Roland Garros, Swiatek dice 33: seconda semifinale a Parigi. Ma c'è un caso-doppio rimbalzo [VIDEO]

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Roland Garros, Swiatek dice 33: seconda semifinale a Parigi. Ma c’è un caso-doppio rimbalzo [VIDEO]

La polacca batte in due set Pegula e infila la trentatreesima vittoria consecutiva nel Tour. Iga contenderà a Daria Kasatkina un posto in finale

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Iga Swiatek - Roland Garros 2022 (foto Roberto dell'Olivo)
 

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[1] I. Swiatek b. [11] J. Pegula 6-3 6-2

Iga Swiatek non si ferma più. Battendo Jessica Pegula nell’ultimo quarto di finale del tabellone femminile, la numero uno del mondo ha centrato la trentatreesima vittoria consecutiva del suo fantasmagorico 2022 e, insieme, la seconda semifinale al Roland Garros in carriera, la terza in un torneo dello Slam considerata anche quella raggiunta – e persa maluccio contro Danielle Collins – all’ultimo Open d’Australia. Come sappiamo, il precedente viaggio tra le migliori quattro al Bois de Boulogne si era concluso con una vittoria: tutto lascia pensare che ci siano indizi sufficienti per sospettare un imminente bis.

IL MATCH – L’avversaria da Buffalo ha provato a vendere cara la pelle, forse sperando che qualche pulviscolo di dubbio si fosse insinuato nei luccicantissimi ingranaggi della polacca dopo le problematiche vittorie ottenute contro Kovinic e Zheng nei due turni precedenti. Pegula ha spinto bene specie con il rovescio all’inizio del match provando a togliere il tempo a Swiatek; colpendo forse un pizzico troppo piatto per le esigenze dei campi rossi in un pomeriggio di sole, ma va detto che il processo di adattamento al laterizio è ancora in corso, e che la recente finale guadagnata a Madrid non è un indicatore affidabile considerata la rarefazione dell’aria tipica della meseta meridionale, causa prima delle velocissime condizioni di gioco di quel torneo.

Jessica, poco o nulla intimorita dal break subito all’alba dell’incontro, è stata comunque ordinata nel seguire pervicacemente un piano tattico ben definito; ha rimontato e tenuto il passo, pur lasciando trasparire di tanto in tanto qualche fisiologico segnale d’affanno. Il ritrovato equilibrio del set si è rotto nel fatidico settimo game, quando Swiatek ha strappato il servizio alla rivale al termine di un punto controverso: vincente il recupero polacco su una palla corta di Pegula, ma con ogni probabilità – come si nota nel video qui sotto – la palla aveva rimbalzato due volte. Inerte il giudice di sedia Emmanuel Joseph; superflui i commenti già appuntati circa un presunto comportamento antisportivo della giocatrice.

Preso il vantaggio, la grande favorita del Roland Garros ha potuto felicemente vestire i consueti panni della straordinaria frontrunner qual è, mentre la resistenza di Pegula si è andata via via affievolendo. L’ultimo spartiacque nel terzo gioco del secondo set, durato sette minuti e difeso da Iga nonostante una palla break offerta all’avversaria, la quale, mancata l’ultima scialuppa, si è rapidamente allontanata dall’incontro, di fatto chiuso dal break piazzato da Swiatek nel game successivo. Non è passato molto tempo prima che la polacca chiudesse la questione: nell’ottavo gioco, ancora in risposta, Iga ha sprecato tre match point prima di sigillare la qualificazione alla semifinale con un detonante rovescio lungolinea.

Un altro hurrà, l’ennesimo, per la capoclassifica, brava a controllare i tentativi di insubordinazione della rivale e molto più solida nei non pochi momenti di equilibrio vissuti dal match, come dimostrano i sei giochi vinti dalla tennista di Varsavia sugli otto in totale andati ai vantaggi. Brava Pegula a rimanere in partita e a picchiare duro a dispetto dei santi, anche se l’impressione restituita dalla numero uno USA è stata quella tramandata nei filmati d’epoca da Luc Leblanc, Fernando Escatin e Miki Boogerd impegnati a seguire Marco Pantani sul Galibier nel 1998: tanto cuore, grande impegno, classe non disprezzabile, ma il ritmo imposto dall’uomo in fuga era troppo alto, e il fuori giri dietro l’angolo.

Iga Swiatek affronterà per un posto in finale Daria Kasatkina. Sarà ovviamente favorita, ma ci sembra si sia discretamente abituata al ruolo. Come dicevamo, quella di oggi è stata la sua trentatreesima vittoria consecutiva. Nella classifica riguardante le strisce di partite vinte nel circuito WTA dal 2000 a oggi Iga stacca dunque Justin Henin (trentadue vittorie in fila tra il 2007 e il 2008) e si apposta a una sola lunghezza da Serena Williams (trentaquattro nel 2013). Per il momento non è il caso di allungare lo sguardo sul record assoluto appartenente a Martina Navratilova, inarrivabile con i suoi settantaquattro trionfi consecutivi nel 1984, ma per ora si può anche essere soddisfatti. “Getting old, but still fresh“, ha scritto sulla telecamera Swiatek a fine incontro riferendosi al compleanno festeggiato giusto ieri. In effetti sono ventuno, una bella età per estendere il dominio.

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