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Alex Corretja su Carlos Alcaraz: “Non credo dovrebbe essere ossessionato dal numero 1 ATP”
L’ex numero 2 al mondo ed apprezzato talent di Eurosport parla del ritorno alle competizioni di Carlitos Alcaraz: “Concentrarsi soltanto sull’obbiettivo di riconquistare il primato in classifica, sarebbe un peso sulle spalle in più di cui non ha bisogno alla sua età”

Sono indubbiamente mesi particolari quelli che sta attraversando e che – soprattutto – ha attraversato Carlos Alcaraz. Dopo il trionfo Slam a New York, il primo della sua carriera, che gli è valso il primato del Ranking ATP ad appena 19 anni, – il più giovane di sempre, superando il precedente record appartenuto al leone d’Australia Lleyton Hewitt – la giovane stella di Murcia si è incanalata in un vortice funesto per il suo fisico che l’ha tormentato senza dargli un attimo di tregua costringendolo a rimanere fermo ai box in modo perenne.
Prima l’infortunio occorso agli addominali durante il match di quarti di finale al Masters 1000 di Parigi Bercy, nel blockbuster del nuovo che avanza contro il diavoletto Holger Rune, che gli ha fatto rinunciare alle sue prime Finals in quel di Torino e nuovamente alla Coppa Davis: nel 2021 non aveva potuto difendere la maglia della Roja, nella fase finale di Madrid, a causa della positività al Covid-19. Dopodiché come se non bastasse, in seguito alla riabilitazione per recuperare dallo strappo obliquo all’addome e alla preparazione con vista 2023 nell’esigua off-season, altro stop fisico alla vigilia dell’Australian Open: lesione alla coscia destra, precisamente al muscolo semimembranoso – il quale con il muscolo semitendinoso e il bicipite femorale dà vita agli ischiocrurali ovvero i muscoli posteriori dell’arto.
Ora finalmente sembra essersi definitivamente messo alle spalle questo periodo nero, con il fisico rimesso a nuovo. Ed è difatti prontissimo per rientrare nel circuito all’ATP 250 di Buenos Aires, al via tra due settimane a partire dal 13 febbraio. Evento propedeutico a scaldare i motori e riprendere la forma migliore per poi gettarsi a capofitto della difesa del titolo ottenuto lo scorso anno nel ‘500’ di Rio De Janeiro. Dopo questa parziale tappa nella cosiddetta “Gira Sudamericana” tra Argentina e Brasile, il n. 2 ATP rimarrà sempre in America Latina ma spostandosi più verso il centro: volerà infatti in Messico per prendere parte ad un altro evento cinquecento come l’ATP di Acapulco. A questo punto sarà la volta di dirigersi in California ed in Florida, dove prenderà forma il secondo grande blocco della stagione dopo l’estate australiana: il Sunshine Double.
Del fenomeno iberico, ne ha parlato apertamente ai microfoni di Express Sport un altro grande della storia del tennis maschile spagnolo: l’ex numero due al mondo e due volte finalista – nel 1998 e nel 2001 – al Roland Garros Alex Corretja. Il 48enne di Barcellona, ormai da diversi anni apprezzato volto di Eurosport nelle settimane dei Majors, ha analizzato nel dettaglio il contesto nel quale Carlitos ritorna in pista.
L’ASSENZA DI ALCARAZ IN AUSTRALIA
“È stato un vero peccato perché Carlos stava lavorando molto duramente per poter giocare bene ed esprimersi al meglio in Australia. Penso che il grande sforzo che ha dovuto fare per vincere lo US Open e quindi di conseguenza per diventare il numero uno al mondo, lo ha pagato sul piano fisico come è normale che sia. Ottenere quello che lui ha raggiunto a New York e farlo nel modo in cui lo ha fatto, richiede inevitabilmente molte energie ma anche un periodo successivo di assestamento per comprendere il nuovo contesto nel quale ci si trova e prendere le misure con le sue nuove aspettative che vengono richieste dall’opinione pubblica. Ma sono certo che molto presto sarà di nuovo pronto per competere ad alti livelli al cospetto dei migliori giocatori del Tour”.
L’OSSESSIONE DELLA PRIMA POSIZIONE ATP
“Non credo che dovrebbe essere ossessionato dal discorso relativo al trono di numero uno al mondo. Non penso che il suo obiettivo in questo momento debba essere quello di riconquistare a tutti i costi la posizione privilegiata di più forte tennista del Pianeta, perché altrimenti sarebbe soltanto contro-producente per la sua carriera. Se ritornerà ad essere n. 1 ATP, lo deve fare mediante un percorso naturale che passi prima da prestazioni degne del suo tennis e poi di conseguenza dai risultati ottenuti. Deve infatti, dal mio punto di vista, concentrarsi primariamente su come affronta ogni singolo match per ciò che concerne la prospettiva, tattica, tecnica e mentale; e inoltre vedere se riuscirà a scovare all’interno di un processo volto a ricercare costanza di rendimento eventuali miglioramenti da poter effettuare oppure semplicemente stabilizzarsi sul livello espresso nel 2022. Se non dovesse avere questo tipo di atteggiamento, ma avere in testa solo di riprendersi il primato il classifica, questo gli causerebbe soltanto ulteriore pressione ed un peso in più sulle spalle di cui non ha assolutamente bisogno a quest’età“.
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Il ritorno di Nadal sulla terra rossa: dopo Montecarlo giocherà anche a Barcellona. David Ferrer: “Si sta allenando cinque volte a settimana”
Presentata la 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò a Barcellona; Ferrer svela due nuovi partecipanti: Medvedev e Nadal

A pochi giorni dalla notizia che rivelava il ritorno in campo di Rafael Nadal all’ATP Master 1000 di Montecarlo, ne arriva un’altra. Il 22 volte vincitore di Grandi Slam ha deciso di confermare la sua presenza anche al torneo Barcelona Open Banc Sabadell, in programma dal 15 al 23 aprile. Lo ha annunciato il direttore del Real Club de Tenis, David Ferrer, durante la presentazione della 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò. Un tabellone davvero d’eccezione quello di quest’anno che oltre ad avere il nome del maiorchino più forte della storia, vanta altri nomi importanti: Carlos Alcaraz, campione uscente di Indian Wells, Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, il nostro Jannik Sinner e tanti altri.
Tra loro anche il russo finalista di Indian wells, Daniil Medvedev, sul quale il direttore Ferrer ha voluto spendere qualche parola in più: “Non è stato facile inserirlo perché avevamo la lista ormai praticamente chiusa. Però apprezziamo molto che abbia deciso di venire in un momento dove sta già vincendo tanto”. Entusiasta David Ferrer di poter comunicare al pubblico, dopo aver parlato con Carlos Costa (rappresentante delle baleari) che Nadal sembra essere in ottima forma e pronto per il rientro: “Si sta allenando cinque volte a settimane, ricomincerà da Montecarlo e poi verrà qui. Gli auguro personalmente che sia la miglior stagione possibile sulla terra”.
E proprio dall’Academy di Rafa Nadal, arrivano dei video del campione maiorchino in campo. La grinta sembra quella di sempre.
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Credit Suisse, la grande crisi della banca elvetica minaccia la partnership con Federer
A rischio l’accordo di 10 milioni l’anno tra Federer e Credit Suisse: Roger continuerà a “salutare” i viaggiatori dell’aeroporto di Kloten?

Da Federer al calcio, la crisi di Credit Suisse investe il mondo dello sport svizzero. Il crollo del colosso bancario svizzero crea scompiglio tra i milioni di risparmiatori e le principali discipline sportive a cominciare dal calcio. Credit Suisse è diventato title sponsor tra gli altri anche della Super League svizzera, la massima divisione del paese.
Ma non c’è solo il calcio, anzi. Il quotidiano tedesco “Blick” si chiede se Federer continuerà a essere testimonial di Credit Suisse. Uno degli sportivi più importanti della storia dello sport vantava un accordo di circa 10 milioni di euro all’anno prima di appendere la racchetta al chiodo. La cifra sarebbe rimasta la stessa con l’immagine di Federer appare all’aeroporto di Kloten, e non solo, per salutare i passeggeri in arrivo con al fianco il logo dell’istituto di credito a un passo dal fallimento. Inoltre, il legame con Federer ha portato la banca a sponsorizzare anche la Laver Cup, ideata dallo stesso ex tennista. E adesso che succede? Il quotidiano tedesco ironizza chiedendosi se Federer continuerà a salutare tutti dall’aeroporto o se il “ciao” sarà al “Credit Suisse” e basta.
La Svizzera rischia di ritirare persino la propria candidatura ad ospitare i campionati europei di calcio femminile del 2025. E la lega elvetica sembra essere tra le favorite per l’appalto. La decisione arriverà il prossimo 4 aprile, ma ora il governo e i vertici della lega stessa temono che il fallimento della Credit Suisse, partner principale, possa far perdere punti alla candidatura.
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ATP Miami, Arnaldi e Bellucci si fermano al primo turno delle qualificazioni
Entrambi gli azzurri eliminati nel primo turno di qualificazione al Masters 1000 di Miami

Conto alla rovescia cominciato per l’inizio del Miami Open 2023. Il secondo Master1000 ravvicinato del mese di marzo sta per prendere il via. Campi che cominciano a riempirsi di spettatori e gare di qualificazioni che scaldano l’attesa.
Brutte notizie per il tennis azzurro: il percorso di qualificazione al tabellone principale rimane privo di italiani. Matteo Arnaldi è sconfitto in tre set da Lukas Klein 6-4, 4-6, 6-4 in 2ore e 20′ di partita. Malgrado i favori del pronostico, l’italiano non è stato cinico nei momenti decisivi della gara. Statistiche similari per entrambi al servizio e differenza fatta davvero in pochi punti. Arnaldi aveva cominciato male la gara, con lo slovacco avanti 5-1 nel primo set. Recuperati entrambi i break con un 12-2 di parziale, il ligure va a servire per restare nel set ma non riesce ad arrivare a palla game e alla sesta palla set in favore del suo avversario cede servizio e parziale. Anche l’inizio del secondo set è negativo per Arnaldi che si ritrova sotto 2-0. Il ligure è bravo a recuperare e a conquistare il secondo set in 45′. Nel terzo set, lo slovacco reagisce e sale 3-0. Arnaldi non si scompone e ottiene il controbreak nel settimo gioco. Ancora una volta il decimo gioco gli è avverso: non riesce a gestire la pressione e al secondo matchpoint va ko. Al secondo turno lo slovacco incontrerà l’americano Eubanks.
Niente da fare anche per Mattia Bellucci: perde nettamente contro Zhizhen Zhang 6-1, 6-3 in 1ora e 13′. Il cinese che ha ottenuto l’80% di punti con la prima di servizio, il 63% con la seconda. Spesso in difficoltà sul suo servizio non è riuscito a entrare in partita.
Tutto secondo pronostico i risultati dagli altri campi. La testa di serie n. 1. Nuno Borges batte con un doppio 6-4 Steve Johnson. Regala spettacolo Benoit Paire che batte Gijs Brouwer 6-4, 6-4. Il francese, sostenuto dal pubblico americano, sfrutta la wild card ricevuta e vince nettamente contro l’olandese. Adesso per lui l’ostacolo Thanasi Kokkinakis, reduce dal doppio 6-3 su Collarini: c’è da attendersi una gara molto spettacolare, in cui le percentuali del servizio potrebbero risultare decisive.
Vita facile per Garin che batte Uchida con un doppio 6-4 e ora attende il connazionale Tabilo per la gara di secondo turno. Quest’ultimo ha eliminato in tre set Shevchenko, reduce dalla vittoria su Berrettini a Phoenix. Niente da fare per Basilashvili che continua il suo 2023 horror: vince Meligeni Alves in tre set, 6-4, 1-6, 6-1. In rimonta, il russo Safiullin riesce ad avere la meglio sull’americano Moreno De Alboran. Bene gli australiani Thompson e O’Connell, il primo batte Olivo 6-2, 6-1, il secondo vince 7-6(4), 6-4 sul tedesco Hanfmann.
Tre tie break nella gara più combattuta di questo primo turno di qualificazioni regalano il passaggio del turno
Kovacevic che elimina il tedesco Marterer. Nel set decisivo, il n. 144 recupera un break di svantaggio, annulla quattro match point, ma perde il tie-break 7-0.
Rischia grosso, invece, Jan Lennard Struff contro il n. 784 del mondo. Learner Tien vince il primo set e costringe il tedesco a una gara di sofferenza per passare il turno. Contro il n. 426 soffre Altmaier: Damm lotta ma non riesce a passare il turno.
Nel derby australiano Vukic batte Duckworth 6-1, 7-5. Albot batte Ymer in tre set, mentre il corato Gojo supera in tre set combattutissimi Holt: finisce 6-7(4), 6-7(5), 6-7(3).