ATP Roma, Nadal: "Il mio corpo è come una vecchia macchina. Per riaccenderla ci vorrà un po' di tempo"

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ATP Roma, Nadal: “Il mio corpo è come una vecchia macchina. Per riaccenderla ci vorrà un po’ di tempo”

Lo spagnolo in conferenza stampa spazia dalla sua condizione fisica alle similitudini con Alcaraz

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Rafael Nadal - Indian Wells 2022 (Twitter - @BNPPARIBASOPEN)
Rafael Nadal - Indian Wells 2022 (Twitter - @BNPPARIBASOPEN)
 

Archiviato il torneo madrileno, con la sconfitta contro il giovane connazionale Carlos Alcaraz, per Rafael Nadal è il momento di lasciarsi alle spalle la sconfitta e cercare di ritrovare fiducia e condizione agli Internazionali BNL d’Italia. La voglia è tanta come dimostrato dagli allenamenti che ha effettuati nei giorni scorsi al Foro Italico, e lo spagnolo, durante la conferenza stampa di presentazione del torneo ha parlato dell’inizio di stagione, della sua condizione fisica al rientro dall’infortunio e soprattutto di Carlos Alcaraz e sulle similitudini con il suo inizio carriera.

D. Volevo chiederti di Carlos, cosa ne pensi di come ha concluso il torneo, dai quarti di finale in poi battendo giocatori come te, Novak, Alex. Qual è stata la tua reazione a questo successo?

RAFAEL NADAL: “Nessuna reazione. Niente di nuovo secondo me, no? Ha già vinto a Miami, ha vinto a Barcellona. Onestamente non è una grande sorpresa. Sono felice per lui. Tutti conoscono quanta fiducia in sé stesso abbia in questo momento, il livello che può raggiungere. Quindi, sì, sono felice per lui. Felice perché abbiamo un giocatore straordinario nel nostro paese per molti anni a venire. È sempre speciale vincere in casa. Probabilmente è stata una settimana molto speciale per lui.

D. Come procede la tua preparazione? Ovviamente non è il programma dei tornei sulla terra che segui di solito. Dopo alcune partite a Madrid, come ti senti riguardo ai tuoi progressi in questo momento?

RAFAEL NADAL: “Sinceramente, devo continuare a migliorare. Penso sia una situazione un po’ diversa. Ad esempio, nel 2020 ho giocato solo qui, poi al Roland Garros. È vero che non potevo giocare molto, ma allo stesso tempo potevo allenarmi. Questa volta è completamente diverso: sono stato per un mese e mezzo senza essere in grado di allenarmi, quindi so cosa sta succedendo.

È molto diverso tornare dagli infortuni con una nuova stagione alle porte piuttosto che riprendere a giocare a metà stagione. Normalmente quando inizi la nuova stagione al rientro da un infortunio hai un po’ di tempo per prepararti. Poi, ovviamente, devi recuperare la fiducia e il livello. In questo caso è un po’ diverso perché una volta raggiunta una condizione per poter giocare di nuovo, sono rientrato direttamente a giocare un torneo; quindi, la transizione è molto più veloce. Quindi è normale che io abbia bisogno di un po’ più di tempo in termini di tutto, in termini di movimento, di condizione fisica, di lettura dell’incontro.

In generale, quella di Madrid non è stata una settimana negativa, anche se il torneo è probabilmente il più difficile per me, pervia dell’altitudine. Sono emozionato di essere a Roma. È un posto che amo così tanto. Meravigliosi ricordi. Farò del mio meglio, come faccio sempre. Spero di essere pronto a giocare un po’ meglio rispetto alla scorsa settimana. Vedremo.”

D. Il Roland Garros sarà il primo Grande Slam da un anno a questa parte con te e Novak Djokovic. Cosa significa per te, per il torneo e per lo sport nel suo insieme?

RAFAEL NADAL: Non molto, credo. Penso che il tennis sia molto più importante di Novak e di me. Ci sono molti giocatori che possono lottare per i tornei più importanti. Probabilmente non siamo nella situazione di cinque o dieci anni fa, quando sembrava che tutti i tornei fossero sempre una questione tra quattro o tra tre giocatori. Penso che oggi la situazione sia diversa. Ovviamente, penso che per i tifosi e lo sport sia meglio se gioco io, se gioca Roger o se gioca Novak, che dal mio umile punto di vista, facciamo parte della storia del nostro sport. È positivo che in campo ci siano i migliori giocatori. Ma la situazione sta cambiando. Anche noi stiamo invecchiando. Le nuove generazioni stanno arrivando forte. Ovviamente, il Roland Garros sarà un torneo importante, ma penso che ci siano molti candidati per il successo

D. Spero che non ti infastidiscano le troppe domande su Alcaraz perché ora tutti parlano di lui, per quello che fa. Vorrei sapere se ricordi cosa ti è successo quando hai iniziato a fare tutti i grandi risultati, eri così giovane, nuovo arrivato. C’era Federer più vecchio e così via. Vedi qualche differenza circa 20 anni dopo? Vedi qualche differenza su cosa sarebbe successo a te e cosa sta succedendo a lui?

RAFAEL NADAL: “Non sarò mai seccato nel rispondere alle domande sul mio collega. Sfortunatamente è passato molto tempo da quando avevo 18 o 19 anni. Non posso assolutamente lamentarmi del modo in cui i media e le persone mi hanno trattato durante tutta la mia carriera nel tennis. Il modo in cui Carlos sarà trattato penso dipenderà da quanto otterrà e da quanto sarà bravo con le persone nel corso della sua carriera, con i fan, i media, il modo in cui tratterà le persone. Normalmente riceverai ciò che dai. Penso che Carlos sia un bravo ragazzo. È normale che riceva molte attenzioni.

Prima cosa: è giovane, è il nuovo arrivato, e tutte le cose nuove sono molto più interessanti delle cose più vecchie, senza dubbio. Quando vedi una macchina nuova, sembra sempre migliore. Quando vedi un nuovo telefono, sembra sempre migliore di quello vecchio. È qualcosa che è normale in questa vita. Non posso assolutamente lamentarmi di questo. Allo stesso tempo sono felice che ci sia qualcuno come lui in Spagna che realizza tutte le cose che sta ottenendo.

D. In questa fase della tua carriera, la sfida più grande che stai affrontando ora è con il tuo corpo, con il tuo tennis, con i giovani, con la storia? Qual è la cosa più eccitante?

RAFAEL NADAL: “Mi piace quello che faccio. Non gioco più per qualcosa di diverso dalla mia felicità o dalla mia motivazione personale. Sono felice di fare quello che sto facendo. Mi sento ancora competitivo quando sono abbastanza in salute.

Certo, alla mia età, quando inizi ad avere più problemi di quanti ne puoi gestire, è senza dubbio difficile. Problemi fisici, dolori, puoi gestirli. Il problema è quando inizi a sentire che con tutte le cose che sta attraversando il tuo corpo, non puoi essere abbastanza competitivo da lottare per le cose che ti eccitano davvero. Se ciò accede, poi è un altro discorso. Questo è probabilmente il momento di prendere decisioni.

Ma per il momento sono felice. È vero che ho attraversato, ancora una volta, un periodo di tempo difficile. Non è stato facile per me, a dire il vero. Ma io sono qui, per divertirmi e per darmi la possibilità di giocare bene qui a Roma, e ovviamente per cercare di essere pronto per il Roland Garros tra un paio di settimane. Sono felice di come ho iniziato l’anno, è stato fantastico. Quello che è successo negli ultimi due mesi sì, ma d’altra parte ho probabilmente il miglior inizio di stagione della mia carriera tennistica alla mia età.

Voglio dire, se traccio un bilancio le cose positive sono molto più rilevanti delle cose negative nella mia vita, senza dubbio. Non sarebbe corretto lamentarmi delle cose che mi stanno accadendo.

D. Hai avuto un ottimo inizio d’anno, fino a Indian Wells, prima di questo infortunio. Quanto dello slancio e della fiducia ottenuti all’inizio del successo hai ancora o devi ricostruire da zero dopo l’infortunio?

RAFAEL NADAL: “Quando per sei settimane non sei in grado di toccare una racchetta o non hai la possibilità di muovere il tuo corpo… Il mio corpo è come una vecchia macchina. Per riaccenderla ci vorrà un po’ di tempo. Non è lo stesso quando hai 19 anni rispetto a quando ne hai quasi 36, con tutti i problemi che ho passato nella mia carriera tennistica. Devi ricostruire la fiducia sul tuo corpo, sui tuoi movimenti, poi inizierai a sentirti di nuovo a tuo agio con il tuo tennis. Si tratta più di essere sicuro dei miei movimenti, recuperare la velocità, recuperare il modo in cui devo giocare sulla terra battuta e vediamo.

Sono fiducioso di poter giocare bene onestamente. Ho bisogno di un po’ di tempo, ma forse questa settimana può essere una settimana positiva, forse no. Chissà? L’unica cosa certa è che continuerò a provare e continuerò a costruire fiducia per cercare di essere pronto per le settimane successive. Questo è il mio obiettivo purtroppo quest’anno perché non ho avuto un’altra possibilità di approcciarmi a questa stagione sulla terra battuta con tutte le cose che ho passato.

Questo è tutto. Mi darò una possibilità e poi vedremo cosa sta succedendo.

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