Nadal: "Ho dovuto anestetizzare il piede per giocare. Ora proverò ad addormentarlo per sempre"

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Nadal: “Ho dovuto anestetizzare il piede per giocare. Ora proverò ad addormentarlo per sempre”

Rafael Nadal spiega la complicata situazione del suo piede: “Proverò una terapia per addormentare i nervi. Se non funzionerà dovrò prendere decisioni molto importanti”

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Rafael Nadal - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Clicca qui per i commenti di Ubaldo Scanagatta alle finali del Roland Garros 2022

Dopo l’applauso di rito che viene dedicato come di consueto a tutti i vincitori di Slam prima della loro conferenza stampa finale (unica eccezione alla regola di “no cheers in the box”, niente applausi nelle zone stampa), un Rafael Nadal più ciarliero che mai ha raccontato con dovizia di particolari la sua situazione medica, in particolare la condizione del piede che lo sta tormentando ormai da mesi.

Sono state due settimane molto intense e molto emotive. Non volevo parlare del piede a torneo in corso, per rimanere concentrato sul tennis e per rispetto verso i miei avversari, ma ora che siamo alla fine posso parlare. Sono stato in grado di giocare in condizioni assolutamente estreme. Ho giocato grazie a iniezioni che hanno anestetizzato i nervi del piede: non avevo alcuna sensibilità al piede, grazie agli anestetici che il mio medico ha iniettato nel nervo.

Si tratta ovviamente di un rischio, di una possibile distorsione alla caviglia o di altri possibili problemi. Ma il Roland Garros è il Roland Garros. Si tratta di un torneo molto importante per me, e ho cercato la possibilità di continuare a giocare. E ci sono riuscito: non ringrazierò mai abbastanza il mio medico che mi ha permesso di scendere in campo queste due settimane e per tutto quello che ha fatto durante tutta la carriera”.

Ora però è il momento di rivalutare il da farsi. L’idea è cercare un trattamento che possa rendere la condizione di anestesia del nervo del piede più o meno permanente. La settimana prossima, non so quando, mi sottoporrò a una terapia con radio frequenze che bruceranno una parte del nervo e proveranno a creare la situazione che è stata creata ora con l’anestetico, ma per un periodo di tempo più lungo”.

Se questa terapia funziona, continuerò a giocare. Se non funziona, allora dovrò prendere una decisione importante. Dovrò valutare se sono pronto a sottopormi a un’operazione chirurgica molto importante senza avere la certezza che le cose possano essere risolte”.

Ma come ho fatto durante tutta la carriera, devo andare un passo alla volta. Ora mi sottoporrò a questa terapia, e poi vedremo come va. Se la terapia riesce a limitare il dolore che provo in questo momento, sarò pronto a giocare la stagione sull’erba”.

Sarò a Wimbledon se il mio corpo sarà pronto per competere in quel torneo. Nessuno vuole saltare Wimbledon, è un torneo importante dove ho avuto successo in passato. Tuttavia non ripeterò quello che ho fatto per questo Roland Garros per giocare a Wimbledon.”

C’erano già state indiscrezioni sul tipo di trattamenti cui Nadal si è sottoposto per giocare questo torneo, ma ora la conferma è arrivata direttamente dalle sue parole. Se la terapia con le radiofrequenze non dovesse funzionare, le opzioni da considerare sarebbero un intervento chirurgico con esiti incerti, o la fine della carriera agonistica.

Ma cos’è che lo spinge a fare tutto questo per giocare, dopo aver vinto tutto quello che ha vinto?

Non è per essere il migliore di tutti i tempi, non è per i record. Mi piace giocare a tennis, mi piace competere. L’ho detto tante volte: Roger, Novak e io stesso abbiamo realizzato tutti i nostri sogni, e anche di più. Abbiamo fatto molto più di quello che avevamo sognato da bambini. Non è per vincere altri Slam che gioco, è per la passione per il tennis, vivere ancora una volta questi momenti davanti al pubblico negli stadi più famosi del mondo”.

Naturalmente c’è stato tempo anche di parlare della finale: “Ho cominciato molto bene, ma sul 2-0 ho giocato un brutto game, due doppi falli, un errore di diritto. Poi sono riuscito a breakkare di nuovo. Ero nervoso, il mio servizio non funzionava bene come negli altri giorni, per cui ho dovuto giocare in maniera più cauta; poi mi sono calmato e ho preso il controllo dello scambio con il diritto contro il suo rovescio. Questo schema credo sia stata la chiave della partita oggi, impedendogli di aggirare la palla per colpire di diritto. Nel secondo set c’è stato un momento difficile all’inizio, ho sbagliato una volée in maniera molto strana, poi ho sbagliato un diritto di poco su due palle break. Quindi ho giocato un game molto brutto sul 2-1. Quello è stato il momento più difficile del match, perché se sul 3-1 lui riesce a tenere la battuta, di colpo sei 1-4 e sei nei guai. Per fortuna ha fatto un paio di errori in quel game, ho ottenuto il controbreak, e da lì è cambiato tutto, l’inerzia è passata nelle mie mani e ho ripreso a colpire molto bene con il rovescio incrociato”.

Il tabellone maschile del Roland Garros 2022

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