Roland Garros, Trevisan: "Sono felice in campo e amo quello che faccio. Il mio passato mi aiuta a stare nel presente" [VIDEO]

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Roland Garros, Trevisan: “Sono felice in campo e amo quello che faccio. Il mio passato mi aiuta a stare nel presente” [VIDEO]

Martina Trevisan guarda già avanti: “Non vedo l’ora di sapere cosa mi riserverà il futuro”. Sull’etica dell’allenamento: “Perdere il secondo set, e arrivare al terzo cercando di dimenticandosi quello che è successo, è il lavoro di tanti giorni.”

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Martina Trevisan - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Ritorna sul luogo del delitto Martina Trevisan e fa ancora meglio di quanto fatto due anni prima. Dopo essersi spinta ai quarti di finale partendo dalle qualificazioni nell’edizione autunnale 2020 riprogrammata dopo lo stop del circuito per il COVID, quest’anno Martina sfrutta l’entusiasmo del primo titolo WTA conquistato a Rabat e si proietta verso la prima semifinale slam in carriera. Gioia ed entusiasmo che emerge tutta dalla conferenza stampa che ha seguito il successo contro Leylah Fernandez. Dopo aver ascoltato in esclusiva il suo allenatore Matteo Catarsi, è il momento di prestare attenzione anche alle parole della nuova n.1 d’Italia, Trevisan.

Domande in italiano.

D. Che cosa ti sei detta a fine secondo set? Perché poi sei rientrata in campo molto aggressiva. MARTINA TREVISAN: Ero molto stanca e avevo bisogno di andare in bagno. E poi niente, avevo bisogno di stare un attimino in una stanza chiusa, senza le persone, un po’ in silenzio per riprendermi, darmi una sciacquata al viso. Insomma, stavo giocando per la semifinale, c’era ancora un set davanti a me ed era giusto ripartire da zero.

D. Quando è finita la partita e ti sei incontrata con il tuo team, qual è stata la prima cosa che hai detto? Qual è stato il primo pensiero che hai avuto quando hai alzato le braccia al cielo. MARTINA TREVISAN: Ero semplicemente felice, come ho già scritto, lo dedico al mio babbo. È stata una partita lunga, piena di difficoltà, tensione, paura, gioia. Ero molto felice e allo stesso tempo stanca. Ora sento che ancora un po’ di stanchezza deve arrivare, poi da domani ci si inizia a ricaricarsi.

D. Come hai approcciato la sfida tatticamente? MARTINA TREVISAN: Il gioco che ci eravamo promessi di fare era di tenerla il più lontana dal campo, da dentro il campo, perché lei comunque sta sempre sulla riga quindi bisognava essere profondi. E poi cercare di farla muovere perché da ferma e da vicino gioca molto bene.

D. Che rapporto hai con le tenniste italiane del passato come Pennetta e Schiavone? Che cosa ti ha colpito di loro? MARTINA TREVISAN: Sono state tutte un’ispirazione per noi che eravamo un po’ più piccole, che eravamo un po’ più indietro. Vederle in televisione raggiungere quello che hanno raggiunto è stata una cosa bella. Flavia è sempre stata quella che mi piaceva di più ammirare e guardare, e quindi credo che l’ammirazione, sia tecnica che personale, sia una cosa che ci ha aiutato.

D. Rispetto al successo di due anni fa qui (quarti di finale), cosa c’è di diverso? Questa volta ci credi di più avendo avuto quel successo? MARTINA TREVISAN: Sì, senz’altro è diverso. Perché comunque due anni fa arrivavo da poca esperienza in questi palcoscenici quindi è diverso. Lo scorso anno è stato molto importante e oggi lo sto vivendo in maniera migliore. […] Riuscire a vincere partite del genere è frutto dell’allenamento di tutti i giorni, non ci nasci. Bisogna fare tanta esperienza lavorando ogni giorno. Credo che perdere il secondo set, e arrivare al terzo cercando di essere lucida dimenticandosi quello che è successo, è il lavoro di tanti giorni.

Domande in inglese (tradotte). IL MODERATORE: Sei in semifinale in un torneo del Grande Slam per la prima volta nella tua carriera. Quanto sei felice?

MARTINA TREVISAN: Tanto (sorridendo). È un momento incredibile per me. Oggi è stata una partita molto difficile, ma ce l’ho fatta, quindi sono molto felice.

D. Leylah Fernandez ha avuto un problema fisico oggi. Quanto è stato difficile per te chiudere la partita? Hai avuto match point nel secondo set. Quanto è stato difficile mettere fine a questa sfida?

MARTINA TREVISAN: Sì, è stato un match con molte emozioni, perché si trattava di un quarto di finale Slam. Sì, è stato molto difficile chiudere la partita. Ho accettato la situazione e ho guardato avanti. Eccomi qui sono in semifinale, quindi ce l’ho fatta.

D. Dato che il tuo nome è Martina, quanta pressione e aspettative di essere una grande giocatrice ci sono su di te?  Perché pensi di giocare così bene in questo momento?

MARTINA TREVISAN: Sì, sto giocando molto bene. Ho giocato molte partite. Penso di giocare il mio miglior tennis, ma so di poter giocare ancora meglio. Sì, non vedo l’ora di sapere cosa mi riserverà il futuro.

D. Oggi hai sperimentato il livello più alto di pressione nella tua carriera? Pensi che la semifinale ci sarà un livello di pressione più alto?

MARTINA TREVISAN: Per il momento sì, ma non sappiamo cosa sarà in futuro. Oggi c’è stata molta tensione in campo. Ma penso che sia normale, perché si trattava del secondo quarto di finale per me, ma ero così vicino alla semifinale. Quindi penso che sia normale provare quel tipo di emozione.

D. So che non avevi mai giocato contro di lei prima di oggi, ma hai percepito che c’era qualcosa di strano nel suo modo di muoversi? Sentivi che fosse già infortunata prima di scendere in campo?

MARTINA TREVISAN: No, non all’inizio. Forse di più nel secondo set. Ma, voglio dire, ho cercato di concentrarmi sul mio gioco perché non sai mai cosa succede dall’altra parte del campo

D. Hai affrontato alcune sfide difficili fuori dal campo e anche sul campo. Cosa ci dicono le ultime due settimane e la prestazione di oggi su come sei come persona?

MARTINA TREVISAN: Insomma, penso che tutti abbiano un vissuto importante. Penso che ciò che conta è chi sono in questo momento, che sono felice in campo, che sto facendo quello che amo. Quindi il mio passato è passato e mi aiuta a essere nel presente, a essere quella che sono adesso.

D. Dato il match point non convertito nel secondo set, come sei riuscita a rimanere solida e mentalmente forte fino al terzo? Perché spesso quando qualcosa è così combattuto e vicino alla conclusione, un giocatore potrebbe innervosirsi e non giocare altrettanto bene.

MARTINA TREVISAN: Mi sono guardata intorno ed ero nel campo più importante del mondo. Anche io sentivo molta tensione ed ero così nervosa perché persino le mie braccia sentivano la tensione, ma ero comunque felice. Ho accettato la situazione, perché, come dicevo, era normale sentire la tensione, perché stavo giocando per la mia semifinale ed ero a match point. Quindi ho accettato la situazione e ho cercato di essere concentrata su ogni punto. Queste sono state, credo, le cose più importanti che ho fatto oggi.

D. Giochi con molta passione e lo vediamo dal modo in cui giochi. Quando è un fattore a tuo favore quando sei in campo, e quando a volte non è una cosa così positiva?

MARTINA TREVISAN: Mi piace lottare. Mi piace l’adrenalina. Mi piace il momento prima di entrare in campo, perché c’è molta energia. Sono tutte cose che ti rendono vivo.

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