ATP Barcellona: Sonego lotta, ma Carreño Busta vince al terzo set

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ATP Barcellona: Sonego lotta, ma Carreño Busta vince al terzo set

Anche il torinese, come Musetti, si ferma negli ottavi del torneo catalano. Lo spagnolo vola ai quarti dove affronterà Ruud

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Pablo Carreno Busta - Barcellona 2022 (Twitter - @bcnopenbs)
Pablo Carreno Busta - Barcellona 2022 (Twitter - @bcnopenbs)
 

[8] P. Carreño Busta b. [11] L. Sonego 6-2 5-7 6-2

A Barcellona si è rivisto un buon Lorenzo Sonego, più continuo soprattutto sul piano dell’atteggiamento positivo che lo ha spesso contraddistinto. Il torinese è tornato a dare buoni segnali dopo una prima parte di 2022 difficile, ma – come Lorenzo Musetti – alla fine ha ceduto negli ottavi di finale dell’ATP 500 contro Pablo Carreño Busta. Lo spagnolo ha vinto facilmente il primo set, poi Lorenzo ha dato battaglia riuscendo a strappare il secondo set nelle battute finali salvo poi concedere più facilmente del previsto il terzo set. Carreño Busta, tuttavia, ha dovuto alzare il livello per chiudere la partita, salvando palle break anche nell’ultimo gioco. Pablo se la vedrà sempre oggi contro Casper Ruud in un tostissimo quarto di finale. Lorenzo, invece, lo rivedremo di nuovo in Spagna tra dieci giorni, al via del Masters 1000 di Madrid.

IL MATCH – Quello di oggi era il terzo confronto diretto tra Sonego e Carreño Busta dopo la vittoria del piemontese nelle semifinali sull’erba di Antalya, tre anni fa, quando s’impose 6-3 7-6(2) – nella partita successiva superando il serbo Kecmanovic, si aggiudicò il primo titolo ATP in carriera – e, sempre nella stessa stagione, la vittoria dello spagnolo agli ottavi di Winston-Salem per 7-6(7) 6-0.

Inizio da incubo per Sonego, che scivola rapidamente sotto 4-0 dopo 17 minuti di partita. Anche se in realtà il primo game dell’incontro è durato la bellezza di 10 minuti con 13 punti giocati. Lorenzo nonostante vada avanti 40-30 concede la battuta che di fatto indirizza tutta la prima frazione. Fin dai primi scambi, si era capito che oggi per il torinese sarebbe stata durissima. La tds 8 si dimostra in grande spolvero, on-fire. Domina il tennista azzurro sotto ogni aspetto, non permette mai a Sonny di prendere l’iniziativa; serve alla grande e spinge a tutta. Dopo il servizio, Pablo costruisce sempre il punto attaccando con il dritto sul rovescio dell’avversario per poi, al momento opportuno, trovare il colpo definitivo. Come se non bastasse, anche in ribattuta il n. 19 ATP è chirurgico e fiammante, specialmente con la risposta lungolinea. Il n. 3 d’Italia riesce finalmente a tirare fuori la testa dall’acqua sul 4-0, rimontando dallo 0-30 ed affidandosi alla prima di servizio (ai vantaggi) riesce ad evitare quantomeno il bagel. Urlaccio liberatorio per il n. 28 del ranking, ma il 30enne di Gijon continua ad essere incontenibile ed inoltre oramai il divario nel punteggio è troppo ampio. La sensazione in questo primo set, è che Carreño quando si entra nello scambio – a meno che non commetta lui un errore – ha una solidità (2 gratuiti in tutto il set) tale da non poter mai perdere il punto. Questa situazione tattica crea un inevitabile sconforto nell’italiano, che provoca come conseguenza degli unforced piuttosto banali in quelle rarissime chance, che ha il nostro alfiere, di poter provare a fare gioco. Da lì a poco l’ex n. 10 chiude 6-2 dopo 40 minuti di partita, regalandosi anche la chicca dello slice dal lato destro sul set point. Prima frazione mai in discussione e senza storia, con il n. 4 di Spagna inattaccabile al servizio (0 palle break e soltanto 5 punti concessi) e che ha fatto il bello ed il cattivo tempo, variando anche il proprio spartito con ottime discese a rete. In battuta la differenza l’ha fatta l’efficacia poiché a livello di servizi in campo, il piemontese non ha assolutamente sfigurato. Purtroppo, invece, per quanto riguarda la trasformazione i due protagonisti hanno avuto numeri ben diversi: il 77% contro il 61% con la prima; ma soprattutto l’86% contro il 30% sulla seconda.  

Il primo parziale ha mostrato l’evidente divario di qualità sulla diagonale sinistra. Ci sono almeno due, se non tre categorie di differenza in favore di Carreño Busta sul colpo bimane. Per cercare di cambiare rotta ed inerzia alla sfida, Sonego ha bisogno che lo spagnolo cali; perché il tennis che sta esprimendo l’asturiano non è sostenibile da parte della tds n. 11 del seeding. Il secondo set si apre con Lorenzo più prolifico al servizio grazie anche ad un incremento delle percentuali di prime in campo. Il problema in risposta, al contrario, continua a palesarsi con Pablo che nella prima frazione aveva vinto tutti i suoi game con il fondamentale d’inizio gioco a “15” e che nel secondo non accenna a diminuire la sua robustezza in battuta, facendo anche buon uso del kick per aprirsi il campo. Nel quinto gioco arriva il primo scossone del set, la forza n. 8 del tabellone continua incessantemente a deliziare il pubblico con autentiche prelibatezze ed il break point (lo spagnolo non ne aveva dal terzo game del primo set) si materializza dopo le ennesime due rispostone consecutive lungo-riga di Carreño. Ma qui il lottatore Sonny viene fuori, quando bisogna combattere lui non si tira mai indietro, e cancella l’opportunità con un diritto anomalo che cade sulla linea (per di più servendo la seconda). Alla fine Lorenzo si salva, vincendo il game dopo aver avuto la meglio per la prima volta sulla diagonale sinistra. Un altro elemento che sta decretando il dislivello tra i due giocatori è la maggiore reattività del 30enne asturiano, visto che quando gli scambi si allungano riesce sempre a far perdere metri al suo avversario. A questo punto il 26enne torinese, avendo assorbito maggiore consapevolezza e fiducia dai turni di servizio, – tenuti molto più tranquillamente rispetto al primo parziale – produce il massimo sforzo, a metà set, alla ricerca del break grazie ad una migliore mobilità. Sul 4-3 per lui, per la prima volta arriva ai vantaggi sul servizio iberico. Qui però inciampa in una sanguinosa scelta tattica errata, ricercando il contropiede invece che l’incrociato di dritto, la palla è larga. Si prosegue e si giunge al decimo game, bravissimo Sonego sul 30-15 ad incidere con il dritto a sventaglio sfruttando un cattivo rimbalzo che aveva costretto Carreño ad accorciare. Sul 30-30, con grandissima freddezza, Pablo piazza un ace alla “T” d’importanza vitale. Ma adesso lo spagnolo è più passivo e sembra avvertire leggermente la tensione. Quindi Lorenzo ha la possibilità di spingere e lo fa molto bene ancora con lo sventaglio. Sulla parità sfuma la chance di andare a palla break, con un imperdonabile diritto lungo. Nel dodicesimo gioco, l’ex n. 10 deve servire per rimanere nel set per la seconda volta e si dimostra poco brillante. Dopo una super risposta di rovescio vincente dell’italico, arriva un gratuito dello spagnolo. Ecco le prime palle break dell’incontro per il tennista del Bel Paese, che corrispondono a dei set point. Ne ha tre Sonny, sulle prime due va lungo col dritto, sulla terza invece l’asturiano è baciato dalla dea bandata con un rovescio colpito male che rimane in campo. Ma ne arriva una quarta ed è quella buona, rovescio di Carreño che non pizzica la riga. 7-5 dopo un’ora e 12. Si va al terzo.

Nella fase finale del secondo set, decisiva una perdita nella spinta del n. 19 ATP, che ha permesso all’azzurro di poter controllare il gioco ed essere lui, il giocatore in campo a determinare. Ora è lotta senza mezze misure e sappiamo come Sonego in questi match caldi e ribollenti ci sguazzi. Si riparte dopo una breve pausa – come era accaduto a parti invertite dopo il primo parziale – con Carreno andato a riordinare le idee negli spogliatoi. Adesso l’inerzia è tutta per il n. 28 del mondo, che ha acquisito grinta e carica dal set vinto. Dall’altra parte, Pablo è solo un lontano parente di quello ammirato nel parziale di apertura, sbaglia tanto e lascia sistematicamente l’iniziativa a Sonny. Eppure la sfida prende ben presto una piega sfavorevole per il “nostro”. Le prime chance di break arrivano sul 1-1, sul servizio dell’alfiere italiano, dopo un fortunoso nastro lo spagnolo strappa e allunga. Decisivi due errori di dritto di Sonego, con il n. 4 di Spagna che alla fine attacca e con lo smash sigilla l’allungo. Come d’incanto il break rivitalizza e galvanizza il tennista delle Furie Rosse, che ritrova profondità con i fondamentali da fondo. Sonego, successivamente, alza definitivamente bandiera bianca; due magistrali passanti dell’iberico ed il 4-1 “pesante” che mette in ghiaccio l’incontro, è servito. Nel cambio di campo, sorriso amaro di Lorenzo, che fa comprendere tutto il suo disappunto per non essere riuscito a girare il match nelle fasi embrionali della frazione finale quando l’inerzia era tutta a suo favore e Pablo era in totale balia degli eventi. Encomiabile comunque lo spirito del n. 11 del tabellone, che frantuma il primo match ball sul 5-1. Poi riesce anche a procurarsi due palle per recuperare uno dei due break, con Carreño che accusa un pò il momento facendosi venire il “braccino”. Purtroppo però, il servizio viene in aiuto nel momento del bisogno all’ex Top Ten, che si qualifica così per i quarti con il 6-2 finale, durato 51 minuti.

QUI IL TABELLONE AGGIORNATO DELL’ATP 500 DI BARCELLONA

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