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ATP Stoccarda: Sonego coglie l’attimo, Paire incanta e poi s’incarta
Al loro primo confronto diretto è Sonny alla fine a spuntarla, pur partendo peggio. Il torinese sempre centrato e attaccato alla partita. Albot avversario di Matteo Berrettini

[6] L. Sonego b. B. Paire 7-5 6-2
Esordio vincente per Lorenzo Sonego, alla sua prima partecipazione all’evento, nell’ATP 250 di Stoccarda, ufficialmente denominato Boss Open. Il 27enne torinese si è trovato di fronte un avversario molto ostico sia per la sua indiscussa classe sia per la sua perenne discontinuità ed imprevedibilità: il francese Benoit Paire, – già semifinalista in questo torneo nel 2017 – superato 7-6- 6-2 dopo oltre un’ ora e dieci di gioco. L’istrionico 33enne di Avignone approcciava a questa stagione sull’erba, dopo un 2022 che finora per lui era stato un autentico disastro: 17 (escludendo quella di oggi) sconfitte e soltanto 5 vittorie, di cui per altro due nel mese di gennaio all’Australian Open e dunque ormai piuttosto datate. Il n. 32 del ranking al contrario arrivava carico di fiducia a questo appuntamento, dopo l’ottima performance al terzo turno del Roland Garros dove ha costretto al quinto set il futuro finalista Casper Ruud ed è uscito dal campo con anche un po’ di amaro in bocca. Chiaramente l’inizio del match ha offerto parecchie titubanze da parte di entrambi i giocatori, poiché non è mai facile adattarsi al meglio nel primo torneo dopo un cambio di superficie, in particolar modo se la superficie in questione è l’erba; che presuppone delle condizioni di gioco che si affrontano solo in un periodo molto esiguo dell’anno. Per quanto riguarda Lorenzo, è corretto evidenziare come abbia – sinora – un ottimo ruolino di marcia sui prati; in carriera ha partecipato a quattro main-draw ATP sull’erba: due finali raggiunte, nel 2019 successo contro Kecmanovic ad Antalya e l’anno scorso ko in tre set a Estabourne al cospetto di De Minaur.
Dopo le prime fasi di studio, l’ex n. 18 si è sciolto a dovere e ha mostrato che razza di talento possiede. Il lato sinistro, specialmente, era in grande spolvero con tutte le soluzioni possibili ed inimmaginabili: dalla smorzata al lob, passando per la brutale accelerazione, fino a giungere allo strettino di puro polso. Ma anche il dritto di Paire, nella prima parte dell’incontro, ha funzionato meravigliosamente. Poi all’improvviso, l’artista d’oltralpe si è spento inesorabilmente abbandonando le variazioni e iniziando a sparacchiare via tutti i colpi di metri. Nel secondo parziale, Benoit ha poi tenuto un atteggiamento in campo totalmente riprovevole e del tutto ingiusto nei confronti del pubblico. Ma si sa prendere o lasciare, questo è sempre stato e questo sempre sarà il n. 80 delle classifiche, che però se non si da una svegliata, presto potrebbe uscire dai primi 100 e potremmo non rivederlo più. Perché pensare che uno come il transalpino che vive per i grandi palcoscenici, possa scendere di livello e disputare i Challenger per rimettere in sesto la classifica, appare uno scenario assolutamente irrealistico. Bravissimo comunque Lorenzo, che ha scivolato abilmente sull’erba tedesca dimenticando per un attimo che il torneo ha cambiato oramai da tanti anni superficie, è stato in grado di cogliere il turning point determinante per far girare la partita, pur dopo un inizio non brillante con il servizio e con il suo fondamentale migliore: il dritto. Finché c’è stato match, sfida godibilissima. Infine, ad onor di statistica, osserviamo come il n. 8 di Francia – a certificare ulteriormente se ancora ce ne fosse bisogno, il momento no della sua carriera – non vinca un incontro sull’erba da ben tre anni, l’ultima vittoria è sopraggiunta nel secondo turno di Wimbledon 2019 con il ceco Jiri Vesely.
IL MATCH – La partenza è a rilento per entrambi i giocatori. Si comprende pienamente e soprattutto si osserva in campo, che questo è per tutti e due i protagonisti della sfida il primo approccio con la superfice. Una situazione molto similare a quella a cui si può assistere in quel di Montecarlo, quando molti tennisti si trovano ad assaggiare la terra rossa per la prima volta in stagione e si trovano fisiologicamente ad affrontare delle difficoltà di adattamento al cambio di condizioni. Tutti questi problemi sono ulteriormente ingigantiti nel primo torneo sull’erba, vista la brevità della parte di anno dedicata a questi campi e che non permette ad un numero rilevante di atleti di potersi misurare a dovere per attuare i giusti correttivi al proprio gioco. Break e contro-break per iniziare con i servizi ancora arrugginiti. L’avvio della partita, però, ci restituisce un lato sinistro di Paire in grandissimo spolvero. Benoit, infatti, dopo una prima parte di 2022 alquanto negativa, fa vedere quando sia meraviglioso ed eccezionale il suo bimane di rovescio. Adopera in continuazione schemi che lui normalmente esegue ad occhi chiusi, e che sull’erba hanno anche una maggiore efficacia. Il n. 80 ATP alterna sagacemente le violenti sbracciate di rovescio in lungolinea a dei tocchi di classe sopraffina. I drop-shot dell’istrionico transalpino dalla parte sinistra sono memorabili e di una bellezza accecante. E quando le smorzate non portano in dote già il punto con se, a causa dell’indomabile forza di volontà di Sonego, l’ex n. 18 del mondo infiocchetta il quindici con dei dolcissimi lob al volo sui recuperi del torinese.
Perciò il 33enne di Avignone da la netta sensazione di essere padrone del campo, anche se ogni tanto si distrae come al suo solito regalando punti all’azzurro con delle sciocchezze indecenti, e sembra essere in versione artista da strada pronto a far godere anche gli altri dei suoi gioielli. Se poi gli riescono anche gli strettini dritto, perché gli attacchi in chop per prendere la rete sempre dal quel lato ormai desueti nel tennis moderno sono invece assolutamente suoi cavalli di battaglia, ovvero con il colpo del suo repertorio sicuramente più debole; beh allora si fa veramente ardua la sfida per Sonny. Il quale però dopo un approccio così e così con il suo fondamentale migliore, un po’ troppo altalenante, riesce a trovare migliori sensazioni e ad esprimersi quantomeno alla pari con il suo avversario. Il barbuto tennista bleau nel quinto game, decide che è il momento di accelerare e breakka per la seconda volta, addirittura 0. Nel successivo turno di servizio, rischia di compromettere il vantaggio vanificando un 40-0. Ma sul break point non si scompone e con due ace consecutivi conferma l’allungo sul 4-2.
Proprio nell’ultimo punto di questo game, va in essere un rocambolesco scambio che si conclude con alcuni dubbi di protesta. Il giudice di sedia chiama il doppio rimbalzo sulla smorzata di Paire, il quale infatti sbaglia la volée successiva al recupero della tds n. 6 convinto anche lui del doppio tocco. Ma il replay, fa chiaramente capire come il secondo rimbalzo in realtà non ci sia stato. Questo episodio conferisce ulteriore carica al piemontese, che usufruisce di due gratuiti sul 5-4 e servizio in favore dell’imprevedibile giocatore d’oltralpe per mettergli pressione. Benoit sembra riuscire nell’intento di togliere le castagne dal fuoco, attraverso dei mirabilissimi serve&volley e con l’ausilio di fantasmagorici attacchi in controtempo. Ma il n. 32 del ranking è un lottatore e alla fine è bravissimo a forzare l’errore a rete dell’avversario. 5-5 pari, tutto da rifare. Ed ecco che qui l’estroso francese fa fede alla sua nomea di sprecone. D’improvviso, in un incontro in suo totale controllo dove aveva la sfida nelle mani e nella quale il n. 3 d’Italia, anche se stava dando tutto, sostanzialmente faceva il punto solo se l’altro incorreva in qualche unforced; Paire si spegne. Ebbene, Benoit non è più in campo; Lore invece lo è eccome. Quattro giochi consecutivi dal 3-5 e primo set italico dopo 51 minuti.
La striscia di giochi vinti di fila dal 27enne torinese si ferma a cinque, poiché in qualche modo il n. 80 riesce a portarsi a casa il suo primo turno di servizio nel secondo parziale. Ma c’è un’istantanea, in questo prime battute della seconda frazione, che raffigura alla perfezione come lo stato d’animo del transalpino sia ormai cambiato; così come pare aver modificato rotta in modo definitivo l’inerzia dello scontro: braccia conserte e sguardo assorto nel vuoto. Le percezioni confermano che quella immagine rappresentava perfettamente la realtà sul campo. Paire, sembra aver mollato, forse sfiduciato e contrariato per le modalità con cui ha perso il set inaugurale. Inizia a tirare a tutta, non tiene letteralmente più una palla in campo. Le variazioni mortifere che avevano fatto malissimo all’italiano, sono oramai state abbandonate per strada. Il vero rimpianto, o meglio il dispiacere è che qualche anno fa il transalpino in una situazione del genere avrebbe spaccato un paio di racchette e avrebbe inveito contro qualcuno del suo angolo. Non stiamo dicendo che questi sono comportamenti edificabili, o che peggio ancora andrebbero invogliati; ma certamente sono un segnale inequivocabile di come ormai la carriera dell’avignonese sia agli sgoccioli, visto che ormai non ha nemmeno più l’ardore interiore di prendersela con il mondo intero bensì piuttosto preferisce velocizzare le operazioni e andare rapidamente sotto la doccia. Iniziano a sentirsi anche i primi mugugni dagli spalti, che non accettano il comportamento indolente – ad essere generosi. Prima 4-1, e poi nonostante qualche sciabolata di Benoit degna del miglior Kyrgios; 6-2 in 27 minuti e finalmente tutti negli spogliatoi.
(a cura di Giovanni Pelazzo) Il prossimo avversario di Lorenzo Sonego sarà Jan-Lennard Struff, in tabellone grazie ad una wild card e vincitore di una grande battaglia contro Marcos Giron. Il tedesco – precipitato fuori dalla top100 (ora è n°103) ma con un passato da top30 – riesce ad imporsi dopo aver cancellato due match point. Fin dal primo set sono ben pochi i giochi combattuti e in cui chi va a rispondere ha chance di break. Accade soltanto nel terzo game (dove Struff ha l’opportunità di allungare ma non la sfrutta) e nel dodicesimo, in cui il tedesco piazza lo strappo decisivo e chiude 7-5 la prima frazione. Nel primo gioco del secondo set Giron salva quattro palle break (tre delle quali consecutive) e riesce a portarsi sul 3-1, venendo però prontamente raggiunto sul 3-3. La striscia di game rapidi riprende velocemente, ma stavolta è Struff a cedere per primo: nell’undicesimo game l’ex numero 29 del ranking perde ancora il servizio, con lo statunitense bravo ad approfittarne e a replicare con un nuovo 7-5. L’inerzia sembra dalla sua parte e anche nel set decisivo Giron parte in vantaggio, portandosi subito sul 2-0. Pian piano, tuttavia, Struff ritorna in partita, mancando prima una possibilità di contro-break nel quarto gioco e trovandolo poi nell’ottavo. L’incontro viene trascinato al tiebreak dove, dopo quattro minibreak consecutivi in apertura, Giron sale 5-3 ed è il primo a giungere a match point sul 6-5, pur dovendolo giocare in risposta. Da quel momento il giocatore al servizio non perderà più un punto fino al 9-8 di marca tedesca, quando il numero 53 ATP perde battuta, tiebreak e match, conquistato da Struff 7-5 5-7 7-6 (8) in poco più di due ore di gioco.
Prima dell’avversario di Sonego è stato definito anche quello di Matteo Berrettini, che ha saltato tutta la stagione sulla terra rossa e torna dopo quasi tre mesi di assenza dal tour (precisamente dal 16 marzo, quando perse 6-3 6-7 6-4 ad Indian Wells contro Miomir Kecmanovic). A testare le condizioni della mano destra del tennista romano – che ha usufruito di un bye al primo turno in quanto testa di serie numero due – sarà il qualificato moldavo Radu Albot. Il numero 121 del ranking si è infatti imposto in due set sul portoghese Joao Sousa. Nel primo parziale – ben più lottato di quando non reciti il punteggio – Albot vola sul 3-0 pesante dopo un terzo game molto lottato (16 punti), ma deve subito cedere uno dei due break conquistati. Anche nel quinto gioco, tuttavia, Sousa non riesce a difendere un suo turno di servizio, perdendolo nuovamente ai vantaggi. Il portoghese ha tre possibilità (due delle quali consecutive) per rientrare parzialmente nel set, ma Albot le sventa tutte e si porta prima sul 5-1, quindi sul definitivo 6-2. Ben più combattuto il secondo parziale, con Sousa che si porta sul 4-1 grazie a due break consecutivi ma non riesce a fronteggiare il rientro del moldavo, che lo aggancia sul 4-4. Albot deve cancellare un set point nel decimo game e non sfrutta due palle break in quello successivo, rimandando ogni giudizio al tiebreak. Il moldavo allunga per primo, portandosi sul 6-3 con due servizi a disposizione per trionfare: sembra fatta, ma Sousa riesce a rientrare, pur senza procurarsi set point. Alla quinta possibilità di chiudere, Albot scaccia i fantasmi e si impone 6-2 7-6 (7). Tra le altre partite di giornata esce subito di scena Feliciano Lopez – anche lui, come Struff, in gara con una wild card – che racimola soltanto cinque game contro Benjamin Bonzi, bravo ad archiviare la pratica 6-4 6-1. Molto combattuto invece il derby tedesco tra Oscar Otte e Daniel Altmaier, con il primo che è più freddo nei momenti importanti e trionfa grazie a due tiebreak: 7-6 (2) 7-6 (4) il punteggio finale. Con questo risultato, Otte raggiunge al secondo turno la testa di serie n. 4 Denis Shapovalov, chiamato a riscattare la prematura uscita di scena a Parigi contro Holger Rune.
ATP
Roland Garros: Tiafoe liquida Karatsev, Cerundolo facile su Hanfmann, Jarry estromette Paul. Ok Zverev [VIDEO]
Lehecka non vede palla con Giron, mentre il giustiziere di Medvedev, Seyboth Wild, approda al terzo turno

A Parigi continuano i match di secondo turno maschili che, oltre all’uscita di scena di Sinner, De Minaur, Bautista Agut e Korda, vedono il procedere silenzioso di giocatori insidiosi come Tiafoe (recente vincitore di Houston), Jarry (recente vincitore di Ginevra) e Cerundolo (finalista a Lione la settimana scorsa).
[Q] T. Seyboth Wild b. G. Pella 6-3 3-6 6-4 6-4
Non si ferma qui il sogno del brasiliano, che, dopo aver estromesso a sopresa il numero 2 al mondo Danil Medvedev nel suo match di primo turno, non ha deluso le aspettative e approda così al terzo turno di uno Slam per la prima volta in carriera. Nonostante le poche prime palle di servizio in campo, il brasiliano è stato bravo ad annullare 9 palle break su 12 concessee, con qualche rischio in più, che gli ha consentito di fare sì più errori del suo avversario, ma anche più vincenti, si è portato a casa il match. Ora se la dovrà vedere con il giapponese Nishioka.
Z. Zhang b. [Q] T. A. Tirante 7-6(3) 6-3 6-4
Una partita gestita alla perfezione dal cinese, che, escludendo l’equilibrio del primo set, ha tenuto le redini del match per la restante ora e mezza di gioco. Solido sia al servizio che con i fondamentali, Zhang approda al terzo turno, nel quale affronterà Ruud.
[12] F. Tiafoe b. [Q] A. Karatsev 3-6 6-3 7-5 6-2
L’americano regola l’insidioso Karatsev (fresco di semifinale a Madrid) in quattro set; perde il primo, annulla due set point nel terzo, ma riesce a chiudere la pratica in meno di tre ore di gioco. Solidissimo con la prima di servizio, con la quale ha lasciato appena 9 punti su 59, il numero 12 al mondo ha giocato d’intelligenza, concedendo solamente 13 errori, contro i 44 del russo. Tiafoe attende ora il vincente del match di secondo turno che vedrà opposti Molcan e Zverev.
N. Jarry b. [16] T. Paul 3-6 6-1 6-4 7-5
Diventano sette le vittorie consecutive del cileno che, dopo la recente vittoria a Ginevra (in finale con Dimitrov) e quella di qualche mese fa a Santiago, sta trovando probabilmente la miglior condizione di forma della sua carriera. Fresco di best ranking, ha sfoggiato un incredibile tennis contro l’americano Paul. Dopo un primo set decisamente poco brillante, nel quale ha prevalso lo statunitense, il cileno ha iniziato a ingranare la marcia giusta ed è stato in controllo del match per i restanti 3 set. Bravo anche ad annullare 13 palle break sulle 15 concesse, e coraggioso a prendere spesso l’iniziativa rischiando un po’ di più. Al terzo turno, ora, lo aspetta un altro americano, Giron.
M. Giron b. J. Lehecka 6-2 6-3 6-2
È bastata solo 1 ora e 44 minuti all’americano per regolare il ceco Lehecka. Una prestazione impressionante del giocatore a stelle e strisce, che non è mai stato sotto nel punteggio. Appena 3 sono i punti concessi (su 40 totali) da Giron quando ha messo in campo la prima di servizio, per non parlare del conto tondo quando si parla delle palle break salvate: 4 su 4. Non si può dire altrettanto dell’avversario, che ha racimolato pochi punti con la seconda di servizio, ha annullato appena 2 delle 8 palle break concesse, e, come ciliegina sulla torta, ha commesso 38 errori, più del doppio del suo avversario. L’americano eguaglia così il suo record nell’approdare al terzo turno di uno Slam, e ora se la dovrà vedere con il pericoloso Jarry.
[23] F. Cerundolo b. [LL] Y. Hanfmann 6-3 6-3 6-4
Anche questa volta il tedesco non ce l’ha fatta contro il numero 1 argentino: terza sconfitta su altrettanti incontri. Pur facendo fatica a chiudere molti game, il sudamericano è stato avanti nel punteggio per tutto il match e in poco più di due ore e mezza ha vinto la partita. In fiducia dopo la recente finale a Lione (battuto da Fils), l’argentino ha servito molto bene, ed è riuscito ad annullare ben 10 palle break sulle 12 concesse. Nonostante da entrambi i lati gli errori siano stati molti, Cerundolo ha messo a segno 15 vincenti in più del tedesco, e quest’ultimo non è stato bravo a sfruttare al meglio la battuta nei punti importanti, permettendo così all’avversario di prevalere. Ora Cerundolo dovrà sfidare il vincente del match serale che vede opposti Rinderknech e Fritz.
[22] A. Zverev b. A. Molcan 6-4 6-2 6-1
Già dai primi punti il tedesco fa capire al suo avversario che tempo da perdere non ne ha. In pochi minuti si ritrova con la palla per il doppio break, ma lo slovacco riesce a rimanere agganciato all’avversario. Nel quinto gioco stessa storia, ma le palle break annullate da Molcan questa volta sono tre. Zverev, però, si fa bastare un break e, dopo aver annullato una sola palla break nell’ottavo gioco, conquista il primo set con il punteggio di 6-4. Il secondo set è quasi la fotocopia del primo come andamento: Zverev strappa subito il servizio all’avversario, quest’ultimo nel quinto gioco annulla tre palle break e nel game successivo è il tedesco a doverne annullare una. Nel settimo gioco, però, arriva il tanto agognato doppio break, che permette al numero 27 al mondo di portarsi a casa il secondo parziale per 6 giochi a 2. Il terzo parziale inizia con un assolo del tedesco, che mostra un gran tennis e si porta subito 4-0. Nel sesto gioco lo slovacco cerca di rientrare in partita sfoderando le ultime armi a disposizione; non riesce però a sfruttare sei palle break, perde il gioco e si abbandona al suo destino. Zverev conclude così la pratica (6-1 il risultato del terzo set) e conquista il primo scontro diretto con Molcan. Per quest’ultimo i soli 12 vincenti, i 6 break concessi, e i pochi punti con prima e seconda di servizio hanno fatto sì che fosse il tedesco a comandare il match. Lui, infatti, oltre al 100% delle palle break salvate (8 su 8), è stato molto solido al servizio, ha massacrato l’avversario a suon di vincenti (ben 42) e con le numerose discese a rete. Al terzo turno, ora, se la dovrà vedere con Francis Tiafoe, con cui ci ha perso 1 sola volta su 7 e che non ha mai incontrato sulla terra rossa.
Andrea Binotto
ATP
Roland Garros: Alcaraz lascia un set a Daniel ma non rischia. Ora terzo turno con Shapovalov [VIDEO]
Qualche distrazione per il numero 1 del mondo non sempre a suo agio anche a causa del vento a folate. Mai in discussione, comunque, il risultato finale

[1] C. Alcaraz b. T. Daniel 6-1 3-6 6-1 6-2
L’esordio sul Philippe Chatrier di Carlos Alcaraz in questa edizione del Roland Garros coincide con vittoria tutto sommato comoda per il numero 1 del mondo che prosegue quindi il suo cammino da primo favorito del torneo, almeno secondo il seeding. Non è stata una prestazione impeccabile quella che lo ha portato a superare in quattro set Taro Daniel, ma in nessun momento si è avuta la sensazione che il giapponese potesse davvero impensierire Carlitos fino a metterne in discussione l’approdo al terzo turno. A influenzare il gioco dello spagnolo sono state forse anche le condizioni climatiche, caratterizzate da forti folate di vento. In ogni caso, gli sprazzi del vero Alcaraz non sono mancati e in quelle fasi per Daniel non c’è stato assolutamente nulla da fare, se non guardare i solchi lasciati sul campo dalle palline colpite dall’avversario. Già a partire dal prossimo match contro Shapovalov, però, il murciano dovrà rendere sempre più sporadici quei passaggi confusionari (già visti in parte contro Cobolli) di cui sono indici un eccessivo ricorso alla palla corta e qualche errore di troppo con il dritto.
Primo set – Alcaraz con il pilota automatico
Non sembra avere problemi con gli approcci alle partite Alcaraz che, come con Cobolli, non perde tempo e spinge subito per togliere speranze all’avversario. Lo spagnolo parte con un game di servizio tenuto a zero e poi piazza immediatamente il primo break della partita mostrandosi particolarmente centrato soprattutto con il rovescio incrociato con cui butta fuori dal campo Daniel. Il giapponese, invece, nonostante il vento a favore, non riesce a incidere a sufficienza con il dritto. Il numero 112 del mondo cerca comunque di restare mentalmente dentro la partita e nel terzo game approfitta di un doppio fallo di Carlos per procurarsi una palla break: il dritto di Daniel, però, si conferma troppo macchinoso e si infrange sulla rete. Rimane questo il primo e unico momento di “difficoltà” nel set per il numero 1 del mondo che poi amministra con grande tranquillità iniziando a scavare solchi sul campo con il dritto incrociato o con a sventaglio in lungolinea. Dopo 35 minuti e un altro break, il parziale va in archivio con il punteggio di 6-1.
Secondo set – Non è tutto facile per il numero 1: Daniel brekka e non si fa riprendere
Consapevole della superiorità dell’avversario, Daniel riesce a non farsi condizionare troppo dall’esito del primo set e, anzi, trova la forza per dare un’impronta più aggressiva al suo gioco. Dopo un buon game in battuta, Taro decide di fare qualche passo avanti in risposta e la scelta pare azzeccata: il giapponese riesce ad anticipare bene soprattutto con il rovescio e mette così pressione ad Alcaraz. Il murciano, poi, pasticcia un po’ dal lato del dritto tra palle corte e attacchi imprecisi e concede quindi il break. Daniel ha anche il merito di non farsi prendere dalla frenesia che un vantaggio inaspettato di solito porta e infatti continua a giocare con ordine e senza strafare. In questo modo consolida il break salendo sul 3-0 e poi, nel quinto game, annulla la prima chance di controbreak a disposizione dello spagnolo. Taro può contare anche su una prima di servizio decisamente più penetrante rispetto alla prima mezz’ora di gioco che gli permette di entrare in campo e spingere con il dritto.
Il giapponese arriva allora a servire per il set sul 5-3 e gioca bene anche in questo game: il suo rovescio lungolinea sorprende in un paio di occasioni Alcaraz che, oltretutto, non trova più quella facilità di esecuzione con il dritto che aveva avuto nel primo set. Daniel si prende quindi il parziale e Carlos si dirige verso la panchina con aria perplessa.
Terzo set – Alcaraz si sfoga e torna in sé
Tanto impronosticabile questo esito di secondo set, quanto prevedibile la reazione di Alcaraz nel terzo: lo spagnolo rientra infatti in campo con l’attitudine di chi non vuole concedere più nulla, nemmeno una briciola. I suoi colpi ci mettono ancora qualche minuto per tornare fluidi come nel primo parziale, ma suona già un’altra musica. Carlos è molto più attento nella gestione dello scambio e la concretezza riacquista il primato a scapito dell’impulsività. Nel secondo game arriva così il break, accolto dal numero 1 con un urlo con cui sfoga tutta la rabbia per il secondo set. Toltosi questo peso, Alcaraz torna allora ad imporre il ritmo martellante di inizio partita: Daniel non può nulla e senza vedere palla si ritrova in un amen sotto 5-0. Negli ultimi due giochi del parziale, il murciano si concede anche qualche colpo spettacolare e il pubblico apprezza (così come lo stesso Daniel). Il punteggio finale del set ricalca quello del primo: è di nuovo 6-1, anche questa volta in 35 minuti.
Quarto set – Un’altra piccola distrazione ma Alcaraz chiude senza soffrire
Dopo il toilet break del giapponese si riprende a giocare sulla scia di quanto avvenuto nel terzo: Alcaraz strappa subito il servizio all’avversario mostrando ottime cose sia in fase difensiva che offensiva, con la smorzata tornata ad essere efficace a tutti gli effetti. Sembra essere la premessa di altro set dominato dallo spagnolo, ma nel game immediatamente successivo Carlos si distrae: sul 15 pari commette un bruttissimo errore al volo che rianima Daniel tanto che poi arriva il controbreak. La qualità del match si abbassa nuovamente e così Taro torna a giocarsela più o meno alla pari. Sul 2-2, però, il numero 112 del mondo gioca uno dei game peggiori della sua partita con tre gratuiti e un doppio fallo che riportano in vantaggio Alcaraz. Questa volta lo spagnolo resta concentrato e anzi dà un’ultima sgasata per prendersi di forza un altro break sul 4-2. Il numero 1 si avvia comodamente verso la chiusura e con un dritto lungolinea vincente mette fine al match dopo due ore e mezza di gioco.
ATP
Roland Garros, il programma di giovedì 1° giugno: Zeppieri alla prova Ruud. Monfils nel serale sfida Rune, Sinner alle prese con Altmaier
Swiatek con Liu. Cocciaretto, Vavassori e Paolini sognano il terzo turno. In campo anche Mirra Andreeva

Quinto giorno di incontri e prosegue il programma del Roland Garros 2023 con gli incontri di secondo turno dei singolari maschili e femminili.
Philippe Chatrier
Il programma sul Campo Centrale ha inizio alle 11:45 con Giulio Zeppieri opposto alla testa di serie numero 4 Casper Ruud. Il ventunenne romano, dopo aver superato al primo turno il kazako Bublik tenta l’assalto al finalista della scorsa edizione.
A seguire ritorna in campo la numero uno del mondo Iga Swiatek, che incrocia nel suo incontro di secondo turno l’americana Liu. Centouno posizioni separano le due atlete per un pronostico abbastanza segnato. Il programma diurno dello stadio principale si concluderà con la francese Oceane Dodin alle prese con una Ons Jabeur rinfrancata dal successo con Lucia Bronzetti.
Per la sessione serale non prima delle 20:15 ritroviamo Gael Monfils che dopo l’impresa nel primo turno con Sebastian Baez tenta di recuperare le forze per sfidare uno dei favoriti per il titolo, il danese Holger Rune.
Suzanne Lenglen
Alle ore 11 il sipario si apre su Rybakina-Noskova. La tennista ceca ha appena raggiunto il suo best ranking a quota 48 ma l’impresa appare ben difficile. A seguire Jannik Sinner gioca per il terzo turno con Daniel Altmaier: un solo precedente allo scorso US Open vinto dall’italiano 6-1 al quinto. Chiudono il programma Gauff-Grabher e Fritz-Rinderknech.
Simonne Mathieu
Si parte alle 11 con lo scontro a stelle e strisce tra Madison Keys e Kayla Day. Il secondo match vede sulla scena due giovanissime: la francese Diane Parry, classe 2002 lodata da Henri Leconte per il suo rovescio monomane, fronteggia Mirra Andreeva, russa classe 2007 di cui tutti parlano.
Frances Tiafoe aspetta la fine del match per cominciare la sua contesa con Aslan Karatsev. Non prima delle 17 Alexander Zverev sarà opposto, come ultimo incontro, ad Alex Molcan.
Altri incontri
Sul court numero 6 come terzo incontro ecco Jasmine Paolini contro la serba Olga Danilovic, mentre sul campo 9, Elisabetta Cocciaretto aspetta la fine di un doppio per giocare il suo secondo turno con l’elvetica Waltert. Campo numero tredici e terzo incontro del programma per Andrea Vavassori, opposto all’argentino Olivieri.
Qui il programma completo: