ATP Finals, Djokovic: “I miei guadagni? Sono frutto del lavoro, e ci sono anche le spese...”

ATP

ATP Finals, Djokovic: “I miei guadagni? Sono frutto del lavoro, e ci sono anche le spese…”

Il serbo dopo la vittoria su Fritz: “Non ero al meglio dopo le fatiche contro Medvedev, ma ho vinto lo stesso: per me è un successo che vale doppio”

Pubblicato

il

Novak Djokovic - ATP Finals, Torino 2022 (Credits Photo Giampiero Sposito:FIT)
 

Novak Djokovic ha conquistato per l’ottava volta la finale alle Nitto ATP Finals. Il serbo ha battuto in due tiebreak Taylor Fritz e domani si giocherà il sesto titolo alle finali contro uno tra Ruud e Rublev. Queste le sue parole in conferenza stampa.

MODERATORE: Congratulazioni Novak, giocherai la tua ottava finale in questo torneo, la prima dal 2018. Quanto è importante chiudere il torneo in bellezza?

Djokovic: “Non vedevo l’ora di giocare una finale del genere. Sono contento di giocarmi un grande trofeo, uno dei più importanti di quelli che abbiamo nel nostro sport. Per ora è stata davvero un’ottima settimana per me, quattro vittorie su quattro. Sarà l’ultima partita dell’anno e darò tutto. Sono molto contento di aver vinto la battaglia con Medvedev e riuscire a tornare in campo con poco tempo per recuperare e vincere un altro match equilibrato in due set. Spesso mi è capitato in carriera e mi ha permesso di conquistare tante vittorie. Spero di vincere il trofeo e di giocare di nuovo al livello che ho espresso la maggior parte delle volte questa settimana”.

D: Puoi dirci come ti senti fisicamente? Sembri stare meglio rispetto a ieri.

Djokovic: “La mia “costituzione fisica” è sicuramente buona. La forma fisica e la freschezza dipendono dalla giornata, dalle sensazioni che provi scendendo in campo. Oggi a causa della battaglia di ieri con Medvedev sentivo le mie gambe un po’ pesanti, più pesanti rispetto agli scorsi giorni. Sapevo che non sarei stato fresco e che avrei dovuto adattare il mio gioco alla mia mancanza di reattività. Ci sono riuscito grazie all’aiuto enorme del servizio. Non mi sentivo al meglio dal punto di vista del gioco. Non mi sentivo esausto, avrei potuto competere per un altro set. Sentivo solo di non colpire la palla pulita come nel resto della settimana. Questo è dovuto anche alla pesantezza delle gambe e alla scarsa reattività. Allo stesso tempo queste vittorie valgono doppio. Riesci a vincere contro un gran giocatore in due tiebreak non essendo al meglio. Sono molto soddisfatto di questo”.

D: Il fatto che giochi meno rispetto al passato ti aiuta o no dal punto di vista fisico?

Djokovic: “Forse non ho speso così tanto rispetto ai grandi giocatori negli ultimi 15 anni. Anche nelle scorse stagioni ho giocato bene indoor negli ultimi tre, quattro tornei dell’anno. Ho vinto le Finals cinque volte, ho giocato altre finali, ho vinto diverse volte Bercy. A prescindere da quanto gioco, ho avuto un gran finale di stagione”.

D: Il tuo gioco è evoluto negli ultimi anni, come hai fatto a completarti così tanto?

Djokovic: “Sì, spero mi stia evolvendo in modo positivo. Sto sperimentando dei cambiamenti sul mio corpo e di riflesso sul mio carattere. Tutti si evolvono e sono persone diverse anno dopo anno. Cerco di essere la versione migliore di me, migliore di quella dell’anno precedente. C’è più esperienza e più saggezza. Ho sviluppato questa mentalità grazie alla mia prima maestra di tennis, Jelena Gencic, che ora è morta. Aveva un approccio molto professionistico e curava ogni aspetto. Poi con gli anni mi sono messo da parte tante esperienze che mi tornano utili. Cerco ogni volta di sviluppare una formula vincente che non per tutti chiaramente funziona”.

D: Servi benissimo, rispondi benissimo, spesso giochi sulle righe. Sceglieresti questa superficie per il tuo match della vita?

Djokovic: “Non credo sceglierei questa a dir la verità. Mi trovo bene, ma mi piacerebbe di più un campo leggermente più lento. Quando servi bene ti aiuta, ma quando non servi bene devi trovare una soluzione per vincere il punto da fondocampo. Uno dei miei punti di forza è adattarmi bene alla superficie e agli avversari. Fino a 17 anni non ho mai giocato sull’erba e in Serbia giocavo spesso sulla terra battuta, eppure ho un rapporto speciale con Wimbledon. Sono davvero contento di aver vinto così tanto in diversi tornei”.

D: Ti vengono in mente i guadagni e i soldi mentre giochi? Hai accumulato 4.740.000 dollari in questa settimana.

Djokovic: “L’altro giorno Ibrahimovic ha risposto a una giornalista dicendo di aver rifiutato 100 milioni di dollari perché i soldi non sono così importanti. Tutti potete vedere i montepremi che guadagniamo, ma i media non parlano delle tasse e tutte le altre spese. I soldi per me non sono un problema e sono fortunato. Ogni euro che ho guadagnato è frutto di lavoro, sudore e sacrificio. Vengo da un ambiente difficile, dalla guerra, e questo mi aiuta ad apprezzare di più quello che guadagno”.

D: Giocherai la tua ottava finale, qual è la tua vittoria più bella e la delusione più grande? Riguardo alla Serbia: due giornalisti seguono e coprono tutti i tornei in cui giochi, ci dovrebbe essere più comprensione.

Djokovic: “Dovrei pagare anche i media? Non lo so, non mi sembra giusto. La mia più bella vittoria è stata contro Roger quando ho fatto il passante lungolinea sul match point. La sconfitta più dura è stata con Murray nel 2016”.

Giulio Vitali

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement