ATP Roma: bentornato Stan, anche Cilic si risveglia. Grande prova di Brooksby

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ATP Roma: bentornato Stan, anche Cilic si risveglia. Grande prova di Brooksby

Torna a brillare Wawrinka, ora super match con Nole. Il croato, salvo un piccolo passaggio, e l’americano in gran spolvero

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In questo mercoledì di tennis di altissimo livello agli Internazionali d’Italia, abbiamo avuto piacevoli sorprese e graditi ritorni. Due ex numeri 3 del mondo infatti sono tornati a brillare, uno proprio per essere tornato a vincere, l’altro per la qualità e la purezza del gioco mostrato, e sono entrambi ex campioni Slam. Stan Wawrinka, dopo una battaglia di quasi 3 ore, ha battuto 7-6(8) 3-6 6-4 Laslo Djere, mentre Marin Cilic, tra i boati dell’Olimpico e la frescura della sera, ha avuto la meglio di Cameron Norrie per 5-7 6-2 6-1. Da segnalare anche la schiacciante vittoria di Brooksby, ultima (non per importanza) delle partite che ora andremo a trattare, preparandoci al grande giovedì che si prospetta al Foro Italico.

L’orgoglio di Stan- primo set che nei 7 game iniziali va via tranquillo, occasioni di break solo per Wawrinka nel secondo gioco, dove però Djere non trema e ne esce con pazienza. Lo svizzero deve cercare soluzioni anche alternative per uscire dallo scambio lungo, dove attualmente il serbo ha una marcia in più, fisicamente parlando. Finora in evidenza due cose: il servizio di Stan è la chiave del suo match, e finora sta andando a pieno regime, e la preparazione tattica al millimetro di Djere, che sta muovendo il più possibile l’avversario contando appunto sulla stanchezza. Gli manca sempre l’esecuzione finale per ora. Anche a due punti dal set lo svizzero sul servizio di Djere nel decimo game, che è bravo però a salire sulla palla e trovare gli impatti giusti per ricacciarlo indietro; Wawrinka, dal canto suo, continua a essere impeccabile al servizio e a provare a tenere da fondo. Alla fine dopo un tie-break intenso, in cui è Djere ad andare in vantaggio per primo e ad avere più occasioni, la maggiore esperienza di Stan the Man viene fuori, e porta a casa il primo parziale vincendo il tie-break 10 punti a 8. Solo errori del serbo sui set point, tra doppi falli e non forzati, lo svizzero scarta i regali e sfrutta il suo servizio quando può. E raccomando il punto del set, si vede la manina da uno che qualcosina l’ha vinta in carriera.

Rischia subito grosso ancora una volta il serbo nel secondo set, costretto a risalire da 0-40, ma ricorre al suo ottimo rovescio, colpo preciso e sempre incisivo, anche se avrebbe potuto osare un po’ di più Wawrinka. Nuova occasione sprecata dallo svizzero nel quinto game, dove manda altre due palle break al vento, ma molto bravo il serbo sulla seconda: imposta lo scambio lungo, mandando Stan in debito d’ossigeno, il copione che deve tenere per portare a casa il match. Nonostante tutte le occasioni avute dall’ex n.3 al mondo, il primo break del match arriva nell’ottavo game del secondo parziale in favore di Laslo Djere: il serbo senza fare quasi nulla sfrutta i regali di Wawrinka, e gioca un buon passante di rovescio dopo un attacco in apnea dello svizzero per trovare lo scarto, che si rivelerà poi decisivo per andare a chiudere 6-3 il set.

 

Nel set decisivo il break non tarda ad arrivare, e ancora in favore di Djere, nel terzo gioco: Wawrinka appare sempre più provato, e infatti deve difendere palla break; una risposta un po’ più corta lo coglie di sorpresa e in ritardo, ed ecco il probabile strappo decisivo. Rientra da campione, con orgoglio e le ultime energie Stan the Man nel sesto game: qualche errore di troppo di Djere, unito a un buon ritmo da fondo lo portano a palla break, finalizzata con un altro regalo del serbo, che sembra ora aver accusato un calo di tensione. Alla fine, dopo un game infinito di 10 minuti e 3 match point, dopo un susseguirsi di emozioni e boati del pubblico, a portare a casa il match è Stan Wawrinka, rimontando un break nel terzo, gettando il cuore oltre l’ostacolo. Paga i troppi errori Laslo Djere, che nel terzo set hanno condizionato fortemente l’andamento. Lo svizzero ritrova gli ottavi a Roma dopo 5 anni(perse da John Isner nel 2017), oltre ad essere il giocatore con il ranking più basso ad arrivare a questo punto degli Internazionali dopo Corrado Borroni(411) nel 1995, e affronterà in un match da non perdere Novak Djokovic, n.1 al mondo. 19-6 per il serbo i precedenti, uno proprio qui a Roma nel 2008 vinto da Nole in finale. Ma i due più importanti, le finali del Roland Garros 2015 e US Open 2016, portano affianco la bandiera svizzera.

La pesantezza di Cilic- rischia Norrie nel secondo game, ma riesce a salvare due palle break dall’assalto di Cilic, che inizia picchiando bene da fondo. Ma è solo un rimandare l’inevitabile: nel sesto game traccia il campo il croato, trovando ottime verticalizzazioni, e un gran rovescio vincente incrociato gli regala il break; la differenza di peso nei colpi da fondo si fa sentire eccome. Si issa sul 5-2 Cilic salvando palla break, e mettendo dentro addirittura tre dritti vincenti di fila, colpo che sta creando una netta differenza, come sempre quando il croato trova i giusti appoggi e sta ben fermo con i piedi dentro al campo. Per quanto stesse giocando bene l’ex n.3 al mondo, il britannico non demorde e alla prima occasione riapre il parziale: break a 0 mentre Cilic serve per il set, con la differenza fatta su dei meravigliosi rovesci incrociati e in cross da Norrie. Continua il blackout per Marin, che non sfrutta un set point in risposta e addirittura subisce un altro break che porta in vantaggio l’inglese nell’undicesimo game: calo del croato che si abbina ad una crescita di Norrie specie sul rovescio, che sale in cattedra vincendo 4 game di fila. Chiude in serenità 7-5 il primo set il n.11 al mondo, bravo a non mollare e rimanere sempre concentrato; sfrutta la minor costanza ora di Cilic per preparare meglio i colpi e imprimere più rotazione. Ottimo inizio di secondo set per Cilic, che non perde neanche un punto al servizio e si procura due palle break, entrambe però annullate da un ottimo Norrie, che è salito soprattutto mentalmente. Ma il croato fa poi notare il suo essere tornato al livello visto fino al 5-2, mantenuto praticamente tutto il tempo salvo quel blackout: game nel sesto gioco come nel primo parziale, anche con una buona mano dell’inglese, che inizia un po’ a calare da fondo e anche al servizio, favorendo il rientro di Cilic. Chiude 6-2 un set dove ha toccato picchi di altissimo livello di gioco Marin, chiudendo con dei rovesci incrociati spettacolari e pesanti, arginando del tutto Norrie, spettro di sè stesso.

Terzo set ancora nel segno di Cilic, che allunga a 7 la striscia di giochi di fila vinti, con 12 punti a 1 in questo parziale decisivo, giocate che fanno rinverdire i fasti del campione che è stato qualche anno fa. Punti da capogiro che vanno di pari passo con un’espressione felice, divertita, consapevole che in queste condizioni è ingiocabile. Continua senza remore la striscia il croato, fino a 9 game , issandosi sul 5-0 nel set decisivo, mostrando un gioco davvero celestiale, che da tanto non mostrava sia al servizio, sia dalla pesantezza da fondo. Da dire che Norrie ha accusato qualche problemino fisico, ma comunque non ha mai avuto occasione neanche di vedere la palla del croato in questo filotto di giochi persi. Chiude al quarto match point 6-1 Marin Cilic, che dal 2-2 del secondo set ha perso solo un game e non ha mai dato neanche la minima speranza di rientro al suo avversario, scomparso dal campo nonostante fosse avanti di un set. Ritrova dopo un’edizione gli ottavi a Roma dunque, puntando alla semifinale che è stato il suo miglior risultato nel 2018, e sulla strada domani ci sarà Christian Garin, il cileno che ha approfittato del ritiro di Alcaraz. Un Cilic in queste condizioni parte nettamente favorito.

Infine non possiamo non citare una partita che non sarà stata la sorpresa di giornata (quella appartiene tutta alla gran prestazione di Marcos Giron) , ma certamente la vittoria di Jenson Brooksby su David Goffin, in questo afoso mercoledì, un po’ meraviglia. Il motivo principale è il punteggio del primo set: l’americano ha vinto 6-0 7-6(1), portando a scuola nel primo parziale un giocatore ben più esperto di lui, e certamente più avvezzo a questa superficie, disegnando il campo e quasi spiegando tennis, portando a casa più del 60% dei punti giocati. La musica cambia nel secondo set, dove Goffin trova maggiore solidità da fondo e riesce a giocare il suo gioco di pressing e generosità, andando anche avanti di un break; e in effetti fino al 5-4 la musica sorride al belga, che serve per andare al terzo, con anche due set point consecutivi. Ma è bravo a rientrare Brooskby, e con le tante particolarità insite e insidiose nel suo gioco recupera il break per poi vincere il tie-break 7 punti a 1. Gran prestazione del n.38 al mondo, che per la prima volta entra nei migliori 16 di questo torneo, e affronterà uno dei più temibili giocatori(seppur non nel suo miglior momento) sulla terra rossa, la tds n.5 Casper Ruud.

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ATP Miami: Khachanov travolge uno spento Cerundolo

Francisco Cerundolo dura solo pochi game poi è un assolo di Khachanov. Nella sua quarta semifinale ‘1000’ sarà derby con Medvedev

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Karen Khachanov - Australian Open 2023 (Twitter @AustralianOpen)

Francisco Cerundolo lotta per pochi giochi poi, dal 3-2 nel primo set, sprofonda in un vortice di errori ed esitazioni, facendosi così travolgere da un Karen Khachanov solido, aggressivo ed estremamente efficace. Il russo chiude un match a senso unico con lo score di 6-3 6-2 in un’ora e 15 minuti, accedendo alla sua quarta semifinale in un torneo ‘1000’. Dall’altra parte della rete ci sarà un altro russo, Daniil Medvedev (vittorioso contro Eubanks), che sale a 27 vittorie stagionali (con sole 3 sconfitte).

[14] K. Khachanov b. [25] F. Cerundolo 6-3 6-2

Un avvio di match dagli scambi prolungati ed estenuanti quello tra Karen Khachanov (16 ATP) e Francisco Cerundolo (31 ATP). L’argentino cerca di ubriacare il russo con i suoi palleggi martellanti e, alla terza occasione di break, gli strappa la battuta portandosi sul 3-2 e servizio. Nonostante una buona resistenza da fondocampo, Karen non sempre riesce a fronteggiare il ritmo frenetico del tennis avversario. Tuttavia, il russo reagisce nel migliore dei modi, dimostrandosi sempre molto aggressivo e propositivo, tanto da infliggergli il controbreak e il sorpasso sul 4-3.

 

Da questo momento, l’argentino perde totalmente il controllo del proprio gioco, produce un tennis disordinato e disattento, subendo l’aggressività di Khachanov. Cerundolo continua a snocciolare errori mentre Karen realizza un rapido sprint di quattro giochi consecutivi, intascando il primo parziale 6-4 in 37 minuti.

Il secondo set è del tutto a senso unico. Continua il festival degli errori da parte dell’argentino, totalmente in confusione e, in men che non si dica, Karen prende il largo sul 4-1 per poi chiudere l’incontro 6-2 grazie al settimo ace. Si tratta per lui della quarta semifinale in un Masters 1000, la prima dall’Open del Canada del 2019. Nel penultino round affronterà il connazionale e amico Daniil Medvedev.

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ATP Miami, Medvedev non brilla, ma è in semifinale: la favola Eubanks si esaurisce in due set

Il russo gioca un match pieno di imperfezioni e non continuo, ma basta per venire a capo dell’americano

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[4] D. Medvedev b. [Q] C. Eubanks 6-3 7-5

Daniil Medvedev è in semifinale al Miami Open presented by Itaù: il russo ha qualche passaggio a vuoto all’interno del suo match, ma alla fine piega 6-3 7-5 la resistenza di Christopher Eubanks che esce ai quarti di finale in un torneo in cui è partito dalle qualificazioni. Per Medvedev la 27a vittoria stagionale e una candidatura sempre più forte per un posto in finale nella parte bassa del tabellone.

Inizio di partita ricco di errori da entrambe le parti: Medvedev disastroso soprattutto dalla parte del dritto soffre spesso il back di rovescio basso di Eubanks che interpreta il match venendo spesso avanti dietro al servizio per far pagare al russo la posizione arretrata in risposta. Lo statunitense si procura anche cinque palle break nel quarto gioco, ma non riesce a sfruttarle tra errori con la risposta di rovescio e prime vincenti del russo. Dopo cinque game arriva l’interruzione per pioggia in un momento più favorevole al padrone di casa. Al termine della pausa l’ex numero 1 del mondo torna più concreto e determinato in campo, si fa più aggressivo sulla seconda e ottiene il break sul 3-3 grazie anche ad un nastro vincente, oltre ad una percentuale di prime di Eubanks decisamente ridotta rispetto a inizio partita. Medvedev tira su un muro, non sbaglia più, ottiene un altro break per chiudere il primo set sul 6-3.

 

Il secondo set segue l’ordine dei servizi inizialmente senza troppi sussulti: l’attuale numero 5 del mondo sembra accontentarsi di fare il classico “compitino” e non si spreme più di tanto. Il break arriva sul 3-2, quando il numero 119 del mondo sbaglia un dritto comodo in uscita dal servizio e viene infilato un paio di volte nel tentativo di fare serve and volley. Eubanks però non si dà per vinto, azzecca due risposte d’anticipo con il dritto e prende sul tempo Medvedev in uscita dal servizio. Il russo sbaglia ancora qualcosa in ribattuta, tornando ad una posizione più arretrata e il tennista di Atlanta rientra sul 4-4. Il servizio torna ad essere dominante nella parte finale del set, entrambi trovano continuità e precisione con questo colpo. Nel dodicesimo gioco l’americano commette un paio di errori di fretta all’uscita dal servizio e concede così due match point, ma lo statunitense li annulla con due bellissimi guizzi a rete. Dalla parità arriva una risposta incredibile di Medvedev da quattro metri dal campo e un errore di Eubanks su un dritto facile da metà campo per mettere fine al secondo set con il punteggio di 7-5. Adesso il russo avrà uno tra Cerundolo e Khachanov in semifinale, per bissare la finale di Indian Wells.

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Jannik Sinner, è ritorno in top 10? Quasi: le proiezioni sul ranking dell’altoatesino

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Jannik Sinner - Miami 2023 (foto Ubitennis)

Mentre restiamo in più o meno trepida attesa del ritorno ai massimi livelli di Matteo Berrettini e della conferma dei risultati della scorsa stagione da parte di Lorenzo Musetti, godendoci nel frattempo gli incoraggianti segnali di ripresa che arrivano da Lorenzo Sonego, c’è qualcosa su cui possiamo sempre fare affidamento: la continuità di Jannik Sinner.

Dato per delusione del 2022 dall’Équipe, peraltro con qualche ragione (nel senso che nessuno può dirsi entusiasta di una stagione in cui è stato fortemente limitato dai guai fisici), il rosso di Sesto Pusteria ha appena raggiunto la seconda semifinale Masters 1000 consecutiva, impresa prima mai riuscita a un azzurro. Senza dimenticare che è anche la quarta di fila, tra il titolo a Montpellier e la finale di Rotterdam. Questo dove ci porta, anzi, dove lo porta?

In termini di classifica, a un passo dal ritorno fra i primi dieci tennisti del mondo. Era il 1° novembre 2021 quando Jannik vi aveva fatto il suo primo ingresso, toccando quel nono posto che al momento rimane il suo best ranking. Durante la scorsa stagione, è entrato e uscito dalla top 10 con una frequenza tale che sarebbe stata giustificata l’installazione di una porta girevole, ma ora Sinner manca all’appello da sei mesi e pare giunto il tempo di riprendersela. A poche ore dall’allineamento del tabellone alle semifinali, la classifica live lo vede proprio alla nona posizione. Diamo allora uno sguardo agli scenari perché il primo ranking di aprile non gli faccia lo scherzo di respingerlo.

 

Jannik ha 3105 punti live, vale a dire 40 più di Taylor Fritz, mentre l’altro tennista ancora in gara a Miami che può insidiarlo è Karen Khachanov a 2675. Sia Taylor sia Karen devono ancora giocare il loro quarto di finale. Fritz affronterà Carlos Alcaraz e, se dovesse perdere, la top 10 di Jannik sarebbe assicurata in ogni caso; in caso di vittoria, Jannik dovrebbe arrivare più avanti nel torneo per evitare il sorpasso statunitense.

Per quanto riguarda l’altro inseguitore (anzi, l’inseguitore in senso stretto), Khachanov deve affrontare la falsa rivelazione Fran Cerundolo e, anche qui, l’inciampo sarebbe determinante. Qualsiasi inciampo di Karen, a ben vedere, perché come finalista si fermerebbe a 10 punti dal nostro; dunque, l’unica possibilità che comporta uno Jannik ancora fuori dalla top 10 il prossimo lunedì è la vittoria del torneo da parte di Khachanov in finale su Fritz. Non lo scenario più probabile per i bookies, che danno il nostro come terzo favorito per il titolo, dietro ad Alcaraz e Medvedev.

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