US Open, qualificazioni: Errani spreca una grande occasione, ma come sempre lotta da guerriera

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US Open, qualificazioni: Errani spreca una grande occasione, ma come sempre lotta da guerriera

Sarita non riesce a portare a termine con successo un vantaggio di 4-2 e due chance di doppio break nel primo set, cedendo poi di schianto nel terzo

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Sara Errani - Qualificazioni WTA Indian Wells 2019 (foto Luigi Serra)
 

Dopo una prima giornata negativa per le donne del tennis italiano nel tabellone di qualificazione dello US Open 2022, con l’eliminazione senza colpo ferire di Lucrezia Stefanini incassata dalla giapponese e tds n. 7 Misaki Doi, la pattuglia nostrana al femminile si vedeva già ridimensionare parecchio poiché al contrario degli uomini – 18 al via – erano soltanto tre le azzurre che si erano presentate ai blocchi di partenza per staccare il pass per il seeding principale. Dunque ne sono rimaste solamente due in gara.

G. Lee b. [16] S. Errani 6-4 3-6 6-2

Ma purtroppo questo mercoledì 24 agosto, non è stato più dolce e clemente per le ragazze del nostro tennis. Infatti era stata chiamata ad alzare l’umore e le possibilità d’incrementare, da parte del movimento femminile, il plotone delle nostre quattro rappresentanti in gara da lunedì – Trevisan, testa di serie, Paolini, Bronzetti, Giorgi -, l’attuale veterana per antonomasia dello sport con la racchetta del Bel Paese: Sara Errani. La 35enne bolognese si è trovata ad affrontare, nel secondo match sul Court 4, la n. 137 del ranking WTA Gabriela Lee e nonostante godesse dei favori del pronostico, potendo esibire la sua testa di serie numero sedici; si è arresa con il punteggio complessivo di 6-4 3-6 6-2 in quasi due ore di partita (1h58’ per l’esattezza). Curiosamente entrambe le giocatrici erano al loro primo match sul cemento dello swing d’oltreoceano nel Tour maggiore, avendo disputato la loro ultima partita nel circuito principale ambedue sul rosso del WTA 250 di Varsavia. Fra l’altro tutte e due nel torneo polacco si erano fermate in ottavi: la tennista italiana si era ritirata per un problema alla schiena contro l’ucraina Baindl, Gabriela invece era stata eliminata dalla padrona di casa Swiatek. Tuttavia mentre Lee rientrava alle competizioni dopo quasi un mese di assenza, Errani aveva già iniziato a prendere confidenza con il veloce nordamericano la scorsa settimana, iscrivendosi al W60 del Bronx ma venendo sconfitta all’esordio dalla qualificata australiana Birrell.

A pesare nei momenti topici dell’incontro, la mancata efficacia della seconda di servizio – da sempre tallone d’Achille del gioco di Sarita – della n. 117 al mondo: un 29% non sufficiente a contrastare l’aggressività in risposta della 27enne rumena, che infatti si è portata a casa un inequivocabile 71% di punti ribattendo alla seconda palla della romagnola. Un altro elemento statistico, che ha ricoperto un ruolo non indifferente nell’indirizzare l’inerzia della sfida è stata la poca lungimiranza di Errani nel farsi trovare pronta quando si è trattato di sventare pericoli e uscire indenne da situazioni complicate, che avrebbero potuto dare – e poi effettivamente l’hanno dato – il là alla fuga verso la vittoria di Lee: solamente tre palle break salvate, sulle otto chance concesse in totale.

IL MATCH – Il duello è partito con uno scambio di break, l’ex n. 5 delle classifiche è stata la prima a servire, dopodiché ecco materializzarsi il grande rammarico per Sara che riesce a trovare l’allungo nel quinto game e poi successivamente ha addirittura due opportunità non consecutive per centrare il doppio break di vantaggio nel settimo gioco: sul 4-2 per l’azzurra con Gabriela in battuta, la quale rimane in scia dopo aver chiuso il proprio turno ai vantaggi. Il non aver “ammazzato“, sportivamente parlando, il set da parte della finalista al Roland Garros 2010 rivitalizza la rumena, che conscia di essere stata miracolata dalla più esperta contendente e sfruttando anche i residui psicologici ancora depositati nella testa dell’azzurra per via delle occasioni non concretizzate nel game precedente, alza i giri del motore piazzando prima il contro-break nell’ottavo gioco per poi innalzare pure la pressione in ribattuta ed incamerare il parziale mentre l’altra provava a prolungarlo: 6-4  in 44 minuti.

Ma se c’è una dote, che tutti riconoscono ad Errani è la sua volontà ferrea di non mollare mai e di dare l’anima in campo prima di arrendersi ad un destino beffardo nei suoi confronti: in parole povere una guerriera inscalfibile. E anche oggi lo ha dimostrato ampiamente, con il break suggellato sul 1-1 della seconda frazione e poi mantenuto intatto fino alla fine attraverso grande forza d’animo e solidità mentale – ritrovata, dopo lo sbalzo di nervi subìto in occasione del doppio break sfumato. Ciò nonostante ha dovuto comunque sudare le pene dell’inferno l’emiliana, per trascinare il duello al terzo e decisivo set con l’oltranza fronteggiata sul 3-3. In seguito strada spianata per Sara, con lo strappo raddoppiato nel nono game quando Lee era in battuta per rimanere nel parziale. Per riequilibrare la contesa è stato richiesto uno sforzo veramente molto impegnativo alla giocatrice italiana, in particolar modo dal punto di vista mentale per non concedere nulla al servizio che alla fine di grinta ha allungato lo scontro, e questo le è stato fatale: obbiettivamente non ne aveva più pagando dazio in avvio di terzo set.

Break immediato della tennista rumena, nella frazione finale, che in seguito ha posto la pietra tombale sul match con il quinto break messo a segno complessivamente nella partita, sul 4-2 in suo favore. Nonostante Errani abbia lottato con tutte le sue forze, è assolutamente predominante la sensazione, a caldo nel post gara, del rimpianto per non averla portata a casa. Un match che come dimostra l’andamento della sfida, se Sara avesse trasformato una delle due chance di doppio break nel primo set, l’azzurra avrebbe potuto chiudere la contesa in due set e anche in modo agile.

D’altra parte va persino considerato, per ciò che concerne l’esperienza di Lee negli Slam, che la rumena a 27 anni è ancora a caccia del primo tabellone principale in un Major. Infine a mettere un ulteriore mattone, per l’occasione mancata, sulle spalle dell’italiana il momento di forma da cui arrivava la 35enne bolognese: un’estate per lei alquanto positiva, con le due finali raggiunte a Contrexéville su terra rossa – vinta su Dalma Galfi – e quella persa a Gaibledon sull’erba veneta per mano di Van Uytvanck. Così nell’edizione 2022 di un torneo in cui, dieci anni fa Sarita si era spinta sino in semifinale in singolare – si arrese ad una “certa” Serena Williams – e con la ciliegina del trionfo in doppio al fianco di Roberta Vinci; quest’oggi l’ex Top Five è costretta ad uscire subito di scena.

IL TABELLONE DELLE QUALIFICAZIONI FEMMINILI DELLO US OPEN 2022

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