ATP Awards 2022, la delusione di Fritz: "Meritavo la nomina tra i più migliorati"

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ATP Awards 2022, la delusione di Fritz: “Meritavo la nomina tra i più migliorati”

I quattro giocatori nominati per la categoria sono: Carlos Alcaraz, Holger Rune, Jack Draper e Maxime Cressy. Giusto inserire loro e non l’americano?

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Taylor Fritz - Indian Wells 2022 (Twitter - @BNPPARIBASOPEN)
Taylor Fritz - Indian Wells 2022 (Twitter - @BNPPARIBASOPEN)
 

L’ATP ha da poco annunciato le nomination per gli Awards 2022, i premi stagionali per quanto riguarda il circuito maschile. Tra le rispettive categorie spicca quella del “Most Improved Player”, ovvero il giocatore più migliorato dell’anno.

I quattro giocatori selezionati dall’ATP per questo premio sono: Carlos Alcaraz, Holger Rune, Jack Draper e Maxime Cressy. Tra i tennisti c’è chi ha preso queste nomine sul ridere, come l’australiano Nick Kyrgios, che ha scherzosamente commentato su Twitter: “Il coach dell’anno sono io. Sono senza allenatore e sono arrivato in finale a Wimbledon”. E chi invece l’ha presa meno bene, come Taylor Fritz, escluso a suo dire ingiustamente dai pretendenti a giocatore più migliorato della stagione. Alla luce dei suoi risultati stagionali forse l’americano non ha tutti i torti.

LA STAGIONE DI FRITZ – L’americano quest’anno ha conquistato ben tre tornei ATP: il Masters 1000 di Indian Wells in finale contro Nadal, poi anche l’ATP 250 di Eastbourne contro Cressy e l’ATP 500 di Tokyo contro Tiafoe. Per concludere in bellezza è arrivata la partecipazione alle ATP Finals che lo statunitense ha onorato spingendosi sino alla semifinale, poi persa, contro il futuro campione Djokovic. E pensare che Fritz a Torino non doveva nemmeno esserci se non fosse stato per il forfait dell’ultimo minuto di Alcaraz. Il n.1 d’America ha inoltre aggiornato per ben quattro volte il suo best ranking ATP:  ventesimo dopo gli ottavi di finale all’Australian Open; tredicesimo dopo il trionfo ad Indian Wells; dodicesimo dopo i quarti a Wimbledon; e infine ottavo dopo il successo a Tokyo. Interessante notare come i tre successi per Fritz siano arrivati su tre superfici diverse, sintomo della duttilità maturata con il tempo: il cemento veloce americano, l’erba, e il cemento indoor.

L’OBBIETTIVO E’ RIPETERSI – Certo è che i suoi sfidanti hanno anch’essi registrato notevolissimi miglioramenti; Alcaraz ha concluso una stagione trionfale portandosi a casa il primo posto del ranking mondiale. Cressy ha scalato in free solo le vette della classifica ATP entrando per la prima volta nei 100 a gennaio, per spingersi successivamente fino alla 31esima posizione dopo la vittoria a Newport di luglio. Draper è tra i giovani emergenti del circuito e a Montreal ha stupito tutti conquistando i quarti di finale. Rune invece, forse il più accreditato per il riconoscimento, ha chiuso l’anno in top 10 dopo la vittoria su Djokovic a Parigi-Bercy. Forse Fritz ha ragione, forse meritava più considerazione da parte dell’ATP; più probabilmente dovrebbe lasciare correre. L’unico modo che ha per convincere tutti di essere anche lui nell’élite del tennis mondiale è confermarsi, partendo da un 2023 in cui avrà diversi punti da difendere.

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