Roland Garros: Martina, 10 e lode! Trevisan la vince due volte ed è in semifinale

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Roland Garros: Martina, 10 e lode! Trevisan la vince due volte ed è in semifinale

PARIGI – Martina Trevisan la spunta al terzo set contro Leylah Fernandez. Dopo nove anni, un’italiana torna in semifinale sulla terra parigina

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Martina Trevisan - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

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M. Trevisan b. [17] L. Fernandez 6-2 6-7(3) 6-3

La favola di Martina Trevisan non è ancora finita. La ventottenne toscana è in semifinale al termine di una partita palpitante. Dopo aver fallito un match point nel secondo set (poi perso malamente al tiebreak), l’azzurra è stata bravissima a ritrovare spinta e sicurezza nel terzo set e a riportare l’Italia tra le prime quattro del Roland Garros, nove anni dopo Sara Errani. È la quinta azzurra a riuscirci dopo Ulstein-Bossi, Lazzarino, Schiavone ed appunto Errani. Da lunedì sarà la numero 1 d’Italia, superando Camila Giorgi. In semifinale affronterà la 18enne Cori Gauff che ha superato nel derby statunitense Sloane Stephens; Trevisan ha vinto l’unico precedente con Gauff, proprio sulla terra di Parigi nel 2020.

 

IL MATCH – È da quasi otto anni che due mancine non si sfidano in un quarto di finale slam (Makarova-Safarova Wimbledon 2014), addirittura quarantuno al Roland Garros (Navratilova-Hanika nel 1981).
Per Leylah è il primo quarto di finale in assoluto in un torneo sulla terra battuta, Martina ritorna tra le prime otto del Roland Garros due anni dopo il grande exploit del 2020 quando si arrese solo alla futura campionessa Swiatek.
Il primo titolo WTA centrato a Rabat e le quattro vittorie qui hanno portato la sua striscia di successi al ragguardevole numero di 9: non siamo ai livelli della Swiatek (32), ma è un dato rilevante

Fernandez parte con il braccio paralizzato al servizio: due errori di diritto (affossati a metà rete), uno di rovescio e un doppio fallo che danno a Trevisan la tranquillità di partire davanti ed infatti tiene il suo servizio con due diritti vincenti e il primo drop (2-0). Martina ha anche la palla del 4-1 sul servizio di Leylah ma una risposta lunga di diritto su una prima non irresistibile della canadese vanifica la ghiotta chance (3-2). Al cambio di campo Fernandez chiede l’intervento del medico (Mto) per un trattamento al piede destro. La pausa di circa 5 minuti non “raffredda” Martina che tiene il suo servizio con tranquillità grazie anche al settimo errore di diritto della canadese. Che regala anche nel gioco successivo, ma è un diritto lungolinea strepitoso dell’azzurra che la porta a condurre 5-2 con due break di vantaggio.

La toscana segue alla lettera i suggerimenti di coach Catarsi che nella chiacchierata con il Direttore di ieri aveva individuato la chiave di volta del match nella posizione avanzata in campo dell’azzurra.
Inoltre mentre Martina si è allenata con due mancini e si vede da come giochi spesso in lungolinea, la canadese insiste nel servire sul diritto dell’azzurra e anche i rari attacchi sono finiti tutti sul suo colpo migliore.
Al cambio di campo Martina è brava a poetarsi subito sul 40-0 con tre set point a disposizione ma il primo lo spreca con un diritto lungo e sugli altri due arrivano le prime due vere risposte della canadese. L’ottavo diritto sballato di Fernandez offre la quarta chance alla nostra, che la capitalizza con un diritto lungolinea vincente: 6-2 dopo 38 minuti. La canadese, che ha strappato il servizio alle sue avversarie ben 23 volte nelle prime quattro partite, non ha avuto nemmeno una palla break in tutto il primo set.

La prima però arriva nel quarto gioco del secondo set ed è subito fatale. La canadese spinge con il diritto ed è una volée che bacia la riga che le offre la chance di break che l’errore di diritto dell’azzurra le permette di concretizzare (3-1). La reazione di Martina non si fa attendere però e recupera subito lo svantaggio con una gran risposta di diritto anomala da sinistra. E nel game successivo è bravissima a risalire dallo 0-40 (diritto vincente, addirittura ace e risposta larga di Leylah), annullare una quarta palla break e approfittare di due gratuiti della canadese per rimettere il set in partità (3-3). Qualche rimpianto lo lascia il settimo game perché Martina recupera da 40-0 ma sbaglia di centimetri due soluzioni che potrebbero avviare il match verso la discesa finale.

L’occasione torna nel nono game quando i regali della canadese si moltiplicano (gli errori di diritto arrivano a dodici), Martina tiene la profondità degli scambi e incassa il break che la manda a servire per il match e per un posto in semifinale.
E qui purtroppo il peso della storia si fa sentire: scivola 0-30 con gran tensione, risale fino al match point portandosi sul 40-30 con una buona prima e due risposte larghe della canadese che però trova un gran diritto per annullare la palla match dopo un’ora e 23 minuti. Un rovescio e un diritto di Fernandez finalmente (per lei purtroppo) offensiva la rimettono in partita, ed anzi il game successivo al servizio tenuto agevolmente manda Martina nella difficile situazione di servire sotto 5-6 dopo essere stata ad un punto dalla vittoria.
L’azzurra non trema, tiene a zero il servizio dimostrando grande carattere ed il set si decide al Jeu Decisif.

Purtroppo Martina dimostra di avere ancora nella testa il match point fallito e gioca un pessimo tiebreak. Va subito sotto 0-3 e poi un doppio fallo la inabissa sino al 1-5. Due errori a campo aperto di Fernandez le danno l’illusione di risalire (3-5), ma un erroraccio di rovescio ed un altro doppio fallo la condannano alla resa. Dopo un’ora e trentotto, quindici minuti esatti dopo il match point fallito, siamo un set pari.

I trattati di psicologia applicati al tennis vorrebbero adesso un match in discesa per la canadese, ma Martina è una che ha superato ben altri problemi nella vita e non è un match point fallito che può tramortirla. Con un sontuoso parziale di 12 punti a 2 a suon di vincenti di diritto strappa un importantissimo 3-0 che sorprende la diciannovenne finalista degli Us Open. Il game successivo è una battaglia: Fernandez salva quattro palle del 4-0 con coraggio e spingendo con il rovescio, ma Martina è brava ad alzare la traiettoria della palla e a capitalizzare la quinta occasione con un gran diritto. Quando mancano due minuti alle due ore di gioco, siamo avanti 4-0.
Ma non è ancora finita. Il quinto game è un’altra sofferenza lunga sedici punti: tre palle del 5-0 se ne vanno e alla terza palla break Fernandez accorcia sul 1-4.

Al cambio di campo però Martina spinge e ottiene il break del 5-1 che la manda a servire per il match una seconda volta, 57 minuti dopo la prima. Niente da fare, altro giro altro break (il quindi su sette giochi nel terzo set)e si continua a tribolare. Stavolta lo scampato pericolo rinvigorisce la canadese che tiene a zero la battuta e rimanda Trevisan a servire per il match. La terza volta sarà quella buona? Ogni punto è un sospiro, ogni punto è un’angoscia anche perché i diciannove anni della canadese si mostrano ora nella sua sfrontatezza. Sul 30-30 un servizio vincente porta Martina di nuovo al match point: il diritto incrociato avvolta e vincente e la racchetta può partire verso il cielo! Ce l’hai fatta Martina! Ci hai fatto soffrire, ma ce l’hai fatta!

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ATP

Murray pensa ai Giochi Olimpici di Parigi: “Voglio dimenticare l’edizione del 2021”

Nel mirino di Andy Murray quella che sarebbe la sua quinta partecipazione ai Giochi: “Mi piacerebbe avere un’altra occasione”

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Andy Murray – Coppa Davis 2023 (credit: Getty Images for ITF)

A riportare la mente alle ultime Olimpiadi, ci si sofferma sulla finale olimpica di Wimbledon del 2012. Andy Murray batte Roger Federer con un netto 6-2, 6-1, 6-4: che sia stato merito dello scozzese o demerito dello svizzero stremato dalla semifinale con Del Potro durata 4ore e 26’, sarà una medaglia d’oro indimenticabile.

Undici anni dopo, Federer continua a bazzicare il suo giardino reale, Wimbledon, ma dagli spalti, Murray continua a regalare emozioni ai suoi fan. Attualmente si trova in Cina a Zhuhai dove ha esordito battendo al primo turno Ye Cong Mo, n.668 del ranking.

In conferenza stampa Sir Murray ha dichiarato di nutrire speranze di partecipazione a quelli che sarebbero i suoi quinti Giochi Olimpici: “Mi piacerebbe davvero partecipare ad altre Olimpiadi. Ho avuto esperienze entusiasmanti durante la mia carriera ai Giochi Olimpici. Ho amato tutte le edizioni alle quali ho preso parte”.

 

Il palmares olimpico di Murray è fin qui straordinario: due medaglie d’oro nel 2012 a Londra e nel 2016 sul cemento di Rio de Janeiro. Nel 2021 fu grande la delusione per il suo forfait obbligatorio nel torneo singolare dettato da uno stiramento alla coscia avvenuto prima dell’avvio dei giochi olimpici. Recuperò in fretta ma fu costretto a fare una scelta tra i due tornei di singolare e di doppio. Una promessa fatta a Salisbury gli aveva fatto optare per l’iscrizione al torneo di doppio: arrivarono sino ai quarti. Che fosse storia finita con i Giochi Olimpici? Su twitter si era lasciato andare a un lungo tweet nel quale dichiarava: “Se questa è la fine del mio viaggio a cinque cerchi, voglio ringraziare di cuore la squadra della Gran Bretagna e tutti voi per il supporto: mi avete aiutato a dare il massimo in questi anni. È stato un privilegio assoluto rappresentare il mio Paese a quattro Olimpiadi e mi ha regalato alcuni dei ricordi più belli della mia vita”.

Ora, a distanza di due anni, la pena diversamente e vuole cancellare la delusione patita nell’edizione 2021, nota perché disputata in piena pandemia: “L’ultima volta sono rimasto molto deluso perché mi ero infortunato prima del torneo e avevo promesso al mio compagno che in caso di problemi avrei dato priorità al doppio rispetto al singolare. Ed eravamo arrivati vicinissimi alla medaglia: nei quarti eravamo avanti un set e 4-3, al servizio con palle per il game e avevamo davvero una buona occasione, ma non ce l’abbiamo fatta. Mi piacerebbe avere un’altra opportunità di giocare l’anno prossimo a Parigi. Sarebbero i miei quinti Giochi Olimpici e molto probabilmente gli ultimi”.

Per Murray al secondo turno dell’ATP 250 di Zhuhai ci sarà la sfida con Karatsev che aveva eliminato Arnaldi nel primo turno.

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WTA Finals: Sabalenka, Swiatek, Gauff e Rybakina già qualificate

La WTA finalmente annuncia le prime qualificate al torneo di fine anno in programma a Cancun dal 29 ottobre. Coco Gauff si è garantita la partecipazione anche in doppio con Jessica Pegula

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Aryna Sabalenka - Australian Open 2023 (foto Twitter @wta)

Aryna Sabalenka parteciperà alla sua terza edizione di fila delle Finals. Il suo miglior risultato rimane quello dell’anno scorso quando arrivò in finale. La venticinquenne bielorussa ha disputato la miglior stagione della sua carriera, vincendo il suo primo Slam di singolare, l’Australian Open, oltre al WTA 1000 di Madrid e il WTA 500 di Adelaide. Nello score stagionale anche tre finali perse, a Indian Wells, a Stoccarda e allo US Open.
Questi risultati le hanno dato il trono n. 1. nel ranking femminile.

Terza presenza alle WTA Finals anche per Iga Swiatek: deve cancellare l’eliminazione in semifinale dell’anno scorso. Quattro i titoli vinti nel 2023 dalla campionessa polacca. Ha trionfato nuovamente al Roland Garros, al WTA 500 the Qatar TotalEnergies Open di Doha e il Porsche Tennis Grand Prix di Stoccarda. In più ha portato a casa il titolo di Varsavia nel WTA 250 BNP Paribas. Vanta un fantastico record di 56 vittorie e 10 sconfitte quest’anno nel Tour.

Gran colpo dell’americana Coco Gauff che si è qualificata per le Finals nel torneo singolare e in quello di doppio. Partecipa alle Finals per la seconda volta. Quattro i titoli vinti quest’anno: ad Auckland e poi nel corso di una fantastica estate dove ha trionfato al WTA 500 Mubadala Citi DC Open di Washington DC, al WTA 1000 Western & Southern Open di Cincinnati e poi il trionfo nel suo primo Slam della sua carriera allo US Open, salendo al n. 3 nel ranking.

 

Elena Rybakina, invece, sarà la prima donna kazaka a far parte delle WTA Finals. I successi di quest’anno vanno dal titolo ottenuto a Indian Wells a quello di Roma. Ha raggiunto la finale all’Australian Open e a Miami.

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Coppa Davis

Coppa Davis: Italia in orbita Djokovic in campo il 23 novembre contro l’Olanda

Si comincia martedì 21 novembre con Canada contro Finlandia. La sfida tra gli azzurri di capitan Volandri e i Paesi Bassi giovedì 23 dalle 10 di mattina

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Matteo Arnaldi e Matteo Berrettini (foto Roberto dell'Olivo)
Matteo Arnaldi e Matteo Berrettini (foto Roberto dell'Olivo)

Ufficializzato il programma della fase finale di Coppa Davis che si disputerà a Malaga dal 21 al 26 novembre. Ad annunciarlo l’International Tennis Federation che ha reso noti orari e date dei quarti di finale.

Gli azzurri scenderanno in campo contro l’Olanda giovedì 23 novembre. Difficile fare previsioni sulla squadra che avrà disposizione capitan Filippo Volandri per l’ultimo tassello importante della stagione. In orbita Italia ci sarà Novak Djokovic che difenderà i colori della Serbia opposta alla Gran Bretagna di Andy Murray a Daniel Evans. Le vincenti di queste due sfide si affronteranno sabato 25 novembre.

Si comincia martedì 21 novembre al Palazzo dello Sport “Josè Maria Martin Carpena” dove si sfideranno Canada e Finlandia, rispettivamente vincitrice del Gruppo A e seconda del Gruppo D la scorsa settimana. Le due squadre daranno il via alle Final Eight di Coppa Davis. Anche per quanto riguarda i canadesi, non è semplice prevedere chi schiereranno. Riusciranno a recuperare Denis Shapovalov? Qualche progresso fisico lo farà Felix Auger-Aliassime? Nel frattempo il Canada ha potuto applaudire Gabriel Diallo, dotato di un ottimo servizio e che domenica compirà 22 anni.

 

Il giorno successivo, il 22 novembre, l’Australia, capeggiata da Lleyton Hewitt se la vedrà con la Repubblica Ceca. Alex de Minaur è apparso in gran forma e pronto a trascinare con Thanasi Kokkinakis la sua squadra. Per i cechi occhi puntati sul giovane Jiri Lehecka.

La vincente di questi due incontri scenderà in campo venerdì 24 novembre per la semifinale di Coppa Davis.

La finalissima si terrà domenica 26 novembre.

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