Holger Rune è stato nominato “Newcomer of the year” nell’ambito degli ATP Awards, ottenendo così il riconoscimento destinato al migliore tra i giovani entrati nella stagione appena conclusa tra i primi 100 al mondo. Il danese a 19 anni è andato ben oltre quella soglia minima, conquistando tre titoli tra cui il Masters 1000 di Parigi Bercy, trofeo sollevato superando uno dopo l’altro ben cinque top 10 (nell’ordine: Hurkacz, Rublev, Alcaraz, Auger-Aliassime e per ultimo Novak Djokovic in finale). Tra i primi dieci del ranking, alla fine, è riuscito a entrarci anche lui (ha chiuso poi l’anno da numero 11), con una significativa scalata visto che la stagione l’aveva iniziata da numero 103. “Sono molto contento di avere ottenuto questo premio – le sue parole al sito ufficiale ATP -, ho lavorato duramente per tutta la stagione e fa piacere che siano stati i colleghi a fare il mio nome. Non vedo l’ora che inizi il 2023“.
UNIVERSALE – Due grandi momenti di ascesa hanno contraddistinto la stagione del danese, che nella primavera europea su terra ha fatto vedere di poter competere ad alti livelli centrando il primo successo a Monaco (torneo vinto da wild card, appena compiuti 19 anni, eliminando al secondo turno la testa di serie numero uno Alexander Zverev) e raggiungendo poi la semifinale a Lione e soprattutto i quarti al Roland Garros (battuto da Ruud, dopo aver superato Tsitsipas). L’ultima parte della stagione ha però rivelato come la sua dimensione tenda all’universale e non sia legata a una superficie prediletta, visto quanto bene ha saputo fare sul veloce. Prima del trionfo nel Masters 1000 parigino, ha centrato tre finali consecutive tra Sofia (persa contro lo svizzero Huesler), Stoccolma (vinta, superando ancora una volta Tsitsipas) e Basilea (persa contro Auger-Aliassime). Delle ultime 21 partite disputate nel 2022, in sostanza, ne ha vinte 19. Nella categoria “Newcomer of the Year”, Rune ha avuto la meglio sulle altre nominations: Jack Draper, Jiri Lehecka, Ben Shelton e Chun-Hsin Tseng.
