ATP Kitzbuhel: Bautista Agut lascia le briciole a un coraggioso Misolic. Secondo titolo dell'anno

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ATP Kitzbuhel: Bautista Agut lascia le briciole a un coraggioso Misolic. Secondo titolo dell’anno

Prestazione discreta dell’austriaco, ma lo spagnolo è in stato di grazia, e lascia solo 4 game

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Roberto Bautista Agut - Kitzbuhel 2022 (foto Twitter @atptour)
 

[3] R. Bautista-Agut b. [WC] F. Misolic 6-2 6-2

Poco dopo l’alba della stagione, sul cemento di Doha, Roberto Bautista Agut aveva tagliato il traguardo della doppia cifra di titoli vinti in carriera, contro Nikoloz Basilashvili. Oggi, quasi dall’altra parte del mondo, in un torrido pomeriggio austriaco con qualche nuvolone che all’orizzonte si affaccia sulla finale del Generali Open di Kitzbuhel (la ventunesima in carriera), lo spagnolo aggiunge un altro scalpo alla sua bacheca. L’avversario un giovanotto di cui sentiremo parlare ancora a lungo: Filip Misolic, austriaco classe 2001, che non è riuscito a rendere la prima finale la prima vittoria, ma certamente quest’occasione non sarà l’ultima (come sottolineato dallo stesso Bautista durante la premiazione: “Complimenti a Filip, che ha fatto qualcosa di meraviglioso. Ha tutte le caratteristiche per diventare davvero un grande giocatore“) . Il 6-2 6-2 finale è veritiero ma fino a un certo punto; l’austriaco avrebbe meritato qualcosa in più, per il gioco emerso a tratti e per la facilità con cui gioca uno spiazzante rovescio lungolinea, ma alla lunga l’esperienza e la pesantezza di Bautista sono state troppo di un altro ritmo per essere retto, permettendogli di conquistare il secondo titolo su terra, dopo il primo a Stoccarda 2014, alla terza finale su questa superficie (perse a Gastaad contro Matteo Berrettini nel 2018).

IL MATCH – già nel terzo game Bautista Agut porta a casa il break, devastando il campo con il dritto, con vari giri di motore in più rispetto a quello di Misolic, che è però molto grintoso e reattivo in difesa, e non molla di un centimetro; ma sulla seconda palla break cerca un insensato drop che risulta lungo e alto, e permette al n.3 del seeding di chiudere. Ma la svolta del primo set è certamente quella del settimo game: dopo aver annullato una palla del contro-break nel gioco precedente (l’unico dove c’è qualche errore, e un mini passaggio a vuoto) Bautista se ne crea altre in risposta, dove riesce spesso ad essere padrone del gioco, nonostante una buona partita di Misolic, che pecca un po’ di inesperienza e di tensione, sintomi che gli causano un brutto errore in uscita che sugella il doppio break. Non si fa poi pregare l’ex n.9 al mondo per andare a chiudere nell’ottavo game, con l’ennesima fucilata di dritto, un set condotto dall’inizio alla fine giocando a ritmi troppo alti per un avversario che sta facendo del suo meglio alla prima finale in carriera, ribattendo e anche variando (con alterne fortune) quando può.

Anche nel secondo parziale il break a favore di Bautista arriva nel terzo game, ancora con grandi meriti dello spagnolo che verticalizza bene e attacca quando può; ma, di nuovo, pesa lo zampino della tensione di Misolic, che sulla palla break crolla con un disastroso doppio fallo, a cui cerca però di rimediare spingendo di più e con più precisione e pesantezza, arrivando a palla break (non sfruttata) nel quarto game. E, ancora una volta, lo spagnolo sembra trarre nuova linfa da queste occasioni per l’altro, che trasforma poi in debordante energia nei colpi da fondo; una serie di accelerazioni fulminee, specie sul rovescio, permettono a Bautista di strappare il servizio al n.205 al mondo per la seconda volta nel set nel quinto game, senza regali stavolta, ma semplicemente per l’impossibilità da parte di Misolic di reggere il ritmo forsennato che mostra. Da allora procede tranquillo verso la vittoria il n.20 del ranking, che arriverà giusto tre giochi più tardi, decretata da un altro non forzato di rovescio di Misolic, che esce in ogni caso a testa altissima, e sarà da lunedì n.10 della Race to Milan, verso le Next Gen Finals. Bautista invece, grazie al secondo torneo vinto in carriera su terra, salirà al n.18 della classifica, partendo certamente con il sorriso e con belle aspettative per la trasferta americana.

Il tabellone completo dell’ATP di Kitzbuhel

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