ATP Washington: Nishioka inarrestabile, battuto anche Rublev. Altra prestazione allucinante di Kyrgios al servizio

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ATP Washington: Nishioka inarrestabile, battuto anche Rublev. Altra prestazione allucinante di Kyrgios al servizio

Il giapponese Nishioka si guadagna la terza finale della carriera contro il n. 1 del tabellone. Riuscirà Nick Kyrgios a tornare al successo nel luogo dell’ultima gioia?

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Yoshihito Nishioka - Washington 2022 (via Twitter @CitiOpen)
 

Y. Nishioka b. [1] A. Rublev 6-3 6-4

Partiamo dalla fine, dal secondo ed ultimo match della sessione serale, ovvero quello che ha posto fine alla penultima giornata di gare del Citi Open, evento di categoria ‘500’ di scena a Washington DC. Vogliamo cominciare dagli ultimi sgoccioli di tennis – nella notte italica – ammirati sulla costa orientale degli States, perché è proprio nella seconda semifinale che si è materializzata la grande sorpresa del torneo: il n. 1 del tabellone Andrey Rublev ha ceduto il passo al sempre più infuocato Yoshito Nishioka per 6-3 6-4 in poco più di un’ora e venti di partita. Il mancino del Sol Levante miete così un’ulteriore vittima di prestigio, in questa sua strabiliante settimana sul cemento a stelle e strisce, estromettendo il n. 8 del ranking nel loro terzo confronto diretto dopo i due tenutisi in terra australiana: negli ottavi di Sydney 2019 vinse proprio il giapponese, mentre all’inizio della scorsa stagione il russo si rifece in ATP Cup.

IL TABELLONE DELL’ATP 500 DI WASHINGTON

Con la conquista della sua terza finale nel Tour maggiore, il 26enne di Tsu compirà un grande balzo in classifica ritornando nei primi 60 giocatori del mondo. Infatti nonostante adesso si trovi al n. 96 del ranking, l’attuale n. 2 di Giappone – ma che tra pochi giorni scavalcherà il connazionale Taro Daniel, mentre colui che rappresentato il tennis maschile asiatico negli ultimi decenni ha ripreso ad allenarsi – aveva già messo in mostra un livello decisamente interessante due stagioni fa, quando si spinse fino al n. 48 del mondo. In quella circostanza Yoshito fu veramente molto sfortunato, dato che la miglior fase della sua carriera venne interrotta bruscamente a causa della pandemia da COVID 19, e nel momento in cui il circuito riprese il suo abituale svolgimento non è più riuscito a ripetere quelle prestazioni, condizionato pesantemente anche da tanti problemi di carattere fisico.

Almeno sino a prima di questi sette giorni sul veloce della capitale americana, dove pare aver riallacciato il filo interrotto due anni orsono. A rendere ancor più eccezionale il percorso svolto dal nipponico, è la qualità degli avversari battuti nel corso del torneo: aveva infatti già messo in fila in un paio di occasioni quattro vittorie a livello ATP, mai però vi era riuscito eliminando avversari Top 40. Nishioka ha infatti fatto fuori nei primi turni, due tra i giocatori più in palla di questa parte di stagione, i freschi finalisti di Atlanta De Minaur e Brooksby, per poi superare l’ex n. 8 Khachanov con un doppio tie-break. Un cammino assolutamente di primissimo livello, con la ciliegina dell’affermazione su Rublev, che rappresenta per il n. 96 la terza vittoria su quattro semifinali disputate in carriera: in precedenza sconfitti Verdasco a Shenzen nel 2018 e Humbert a Delray Beach nel 2020.

Non rispetta invece la sua fame di “Re dei 500” Andrey, che nonostante sia soltanto il secondo giocatore ad aver vinto in stagione due titoli consecutivi (a Marsiglia e nel ‘500’ di Dubai) ha perso le ultime due semifinali disputate, recentemente abbattuto nettamente da Baez a Bastad. Dunque si frantuma il sogno del sesto titolo di questa categoria per l’ex n. 5 ATP, che fra l’altro aveva perso l’unica semifinale in tornei ‘500’ proprio a Washington nel 2019. Sicuramente un percorso positivo quello del n. 1 del tabellone, con anche poche energie consumate, ma come è accaduto in Svezia giunti alle fasi conclusive della settimana i pochi match nelle gambe si sono fatti sentire.

IL MATCH – Nishioka è bravissimo a salvare una palla break in apertura, concessa facendosi rimontare dal 40-15 ma riuscendo alla fine ad uscire indenne dopo 12 punti giocati. Questo break evitato nel primo game del match, è propedeutico a garantire l’allungo nipponico nel quarto gioco. Uno strappo controllato sino al termine del parziale. Nel secondo, questa volta il mancino asiatico non può evitare lo strappo immediato in favore del russo. Ma Andrey spreca tutto concedendo il contro-break immediato. A questo punto i servizi si fanno sempre più traballanti: tre break di fila dal settimo all’ottavo game, ma l’ultimo e decisivo è a marca giapponese. I dati maggiormente divisivi tra i due tennisti, che hanno dunque delineato il differenziale sono stati le palle break salvate e i punti in risposta sulla seconda: rispettivamente 60% per Yoshito contro il 20% del russo, 69% contro il 48%.

IL TABELLONE DELL’ATP 500 DI WASHINGTON

N. Kyrgios b. M. Ymer 7-6(4) 6-3

Tre anni fa era stato De Minaur ad interrompere la corsa di Rublev in questo torneo, l’australiano avrebbe poi lasciato strada spianata al connazionale Nick Kyrgios. Ebbene al finalista di Wimbledon, un torneo in bacheca manca proprio dal successo maturato al William H.G. FitzGerald Tennis Center nel 2019. Grazie infatti all’affermazione contro lo svedese Miakel Ymer per 7-6(4) 6-3 in 1h36, questa sera attorno alle 23:00 proverà a centrare il successo nella capitale USA cercando di ritrovare quelle sensazioni vissute dopo le meravigliose partite contro Tsitsipas e Medvedev, che gli regalarono il sesto e – finora – ultimo titolo della carriera. Anche la settimana di tennis del Citi Open, ci sta restituendo la convinzione che questa possa essere davvero la stagione della svolta del 27enne di Canberra.

Un’inversione di marcia, che possa donare agli amanti di questo sport nella parte conclusiva dei suoi anni da atleta, non solo il sempre apprezzabile spettacolo pirotecnico e balistico derivante dall’immenso talento del giocatore originario della Malesia ma anche risultati di rilievo nei tornei più importanti. Dopo averlo ammirato già tonico da un punto di vista fisico durante il Sunshine Double, Nick ha sprigionato tutto sé stesso sui prati londinesi. Ma ciò che sorprende maggiormente e che si distacca profondamente dal passato, è la tenuta mentale accompagnata da una concentrazione continuamente mantenuta al massimo. Infatti pur mostrando costantemente quell’aria di leggerezza, il cambio rispetto a qualche tempo fa per Kyrgios è da riscontrare nel focus che mette su ogni singolo quindici. Altrimenti non sarebbe stato in grado di cancellare 5 match point nei quarti contro Tiafoe, e di vincere 5 delle 7 partite che ha disputato in stagione al set decisivo – 2/3. Un 2022, dove con il successo odierno eguaglia il numero di vittorie ottenute nel 2018 (26), con la differenza che nell’arco di quei 12 mesi ne perse 14, mentre quest’anno ne ha lasciate per strada esattamente la metà.

Finisce così l’ottima cavalcata del minore dei fratellini scandinavi, che dopo essere riuscito pochi giorni fa dalla Top 100, è virtualmente di nuovo tra i primi 70. La prima semifinale in un ‘500’ non poteva giungere in un momento migliore per il tennista di origini etiopi, poiché non avendo difeso i punti dei quarti del 2021 a Gstaad e Kitzbuhel, questo gruzzoletto è puro ossigeno oltre che conferirgli tanta fiducia in vista della finale da difendere a Winston Salem. A dimostrazione dell’imprevedibilità del risultato raggiunto da Mikael, ci si può limitare a sottolineare che prima di questa settimana; l’ultima vota che aveva superato il primo turno di un torneo era stata addirittura nel mese di febbraio sul veloce indoor di Montpeller, anche in quella circostanza si spinse fino alla semifinale perdendo da Zverev.

IL MATCH – Nel primo set 0 palle break concesse, e quindi inevitabilmente si giunge al tie-break: dopo uno scambio di mini-break, Nick mette la freccia nel nono punto del gioco decisivo. Anche la seconda frazione è dominata dai servizi, con il n. 63 ATP che piazza la zampata finale nell’ottavo game per poi chiudere senza problemi. Un’altra prestazione dirompente in battuta per il nativo di Canberra: 10 ace, 71% di prime in campo, 77% di trasformazione e 79% di punti vinti con la seconda (15/19).

IL TABELLONE DELL’ATP 500 DI WASHINGTON

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