato l’impatto dell’allenatore.

D: Qual è il futuro per i giocatori professionisti alti meno di 1 metro e settanta? E possiamo trovare un esponente Serve & volley moderno migliore di Cressy (se vogliamo vederlo come il portabandiera contemporaneo di questo stile)?

Matt: Mi stupirei davvero se un giocatore più basso di 1,70 vincesse uno Slam tra gli uomini nei prossimi dieci anni. Qualcuno potrebbe farcela fra vent’anni e oltre, ma è così lontano nel tempo ed è praticamente impossibile prevedere quali modifiche al gioco ci potranno essere. Penso che tu debba accontentarti di Cressy per ora, se vogliamo pensare ad un gioco di puro serve & volley (anche se a me piace guardare Cressy giocare). Non è la strategia ottimale, almeno non esclusivamente, per la maggior parte dei tennisti con ambizioni d’élite in questi giorni. Le cose potrebbero cambiare in futuro.

D: Pensi che essere più muscoloso rispetto al tennista professionista medio aiuterebbe, oppure sarebbe dannoso per un giocatore? E come domanda a margine, quale sarebbe un fisico ideale per il tennis?
Matt: Non aiuterebbe affatto e probabilmente sarebbe dannoso per il gioco. Djokovic, o probabilmente qualcuno un paio di centimetri più alto come Auger-Aliassime considerando la recente evoluzione del gioco moderno, rappresentano il fisico maschile ideale del tennis in questo momento. Gambe forti, ma parte superiore del corpo molto asciutta anche se con un tronco molto tonico; avambraccio dominante ampio, glutei sviluppati (un po’ il mostro di Frankenstein…). Kokkinakis è un esempio di quanto possano essere inutili e controproducenti alcuni esercizi di potenziamento della massa muscolare, spesso dettati dalla semplice vanità.

D: Perché Rafa è in grado di battere regolarmente Medvedev, ma non fa progressi contro Nole quando invece Meddy ha battuto e può battere Nole (o almeno dimostrarsi più competitivo di Rafa) – domanda specifica per il coach.
Matt: È un caso abbastanza semplice di differenze di abbinamento. La prima di servizio di Medvedev può garantire un discreto vantaggio contro Djokovic. I suoi colpi da fondo arrivano piatti, bassi e spesso centrali, e possono costringere Djokovic a spingere e a cercare gli angoli. Inoltre la giovane età e la forma fisica di Medvedev gli permettono di sovrastare a volte Djokovic sotto l’aspetto fisico. Al contrario, il servizio di Nadal, seppur migliorato, si scontra contro un muro quando ha a che fare con la risposta di Djokovic, la migliore di tutti i tempi. La risposta di rovescio di Djokovic contrasta il servizio dal lato sinistro, il preferito di Rafa, meglio di chiunque altro. Nadal ha anche notevoli difficoltà a rispondere al servizio in slice di Djokovic, molto migliorato in questa fase finale di carriera, e la potenza del dritto incrociato di Rafa negli scambi, s’infrange sul rovescio di Djokovic, il quale è molto abile a gestire il topspin sul rimbalzo sui campi in cemento. Un Nadal più giovane potrebbe sopperire ad alcuni di questi problemi con le proprie capacità fisiche. Il Nadal più anziano, che fa più che mai affidamento su scambi brevi sul cemento, spesso non riesce ad appoggiarsi sul servizio e sull’eventuale successivo diritto a chiudere che mettono in difficoltà tutti tranne Djokovic. Al contrario il gioco Nadal funziona abbastanza bene con Medvedev su molti campi in cemento all’aperto (ma meno su quelli indoor). Detto questo, non credo che un Nadal in buona salute sia sempre destinato a perdere contro Djokovic sul cemento, come spesso si sente dire. Tuttavia parte sicuramente da sfavorito.

Traduzione di Michele Brusadelli

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