Eugenie Bouchard: "L'ultimo anno e mezzo è stato il più difficile della mia carriera, ma il mio gioco sta tornando"

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Eugenie Bouchard: “L’ultimo anno e mezzo è stato il più difficile della mia carriera, ma il mio gioco sta tornando”

Le parole in eslcusiva della canadese, vogliosa di riavvicinare i fasti di un tempo: “La partita contro Bencic mi ha dimostrato che posso competere al top”

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Eugenie Bouchard - Wimbledon 2018
 

Gli anni passano, e spesso sanno essere ingiusti, e in fondo si sa, il tempo è tiranno. E nel caso di Eugenie Bouchard, purtroppo al passare degli anni si sono aggiunti anche vari guai fisici, con un anno e mezzo (tutto il 2021, fino a un paio di mesi fa) lontana dal campo per via di un infortunio alla spalla destra, che l’ha fatta scivolare al n.963 del mondo, lei che nel 2014 arrivò anche al quinto posto del ranking WTA, raggiungendo anche la storica finale a Wimbledon. Il 15 settembre scorso, però, in quel di Chennai, la canadese ha ritrovato una vittoria e addirittura un quarto di finale in tour, risalendo poi al n.463 della classifica in seguito alla qualificazione al main draw del torneo di Ostrava, dove ha sfortunatamente pescato Belinda Bencic, da cui ha perso in tre set. Bouchard si è però iscritta anche al Transylvania Open di Cluj-Napoca, al via domani, dove esordirà contro la tds n.2 Kalinina. In occasione del torneo, Ubitennis.net ha potuto farle qualche interessante domanda in eslcusiva da cui trarre spunti.

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Direi che è stato molto difficile“, commenta la canadese in riferimento al processo di riabilitazione, “e l’ultimo anno e mezzo è stato il più difficile della mia carriera. Non avevo mai subito un intervento chirurgico prima, e affrontarlo è davvero difficile mentalmente. Ha messo a dura prova la mia pazienza, ma mi ha fatto ricordare e confermare il mio amore per il tennis“. Come già ha detto, ovviamente operarsi, e subire processi di riabilitazione non è mai facile, ma l’amore e la voglia hanno sempre avuto la meglio nella carriera di Bouchard: “Non ho mai voluto davvero fermarmi nonostante avessi attraversato la riabilitazione e i personal trainer. Hai quei pensieri sul perché lo stai facendo, ma non è mai stato realmente un dubbio, e ho sempre saputo che volevo tornare“.

Ovviamente, dopo operazioni chirurgiche e infortuni gravi, la prima cosa che si va a considerare è la possibilità di giocare completamente sana, senza preoccuparsi del fisico, e il caso di Genie non fa eccezione: “Il mio primo obiettivo è stato quello di non avere dolore in campo, qualcosa che rende il gioco del tennis molto più divertente, e cercare di tornare il prima possibile. Ci è voluto di quanto avrei sperato, ma sono tornata puntuale per lo US Open, quindi ora il mio obiettivo è giocare il più possibile. Sento che il mio tennis sta migliorando ad ogni torneo che gioco, e mi preparo perché il prossimo sia un anno completamente normale“.

Il tennis di Bouchard, come sappiamo, è di altissimo livello, di classifiche largamente superiori a quella attuale, come ha dimostrato nella sconfitta, a testa alta, contro Bencic, dove ha toccato picchi del suo meglio, per quanto fare previsioni su dove possa arrivare sia azzardato: “Non sapevo cosa aspettarmi in termini di tennis. Sono tornata più veloce del previsto e mi sento bene con i miei colpi e il mio gioco, ma nelle prime due partite non ho avuto buone sensazioni, perché giocare un match è così diverso da giocare in allenamento. E anche se stavo giocando bene in allenamento non è stato facile tradurlo nelle partite, ma ora che ne ho giocate di più sento che il mio gioco sta tornando. Giocando contro Belinda sentivo che avrei dovuto vincere, e quindi è stato un risultato deludente, che mi ha però dimostrato che posso competere con le migliori giocatrici del mondo“.

Tornare, competere, cercare di ritrovare quella voglia e quei colpi che anni fa avevano fatto sognare lei e il tennis canadese non richiede solo determinazione, ma anche una buona guida, qualcuno sempre vicino, con i consigli giusti. “Tim è stato grande anche nel periodo in cui non giocavo“, racconta Genie parlando del suo nuovo coach Tim Blenkiron, “eravamo al telefono ogni settimana, e progettavamo di tornare. E anche se è stata dura per quel lasso di tempo, perché non sapevo quando tornare, siamo rimasti molto in contatto e lui mi aspettava. È un grande allenatore ma ha anche una grande personalità, ed è facile essere in giro con lui per molte settimane. È davvero divertente viaggiare per il mondo con lui“.

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