Giudicelli, vicepresidente ITF: "Mahut è un ignorante, ormai può andare in pensione"

Coppa Davis

Giudicelli, vicepresidente ITF: “Mahut è un ignorante, ormai può andare in pensione”

L’ex Presidente della Federtennis francese replica duramente a Nicolas Mahut, che di recente aveva criticato il format che la Coppa Davis ha assunto dal 2019

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Nicolas Mahut - Queen's 2019 (foto Alberto Pezzali/Ubitennis)
 

L’ultimo weekend di tennis andato in archivio ha regalato agli appassionati tante belle storie, a cominciare dall’inaspettato trionfo a Lione di Alycia Parks, che non nasconde le sue ambizioni e aspira alla top10 entro fine anno. Nell’altro torneo in programma a livello WTA Zhu Lin ha vinto in Thailandia il primo titolo in carriera, lei che è reduce dalla sorprendente campagna australiana. Anche la 29enne cinese sta contribuendo e non poco alla lenta ma costante rinascita del tennis cinese, con tante ragazze pronte a lasciare il segno.

Il circuito ATP si è invece fermato per una settimana, lasciando spazio alle qualificazioni di Coppa Davis (qui le 16 squadre qualificate per la fase a gironi di metà settembre), che hanno visto tanti pronostici rispettati ma anche qualcuno ribaltato. Un esempio sono le inattese vittorie di Finlandia, che per la prima volta nella sua storia parteciperà alle Finals, così come quella della Svizzera, capace di ribaltare la Germania di uno spento Zverev.

Tra le 16 qualificate a settembre ci sarà anche l’eclettica Francia, che ha faticato molto più del previsto contro l’Ungheria, prevalendo 3-2 al match decisivo. Contando che Fucsovics, numero uno ungherese, ha perso (da favorito) entrambi i suoi match di singolare, lo smacco per i transalpini era davvero dietro l’angolo. Una delle due partite perse è stato il doppio, dove i francesi sulla carta partivano decisamente più avanti rispetto a Marozsan/Valkusz, capaci però di imporsi in due set su Rinderknech/Mahut.

 

Proprio quest’ultimo è stato preso di mira da Bernard Giudicelli, attuale vicepresidente della ITF ed ex presidente della Federtennis francese, che lo ha invitato ad andare in pensione. Tra i due non è mai corso buon sangue, come dimostra un’intervista, questa volta da parte del tennista transalpino, in cui non vedeva di buon occhio l’elezione di Giudicelli alla presidenza della Federazione del suo paese.

Il motivo del nuovo battibecco tra i due risiede questa volta proprio nella Coppa Davis. Mahut non ha mai nascosto le sue perplessità riguardo al nuovo format (quello in vigore dal 2019), mentre la FFT – nella figura di Giudicelli – si è sempre detta favorevole al cambiamento. “Abbiamo buttato via quattro anni. Bernard sa che cosa penso delle sue decisioni da vicepresidente dell’ITF e presidente della FFT: ha grandi responsabilità per questo fiasco, ma vedo che non si mette in discussione – aveva dichiarato a L’Équipe il 41enne di Angers.

La risposta di Giudicelli non è tardata ad arrivare e, intercettato da Tennis Actu, l’ex presidente della FFT non le ha mandare a dire: Nicolas Mahut è un ignorante. Non sarà un giocatore di 41 anni a spiegare oggi ad un giocatore di 20 o 22 anni come dovranno funzionare le cose. Ormai va bene per la pensione.

L’intervento di Guidicelli si poi concentrato anche sul weekend di Davis appena trascorso, visto in modo più che positivo: “Ero in Finlandia e lì c’era un’atmosfera eccezionale. Nonostante sia un piccolo paese, con poco più di cinque milioni di abitanti, c’erano circa 5000 persone al giorno a seguire l’evento, cioè quasi 10.000 spettatori nei due giorni di competizione. È stato un evento vero e proprio, organizzato alla perfezione dalla Federazione finlandese”.

La Finlandia sarà tra le 16 nazioni che, a settembre, si giocheranno l’accesso alle Davis Cup Finals di Malaga, anche se ancora non sono note le città che a settembre ospiteranno le fasi a gironi. Oltre a Bologna, infatti, al momento sono da stabilire le altre tre sedi, come confermato dal vicepresidente dell’ITF: Non sappiamo ancora quali città ospiteranno i gironi a settembre.

Dalla nuova formula, secondo Giudicelli, non si può più scappare, con buona pace di chi la pensa diversamente: “Ormai non si può più tornare indietro. Mahut ha detto che abbiamo perso quattro anni? Lui è uno che parla senza sapere. Non abbiamo perso proprio niente, anzi, abbiamo salvato la Coppa Davis. Il format antico, quello in vigore fino al 2018, non funzionava più perché, semplicemente, non attirava più i migliori giocatori”.

Ancora Giudicelli: “Gli sponsor principali avevano detto che non avrebbero rinnovato i contratti. Non abbiamo sprecato quattro anni, abbiamo trovato un nuovo sistema che garantisce un pubblico eccezionale anche per le qualificazioni: basta guardare a quello che è successo in Grecia. Grecia e Ecuador non sono nazioni con una grande storia tennistica, eppure hanno generato grande entusiasmo perché c’erano giocatori forti. Mahut è un ignorante, può andare in pensione e magari diventare un giornalista. Avrebbe così l’opportunità di fare diverse critiche, cosa che tra l’altro gli riesce piuttosto bene”.

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David Haggerty (ITF): “La nuova formula della Coppa Davis funziona”

Nonostante la fine del contratto con Kosmos per la gestione della Coppa Davis, il presidente dell’ITF David Haggerty ribadisce che la nuova formula per la competizione a squadre è la scelta vincente

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David Haggerty - Finali Coppa Davis 2019 (photo by Diego Souto / Kosmos Tennis)

Presente a Nizza per la presentazione della Hopman Cup che si svolgerà a luglio nella settimana che segue Wimbledon, il presidente dell’International Tennis Federation (ITF) David Haggerty ha ribadito che la tanto criticata nuova formula della Coppa Davis “ha funzionato”.

A gennaio, l’ITF si è trovata costretta a riprendere il controllo dell’organizzazione dell’evento, ponendo fine alla collaborazione con Kosmos, il gruppo di investimento presieduto dal calciatore spagnolo Gerard Piqué, iniziato nel 2018 e che doveva durare ben 25 anni. Sulle ragioni della fine della partnership, ne abbiamo parlato in questo articolo.

Con l’arrivo di Kosmos nel 2018, la formula della competizione a squadre più antica della storia dello sport era stata modificata con il consenso dell’ITF. Le tradizionali partite in casa o in trasferta sono state abbandonate a favore di fasi giocate in un unico luogo. Questo nuovo sistema ha faticato a convincere giocatori e tifosi e continua a far discutere.

 

La fine della collaborazione aveva fatto sperare le tante voci contrarie su un possibile “ritorno al passato” o, quantomeno a una ridefinizione dell’attuale formula. Haggerty però sembra convinto: “Abbiamo un modello che funziona”, anche se “continuiamo a lavorare per migliorare il format”.

Ricordiamo che, dopo un primo turno eliminatorio che si è giocato all’inizio di questo febbraio, 12 nazioni si sono qualificate (Cile, Corea del Sud, Croazia, Francia, Finlandia, Gran Bretagna, Olanda, Repubblica Ceca, Serbia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera) per una fase a gironi che si giocherà dal 12 al 17 settembre in quattro città diverse (delle quali ancora non si conosce il nome, però ci rivediamo a Bologna), a cui parteciperanno anche Italia, Spagna, Australia e Canada, ammesse senza passare dalle qualificazioni. Gran finale con la fase a eliminazione diretta a Malaga dal 21 al 26 novembre.

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Coppa Davis, sorteggiati i tie dei World Group. Ma cosa succederà nel 2024?

Ecco tutti gli accoppiamenti delle sfide di settembre dei due gruppi mondiali. Le vincitrici del World Group I giocheranno le qualificazioni per le Finals 2024

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Coppa Davis a Montreal (foto Ubitennis)

Mattinata dedicata ai sorteggi quella di giovedì negli uffici dell’ITF a Londra. 48 sono stati i nomi delle nazioni estratti dall’urna per 24 sfide settembrine con il tradizionale formato casa-trasferta con cinque incontri individuali (rubber) al meglio dei meno tradizionali tre set. Il tutto su due giorni, anche se in realtà sono complessivamente tre perché la squadra di casa può scegliere se giocare venerdì e sabato oppure sabato e domenica. Il weekend sarà naturalmente quello del 15-17 settembre, dunque la settimana successiva allo US Open.

Ai tie validi per il World Group I prenderanno parte le 12 nazioni uscite sconfitte dalle qualificazioni disputate lo scorso fine settimana e le 12 vincitrici dei playoff del Gruppo I, con il sorteggio che ha tenuto conto del ranking ITF. Le vincenti di settembre, leggiamo nel comunicato della Federazione Internazionale, saranno ammesse ai Qualifiers del febbraio 2024, validi per guadagnarsi la possibilità di disputare le Finals. Eravamo però rimasti, dopo la rottura fra Kosmos e ITF, che il format non sarebbe cambiato… per quest’anno. Ci stanno dicendo che questa formula verrà confermata?

Perché, tralasciando (si fa per dire) il fallimento della collaborazione con il gruppo di Piqué e i cambi in corsa delle ultime edizioni, la parte del comunicato in cui quelli dell’ITF si dicevano “concentrati sulla crescita futura della più ampia competizione sportiva annuale a squadre” faceva presagire un nuovo cambiamento. Lo scopriremo, abbiamo quasi un’intera stagione davanti prima che sia battuta la prima palla del prossimo tie. Vediamoli, allora, questi abbinamenti, tenendo presente che la nazione con la (c) ha la scelta del campo (l’asterisco significa che tale prerogativa è stata sorteggiata) e i numeri indicano la testa di serie.

 

World Group I

Bosnia ed Erzegovina (c)* vs Germania (1)
Bulgaria (c)* vs Kazakistan (2)
Belgio (3) (c)* vs Uzbekistan
Argentina (4) (c)* vs Lituania
Ucraina (c)* vs Colombia (5)
Ungheria (6) (c)* vs Turchia
Israele (c) vs Giappone (7)
Austria (8) (c) vs Portogallo
Grecia (c)* vs Slovacchia (9)
Perù (c)* vs Norvegia ((10)
Romania (11) (c)* vs Taiwan
Danimarca (c)* vs Brasile (12)

Dodici sono i tie anche per il World Group II. Nell’urna, le perdenti dei playoff di cui sopra e le vincitrici dei playoff del Gruppo II. Le vincitrici delle sfide elencate qui sotto e le perdenti di quelle sopra giocheranno i playoff 2024 del Gruppo I.

World Group II

Monaco (c)* vs Ecuador (1)
India (2) (c)* vs Marocco
Nuova Zelanda (3) (c) vs Thailandia
Messico (4) (c)* vs Cina
Pakistan (5) (c)* vs Indonesia
Uruguay (6) (c)* vs Egitto
Libano (7) (c)* vs Giamaica
Slovenia (8) (c)* vs Lussemburgo
Georgia (c)* vs Tunisia (9)
El Salvador (10) (c)* vs Irlanda
Hong Kong (11) (c)* vs Lettonia
Polonia (12) (c)* vs Barbados

L’ultima informazione è che Pakistan e Uruguay sono pari nel ranking, per cui le rispettive teste di serie son state assegnate tirando una moneta – o con il sistema che sono soliti usare negli uffici dell’ITF.

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Il guizzo di Wawrinka, la rimonta coreana, la prima volta della Finlandia: cosa ci ha lasciato il weekend di Davis

L’ex campione Slam batte Altmaier e completa la rimonta Svizzera in Germania. Gli asiatici risalgono dallo 0-2 contro Goffin & Co., Ruusuvuori conduce gli scandinavi a un traguardo storico. Senza problemi Usa, Svezia, Serbia, Olanda e R.Ceca. La Gran Bretagna passa con autorità in Colombia, Francia con il brivido in Ungheria.

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Seong Chan Hong - Coppa Davis 2023 (foto: twitter @daviscup)
Seong Chan Hong - Coppa Davis 2023 (foto: twitter @daviscup)

Mentre nelle aule dei tribunali si giocherà la contesa legale tra l’ITF e la Kosmos di Piqué che sembra oramai essere stata estromessa dall’organizzazione futura della Coppa Davis, in campo in questo weekend si sono giocate le sfide dei Qualifiers, le vincenti delle quali hanno raggiunto Canada (campione in carica), Australia (finalista edizione 2022), Italia e Spagna (assegnatarie di wild card dall’ITF) per la fase eliminatoria a giorni di settembre.

Non sono mancate emozioni, sorprese e partite molto equilibrate come da tradizione. Andiamo a rivedere come sono andate le varie sfide.

I PRONOSTICI RISPETTATI

 

I primi a qualificarsi per la fase di settembre sono stati gli Usa che hanno maramaldeggiato in Uzbekistan vincendo 4-0. Buono (e agevole) esordio sulla panchina a stelle strisce di David Nainkin, chiamato a sostituire Mardy Fish. Paul e McDonald coadiuvati dalla coppia Ram e Krajicek hanno lasciato le briciole ai loro avversari.

Nessun problema nemmeno per l’Olanda che ha disposto facilmente della Slovacchia anche se nei primi due singolari c’è stato molto equilibrio. Griekspoor e Van Rijthoven alla fine però hanno vinto i match mentre la coppia Koolhof e Middelkoop ha chiuso senza problemi la pratica portando i tulipani alla fase a gironi.

Compito abbastanza agevole anche per la Svezia contro la Slovenia così come per la Serbia in Norvegia. Dispiace in quest’ultimo caso non aver visto in campo i due numeri 1 e cioé Novak Djokovic e Casper Ruud. Naturalmente ha pesato più l’assenza del secondo nelle fila dei padroni di casa, nulla hanno potuto le seconde linee locali.

La Croazia orfana di Cilic e Pavic riesce comunque a battere in casa l’Austria di Dominic Thiem, al momento nemmeno lontano parente di colui che arrivò ad un passo dalla vetta del ranking Atp. Per l’austriaco il recupero della miglior condizione fisica sembra molto lento. Vince anche la Repubblica Ceca che passa sulla terra indoor portoghese. Molto bene la Gran Bretagna che era sì favorita in Colombia ma che si è imposta con grande autorità. Decisivo il doppio vinto da Evans e Skupski contro i quotati Cabal e Farah, un doppio 6-3 che non ammette repliche.

DUE SFIDE MOLTO EQUILIBRATE

La Francia era impegnata nella trasferta in terra ungherese. I pronostici la davano nettamente favorita, il campo l’ha vista qualificarsi ma non senza problemi. La sconfitta nel doppio di Mahut e Rinderknech aveva portato avanti i magiari 2-1, bravissimi negli ultimi due singolari Mannarino (che aveva preso il posto di Bonzi) e Humbert, che sul 2-2 ha colto il punto decisivo contro Maroszan. Un qualcosa di non banale per un tennista alle prime armi in Davis. Diciamo che l’Ungheria ha sprecato davvero una grande occasione, penalizzata soprattutto da Marton Fucsovics, sconfitto in entrambi i singolari.

Anche in Cile la sfida contro il Kazakistan ha riservato sorprese ed emozioni. Ci ha pensato il classe 2001 Skatov che nel singolare d’esordio ha battuto contro pronostico Christian Garin. Ma il cattivo stato di forma del numero 1 kazako Bublik e la vittoria cilena nel doppio alla fine hanno deciso la sfida in favore dei sudamericani. E’ stato proprio Garin a dare il 3-1 definitivo battendo in 3 set Bublik

LE GRANDI SORPRESE DEL WEEKEND

Partiamo da quello che è successo a Trier, in Germania dove i padroni di casa affrontavano la Svizzera. Elvetici che all’ultimo momento avevano ritrovato Wawrinka. Il 37enne veterano aveva dato la propria disponibilità a capitan Luthi per cercare di dare anche un minimo contributo alla causa. Huesler sorprende Otte nel primo singolare, ma Sascha Zverev piega agevolmente Stan. 1-1, che dopo il doppio diventa 2-1 Germania per la prevedibile vittoria di Puetz e Mies contro Stricker e Wawrinka. Per la Germania sembra fatta, anche perché il primo singolare della seconda giornata è Zverev-Huesler. E invece accade l’incredibile. Il numero 1 svizzero domina un Zverev senza servizio annichilito dalle risposte aggressive del suo avversario. Due set a zero per Huesler e sfida riaperta. E a quel punto sale in cattedra “Stan the man”, che chiamato a essere decisivo sul 2-2 contro Altmaier dà prova della sua classe e vince in 3 set combattutissimi per l’incredibile 3-2 svizzero. Se pensate che la Svizzera era arrivata ad un passo dalla serie D della Davis non più tardi di un anno fa e ora è approdata alle fasi a gironi di settembre, vi renderete conto del gran lavoro fatto da capitan Luthi sul gruppo. Certo, una Germania agli spareggi per evitare la retrocessione fa davvero scalpore.

Già l’anno scorso la Corea era approdata alla fase eliminatoria a gironi a sorpresa, battendo l’Austria in casa. E’ vero che allora era un Austria senza Thiem, ma sulla carta il team europeo era favorito. Quest’anno la Corea ha replicato l’impresa, facendo anche meglio dell’anno scorso. Opposta a Seul al Belgio di David Goffin, i coreani vanno sotto 0-2 dopo la prima giornata con la preziosa (per i belgi) vittoria di Zizou Bergs contro Kwon. Nel doppio Nam e Song sembrano nettamente sfavoriti contro Gille e Vliegen e invece i due coreani vincono con due tie break. A questo punto c’è la sfida tra i due numeri 1, Kwon e Goffin con il belga favorito. David vince anche il primo set, sembra fatta e invece Kwon rimonta e la spunta al terzo, incredibile, siamo 2-2. Ma il Belgio sarebbe ancora favorito perché Hong (nr. 240 Atp) non dovrebbe impensierire Bergs (nr.112). Ma questa è la Davis e il belga non riesce a venire a capo del suo avversario che la spunta in due set. Per la prima volta nella sua storia in Davis la Corea rimonta dallo 0-2 e per il secondo anno consecutivo arriva alle Finals.

E infine arriviamo alla sfida di Espoo tra Finlandia e Argentina. Per i sudamericani si sapeva che non sarebbe stata una trasferta agevole, ma nella sostanza c’era dall’altra parte l’ottimo Ruusuvuori e due buoni comprimari, Virtanen, secondo singolarista, e l’eclettico Heliovaara, buon doppista. Dopo l’1-1 della prima giornata come al solito diventa decisivo il doppio. Qui Heliovaara sale in cattedra e guida Ruusuvuori ad una vittoria quanto mai importante. A questo punto Guillermo Coria prova il jolly (ma era proprio il caso?), mette Facundo Bagnis al posto di Francisco Cerundolo, oltretutto vincente nella prima giornata (ci auguriamo abbia avuto problemi fisici altrimenti davvero non si spiega la mossa). Ruusuvuori sente la tensione e fatica non poco nel primo set ma poi una volta chiuso 7-5 dilaga nel secondo parziale. La Finlandia per la prima volta è alle Finals della Davis. Argentina (come Germania e Kazakistan) agli spareggi per non retrocedere nel World Group I.

Speriamo che l’ITF e l’ATP riescano a trovare un accordo che sia più profittevole di quello a suo tempo preso dalla Federazione Internazionale con la Kosmos. C’è bisogno della Davis, c’è bisogno di trovare una formula che ne salvaguardi la tradizione. Come sempre, lunga vita alla Davis

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