WTA Madrid, Trevisan dopo la sconfitta con Pegula: “Peccato, ad un certo punto ci ho creduto”

evidenza

WTA Madrid, Trevisan dopo la sconfitta con Pegula: “Peccato, ad un certo punto ci ho creduto”

“Mi manca ancora un po’ di esperienza, ma mi sento pronta per affrontare le top player e pensare di vincere” afferma Martina Trevisan

Pubblicato

il

Martina Trevisan - Madrid 2023
 

È una Martina Trevisan visibilmente delusa quella che si presenta con grandissima professionalità in mixed zone (ancora in completo di gioco, ndr) pochissimi minuti dopo il match perso in tre set contro Jessica Pegula. Tanto che le domande che facciamo insieme ad un altro collega italiano sono orientate, forse inconsciamente, a far vedere alla 29enne tennista toscana il bicchiere – della partita – mezzo pieno.

D: Martina, comprensibile la delusione, ma fino al tre pari del terzo stavi giocando alla pari con la terza giocatrice del mondo.
Sì, in realtà adesso è tutto ancora molto fresco… Però sì, se bisogna prendere le cose positive effettivamente lei è la n. 3 del mondo e lo è su tutte le superfici, perché ha fatto risultati su tutte le superfici. E quindi sono contenta. Però…ci ero vicina, sinceramente ad un certo punto pensavo che potevo portarla a casa. Però –  ripeto quello che ho detto anche nei giorni scorsi – il tennis è questo: alle volte va dalla mia, alle volte va dalla mia avversaria. Però sì, riparto con tante cose positive e con tanta voglia di lavorare.

D: Tatticamente l’avevi preparata correttamente: spingevi con il diritto macino e finchè sei riuscita a tenerlo profondo lei non riusciva ad uscirne.
Sì. Io penso di aver soprattutto abbassato un po’ la spinta la spinta con le gambe nel servizio. E poi le condizioni… Io purtroppo non aveva ancora mai giocato su questo campo, è oggi quando mi sono scaldata, ho provato, c’era l’aria molto secca. Insomma le condizioni erano un pochino strane, inizialmente ha fatto un po’ fatica ad adattarmi. Non avevo mai giocato la sera tardi ma sempre la mattina… Quindi anche per questo ho trovato delle difficoltà in più. Però sì, la tattica era quella: nonostante il suo rovescio sia un gran colpo, lo sente benissimo e quando arriva è molto pesante, sono riuscita a dargli noia quindi questa è la cosa più importante. Mi dispiace, ripeto, perché pensavo… Insomma, ero li li per portarla a casa.

D: C’è stato un piccolo calo  fisico alla fine? Hai anche chiamato i fisioterapisti…
In realtà ho avuto un po’ di fastidio all’adduttore, quello a causa del quale mi ero ritirata due settimane fa a Stoccarda. Non è un dolore, non è che mi sono fatta male, però senz’altro mi si è un pochino contratto. Niente, ho chiesto antinfiammatorio per sentire un po’ meno tensione fondamentalmente.

D: Riparti da Madrid e dovresti raggiungere il best ranking, n. 18.
La classifica non l’ho vista in realtà, però se è così, bene… Però c’è ancora tanta tanta tanta strada…

D: Contro la finalista uscente hai dimostrato che giocare contro di te, sulla terra, non è facile per nessuno.
Sì, sì. Di questo sono contenta. Quello che senz’altro mi manca – secondo me – è ancora un po’ di esperienza con questo tipo di giocatrici. Sarà la quarta/quinta partita che gioco con una delle prime cinque del mondo. Quindi lei senz’altro più esperienza di me in determinati momenti,. Però penso di esserci. Mi sento pronta, insomma, per affrontare anche questo tipo di giocatrici e pensare di vincere.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement