Sarà una finale a sorpresa quella del Roma Garden Open 2023. A giocarsi il titolo del Challenger 75 che si disputa nel circolo capitolino saranno l’olandese Jesper De Jong, numero 234 ATP, è il qualificato indiano Sumit Nagal, numero 347.
L’olandese giunge all’ultimo atto senza aver perso un set e dopo aver eliminato tre italiani lungo il percorso. Dopo aver superato al secondo turno Gianluca Mager concedendogli solo tre game, ha sconfitto nei quarti di finale il campione uscente Franco Agamenone. Un match che ha visto l’olandese dimostrare un ottima condizione fisica supportata da dritto e servizio che hanno fatto la differenza. Il braccio ha tremato solo quando è stato chiamato a servire per il match. Agamenone, infatti, è stato bravo ad annullare tre match point, piazzando poi il break. L’olandese non si è disunito e ha chiuso 6-3 6-4 alla quarta occasione.
La semifinale con Cobolli è stata più complicata, soprattutto nel primo set, con l’italiano trascinato dal pubblico di casa. Il tennista romano ha espresso un’ottima prestazione al servizio, sopratutto con la prima ma ha pagato qualche passaggio a vuoto. De Jong, come aveva già fatto nei match precedenti, è stato chirurgico con la palla corta e letale sotto pressione dimostrando ottime doti in recupero.
Rammarico per Cobolli, reduce dai quarti a Monaco di Baviera. Il numero 182 al mondo ha dimostrato di avere a disposizione di arsenale di colpi tutt’altro che banale. Purtroppo per il tennista romano sono arrivati degli errori nei momenti decisivi che hanno compromesso l’esito della contesa.
L’olandese sembra aver trovato nel circolo capitolino una seconda casa. Lo scorso anno si fermò solo ai quarti contro un top 100 come Quentin Halys, conquistando anche il titolo in doppio: “Amo l’Italia, adoro questo circolo. I campi sono veloci e la palla rimbalza molto. Spero di non venire così spesso qui (dichiara sorridendo, ndr), ma se ho il ranking per parteciparvi tornerò ogni anno qui.”
Seconda finale stagionale per De Jong a livello Challenger dopo quella persa a Tigre, in Argentina contro Juan Manuel Cerundolo. Stagione che sta vedendo l’olandese risalire il ranking, con gli obiettivi chiari: “Vorrei giocare il Roland Garros, anche se il cut-off per le quali si è chiuso settimana scorsa. Voglio tornare a giocare negli Slam. Lo scorso anno è stato duro per me. Ho avuto diversi problemi fisici. Sicuramente voglio tornare negli Slam e poi raggiungere la top 100”.
Nella parte alta emerge il nome che non ti aspetti: Sumit Nagal. Il tennista indiano, che in carriera ha avuto l’onore di giocare sull’Arthur Ashe strappando un set a Roger Federer, ha vissuto una settimana sul filo del rasoio, per non dire sull’orlo di una crisi di nervi.
Nagal, che sta cercando di ricostruire il suo ranking dopo essere sprofondato oltre la posizione 500 a fine 2022, ha vissuto in maniera intensa la settimana romana. Nel match di quali contro Durasovic le sue urla riecheggiavano tra i campi, con più di una racchetta che ha rischiato di essere distrutta. A fare la differenza è stata l’affidabilità al servizio, con una percentuale di prime messe in campo sempre vicina o superiore al 70%, e la varietà nei colpi che ha disorientato gli avversari. L’indiano ha raggiunto la finale eliminando in rimonta in semifinale il belga Joris De Loore, testa di serie numero 8 ed ex Davisman belga.
Nella giornata di sabato si è giocata anche la finale di doppio con il successo della coppia composta dal portoghese Francisco Cabral e dal colombiano Nicolas Barrientos. La coppia composta da due top 70 ha avuto la meglio sul kazako Andrey Golubev e l’ucraino Denis Molchanov 6-3 6-1.