Leylah Fernandez aggiunge Julian Alonso al suo team

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Leylah Fernandez aggiunge Julian Alonso al suo team

La giovane canadese implementa il suo staff per tentare di riscattarsi nel 2023

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Leylah Fernandez - Indian Wells 2021 (foto Twitter @BNPPARIBASOPEN)
 

I cieli tersi dell’estate 2021, dei sogni avveratisi e delle imprese sfiorate, sembrano ormai un lontano ricordo per Leylah Fernandez, che ha vissuto un 2022 fatto di troppe ombre e poche luci, anche a causa di problemi fisici che in estate l’hanno tenuta per due mesi lontano dai campi. La canadese aveva sorpreso il mondo, giocando una delle finali più incredibili della storia degli Slam, allo US Open contro Emma Raducanu. Sembrava pronta a risollevare il movimento femminile del Paese, in attesa del rientro di Bianca Andreescu…ma salvo il quarto di finale al Roland Garros, perso contro un’incredibile Martina Trevisan, c’è ancora tanto da lavorare. E così Fernandez, classe 2002 e attuale n.40 del mondo, ha deciso di accogliere un nuovo membro nel suo team: lo spagnolo Julian Alonso, che affiancherà Jorge Fernandez, padre e coach di Leyla.

Lo spagnolo è stato un ottimo giocatore, ex n.30 del mondo e vincitore di due titoli nel tour, oltre ad aver precedentemente collaborato con giocatrici del calibro di Sabine Lisicki e Ajla Tomljanovic. Già sono stati fatti degli allenamenti con il nuovo coach, per testare sin da subito le sensazioni di Fernandez, l’intesa da cui non si può prescindere, come confermato dal responsabile della sezione femminile di Tennis Canada, Sylvain Bruneau: “Spesso, quando inizi con un nuovo allenatore, vuoi abituarti, vuoi vedere se ci si attacca in termini di personalità, se c’è chimica, se piace quello che l’allenatore ha da dire, se la visione va con lo stile di gioco. Leylah è una mancina che colpisce la palla in anticipo”. E non è un caso la scelta proprio di Alonso, che in passato ha anche collaborato con l’olandese Arantxa Rus, anche lei mancina, dato che dall’estate del 2021 l’entourage di Fernandez cercava un allenatore che fosse mancino in carriera, o che avesse collaborato con giocatori di questo tipo. “Non è una legge“, spiega Bruneau, “ma a volte ci sono mancini a cui piace avere un allenatore mancino o che ha lavorato con i mancini perché la visione è un po’ diversa, anche i migliori del gioco“.

Anche lo stesso Alonso ha rilasciato delle dichiarazioni, pure di un certo peso, a Punto de Break, in merito alla sua nuova avventura. Partirà con Fernandez il 26 dicembre alla volta della Nuova Zelanda, dove Leylah disputerà il torneo di Auckland dal 2 all’8 gennaio, per prepararsi al meglio all’Australian Open. E lo spagnolo ha pochi dubbi in merito al potenziale della sua nuova assistita: pur non avendo fissato obiettivi di ranking, è convinto che la canadese possa tranquillamente puntare alla top 10, con il suo gioco d’attacco ad aprire il campo, spettacolare ed efficace. Ma la notizia davvero buona, per l’ex n.13 del mondo, è che la frattura al piede che l’ha attanagliata post Roland Garros, sembra ormai solo un ricordo, testimone il responsabile femminile di Tennis Canada: “Le ferite sono dietro di lei. In campo, ho pensato che colpisse la palla molto bene, forte, si muovesse bene, è in un ottimo stato d’animo“. Che il 2022 (chiuso tra l’altro con buone prestazioni in Billie Jean King Cup, come certo ben ricordano le nostre azzurre) altro non sia stato che un anno di assestamento per Leylah Fernandez, in attesa di prendersi la scena con un grande 2023? Le premesse e le promesse ci sono, toccherà ora a lei tramutarle in solida realtà.

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