La FIT cambia nome: si chiamerà Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP)

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La FIT cambia nome: si chiamerà Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP)

L’assemblea federale ha approvato il “rebranding” a Firenze in una sessione straordinaria. Possibile scappatoia che permetterà l’estensione del regno di Binaghi?

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Nuova grafica FITP (Foto Giampiero Sposito)
 

Durante la sessione straordinaria tenutasi domenica mattina presso l’Hotel Hilton Metropole a Firenze, la Federazione Italiana Tennis ha approvato la sua nuova denominazione che, se approvata dalla Giunta Nazionale del CONI, potrà essere utilizzata a partire dal 1° gennaio 2023. L’organo federale diventerà formalmente responsabile anche per lo sport del padel, che sta conoscendo un momento di vero boom di praticanti nella Penisola, e assumerà il nuovo nome di Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP).

La proposta di modifica dello Statuto con l’introduzione del nuovo cambio di denominazione è stata presentata ai delegati di tutte le società affiliate alla FIT, ad oggi diventate 3.734, dal Presidente Angelo Binaghi ed è stata approvata all’unanimità. Erano presenti 1.527 circoli, pari al 49,9%, che esprimevano 2.021 voti, pari al 54,8% del totale.

Inizia una nuova era – ha commentato il presidente federale Angelo Binaghi – La proposta approvata oggi non è una semplice modifica cosmetica ma significa visualizzare in maniera chiara un mutamento epocale già in atto: infatti, la nuova denominazione rappresenta un segnale forte di riconoscimento della travolgente crescita del padel, frutto dell’entusiasmo di chi lo gioca e delle società sportive che lo gestiscono e lo promuovono.

Oggi il padel ha in Italia oltre ottocentomila praticanti – 3,1 milioni quelli del tennis, tanto per dare un ordine di grandezza – con un bacino potenziale che supera i due milioni [secondo uno studio Ergoresearch per FIT dell’ottobre 2021 n.d.r.] mentre la Federazione ha quasi settantamila tesserati per questo sport, fra agonisti e non agonisti. Soprattutto, ha un potenziale di crescita enorme, in particolare fra i giovani: se si tiene conto del coefficiente di crescita che il padel ha avuto e che anche nei prossimi anni è stimato intorno al 20-25% annuo, si capisce come queste due discipline nel medio periodo dovrebbero arrivare ad equivalersi da un punto di vista numerico. Oggi è quindi doveroso dare piena dignità al padel all’interno della nostra organizzazione.

Sul piano internazionale, vogliamo ribadire la nostra volontà di collaborazione con l’International Padel Federation (FIP), l’organismo che gestisce questo sport a livello mondiale e lo ha portato a diventare la disciplina col più alto trend di crescita.

Infine, ci tengo a sottolineare come il cambio di denominazione non prefiguri alcuna soluzione di continuità nella vita della Federazione, che rimane e rimarrà quella che è oggi”.

In realtà qualche bene informato dietro le quinte suggerisce che questo cambiamento sia stato effettuato con la speranza di una “discontinuità” di qualche tipo, che potrebbe permettere al presidente Binaghi di ricandidarsi per il suo settimo mandato nonostante la legge approvata dal Parlamento Italiano nel 2019 che fissa a tre il numero massimo di mandati per una stessa persona in una federazione sportiva. Questa legge è attualmente al vaglio della Corte Costituzionale che si dovrà esprimere sulla sua compatibilità con la Costituzione Italiana, ma indipendentemente dall’esito di questa procedura c’è chi suggerisce che questo “rebranding” della ex-FIT possa resettare il numero di mandati che ripartirebbe da capo con una Federazione nuova che rappresenta anche uno sport diverso.

Il CONI avrà sicuramente modo di esprimersi in materia e bisognerà attendere di capire se si arriverà alle carte bollate e alla giustizia ordinaria oppure si arriverà ad un accordo più amichevole tra tutte le parti in causa.

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