ATP Adelaide 1: Djokovic supera Medvedev e un piccolo problema fisico. In finale trova Korda

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ATP Adelaide 1: Djokovic supera Medvedev e un piccolo problema fisico. In finale trova Korda

Il serbo supera Nadal raggiungendo la finale n.131 sul circuito. Domani cercherà il titolo n°92 contro Sebastian Korda

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Novak Djokovic - ATP Adelaide 1 2023 (foto: twitter @AdelaideTennis
Novak Djokovic - ATP Adelaide 1 2023 (foto: twitter @AdelaideTennis)
 

[1] N. Djokovic b. [3] D. Medvedev 6-3 6-4

Non è bastato neanche un piccolo fastidio alla coscia sinistra per fermare Novak Djokovic, che dopo il forfait di Carlos Alcaraz consolida ancora di più il suo status di grandissimo favorito per la conquista del decimo titolo all’Australian Open. Nell’attesa semifinale dell’ATP di Adelaide, che costituiva un succulento antipasto di una sfida che potremmo vedere anche in quel di Melbourne, neanche un buon Daniil Medvedev, infatti, è stato sufficiente per impensierire il serbo. Anche perché, a dir la verità, è stato lo stesso russo a darsi la zappa sui piedi, consegnando di fatto al suo avversario un break per set per via di due doppi falli. Nole ha approfittato dei gentili omaggi ricevuti e ha concluso il suo match in un’ora e mezza, centrando la finale numero 131 in carriera. Domani sfiderà Sebastian Korda, che ha sfruttato il “polemico” ritiro di Yoshihito Nishioka, per cercare di mettere in bacheca il titolo numero 92.

IL MATCH – Medvedev è colui che cerca maggior variazione da fondo, tanto da chiamare un paio di volte il serbo a rete con la smorzata, ma non sembra essere una buona idea. Djokovic, al contrario, si affida alle sue enormi doti nel controllare gli scambi da fondo e, con nonchalance, si costruisce due palle break nel quarto game. La seconda chance è quella buona, con il russo che spinge troppo al servizio e incappa in un doppio fallo. Un lungo braccio di ferro sulla diagonale di rovescio invece, immagine di un intero gioco lottatissimo, sancisce il 4-1 di Nole: uno strappo troppo netto dal quale Daniil non riuscirà più a risalire.

Medvedev fa del suo meglio per tentare di recuperare, iniziando cioè a giocare alla Djokovic, ma il vero Djokovic sa fare anche altro e, con un paio di soluzioni delicate degna di highlights, annulla un’opportunità di contro-break nel settimo game, salendo 5-2. Il 21 volte campione Slam è qui costretto a chiedere l’intervento del fisioterapista – pare per un problema alla coscia sinistra – uscendo dal campo per qualche minuto per ricevere un trattamento. Rientrato con una fasciatura che spunta da sotto il pantaloncino, il Djoker non ha comunque problemi ad archiviare 6-3 il primo set, chiuso con un ace.

Ciò a cui Djokovic si è certamente aggrappato sul finire della prima frazione è stato certamente il servizio, basti pensare che nell’arco del set ha conquistato l’89% dei punti quando ha messo la prima palla in campo. Ancora sulla prima il n°5 del mondo ha dovuto fare affidamento all’inizio del secondo parziale, recuperando da 15-30 e impattando sull’1-1. Da quel momento i game scorrono velocissimi, con i giocatori al servizio che concedono le briciole. Gli scambi prolungati sono pochi e questa, per il serbo, non può che essere una buona notizia, poiché non va a sollecitare troppo la gamba sinistra.

In ogni caso, non sembra un problema grave quello accusato dall’ex n°1 del mondo (come confermato da lui stesso nell’intervista post partita: “Se fosse stato qualcosa di grave non avrei continuato”), che continua a muoversi piutosto bene e nel settimo game si procura la prima opportunità di break del set. Lo fa grazie ad una risposta magnifica e ad un altro dritto vincente e, come accaduto nel primo parziale, è direttamente Medvedev a consegnargli il break con un doppio fallo. Djokovic ringrazia e riesce poco dopo a venire a capo di un game decisamente complicato.

Il campione dell’ultimo Wimbledon annulla due possibilità di contro-break con una seconda sulla riga a 200 km/h e un ace, poi ancora grazie all’aiuto del servizio allunga sul 5-3. Il russo (che non sembra proprio convinto dell’infortunio del suo avversario) prova a rimanere in scia ma, chiamato a servire per il match, Nole si impone 6-3 6-4 senza patemi e raggiunge la finale numero 131 in carriera, superando Rafael Nadal in questa speciale classifica (“fermo” a 130).

Djokovic tenta l’aggancio a Nadal: c’è Korda tra lui e il titolo n°92

Se Novak Djokovic, come detto poc’anzi, ha appena scavalcato il suo eterno rivale in quanto a finali disputate, domani potrebbe raggiungerlo nella classifica relativa ai titoli vinti. Nadal, infatti, gli è al momento davanti di un solo successo (92 vs 91), ma il serbo avrà una chance decisamente ghiotta per operare l’aggancio. All’ultimo atto affronterà Sebastian Korda – mai incontrato prima in carriera – che ha approfittato del ritiro di Yoshihito Nishioka all’alba del secondo set. Lo statunitense, infatti, ha faticato e non poco per strappare il primo set al suo avversario, durato un’ora e conclusosi soltanto al tie-break. Pur senza mai concedere palle break, Korda non è riuscito a piazzare l’allungo in risposta, vedendo sfumare due break point nel secondo gioco e, soprattutto, uno nel dodicesimo, che equivaleva anche a set point.

Sul 6-6, tuttavia, è successo di tutto: il giustiziere di Jannik Sinner si è portato sul 6-3 e, vedendosi annullate in risposta le prime due chance di chiudere il set, è arrivato sul 6-5 e servizio. Qui, tuttavia, il giapponese è andato su tutte le furie per una chiamata sbagliata del giudice di linea, senza la quale avrebbe quasi certamente vinto il punto e si sarebbe portato sul 6-6. Invece, il giudice di sedia ha fatto overrule e ha costretto i due giocatori a disputare nuovamente il punto, vinto da Korda che ha così anche conquistato il set: 7-6(5). L’ira di Nishioka però si è tutt’altro che placata, come dimostrano gli oltre tre minuti di accese discussioni a cui, poco dopo, ha fatto seguito il ritiro senza stringere neanche la mano al giudice di sedia. Insomma, non proprio il modo migliore per Korda per approdare in finale.

Il tabellone completo dell’ATP250 di Adelaide 1

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