US Open, Nadal: "La regola dei 25 secondi? Non è vero che ricevo un trattamento favorevole"

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US Open, Nadal: “La regola dei 25 secondi? Non è vero che ricevo un trattamento favorevole”

Il campione maiorchino dopo la vittoria contro Hijikata: “Ho preso un sacco di warning nella mia carriera. Il problema è che dobbiamo andare a prendere noi l’asciugamano”

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Rafael Nadal - US Open 2022 (foto Twitter @rolandgarros)
 

Sono passati tre anni dall’epica finale del 2019 vinta contro Daniil Medvedev. Poi Rafael Nadal non ha più messo piede a Flushing Meadows, saltando le edizioni del 2020 e del 2021 dello US Open. Nella notte appena trascorsa ha riannodato il filo del rapporto tennistico con la Grande Mela superando in un match più difficile del previsto Rinky Hijikata. Ecco le dichiarazioni rilasciate dal maiorchino in conferenza stampa.

D: Quali sono i tuoi pensieri su questo match?

Nadal: “Ovviamente è stato un match duro. Ho iniziato non male, ma poi non sono stato in grado di cogliere alcune opportunità. Penso di aver vissuto un game al servizio negativo e poi lui mi ha brekkato. Poi mi sono un po’ innervosito. Era il primo match a New York da tre anni, in sessione serale, è sempre tutto molto eccitante. Però sono riuscito a superare quel momento. Poi penso di aver giocato meglio. Non sono stato perfetto, ma sono felice. Era il mio secondo match in quasi cinquanta giorni. Quand’è così, non bisogna pensare a giocare perfettamente ma a portare a casa la partita ed è quello che ho fatto”.

D: Siamo a fine agosto e non hai ancora perso un match negli Slam quest’anno. Cosa pensi a riguardo?

Nadal: “Sì, non ho perso un match, ma nemmeno ho vinto tutti e tre i tornei… Ritirarsi prima di giocare per certi versi è ancora più duro di perdere. Lo sport è vincere o perdere, non ritirarsi. Però anche questo è parte della mia carriera. Dall’altro lato, ovviamente sto avendo un entusiasmante anno in termini di risultati. Ma è stato un anno anche duro, perché ho avuto diversi problemi fisici, dalla costola, all’addome. Un sacco di cose sono successe negli ultimi sei-sette mesi. Quindi non mi posso lamentare e ora essere al secondo turno è già qualcosa”.

D: All’inizio del match hai avuto bisogno di tempo per capire a che punto sei fisicamente?

Nadal: “Mi sono allenato abbastanza bene la scorsa settimana. Poi, certo, la partita è un’altra storia. A Cincinnati ho perso al primo turno ed è stato un peccato perché quando torni da un infortunio la prima partita che giochi è importante per la fiducia. Ho perso anche se ho avuto molte opportunità di vincere. Ma poi Coric ha vinto il torneo, quindi… Anche per me è un buon segnale. Oggi all’inizio non ho colto le mie opportunità. Probabilmente avessi portato un game quando mi sono trovato 0-30, 15-30, le cose sarebbero girate a mio favore ben prima perché mi sarei rilassato. Però anche il mio avversario ha giocato molto bene per un tratto del match. Si è trattato di una battaglia dura, di quasi tre ore. Forse questo aiuta, in certi versi. So cosa devo fare meglio per i prossimi due giorni. Però ripeto, quando non competi per lungo tempo, ci sta che non vada tutto perfettamente. Devi essere umile abbastanza per accettare le difficoltà e capire che c’è da lottare e da soffrire. Questo è quello che ho fatto oggi”.

D: Cosa pensi di Hijikata?

Nadal: “Non lo conoscevo molto, ma sembra che sappia fare tante cose. Serve bene, colpisce in anticipo, ed è molto veloce. Dobbiamo dargli un po’ di tempo per capire come evolvono le cose, perché non puoi analizzare un giocatore basandoti su una sola partita. Penso che abbia buon potenziale, ma diamogli tempo, ha ancora molta strada da fare”.

D: Alcuni commentatori ti hanno criticato perché a volte non rispetti la regola dei 25 secondi di tempo per servire. E gli arbitri spesso chiudono un occhio. Lo ha evidenziato anche John McEnroe, che a volte sembra ci sia un regolamento differente per te. Pensi che questo getti un’ombra sulla tua altrimenti eccellente eredità?

Nadal: (ridendo) “Penso che sia uno scherzo. Nella mia carriera ho ricevuto un sacco di warning. Mai per aver rotto una racchetta, mai per aver fatto casino in campo, ma per la regola del tempo. Ho un problema di sudorazione e quando giochi in condizioni così umide questo problema si enfatizza anche perché da due anni a questa parte non ci sono più i raccattapalle che portano gli asciugamani. Quindi devi andare dall’altra parte del campo per prenderli. Questo è un problema per chi come me suda molto perché sai che se vai a prendere l’asciugamano finisce subito il tempo. Per questo non ci vado spesso. Non penso assolutamente di ricevere un trattamento diverso dagli arbitri”.

D: Solo perché sudi tanto, ci dovrebbe essere una regola differente per te?

Nadal: “Non ho mai detto questo. Io seguo le regole. Se ci metto più di 25 secondi tra un punto e l’altro, ricevo un warning, è sempre successo. Controlla pure, non so dove vuoi arrivare…”

D: Grazie per aver risposto.

Nadal: “Non penso proprio che io riceva un trattamento differente rispetto agli altri. Non ho capito perché John abbia detto questo in tv. Magari dopo ci facciamo una chiacchierata… (sorridendo)”.

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