ATP Firenze: Sonego-Vavassori, il futuro del doppio azzurro? "Ci poniamo obiettivi importanti" [AUDIO ESCLUSIVO]

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ATP Firenze: Sonego-Vavassori, il futuro del doppio azzurro? “Ci poniamo obiettivi importanti” [AUDIO ESCLUSIVO]

Intervistati dal direttore Scanagatta al PalaWanny, i due torinesi si candidano a diventare sul medio-lungo termine l’alternativa a Bolelli e Fognini anche in ottica Davis. “Tra di noi intesa in campo e fuori, cercheremo di giocare il più possibile insieme”

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Andrea Vavassori e Lorenzo Sonego - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Sono la seconda coppia d’Italia, alle spalle di Bolelli e Fognini. Simile anche la struttura dell’abbinamento: uno specialista e un singolarista, tra cui è nata una particolare affinità. In questo caso anche fuori dal campo, perché parliamo dei torinesi Lorenzo Sonego e Andrea Vavassori, amici nella vita prima che compagni d’avventura – quando riescono – nel circuito. Dopo avere superato due turni all’ultimo US Open, si ritrovano a Firenze in un tabellone che – dopo l’esordio vincente contro Golubev e McLachlan – potrebbe mettergli sulla strada le seconde teste di serie Mektic e Pavic, coppia già numero uno del ranking e vincitrice di Wimbledon 2021. Al Pala Wanny, sede dell’Unicredit Firenze Open, li ha intercettati il direttore Scanagatta riuscendo a cogliere quelli che possono diventare spunti interessanti per la loro “vita di coppia”.

AMICI – “Il livello del torneo è molto alto anche in doppio, abbiamo vinto con due giocatori che hanno fatto semifinali e finali in uno Slam – ha raccontato Lorenzo, numero 51 ATP in singolare e tornato in fiducia dopo il successo di Metz -, siamo stati bravi e compatti a giocare un buonissimo tennis, stiamo migliorando e il feeling aumenta più si riesce a giocare insieme“. Vavassori – che ha giocato anche le qualificazioni di singolare, arrivando dal Challenger di Parma dove si era spinto fino ai quarti – ha aggiunto: “Per me è stato un po’ brusco il passaggio dalla terra all’aperto al veloce indoor, ma sono riuscito ad adattarmi abbastanza bene. Il centrale è forse un po’ più lento del campo 1. E’ un piacere riuscire a giocare insieme con Lorenzo, abbiamo condiviso il percorso di vita fin da piccoli, la nostra è una bella storia da raccontare e pensiamo di poter fare tante cose insieme“.

L’ALTERNATIVA? – L’idea – da consolidare soprattutto nella prossima stagione – è quella di proporsi come coppia alternativa a Bolelli e Fognini anche in ottica Davis, offrendo al capitano Volandri lo stesso scenario di abbondanza al quale si sta (per fortuna) abituando tra i singolaristi. Il direttore ha provato a stuzzicare il loro spirito competitivo che ovviamente esiste, ma fa anche i conti con la realtà. “Rispetto a noi Fabio e Simone hanno dalla loro più esperienza e le tante vittorie – è la versione di Sonego -, tra l’altro in doppio l’età che avanza finisce per pesare meno, quando Fabio sta bene risulta ingiocabile. Hanno anche il vantaggio di poter giocare molto di più insieme, noi ci stiamo provando, ma Andrea sta cercando di salire anche in classifica nel singolare giocando i Challenger e non è quindi facile trovarsi“.

 

COMPLEMENTARITA’ – Vavassori non si è tirato indietro anche dal confronto più tecnico: “Io sono il più doppista dei due e magari mi muovo un po’ meglio, Lorenzo è il singolarista forte che può fare la differenza in risposta. Questo tipo di assetto ci accomuna a Bolelli e Fognini, il nostro tratto distintivo come coppia rimane però il servizio molto buono, che può spingerci a giocare alla pari con i migliori al mondo: partendo da quello, stiamo lavorando sulle posizioni e su tutti gli altri fondamentali, la formazione base di solito prevede me più avanti e Lorenzo a rispondere. Gli obiettivi che ci poniamo sono importanti, non ci resta che tentare una programmazione il più possibile simile per giocare insieme“. La “candidatura” Davis (dove Sonego è eleggibile anche da singolarista, ovviamente) rimane tra le righe. Anche nel rispetto di un gruppo azzurro molto affiatato: “Abbiamo talmente tanti buoni giocatori che non è facile scegliere – è la conclusione in comune -, anche perché in Nazionale è naturale che vengano utilizzati i singolaristi per il doppio e abbiamo Berrettini che in Laver Cup ha dimostrato di giocarlo molto bene e Sinner che sta crescendo. Il rovescio della medaglia è che, giocando tutti i giorni con la formula che c’è adesso, avere una coppia fissa solo per il doppio toglierebbe pensieri e lavoro ai singolaristi. Vediamo cosa accadrà“.

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Editoriali del Direttore

Serie A: un campionato che dissangua gran parte dei club iscritti. Inesistente ritorno economico

Nessun premio neppure a chi lo vince. 16 circoli di tennis spendono 1.600.000 euro per sostituirsi di fatto a FITP

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Il campionato di serie A comincia domenica 8 ottobre e si concluderà allo Stampa Sporting Club di Torino con le finali il 10 (le donne) e l’11 dicembre (gli uomini).

 E’ un bagno di sangue parteciparvi per una bella parte dei 16 circoli della A maschile. La A femminile costa meno: i suoi incontri sono imperniati su soltanto 3 singolari e un doppio, mentre in quello maschile sono 6, 4 singolari e 2 doppi.

Non mi credete? Informatevi e chiedetelo ai dirigenti di quei club che non abbiano un fatturato (derivante dalle quote sociali e dai corsi) superiore al milione. Per il club che ha più di quel milione di fatturato mettere mano al 10% del fatturato non sarà un bagno di sangue per un campionato che porta comunque giocatori di buon livello nel proprio club, promuovendo anche il tennis fra i giovani. Tuttavia esso resta ingiustificato perché quell’investimento dovrebbe farlo la FITP e non un circolo privato che già paga tasse consistenti per le iscrizioni ai campionati, per i propri tesserati, per i seconda categoria (70 euro!) e per non so più quali gabelle. I dirigenti dei club finora hanno subito senza troppo reagire. Conservano anzi un entusiasmo straordinario, animato dalla loro incrollabile passione. Degna di miglior causa.

 

Ogni club deve “ingaggiare” almeno sei giocatori, spesso 7 o 8, un circolo che debba schierare per i 6 incontri del girone eliminatorio (andata e ritorno con le tre squadre del proprio girone) tennisti in grado di coprire i 4 singolari e i due doppi di ciascun incontro. Ciò perché non tutti sono liberi di giocare weekend dopo weekend. Molti sono impegnati in tornei e giocano nel weekend in Serie A soltanto se hanno perso prima di quel weekend. E te lo dicono all’ultimo tuffo. Per cui diventa molto difficile ogni programmazione per la propria squadra e ogni previsione sulla composizione della squadra avversaria.

Questi ingaggi oscillano mediamente per i giocatori più forti, classificati fra la 150ma e la 250 posizione ATP,  fra i 2/3 e i 7 mila euro a incontro.  Ovviamente ci sono anche eccezioni. Ma un giocatore intorno al n.200 ATP che garantisca di giocare 2 incontri dei primi 6 del girone eliminatorio più l’eventuale semifinale può chiedere (se trova chi glieli dà) sui 15 mila euro. I tennisti italiani chiedono di più di quelli stranieri di pari classifica. Ecco perché i circoli cercano giocatori stranieri…All’estero e in Bundesliga i compensi sono anche più alti. Ma, come detto, di giocatori ne servono più d’uno. In genere i club fissano gli ingaggi più onerosi sulla base di almeno tre presenze. E gli incontri, per un club che arrivasse alle fasi finali possono essere 8 o 9.

E se un club volesse accaparrarsi i servigi di un top100? E’ accaduto in passato – o era stato richiesto – euro più euro meno, per un top-20 Bautista Agut, un Ramos Vinolas, un Seppi, un Fognini. Il club dovrà  dovrà mettere a budget 10.000 euro per ogni suo incontro. Per partecipare ai playoff o playout, dovrà aver giocato almeno due dei primi sei incontri. Quindi se giocasse 3 incontri (e non 4 come sarebbe se ci fosse la finale da disputare) sarebbero 30.000 euro (27.000?) euro solo per lui.

Sebbene siano previsti dei rimborsi di discreto livello (lo scrivo più in basso) fra spese di trasferta (a Messina, Siracusa e Palermo si va in aereo…e le squadre siciliane affrontano veri salassi) e ingaggiè superiore ai 100.000 euro l’investimento medio annuo di ogni circolo impegnato nella A (che calibri le presenze dei giocatori a seconda delle loro disponibilità e degli avversari da affrontare).

 Moltiplicate quei 100mila euro – sono stato basso – per 16 e il conto totale del budget spese medio totale per tutti i club insieme è pari circa a un milione e 600.000 euro.

Quale è il ritorno economico di quei circoli?

La FITP non prevede a oggi alcun premio per chi vince l’intero campionato, figurarsi qualche premio per chi vince i singoli incontri del girone eliminatorio, le singole fasi (semifinali, playoff e playout). Premi progressivi invece sarebbe giusto che fossero previsti e stanziati, come accade per i tornei professionistici, in cui per ogni turno superato si guadagna qualcosa.

Ci sono rimborsi consistenti di qualche migliaio di euro per i club– va detto e riconosciuto alla FITP– in corrispondenza del numero di squadre allestite, delle trasferte sostenute in base ai km da percorrere, al mezzo usato (aereo per le isole…), al numero dei “viaggianti” fra giocatori e accompagnatori ufficiali. Non sarebbe corretto sostenere che la FITP non paghi proprio nulla.

Però zero euro per chi vince – lamentava un dirigente del piccolo circolo del TC Sinalunga, 3 campi e una settantina di soci super-appassionati – “mentre chi vince gli analoghi campionati in Germania, Francia, Polonia e Svizzera, gode di cospicui premi, 20/30mila euro…”.

Quasi anno dopo anno sono stati apportati piccoli correttivi regolamentari a un campionato che la FITP scarica finanziariamente in troppa parte sui singoli circoli, pur avendo raggiunto fatturati di bilancio (meritevolmente eh!) assai importanti.

C’è infatti grande, grandissima passione, quasi masochista passione in tutti quei circoli di tennis di minore forza economica che “sacrificano” fortemente le proprie casse – esponendosi anche alle critiche dei propri soci meno emotivamente coinvolti agli aspetti agonistici del proprio club – per partecipare al campionato di serie A che non dà quasi alcun ritorno economico e modesta, modestissima visibilità mediatica anche a seguito dei risultati più brillanti.

Ma attenzione! Non è che il campionato di A non serva a niente, non fraintendete. Anzi. E’ utilissimo, quasi indispensabile anzi, a tutti quei giocatori di seconda fascia nazionale e internazionale che grazie a quegli ingaggi (sempre crescenti e purtroppo sempre meno fronteggiabili da chi non ha le spalle grosse) riescono a pagarsi la propria attività agonistica per l’anno che verrà.

Ed è utilissimo perché il regolamento che incentiva la costruzione/protezione di un vivaio giovanile svolge una funzione certamente importante per la promozione giovanile e per lo sviluppo del tennis. Chi lo ha ideato a suo tempo ha avuto certamente grandi meriti, anche se col tempo sono stati necessari diversi aggiustamenti.

In ogni incontro interclub è obbligatoria schierare in due singolari e un doppio due giocatori che siano stati tesserati per almeno due anni nel “maschile”, per un singolare e un doppio una tennista nel “femminile” (e in un prossimo futuro per 3 anni).

Quando non esisteva tale regola poteva accadere che un circolo senza alcun vivaio né tradizione tennistica, ma tanti soldi…potesse ingaggiare i giocatori più forti e vincere. Ma non era un sistema giusto.

Forse se la Federazione Italiana Gioco Calcio, la FIGC (contrastando la Lega?) obbligasse le società a schierare sempre nell’11 di partenza un paio di giocatori italiani cresciuti nel vivaio societario, la nostra Nazionale di calcio avrebbe giocatori più esperti e farebbe risultati migliori. Invece in quasi tutte le squadre di serie A per trovare un giocatore italiano ci vuole il lumicino. Quando esordiscono in nazionale hanno pochissima esperienza ad alto livello. E si vede.

Il campionato di serie A è quindi utilissimo a coltivare (tramite vivai) e allargare la base del tennis (sostenendo i giocatori compresi fra i primi 300 del mondo) e a dargli i mezzi per continuare a giocare a e fare attività agonistica…

Ma non si capisce perché lo si debba continuare a fare quasi unicamente sulle spalle dei circoli meno ricchi  che paiono fin qui disposti a lasciarsi dissanguare senza reagire.

Anche perché non è tutto ora quel che brilla: i circoli più previdenti tesserano per tempo giovani tennisti, under 10, under 14, under 14, under 16, reclutandoli un po’ dappertutto – anche in città lontane – per poterli poi utilizzare anche molti anni dopo come “tennisti del proprio vivaio”. Anche se in realtà non lo sono affatto.

Questa è chiaramente una stortura del sistema, cui se ne aggiunge un’altra: questi cosiddetti “giovani del vivaio” non sono necessariamente diventati così forti tennisti da poter pretendere chissà quale ingaggio, però la loro presenza nelle squadre per quei due incontri in cui devono essere obbligatoriamente presenti, è talmente importante ed essenziale  per cui alcuni finiscono per approfittarsene e chiedere dei soldi che la loro qualità tennistica non meriterebbe. Una sorta di miniricatto, in taluni casi.

Anche i circoli, non solo la FITP, hanno le loro responsabilità, intendiamoci: se non hanno creato scuole di livello, ingaggiando maestri capaci di “trattenere” i ragazzi che decidono di lasciare il club per andare da un’altra parte, beh saranno costretti a andare a cercarsi i giocatori per partecipare e a pagarli più o meno profumatamente. I circoli invece più “bravi” i giocatori li avranno in casa e li pagheranno meno.

 Uno dei circoli tradizionalmente più forti e competitivi degli ultimi anni, il TC Prato, ha deciso di rinunciare alla A maschile – non ancora a quella femminile sebbene probabilmente non riuscirà ad affiancare alla Stefanini la sua tesserata Trevisan (così come difficilmente anche la Cocciaretto scenderà in campo per il Tennis Club Italia) – non avendo giocatori propri cui far ricorso. Dovendo quindi “ingaggiare” tutti giocatori extraclub, stranieri e non, ha sventolato bandiera bianca – i soci non avrebbero accettato un salasso – e ripartirà dalla serie D.

Il TC Prato ha fra le ragazze del proprio vivaio la Vignolini, campionessa italiana under 14, che ha deciso di frequentare la Tennis Academy di Mouratoglou nella Costa Azzurra. Ma la Mouratoglou non le consente di tornare nella sua Prato per più di due volte nei 2 mesi del campionato di A: quindi è come se il TC Prato non potesse disporne.

Oltre alle spese da affrontare per le varie trasferte i circoli a volte devono affrontare anche le spese per fare arrivare i giocatori stranieri, sia per le gare interne sia per le gare esterne.

E i dirigenti di un paio di club mi hanno raccontato che saranno costretti a pagare le trasferte anche di propri insostituibili elementi del vivaio che attualmente…stanno studiando in America! Immaginate che cosa costi farli tornare in Italia ogni volta per una serie di incontri! E che tipo di rimborsi chiedano quei “ragazzi del vivaio”. Ma anche qui: se i circoli avessero tirato su più bravi tennisti al loro interno non sconterebbero il fatto di averne pochi.

Ogni anno i circoli che non vogliono mollare si impegnano furiosamente nella caccia allo sponsor. Pochi sono in grado di arrivare ai grandi sponsor nazionali che i soldi non li regalano se non hanno garanzie di rientro economico in termini di visibilità. Ed è chiaro che non ce l’hanno.

I risultati delle varie giornate di campionato sono quasi clandestini. Escono fra le brevi, o appena un po’ meno brevi, su media di questa tipologia, “L’Informatore di Vigevano”,  “SinalungaNews”, con un trafiletto su “Il Giornale di Sicilia” a Palermo, sulla Gazzetta del Sud a Messina e Siracusa, sul Secolo XIX di Genova, sul “Dolomiten” o sul “Neue Sudtiroler Tageszetung” di Bolzano. E così via.

D’altra parte se almeno i risultati domenicali si possono comunicare è invece quasi impossibile “promuovere” gli incontri prima che si giochino: non si mai con quali elementi si presenterà la squadra avversaria e talvolta neppure la propria fino al venerdì o al sabato, 24 ore prima dell’incontro.

Un circolo pensa di dove giocare contro una squadra che potrebbe presentare Fognini, Andujar, Giannessi, Mager e quindi avverte i proprio soci del grande spettacolo cui potranno assistere…e poi di quei tennisti non se ne presenta nessuno, ma arrivano quattro ragazzotti semisconosciuti usciti dal vivaio, riserve delle riserve soprattutto quando una squadra dopo 3 o 4 partite del girone sa già di non poter recuperare e allora risparmia sugli ingaggi dei tennisti più “cari”.

E’ chiaro che in questa situazione in cui i giocatori chiedono sempre più soldi e i club ne hanno sempre meno, ala fine il livello tecnico dei giocatori e dei confronti non può che scendere e, senza nulla togliere ai grandi meriti di un piccolo circolo che magari conquista lo scudetto, troppo spesso le circostanze di alcune affermazioni sono abbastanza casuali, se non fortunate perché legate alle assenze di questo e quel giocatore in quella domenica in cui si affronta quella squadra. Lo scorso anno il TC Sinalunga ha potuto contare sempre sui propri giocatori, le altre squadre no, e questa circostanza ha favorito quel risultato a sorpresa. In un recente passato il circolo di Torre del Greco ha vinto il campionato e …poi è sparito. E mi è stato riferito che molti giocatori hanno sofferto parecchio per riscuotere il dovuto. Alla fine tutto il prestigio del campionato ne risente.

Così come abbastanza fortunata, casuale, può essere la… “pesca” del giocatore del vivaio. Un esempio: se Sonego volesse potrebbe risolvere i problemi regolamentari di vivaio dello Stampa Sporting Torino– oggi partecipante al campionato di A2 – per averci giocato un paio d’anni quando aveva 12 anni. Ma, a parte il fatto che probabilmente il suo manager (anche se il giocatore fosse disposto a giocare gratis per motivi affettivi e sentimentali) potrebbe anche chiedere 10.000 euro d’ingaggio a match – un costo insostenibile –avrebbe davvero senso una regola del genere? E se diventassero 3 anni invece di 2 cambierebbero molto le cose? N.B. Poiché Sonego è stato parte del vivaio nel suo caso basta che dei primi 6 incontri ne giochi uno solo…

Non sarebbe esatto dire che siamo proprio a livello zero in termini di comunicazione per il campionato di serie A. Anche se la sensazione diffusa è quella. Qualcosa comunica la FITP. Ma, in tutta franchezza, a livelli chiaramente insufficienti e insoddisfacenti. Il sito FITP e Supertennis fanno sì qualcosa, ma non abbastanza almeno a sentire le voci dei circoli partecipanti…

Supertennis garantisce le riprese delle finali del 10 e 11 dicembre e una qualche sintesi settimanale degli incontri …di maggior cartello.

Ma anche per la pubblicità sui campi dello Sporting Club per le due giornate delle finali i proventi vanno alla FITP: striscioni, abbigliamento dei giudici di linea, palle, ghiacciaie etcetera. Non ai circoli finalisti che per approdare a quel traguardo hanno rischiato la rovina finanziaria. Quanto avrà speso il TC Palermo per arrivare in finale lo scorso anno? Mi auguro per il club della Favorita che abbia goduto di qualche rimborso della Regione Sicilia. Così come per assicurare a Torino la disputa quinquennale delle finali del campionato di serie A, la FITP non l’ha regalata, ma ha ottenuto un contributo dalla Regione Piemonte. Per chiedere e prendere soldi da tutte le parti, Binaghi è un vero fenomeno.

Fosse almeno garantita la possibilità per i 4 circoli protagonisti delle finali di poter ospitare gratis qual premio lo striscione dei due propri maggiori sponsor…sarebbe già qualcosa che li aiuterebbe a “vendersi” ai loro benefattori fino ad oggi orfani di qualsiasi ritorno.

Come accennavo qualche riga più su …nell’arco di due mesi di attività indoor sui media nazionali non si trova traccia di quanto accade nel campionato di A. Forse ecco una breve alla fine di 60 giorni anonimi, per segnalare succintamente, e Deo Gratias, chi ha vinto.

Penso ai 3 quotidiani sportivi Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport e Tuttosport, perché figurarsi se i quotidiani politici che hanno tre pagine di sport possono trovare spazio per la nostra Serie A tennistica.

Quando i media non considerano degni di spazio quei risultati non c’è che una soluzione di riserva per i clubcomprare gli spazi.

E i circoli dovrebbero capire che forse è proprio il caso di comprarseli, consorzialmente se fossero in grado di consorziarsi (e la FITP non mettesse i bastoni fra le ruote a un consorzio che a quei circoli se ben rappresentati potrebbe risolvere tanti problemi e non solo quelli del campionato di serie A…), oppure singolarmente.

Li comprino dove vogliono, ma li comprino, investendo un centesimo di quanto mediamente spendono. Ciò se proprio la FITP fa orecchie da mercante, più sorda di chi non vuole sentire.

Consentitemi qui di spezzare una lancia a favore del mio Ubitennis e poi ognuno ne tragga le considerazioni che preferisce: che cosa sono 500 o 1.000  euro a fronte di 100.000 investiti per avere un banner geolocalizzato fisso giorno per giorno per 60 giorni che rinvii al sito del proprio club, che indichi data, orario e avversario di ogni incontro?

Eppure tutti sanno, o dovrebbero sapere ormai – scusate lo spot autopromozionale! – che Ubitennis ha molte ma molte più visite quotidiane di qualunque sezione tennis di qualsiasi quotidiano sportivo (spesso più di 100 mila al giorno, con punte vicino ai 200 mila). E in ogni cittadina d’Italia Ubitennis ha molti più utenti abituali interessati al tennis di quanti leggano una breve per un giorno in un giornaletto locale.

Se singolarmente o in consorzio/società i 16 club di serie A fossero capaci di mettersi d’accordo per investire insieme 1.000 euro a club, cioè un centesimo di quanto spendono mediamente, per disporre di un budget di 16.000 euro annui da canalizzare in comunicazione…non centrerebbero l’obiettivo di trovare un po’ di sfogo comunicazionale ai loro sforzi, ai loro sponsor?

E non sarebbe molto meno difficile in futuro convincere quegli stessi sponsor abituali, o altri nuovi, a tirar fuori qualche soldo in più?

Non mi sembra un discorso difficile da capire. Eppure deve esserlo. Sì perché in questi anni ho trovato solo pochi circoli “illuminati” che hanno capito che valeva la pena spendere 500/600 euro per 2 mesi di costante promozione geolocalizzata dei loro incontri, risultati, dirigenti, sponsor, e link al sito del club con tutte le proposte da esso contenute per iscriversi al club, ai corsi SAT e non, alla palestra, alla piscina… Il TC Prato ha promosso la propria partecipazione al Campionato di serie A presso chiunque si collegasse a Ubitennis da Prato, Pistoia e Firenze, il Park Genova lo ha fatto per tutta Genova e località limitrofe.

Mi ha fatto piacere che tutti quei circoli che hanno creduto in Ubitennis, di anno in anno, siano stati così soddisfatti da voler ripetere l’esperienza.

Ma ripeto: non vi sta simpatico il sottoscritto e Ubitennis? Credete che sia critico pro domo sua? Comprate allora spazi altrove, insieme o singolarmente se non trovate un accordo congiunto, da qualsiasi parte ma comprateli. Perché conviene a voi. E’ assurdo investire 100.000 euro e passa e poi risparmiare 500/1.000 euro continuando a nascondere tutti gli sforzi che state facendo.

Non mi stupisce però, alla fine, che in assenza di tale minima imprenditorialità consortile la FITP riesca a farsi dare i soldi (che i circoli continuano a sputar sangue per trovare) per una attività meritoria che dovrebbe essere invece essa per prima, la FITP, super-attiva a valorizzare e promuovere.

Fosse una federazione priva di mezzi, come lo è stata per tanti anni, capirei. Oggi con 180 milioni di fatturato annuo, non lo capisco più

Attualmente, e quasi sempre, il club che gioca la serie A e deve recuperare fondi, punta a coinvolgere e persuadere i piccoli sponsor locali.

Non è facile reperire 100/120 mila euro per far pari anche attraverso una dozzina di sponsor munifici (oppur  desiderosi di far… “lavatrice” con fatture di comodo), quando non sai che cosa offrire come ritorno economico e di visibilità effettiva a chi aiuta il club.

Non si può più  credere che basti far sapere a qualche centinaio di soci la “generosità” di uno sponsor amico… per ripagarlo del suo sostegno. Né si può chiedere beneficenza, elemosine all’infinito agli stessi “benefattori”.

Non si può chiedere a piccoli circoli come i campioni d’Italia uomini del TC Sinalunga e donne del Tc Casale di dar vita a una cordata, sorta di Lega dei circoli – ricordo che prima del 2.000 fu tentata dal professor Sacchi Morsiani del Cierrebi Bologna (che è stato anche commissario FIT nel post-Galgani) una sorta di Lega…e  a rappresentare il TC Cagliari c’era un certo Angelo Binaghi – ma i circoli più grandi dovrebbero cercare di formare un gruppo, lo chiamino Lega o come vogliano, in grado di farsi sentire e rispettare.

IN SVIZZERA SI GIOCA UN CAMPIONATO A SQUADRE IN SEDE UNICA E IN 10 GIORNI

La Svizzera, consapevole di non poter contare sulla disponibilità di più giocatori di livello per più weekend nel fitto calendario ATP, ha scelto di far ospitare il campionato in una unica sede, concentrandolo in 10 giorni e con tutte le squadre. Potrebbe sembrare la soluzione ideale, ma certamente questa è favorita dalle piccole dimensioni geografiche della nazione elvetica. Qualunque sede sarebbe abbastanza facilmente raggiungibile da tutti i circoli svizzeri e anche dai loro soci che volessero stare vicini alla loro squadra. L’Italia è…troppo lunga per favorire una situazione del genere che allontanerebbe ancor più i soci dal campionato, anche se certamente farebbe progredire il livello tecnico della manifestazione in maniera esponenziale. E il club campione d’Italia sarebbe davvero il circolo più forte. Cosa che oggi non appare scontata.

Ma così come è oggi, se le cose non cambiano e quale miglior occasione per cambiarle in prossimità delle incombenti elezioni presidenziali FITP il campionato di serie A continuerà a dissanguare i circoli approfittandosi della straordinaria passione dei loro dirigenti…troppo timidi e timorosi di farsi sentire.

La formula è quella classica con quattro gironi da quattro squadre e sfide round robin (andata e ritorno).

Apro un inciso: che sia proprio necessaria l’andata e ritorno, visti i costi per spostare una decina di persone e a volte per duelli scontati se si tratta di affrontare dei ragazzini, non sono sicuro sia la cosa più giusta da fare. Vero peraltro che se chiedi soldi agli sponsor qualche partita la devi giocare. Se facessi solo one way, potrebbe accadere che un’avventura in serie A si esaurisse in 3 incontri. Chiuso l’inciso.

In ciascuna sfida si disputano quattro singolari e due doppi. La fase a gironi, articolata in sei giornate, terminerà il 20 novembre. Play-off e play-out si disputeranno con gare di andata e ritorno il 27 novembre e il 4 dicembre, mentre le finali sono in programma il 10 e 11 dicembre in sede unica al Circolo della Stampa Sporting Torino.

REGOLAMENTO – Le prime classificate di ciascun gruppo si qualificano per le semifinali play-off, con incontri di andata e ritorno (giocheranno la gara di ritorno in casa le squadre meglio classificate nella fase a gironi). Per quanto riguarda le squadre seconde classificate manterranno il diritto di partecipare alla Serie A1 nel 2023, mentre le squadre terze e quarte classificate prendono parte ad un tabellone di play-out ad otto squadre, con formula di andata e ritorno.

Girone 1: Park Genova Tennis Club, TC Italia Forte dei Marmi, TC Crema, Matchball Siracusa

Girone 2: TC Parioli, Ct Vela Messina, Selva Alta Vigevano, TC Pistoia

Girone 3: Ct Massalombarda, TC Sinalunga (campioni 2022), TC Rungg SudTirol, Matchball Firenze

Girone 4: Sporting Club Sassuolo, TC Bisenzio, CT Palermo, Junior Tennis Perugia

Pubblichiamo a parte  il calendario delle 6 giornate con gli incontri in programma dall’8 ottobre al 19 novembre. Qui chiedo scusa per l’eccessiva lunghezza, ma l’argomento era e resta terribilmente complesso senza addentrarsi nelle pieghe del regolamento.

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Conclusi a Parma i campionati europei Under 16: ecco i vincitori

Festeggiano la belga Jeline Vandromme e il tedesco Justin Engel

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2023 European Junior Championships 16 & Under Campionati Europei Under 16 Parma 01/10/2023 TC Parma Finale Singolare Maschile Justin Engel Foto Giampiero Sposito

Al termine di una settimana di rara intensità, con la bellezza di 274 incontri spalmati fra i quattro Circoli cittadini (Tennis Club Parma, Circolo del Castellazzo, Sporting Club Parma e Tennis Club President), i Campionati Europei Under 16 hanno incoronato i nuovi padroni della categoria. A conquistare i titoli dell’evento clou del calendario Tennis Europe, la cui organizzazione è stata assegnata alla FITP fino al 2027, sono stati il tedesco Justin Engel e la belga Jeline Vandromme, entrambi a segno in due set nelle splendide finali giocate domenica mattina. La prima a fare festa è stata la 15enne di Bruges, che contro la slovacca Mia Pohankova poteva già vantare un precedente positivo (lo scorso agosto) e sul Centrale del TC Parma si è confermata superiore, chiudendo 6-4 6-3 al termine di un match gestito da giocatrice navigata. Perché per fare la differenza si è fatta bastare due momenti di incertezza della rivale: il primo nel decimo game del set d’apertura, coinciso col break che ha deciso il parziale; il secondo nelle prime fasi del set successivo. Ha allungato in fretta sul 4-1 e poi ha difeso il vantaggio fino alla fine, salvando con sangue freddo una pericolosa palla-break sul 5-3. Ma il mattoncino forse decisivo verso la vittoria la Vandromme l’aveva posato sabato quando in semifinale aveva battuto la prima testa di serie, la serba Teodora Kostovic con un nettissimo 6-0 6-2. E la Kostovic era senza dubbio la grande favorita del torneo, tanto che il suo tracollo, sia tecnico che emotivo, ci ha stupiti lasciandoci la sensazione che la ragazza dovrebbe innanzitutto fare chiarezza all’interno del proprio staff e poi darsi una bella calmata perché la sua emotività trascende spesso in pura isteria. La presenza del padre ci è apparsa un po’ ingombrante, tanto quanto era simpaticamente rilassante il fratellino che, fregandosene quasi totalmente della partita, ha palleggiato imperterrito col suo pallone e con la maglietta griffata Cristiano Ronaldo. Quanto all’aspetto emotivo è la prima volta, a qualsiasi livello, che vediamo una giocatrice sciogliersi in lacrime e abbandonarsi alla disperazione (con relativo lancio di bottigliette) nel momento in cui realizza che non vincerà il trofeo cui sembrava predestinata. Noi sabato eravamo presenti e abbiamo visto con i nostri occhi quanto vi stiamo raccontando. Ma ovviamente ci siamo goduti anche i tantissimi aspetti positivi, con questi giovani adolescenti, già molto strutturati, sia da un punto di vista fisico che tecnico, che colpiscono con una potenza e una precisione che li fanno sembrare già dei piccoli professionisti. Poi certo, quando a fine partita ti avvicini e li guardi da vicino, ti accorgi di quanto siano poco più che bambini, tanto che più che di tennis ti verrebbe da chiedere loro se i compiti li hanno già finiti.


Tornando alla vincitrice, un successo preziosissimo per lei, che era al debutto in un torneo individuale del circuito Tennis Europe, come per il suo Belgio, che in 46 edizioni della competizione Under 16 non era mai riuscito a conquistare il titolo di singolare, né con le ragazze né con i ragazzi. Per la Pohankova, invece, c’è una seconda medaglia d’argento dopo quella vinta nel 2022 fra le Under 14, ma siamo assolutamente convinti che di questa ragazza risentiremo parlare.


 
2023 European Junior Championships 16 & Under Campionati Europei Under 16 Parma 01/10/2023 TC Parma Finale Singolare Femminile Jeline Vandromme festeggia la vittoria Foto Giampiero Sposito

In campo maschile il tedesco Justin Engel si è fatto il regalo più bello per il suo sedicesimo compleanno vincendo per 7-5 7-6 contro la sorpresa del torneo, il finlandese Linus Lagerbohm (vincitore in semifinale di una bellissima sfida con lo svizzero Henry Bernet), al termine di una finale molto combattuta e dai ripetuti capovolgimenti di fronte. Ma il tedesco, forte della sua formidabile accoppiata servizio-diritto, ne aveva di più e alla lunga ha avuto meritatamente la meglio, malgrado sia parso parecchio sofferente per buona parte del match a causa di problemi di stomaco. Nel primo set è partito meglio, si è lasciato riprendere ma poi ha giocato alla perfezione gli ultimi tre game, lasciando Lagerbohm con un pugno di mosche in mano. Nel secondo, invece, dall’1-0 e servizio il talento di Norimberga si è ritrovato sotto per 3-1, ma ha stretto di nuovo i denti, risalito la corrente e l’ha spuntata per 7 punti a 4 nel tie-break, vincendo gli ultimi quattro punti e chiudendo dopo 1 ora e 55 minuti col punteggio di 7-5 7-6. Grazie al suo titolo, alla Germania è andato anche il premio di Tennis Europe come migliore nazione. Ricordiamo che per i due campioni europei c’è anche la qualificazione per il Master finale del circuito Under 16, a novembre a Monte-Carlo. Un premio extra che mette la ciliegina sulla torta a una settimana d’oro per loro come per gli organizzatori la cui sfida era tutt’altro che semplice, per il numero di atleti coinvolti e per la logistica. Ma loro l’hanno superata a pieni voti e ora si godono il successo, pensando già all’edizione 2024.

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ATP

ATP Shanghai, il tabellone: Zverev e Medvedev sulla strada di Sinner. Cinque azzurri al via

Cinque gli azzurri in tabellone. Testa di serie n. 1 è Carlos Alcaraz, con Daniil Medvedev dall’altra parte del tabellone

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Jannik Sinner - US Open 2023 (foto Twitter @usopen)

Si preannuncia particolarmente interessante il Rolex Shanghai ATP Masters 1000 che comincerà mercoledì 4 ottobre. Il grande tennis torna in Cina per la prima volta dal 2019. Come da scelta degli organizzatori cinesi, anche questo torneo comincerà nel mezzo della settimana per consentire il massimo dell’affluenza nel week-end.

La testa di serie n. 1 è Carlos Alcaraz, con il numero uno del mondo Novak Djokovic assente preannunciato da tempo, mentre dall’altra parte del tabellone ci sarà il russo Daniil Medvedev, testa di serie n. 2. Sono cinque gli atleti azzurri direttamente nel main draw: wild card assegnata a Fabio Fognini, mentre usufruiranno di un “bye” al primo turno Jannik Sinner, testa di serie n. 6, e Lorenzo Musetti. In tabellone anche Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego.

IL PERCORSO DEGLI AZZURRI

Jannik Sinner è inserito nella parte bassa del tabellone: esordio con Galan o Giron, Baez possibile avversario al terzo turno, mentre agli ottavi potrebbe incrociare uno tra Ben Shelton e Alexander Zverev. Ipoteticamente il cammino prevederebbe poi un quarto contro Medvedev e una semifinale con Ruud, De Minaur, Hurkacz o Rune.

 

Per Lorenzo Musetti, il percorso prevede un esordio con Purcell o un qualificato, e un terzo turno con Hurkacz con possibile incrocio agli ottavi tra Tomas Martin Etcheverry e Holger Rune.

Fabio Fognini torna a giocare un torneo ATP dopo le apparizioni a diversi Challenger su terra battuta. Ha ottenuto la wild card dagli organizzatori e sarà opposto a Thanasi Kokkinakis. Con l’australiano un solo set vinto dal ligure nei tre precedenti incontri, l’ultimo dei quali registrato a gennaio 2023 al secondo turno dell’Australian Open.

Ma nel primo turno, ci sarà un’altra sfida Italia-Australia, ovvero quella che opporrà Matteo Arnaldi ad Alexander Popyrin. L’unico precedente tra i due risale alla semifinale dell’ATP di Umago 2023 con la vittoria dell’australiano in tre set, ma si giocava su terra battuta. Lorenzo Sonego, invece, attende di conoscere dalle qualificazioni il nome del suo avversario al primo turno.

Il link al tabellone (aggiornato quotidianamente)

Il Tabellone – parte alta

Il tabellone – parte bassa

OTTAVI TEORICI

[1] C. Alcaraz vs [13] K. Khachanov
[10] F. Tiafoe vs [7] T. Fritz
[4] S. Tsitsipas vs [15] C. Norrie
[12] T. Paul vs [5] A. Rublev
[6] C. Ruud vs [11] A. De Minaur
[16] H. Hurkacz vs [3] H. Rune
[6] J. Sinner vs [9] A. Zverev
[14] F. Auger-Aliassime vs [2] D. Medvedev

IL SORTEGGIO DEGLI ITALIANI

qualificato vs L. Sonego
A. Popyrin vs M. Arnaldi
T. Kokkinakis vs (WC) F. Fognini
bye vs [17] L. Musetti (2T vs Purcell/qualificato)
[6] J. Sinner vs bye (2T vs Giron/Galan)

INFORMAZIONI SUL TORNEO

  • tabellone a 96 giocatori (32 teste di serie, 32 bye)
  • 79 giocatori entrati per accettazione diretta
  • 12 qualificati
  • 5 wild card

Copertura televisiva

Il torneo di Shanghai, come tutti quelli di categoria Masters 1000, sarà trasmesso in diretta da SKY Sport. Le immagini in diretta saranno visibili anche sottoscrivendo l’abbonamento a NOW, la piattaforma streaming di SKY utilizzabili da ogni tipologia di dispositivo (notebook, tablet, smartphone e smart TV). Il pass Sport per un mese costa 9,99 euro.

Calendario di gioco

Lunedì 2 ottobre: primo turno qualificazioni (dalle 4 italiane)
Martedì 3: turno finale qualificazioni (dalle 4.30 italiane)

Mercoledì 4: primo turno (sessione diurna dalle 4.30 italiane, sessione notturna dalle 12.30)
Giovedì 5: primo turno (sessione diurna dalle 4.30 italiane, sessione notturna dalle 12.30)
Venerdì 6 secondo turno (sessione diurna dalle 4.30 italiane, sessione notturna dalle 12.30)
Sabato 7: secondo turno (sessione diurna dalle 4.30 italiane, sessione notturna dalle 12.30)
Domenica 8: terzo turno (sessione diurna dalle 4.30 italiane, sessione notturna dalle 12.30)
Lunedì 9: terzo turno (sessione diurna dalle 4.30 italiane, sessione notturna dalle 12.30)
Martedì 10 ottavi di finale (sessione diurna dalle 4.30 italiane, sessione notturna dalle 12.30)
Mercoledì 11 : ottavi di finale (sessione diurna dalle 4.30 italiane, sessione notturna dalle 12.30)
Giovedì 12: quarti di finale (sessione diurna dalle 4.30 italiane, sessione notturna dalle 12.30)
Venerdì 13: quarti di finale (sessione diurna dalle 08.30 italiane, sessione notturna dalle 14)
Sabato 14: semifinali (sessione diurna dalle 08.30 italiane, sessione notturna dalle 14)
Domenica 15: finale (non prima delle 10.30)

Prize money e punti dell’ATP Shanghai 2023

  • R1: 18.660$ – 10 punti
  • R2: 30.855$ – 25 punti
  • R3: 55.770$ – 45 punti
  • R4: 96.955$ – 90 punti
  • QF: 184.465$ – 180 punti
  • SF: 352.635$ – 360 punti
  • F: 662.360$ – 600 punti
  • V: 1.262.220$ – 1000 punti

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