ATP Indian Wells: bene Alcaraz, ma gli addominali bloccano Draper. Amarezza Paul, sciupa 6 match point e passa Aliassime

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ATP Indian Wells: bene Alcaraz, ma gli addominali bloccano Draper. Amarezza Paul, sciupa 6 match point e passa Aliassime

Il ritiro del giovane britannico lancia Carlos Alcaraz verso i quarti. Nella notte un ottimo Tommy Paul si scioglie sul più bello contro un altalenante Felix Auger-Aliassime

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Felix Auger-Aliassime - Indian Wells 2023 (twitter @BNPPARIBASOPNE)
 

Prosegue la sfilza di ottavi maschili tutt’altro che indimenticabili del BNP Paribas Open. Infatti, dopo 10 game a senso unico, il secondo incontro tra Carlos Alcaraz e Jack Draper (dopo la vittoria in rimonta dello spagnolo lo scorso ottobre a Basilea) si conclude con il ritiro del n.56 del mondo, per un problema fisico che quasi lo blocca del tutto in campo. Per il n.1 del tabellone ci sarà quindi il secondo quarto consecutivo ad Indian Wells, dopo la vittoria con Norrie, e il sesto in assoluto in un Master 1000 (record di 3-2).

[1] C. Alcaraz b. J. Draper 6-2 2-0 rit.

Il match – indicazione dal primo game: a Draper non basta mettere le prime in campo. Sei su sei, ma arriva comunque il break di Alcaraz, che subito impone il proprio ritmo nello scambio, aggredendo un britannico timido e incapace di trovare profondità. Stranamente, lo spagnolo non appare però sicurissimo sulla sua di battuta al momento di consolidare, concedendo con tre errori di dritto altrettante chance di rientro all’avversario. Ma quando sente il pericolo Carlitos come sempre reagisce, e sfruttando il servizio e il distacco di potenza da fondo si trae d’impaccio. L’evolversi della partita vede un Alcaraz in continuo miglioramento, bravo a imporsi da dietro e variare all’occorrenza, sfruttando un Draper abbastanza rigido e incapace di picchiare come dovrebbe fare per tenere la partita. Ingredienti che apparecchiano il 4-1 con doppio break. Il 6-2 con il quale il n.1 del seeding va a chiudere è ottimo riassunto di un parziale dominato dall’inizio alla fine, concedendo all’occasione anche allo spettacolo, ma soprattutto contando tanto sulla lentezza della superficie e la condizione dell’avversario.

 

Il britannico sta giocando infatti molto corto e con poca decisione, per via di un problema agli addominali, come dimostra l’intervento del fisioterapista tra i due set. Il dolore di Draper emerge fortemente al momento del servizio, colpo che è poco più che una rimessa in gioco. Nello scambio non sembra soffrire più di tanto, trovando anche qualche buono sprazzo, ma dall’altro lato non c’è alcuna pietà da parte di una versione comunque ottima di Alcaraz, che subito piazza il break all’avvio del secondo parziale. La sofferenza agli addominali però è troppa e, alla luce dell’imminente torneo di Miami, Jack saggiamente si ritira, regalando allo spagnolo una vittoria più che comoda, che gli concederà un po’ di importante riposo in più in vista dei quarti.

[8] F. Auger-Aliassime b. [17] T. Paul 3-6 6-3 7-6(6)

Felix Auger-Aliassime e Tommy Paul non si erano mai affrontati prima d’ora e siamo sicuri che nessuno dei due dimenticherà questo incontro tanto facilmente, anche se forse entrambi avrebbero buone ragioni per farlo. Felix, nonostante una prestazione da rivedere, ha vinto 3-6 6-3 7-6(6) dopo due ore e 48 minuti di emozioni imprevedibili, di fronte ad un Paul a tratti impeccabile ma che nel set decisivo ha sciupato una sequela di occasioni da fargli venire gli incubi per almeno una settimana. Il numero 19 del mondo era stato prima 3-0 e poi ha avuto 6 match point (3 sul 6-5, e 3 nel tiebreak) finendo poi per capitolare alla prima occasione dell’avversario. A festeggiare, oltre ad Aliassime e al folto gruppo di tifosi canadesi presenti in california, c’è anche Alcaraz, ben consapevole che nei quarti si troverà davanti un avversario che non sta affatto giocando il suo miglior tennis e per giunta reduce da una battaglia del genere. Seppur molto falloso, nella prestazione di Aliassime c’è di positivo la tenuta mentale che gli ha permesso di regalare sì tanti punti… ma non l’intero match.

Primo set

Un primo game da 16 punti e 3 palle break annullate da Paul ben introduce alla partita: l’americano deve servire bene e sarà quello che più cercherà di attaccare, mentre Auger è pronto ad accettare lo scambio duro da fondo e costruire il punto. E nel gioco successivo pesano le occasioni sprecate nella testa del canadese, che con un doppio fallo e un paio di dritti non indimenticabili permette alla tds n.17 di strappargli il servizio. Inizio mogio, con Paul più bravo a tenere da fondo e cercare di destabilizzare l’altro, fallosissimo. Partita sottotono di Auger, solitamente solido e preciso, oggi poco incisivo e con troppi errori, al servizio e soprattutto sul dritto, oltre ad avere problemi con il campo, essendo più volte scivolato. Dal canto suo Paul sta servendo discretamente, ma trovare buon responso dal dritto e i colpi al volo si sta dimostrando fondamentale; armi decisive anche per chiudere la porta a due palle break del canadese nel settimo game. E così, con ordine e senza strafare, con meno lustrini del solito ma ben concreto, l’americano va ad aggiudicarsi un primo set poco spettacolare, intenso a tratti, ma controllato in serenità.

Secondo set

Nel secondo parziale, pur rassomigliante ancora in buona parte a una brutta copia di sé stesso, il n.8 del seeding almeno diminuisce i non forzati e prova a dare qualche grattacapo in più a Paul, che dal canto suo inizialmente lascia poco più del minimo. Sette game senza neanche una palla break, il canadese deve cercare di spazzolare un po’ più gli angoli e all’occorrenza anche attaccare, dato che nel palleggio da fondo l’americano appare in uno stato quasi di grazia. Qualcosa si incrina però sul più bello come spesso accade in questo sport malefico. Paul ha un leggero passaggio a vuoto andando a servire sul 3-4 e alla settima palla break della sua partita, Felix riesce a piazzare il suo primo break. Tenere di nuovo la battuta per chiudere il set 6-3 è solo una formalità.

Terzo set

Inizia con una doccia fredda per il canadese il parziale decisivo, dato che in un solo game condensa tutti gli errori gratuiti con i vari fondamentali e perde la battuta a ’15’ mandanto Paul avanti 3-0. Come detto però questo è solo l’inizio delle varie occasioni che l’americano sciuperà in questo set e ben presto Felix si rifà sotto riagganciando l’avversario nel punteggio. Quando tutto lascia presagire un inevitabile tiebreak, Aliassime decide di aggiungere ancora un po’ più di pepe al match e, neanche a dirlo, sbagliando prevalentemente di dritto concede tre match point consecutivi a Paul il quale soprattutto sul secondo – un dritto in avanzamento largo – avrà molto di cui rammaricarsi. Il pubblico sembrava pronto a festeggiare ma il servizio – che gli ha fornito 12 ace e il 78% di punti vinti con la prima – tiene in vita Felix che raggiunge il tiebreak. A questo punto è addirittura il canadese il primo a salire avanti di un minibreak, vantaggio illusorio che dura poco perché Paul non si dà per vinto e ribalta tutto portandosi addirittura avanti 6 punti a 3 con altri tre match point consecutivi. I primi due Aliassime li annulla col servizio, mentre il terzo con l’americano alla battuta, è uno lungo scambio dove entrambi hanno più paura di perdere che voglia di vincere. Alla fine Paul manda un dritto a rete su una pseudo-accelerazione di Aliassime e al cambio campo sul 6-6 già il finale è già scritto. Aliassime esulta per la vittoria chiudendo al primo match point con una serie di cinque punti consecutivi, trovando anche la forza di consolare un comprensibilmente afflitto Paul.

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ATP Miami: Ruud cade, Ruusuvuori approfitta del buco, Rublev col pilota automatico si prepara per Sinner

Negli altri match del giorno la sorpresa è la sconfitta di Ruud per mano di Van de Zandschulp; l’olandese troverà Ruusuvuori che continua nel buon momento. Rublev mostruoso, brutto cliente per Sinner

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Andrey Rublev – ATP Dubai 2023 (foto di Roberto dell'Olivo)

Riportiamo qui di seguito il risultato e il dettaglio dei match della prima giornata del torneo maschile di Miami 2023 a nostro avviso più interessanti

[26] Van De Zandschulp b. [3] C. Ruud 3-6 6-4 6-4

Continua il momento no del norvegese, numero 4 del mondo ma che da lunedì vedrà concretizzarsi una notevole emoraggia di punti. Casper infatti l’anno scorso aveva raggunto proprio a Miami la sua prima finale 1000, sconfitto da Alcaraz. Alla luce delle statistiche (per una legenda dei grafici potete rivedere qua), il match è stato senz’altro combattutto, con Ruud che non ha sfigurato, specie al servizio, ma che però nei momenti topici non è riuscito a salire di livello e a far valere la sua migliore classifica. Se andiamo infatti a vedere le principali metriche vediamo che sulle prime di servizio in campo entrambi i giocatori hanno fatto registrare un ottimo 69% con una percentuale di realizzazione sulla prima di 75% (48/64) per Ruud e 67% (56/83) per Van de Zandschulp. Anche in risposta, le performance di realizzazione sulla seconda di servizio hanno visto prevalere Ruud, con un a 55% (21/38) contro il 48% (14/29) dell’olandese. In generale quindi ci si sarebbe aspettati una vittoria di Cristian che infatti ha anche vinto più punti del suo avversario (110 a 103). La chiave del match insomma sono stati i punti importanti, con Ruud che ha convertito solo il 13% delle proprie occasioni, (2/15), contro il 50% (3/6) di Van De Zandschulp. Match che insomma ha visto alcuni game fiume, come il decimo gioco del secondo set o quasi tutti i game alla fine del match, nei quali la bagarre è stata notevole e va dato atto all’olandese di aver mantenuto i nervi saldi, anche grazie al contributo del servizio; sono stati 12 alla fine gli ace dell’olandese, contro i 6 del norvegese.

 

[6] A. Rublev b. [29] M. Kecmanovic 6-1 6-2

Oggi Rublev andava di fretta e non c’è stato scampo per il malcapitato Kecmanovic. A vedere il match la differenza sembrava decisamente superiore fra i due: ricordiamo che il serbo è comunque n.35 al mondo. Ma Andrey oggi era decisamente ingiocabile, basti pensare al mostruoso numero di vincenti sparati (34!) in soli 15 game. Partita nella quale il serbo non è mai nemmeno riuscito ad arrivare a palla break, mentre il russo al servizio quando ha messo la prima a sfoderato una percentuale di realizzazione dell’84%. Basta insomma dare anche solo un’occhiata al grafico per confrontare quanto sia striminzita l’area di Kecmanovic comparata con quella di Rublev; decisamente non c’è stata partita e se Rublev riuscirà a mantenere questo livello di forma anche nei prossimi turni decisamente potrebbe diventare una mina vagante molto pericolosa. Insomma per Sinner decisamente non un buon cliente da incontrare, speriamo che possa avere le polveri un po’ più bagnate di oggi

E. Ruusuvuori b. [WC] T. Daniel 6-3 7-6 (3)

Zitto zitto Ruusuvuori continua nel suo buon momento dimostrando di essere un cliente poco simpatico per chiunque su superfici dure. Anche approfittando del buco nel tabellone il finlandese è bravo a giocare una partita giudiziosa e a prevalere sul giapponese Daniel, in precedenza giustiziere di Zverev. Il finalandese troverà Van de Zandschulp che ha sconfitto Ruud. Un match che sarà fra due outsider con una grossa opportunità di fare bei punti e che vedrà il vincitore scontrarsi contro il vincente di Sinner – Rublev. Ma veniamo alla partita. Match tirato nel quale le prime di servizio in campo sono state il 70% per Ruusuvuori e il 65% per Daniel, con una percentuale di realizzazione sulla prima pari a 75% (40/53) e 78% (29/37) rispettivamente. In risposta invece, le performance di realizzazione sulla seconda di servizio sono state pari a 55% (11/20) e 52% (12/23). La combinazione di efficienza al servizio e di incisività in risposta ha portato in dote ai due giocatori un numero di palle break pari a 5 per Ruusuvuori e 7 per Daniel. La gestione della pressione in queste situazioni di break point ha avuto come risultato un tasso di conversione pari a 40% (2/5) e 14% (1/7). La partita insomma è stata decisa dal giocatore che ha gestito meglio i punti importanti; non a caso il secondo parziale si è deciso al tie break, dove il finlandese ha fatto valere il suo maggior peso, spegnendo gli ardori di un Daniel che comunque torna a casa con lo scalpo di Zverev da questo torneo.

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ATP Miami, Sinner: “Con Dimitrov la chiave è stata la risposta, il secondo set un gioco di scacchi”

Intervista esclusiva di Ubitennis a Jannik Sinner, dopo il successo su Grigor e il passaggio agli ottavi: “Sto provando ad aggiungere qualcosa al mio gioco per essere meno prevedibile”

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Jannik Sinner – ATP Miami 2023 (foto Ubitennis)

Jannik Sinner ha staccato il pass per gli ottavi di finale superando 6-3 6-4 in 1h28′ di match la testa di serie numero 21 Grigor Dimitrov, in quello che era il loro secondo scontro diretto dopo gli Internazionali d’Italia 2020 dove il bulgaro si impose in rimonta con un doppio 6-4, ed ora al prossimo turno troverà il n. 6 del tabellone Andrey Rublevil russo ha sconfitto Miomir Kecmanovic. Dopo la vittoria, nella sala conferenze della Florida, l’azzurro si è concesso in esclusiva ai microfoni dell’inviato di Ubitennis al Miami Open Presented By Itaù Vanni Gibertini. Ecco, di seguito, le parole rilasciate dall’altoatesino.

Vanni Gibertini, Ubitennis: Due set quasi diversi perché nel primo ci sono stati scambi più monotoni, con lui che cercava di tenere la palla bassa. Nel secondo, invece, lui ha decisamente cambiato qualcosa e poi ci sono stati tutti quei break all’inizio che hanno cambiato la dinamica del set. Cosa è cambiato tra i due parziali?

Jannik Sinner: “Sicuramente io avendo vinto il primo comunque non ho dovuto cambiare tanto, è stato bravo lui a cambiare diverse giocate. Insomma, era una partita non dico più equilibrata ma più un gioco di scacchi dove gli scambi erano più lunghi e più tosti. Però niente, credo che alla fine ho risposto molto bene che forse oggi era un pò la chiave della partita e credo quindi di poter essere contento“.

 

Vanni Gibertini, Ubitennis: Quindi sei soddisfatto della tua prestazione al servizio e in risposta?

Jannik Sinner: “In risposta sì, al servizio anche. Soprattutto all’inizio ho servito molto bene, poi forse il lancio di palla ho iniziato a farlo un pò troppo in avanti. Ho sbagliato due, tre giocate con il servizio però fa parte della mia crescita. Ho fatto comunque un serve&volley che ho messo dentro, e che diciamo non accade spesso. In generale sto provando ad aggiungere qualcosa al mio gioco perché devo investire per il futuro. Quello che sto provando a far è cercare di essere meno prevedibile e da questo punto di vista la partita di oggi si è svolta molto bene“.

Vanni Gibertini, Ubitennis: Andrey [Rublev, ndr] al prossimo turno. Partita ovviamente tosta, l’ultima volta vi siete affrontati al Roland Garros lo scorso anno in quello che speriamo sia stato il tuo ultimo ritiro. Cosa ci puoi dire che dovrai fare giocando contro di lui?

Jannik Sinner: “Va bè, la tattica ora non la dico. Lui è sicuramente un giocatore che serve molto bene, tira forte il dritto e anche di rovescio è molto solido. Quindi sarà una partita diversa rispetto a quella con Dimitrov. Quindi certamente dovremo stare entrambi attenti ai nostri game di servizio, e poi vedere quello che succede in risposta. Lui risponde molto bene, ma bisognerà comunque vedere quando giocheremo e in quali condizioni. Oggi ad esempio abbiamo giocato di sera, il campo era più lento perché non c’era vento mentre con il vento la partita cambia “.

Vanni Gibertini, Ubitennis: L’ultima cosa, oggi il pubblico ha creato una bella atmosfera. Te ne sei reso conto anche dal campo?

Jannik Sinner: “Si, si sentiva. Il campo era pieno dal primo punto e alla fine questo è il bello dello sport, credo che giocare in quest’atmosfera sia molto, molto bello. C’era pubblico sia per me che per lui e alla fine è stata una partita bella, intensa, di qualità e livello alti che alla fine è quello che conta“.

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ATP Miami: Sinner liquida Dimitrov e accede agli ottavi. Ora c’è Rublev

Jannik Sinner continua il suo buon momento sconfiggendo in due set Grigor Dimitrov. Agli ottavi trova Andrey Rublev

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Jannik Sinner – ATP Miami 2023 (foto Ubitennis)

(da Miami il nostro inviato)

[10] J. Sinner b. [21] G. Dimitrov 6-3 6-4

Le file che arrivavano fino alla fontana della Plaza centrale già durante il match tra Keys e Krejcikova lasciavano presagire che l’incontro tra Jannik Sinner e Grigor Dimitrov sarebbe stato uno dei più ambiti per gli spettatori di questa domenica al Miami Open presented by Itaù. E così è stato, con il Grandstand pressochè gremito in ogni tribuna, pieno di fans di uno e dell’altro giocatore. Un bello spettacolo per il pubblico del tennis, che si sta sempre più ritrovando dopo gli anni post-COVID piuttosto dimessi, e un bel risultato per Jannik Sinner, che ha messo in campo una prestazione decisamente convincente per raggiungere il quarto turno a Miami per la terza volta in carriera.

 

LEGGI ANCHE: Sinner in conferenza: “Con Dimitrov la chiave è stata la risposta, il secondo set un gioco di scacchi”

Un match dai due volti, con un primo set un po’ più monocorde, fatto di scambi sulle diagonali e impostato in maniera più tradizionale da Dimitrov, e un secondo set decisamente movimentato con ben cinque break ma soprattutto splendidi scambi ad alta velocità.

PRIMO SET – Con uno splendido tramonto che arrossava il sole a ovest del Grandstand, il match iniziava con Dimitrov che provava a utilizzare il suo rovescio tagliato per tenere la palla bassa e impedire a Sinner di caricare con in colpi da fondo, soprattutto il rovescio. L’italiano pareva centratissimo e commetteva pochissimi errori, lasciando a Grigor il compito di dover prendere i rischi. Un game di servizio da dimenticare sul 2-2 con un doppio fallo e tre errori gratuti costava a Dimitrov il break a zero, e quel passaggio a vuoto era sufficiente per consentire a Sinner di siglare il primo set per 6-3 in 35 minuti.

SECONDO SET – Alla fine del primo parziale una buona fetta di spettatori sulle tribune avevano guadagnato i ristoranti fuori dal Grandstand, forse prevedendo una rapida fine della partita. Ma costoro non avevano fatto i conti con Dimitrov, che approfittando di uno dei consueti brevi cali di attenzione di Sinner (quattro errori anche per lui) si prendeva il break di vantaggio in apertura di set per l’1-0, e poi allungava sul 2-0 recuperando un game da 0-40 appoggiandosi alla prima di servizio.

Se nel primo set il bulgaro aveva giocato in maniera più conservativa, nel secondo appiattiva le traiettorie dei suoi colpi e soprattutto iniziava a giocare molto di più aprendo il campo, senza rimanere bloccato sulle diagonali. Questa modifica nel suo gioco, accoppiata alla capacità di spinta e di rincorsa da parte sia sua sia di Jannik davano vita a scambi molto vivaci, conclusi a volte da colpi estremamente spettacolari.

Sinner era però molto abile a mantenere il contatto con il suo avversario, sfruttando un doppio fallo nel turno di battuta seguente e ottenendo subito il controbreak per il 2-2. Il ritmo saliva, sul 30-30 Dimitrov si prendeva di prepotenza il gradino più alto del podio negli highlights odierni, e Sinner seguiva il suo avversario alzando il suo livello di gioco.

Dimitrov tornava in vantaggio di un break sul 3-2, ma questa volta non riusciva a consolidare: uno smash di Sinner cancellava la palla del 4-2, si esaltava nel corri e tira e poi incassava il controbreak sul quinto doppio fallo di Dimitrov. Nel game probabilmente più importante del match, Sinner rimontava da 15-30 e teneva la battuta con un serve and volley passando in vantaggio 4-3. Due game più tardi Dimitrov provava a tagliare il campo come un panettone utilizzando le traiettorie esterne al servizio, ma Jannik metteva la marcia superiore in risposta entrando in campo a martellare sulla seconda e aggrediva il turno di servizio di Dimitrov. Il bulgaro annullava i primi due match point con il servizio, ma sul terzo l’ennesima risposta aggressiva di rovescio chiudeva il match dopo 87 minuti di gioco.

Sinner affronterà al prossimo turno Andrey Rublev, testa di serie n. 6 e recente finalista al Dubai Duty Free. I precedenti tra i due sono in parità (2-2) ma due di questi sono terminati in ritiro: il primo a Vienna nel 2020 e l’ultimo, lo scorso anno al Roland Garros, quando Sinner dovette abbandonare il torneo per un infortunio al ginocchio.

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