ATP Firenze: Sonego-Vavassori, il futuro del doppio azzurro? "Ci poniamo obiettivi importanti" [AUDIO ESCLUSIVO]

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ATP Firenze: Sonego-Vavassori, il futuro del doppio azzurro? “Ci poniamo obiettivi importanti” [AUDIO ESCLUSIVO]

Intervistati dal direttore Scanagatta al PalaWanny, i due torinesi si candidano a diventare sul medio-lungo termine l’alternativa a Bolelli e Fognini anche in ottica Davis. “Tra di noi intesa in campo e fuori, cercheremo di giocare il più possibile insieme”

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Andrea Vavassori e Lorenzo Sonego - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Sono la seconda coppia d’Italia, alle spalle di Bolelli e Fognini. Simile anche la struttura dell’abbinamento: uno specialista e un singolarista, tra cui è nata una particolare affinità. In questo caso anche fuori dal campo, perché parliamo dei torinesi Lorenzo Sonego e Andrea Vavassori, amici nella vita prima che compagni d’avventura – quando riescono – nel circuito. Dopo avere superato due turni all’ultimo US Open, si ritrovano a Firenze in un tabellone che – dopo l’esordio vincente contro Golubev e McLachlan – potrebbe mettergli sulla strada le seconde teste di serie Mektic e Pavic, coppia già numero uno del ranking e vincitrice di Wimbledon 2021. Al Pala Wanny, sede dell’Unicredit Firenze Open, li ha intercettati il direttore Scanagatta riuscendo a cogliere quelli che possono diventare spunti interessanti per la loro “vita di coppia”.

AMICI – “Il livello del torneo è molto alto anche in doppio, abbiamo vinto con due giocatori che hanno fatto semifinali e finali in uno Slam – ha raccontato Lorenzo, numero 51 ATP in singolare e tornato in fiducia dopo il successo di Metz -, siamo stati bravi e compatti a giocare un buonissimo tennis, stiamo migliorando e il feeling aumenta più si riesce a giocare insieme“. Vavassori – che ha giocato anche le qualificazioni di singolare, arrivando dal Challenger di Parma dove si era spinto fino ai quarti – ha aggiunto: “Per me è stato un po’ brusco il passaggio dalla terra all’aperto al veloce indoor, ma sono riuscito ad adattarmi abbastanza bene. Il centrale è forse un po’ più lento del campo 1. E’ un piacere riuscire a giocare insieme con Lorenzo, abbiamo condiviso il percorso di vita fin da piccoli, la nostra è una bella storia da raccontare e pensiamo di poter fare tante cose insieme“.

L’ALTERNATIVA? – L’idea – da consolidare soprattutto nella prossima stagione – è quella di proporsi come coppia alternativa a Bolelli e Fognini anche in ottica Davis, offrendo al capitano Volandri lo stesso scenario di abbondanza al quale si sta (per fortuna) abituando tra i singolaristi. Il direttore ha provato a stuzzicare il loro spirito competitivo che ovviamente esiste, ma fa anche i conti con la realtà. “Rispetto a noi Fabio e Simone hanno dalla loro più esperienza e le tante vittorie – è la versione di Sonego -, tra l’altro in doppio l’età che avanza finisce per pesare meno, quando Fabio sta bene risulta ingiocabile. Hanno anche il vantaggio di poter giocare molto di più insieme, noi ci stiamo provando, ma Andrea sta cercando di salire anche in classifica nel singolare giocando i Challenger e non è quindi facile trovarsi“.

COMPLEMENTARITA’ – Vavassori non si è tirato indietro anche dal confronto più tecnico: “Io sono il più doppista dei due e magari mi muovo un po’ meglio, Lorenzo è il singolarista forte che può fare la differenza in risposta. Questo tipo di assetto ci accomuna a Bolelli e Fognini, il nostro tratto distintivo come coppia rimane però il servizio molto buono, che può spingerci a giocare alla pari con i migliori al mondo: partendo da quello, stiamo lavorando sulle posizioni e su tutti gli altri fondamentali, la formazione base di solito prevede me più avanti e Lorenzo a rispondere. Gli obiettivi che ci poniamo sono importanti, non ci resta che tentare una programmazione il più possibile simile per giocare insieme“. La “candidatura” Davis (dove Sonego è eleggibile anche da singolarista, ovviamente) rimane tra le righe. Anche nel rispetto di un gruppo azzurro molto affiatato: “Abbiamo talmente tanti buoni giocatori che non è facile scegliere – è la conclusione in comune -, anche perché in Nazionale è naturale che vengano utilizzati i singolaristi per il doppio e abbiamo Berrettini che in Laver Cup ha dimostrato di giocarlo molto bene e Sinner che sta crescendo. Il rovescio della medaglia è che, giocando tutti i giorni con la formula che c’è adesso, avere una coppia fissa solo per il doppio toglierebbe pensieri e lavoro ai singolaristi. Vediamo cosa accadrà“.

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IL TABELLONE COMPLETO E AGGIORNATO DELL’ATP 250 DI FIRENZE

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