WTA Strasburgo: fuori la n° 1 del seeding Linette con Pavlyuchenkova, Svitolina ai quarti senza giocare

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WTA Strasburgo: fuori la n° 1 del seeding Linette con Pavlyuchenkova, Svitolina ai quarti senza giocare

Magda totalizza solo 5 game al cospetto della russa, che sarà opposta a Lauren Davis. Per Elina i primi quarti di finale WTA al rientro dalla gravidanza

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Madga Linette - Australian Open 2023 (foto Twitter @ausopen)
 

Mentre Martina Trevisan e Lucia Bronzetti hanno raggiunto i quarti di finale a Rabat, si stanno disputando in contemporanea, senza alcuna partecipazione di tenniste italiane, gli ottavi anche dell’Internationaux de Strasbourg, che vedevano come testa di serie più alta impegnata e dunque come favorita per la vittoria finale la polacca Magda Linette, n° 21 WTA.

Vedevano, per l’appunto, perché la semifinalista dell’ultimo Australian Open si è fermata dopo aver vinto appena un match contro la spagnola Bucsa, perdendo invece piuttosto nettamente dalla veterana Anastasia Pavlyuchenkova, che vale certamente di più rispetto all sua attuale posizione nel ranking (n° 424), ma non così tanto da giustificare appieno i soli 5 giochi lasciati (6-3 6-2) alla giocatrice più quotata per la conquista finale del titolo. Strasburgo, dopo aver dunque già perso, ancor prima dell’inizio del torneo, la testa di serie n° 2 Elise Mertens e, al primo turno, la n° 3 Shuai Zhang, deve dire addio anche alla n° 1.

 

Pavlyuchenkova, invece, che in carriera ha alzato ben 12 coppe a livello WTA, sarà opposta nei quarti di finale a Lauren Davis, americana n° 7 del main draw, che ha estromesso con il punteggio di 6-4 3-6 6-1 la bulgara Viktorija Tomova. Anche in questo caso la differenza attuale nel ranking tra Lauren e Anastasia non deve fuorviare e far pronosticare una partita a senso unico, tanto più che la russa è avanti per 3-1 negli scontri diretti, anche se il più recente risale addirittura al WTA di Pechino del 2017 e fu vinto proprio da Pavlyuchenkova per 6-1 6-1.

Non ha invece neppure avuto bisogno di scendere in campo per il suo incontro di ottavi Elina Svitolina, che ha approfittato del Walkover della lucky loser n° 858 in classifica Erin Routliffe per assicurarsi il primo quarto di finale a livello WTA dopo il lungo stop per maternità. La nativa di Odessa attende ora una tra Grancheva, sesta favorita del seeding, e Janicijevic, che scenderanno in campo come ultimo match di giornata per completare il prospetto dei quarti.

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Roland Garros, Zeppieri dopo la vittoria con Bublik: “Con lui devi stare sempre concentrato”

Il tennista romano commenta in conferenza stampa dopo il successo al primo turno a Parigi: “Ho il gioco per dare fastidio a Ruud”

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La prima volta non si scorda mai: Giulio Zeppieri ha battuto in cinque set Alexander Bublik regalandosi il primo successo in uno Slam dopo aver passato le qualificazioni in questo Roland Garros. Una vittoria che sa di consapevolezza e di maturità che il ragazzo romano sta acquisendo. Adesso un secondo turno difficile contro Casper Ruud che potrà giocare libero e sgombro mentalmente. Così il tennista azzurro ha parlato ai giornalisti in conferenza stampa:

D: Buonasera, complimenti. Non avevi mai giocato contro Bublik. Con uno come lui che tira forte, che ti fa giocare poco, quanto è stato difficile rimanere in partita dopo due set persi?

Giulio Zeppieri: “Non è facile giocare contro di lui perché è molto imprevedibile. Può fare cose molto spettacolari e regalarti invece punti in momenti importanti. Devi stare concentrato tutto il tempo, non arrabbiarti e non scoraggiarti quando fa ottimi punti, ma sapere poi che possono arrivare degli errori. Io ho avuto pazienza, ho tenuto bene con il servizio, ho annullato palle break anche in dei momenti importanti: sono contento della mia prestazione“.

 

D: Non hai esultato tantissimo a fine partita. Questione di stanchezza o del tuo carattere?

Giulio Zeppieri: “Quando ho vinto non so perché magari non ho esultato. Non mi è uscito nulla, semplicemente ero molto contento“.

D: Volevo chiederti una cosa: come si prepara una partita con Bublik? Si vede che è un personaggio spettacolare che offre un gioco molto complicato. Mi incuriosisce cosa ti eri preparato e qual era l’idea.

Giulio Zeppieri: “Noi ci siamo concentrati sul mio gioco, senza pensare cosa potesse proporre lui. Mi sono concentrato soprattutto su me stesso, sapendo che di là poteva arrivare qualsiasi cosa. Mi ha battuto solo due volte da sotto e magari me lo sarei aspettato di più. A parte il primo set, lui non ha buttato punti, è stato concentrato, solido, non è venuto spessissimo a rete. Evidentemente anche lui teneva alla partita e non voleva perdere. Oggi (ieri, ndr) è stata particolare: non avevo mai giocato cinque set. Più che fatica fisica, è fatica mentale, sapere anche due set a uno sotto di poterla vincere“.

D: Compimenti Giulio. Ora ci sarà un giorno per ricaricare le batterie e poi ci sarà un giocatore che è totalmente l’opposto di Bublik, ovvero Ruud. Come pensi di doverla affrontare questa partita e cosa ti aspetti da te?

Giulio Zeppieri: “Lui avrà tutto da perdere: difende finale, è numero 4 del mondo, tutte le pressioni ce le avrà lui. Io sicuramente giocherò il mio tennis, proverò a dare il massimo. Secondo me ho anche un gioco che potrebbe dargli fastidio, poi ovviamente cercherò di godermi l’esperienza il più possibile perché comunque giocare contro uno dei primi del mondo è sempre importante e ti può dare qualcosa anche per il futuro per vedere a che punto sei e sono partite che ti possono dare una mano per la crescita, quindi vedremo“.

D: Comunque Ruud non è imbattibile perché Arnaldi a Madrid ci ha vinto. 3 su 5 è un altro sport, ma sicuramente si può tentare.

Giulio Zeppieri: “Parliamo di condizioni completamente diverse di gioco, Madrid è molto veloce, la palla salta tanto. Qua invece le condizioni quest’anno sono un po’ più lente, le palline si appesantiscono subito quindi devi giocare tutti i punti. 3 su 5 è un altro sport: 2 su 3 sono battibili tutti quasi, 3 su 5 giocare con i più forti è un po’ diverso perché magari hanno giocato almeno 50 partite di questo tipo, poi lui (Ruud, ndr) ha già due finali raggiunte l’anno scorso, quindi non è uno che non sa giocare 3 su 5. Sicuramente avrei più chance 2 su 3, però mai dire mai“.

D: Giulio, oggi fai parte di una giornata storica per il tennis italiani: undici tra giocatori e giocatrici al secondo turno e sette giocatori uomini al secondo turno. E’ un risultato importantissimo per il tennis italiano e tu sei uno di questi.

Giulio Zeppieri: “Sì, sono molto contento. Io non ci sto pensando tanto, ma mi fa piacere che tanti giovani stiano arrivando tutti insieme, quindi è una cosa positiva per il tennis. Sono contento di poter farne parte e spero di riuscire ad entrare nei primi 100 il prima possibile“.

Domanda di Vanni Gibertini (Ubitennis): In due anni hai vinto sette partite al Roland Garros: so che l’obiettivo è vincerne sette in un anno solo, ma è difficile confermarsi e questa sicuramente è una conferma. Hai un’affinità particolare con questo posto, oppure questo risultato fa parte di un processo di crescita?

Giulio Zeppieri: “Sicuramente mi piace giocare qui. Sono i migliori campi che si possono trovare e negli Slam do il meglio di me stesso quando gioco. Non era facile riqualificarmi quest’anno, anche se ho avuto un buon tabellone, ma quest’anno ero anche la dodicesima testa di serie quindi era più abbordabile rispetto all’anno scorso. Spero di continuare questa striscia anche l’anno prossimo entrando direttamente in tabellone“.

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Editoriali del Direttore

Roland Garros: ma Sinner sapeva che nei quarti poteva incontrare Medvedev? Un martedì da leoni, emozioni indicibili, Vavassori, Zeppieri, Monfils

Tutte pernici ieri al Roland Garros. Maratone con rimonte incredibili, battaglie all’ultimo sangue, spettacolo continuo. E il tennis italiano, 3 vittorie su 4, 11 su 15 al primo turno, si è fatto onore

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Jannik Sinner - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
Jannik Sinner - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Era solo il primo martedì del Roland Garros 2023, ed è stato un martedì da leoni. Sì, una di quelle giornate – peraltro dopo le tante maratone già seguite domenica e lunedì – che chi le ha vissute non potrà mai dimenticarle. È la forza di questo straordinario sport. Sempre più popolare perfino quando si rischia di essere soffocati dalla troppa folla, dalle troppe code attorno ai campi aperti ai possessori dei cosiddetti biglietti “annexes” o “ground”. Meglio queste code, tuttavia, di quelle che si devono fare ai servizi igienici del Foro Italico…che sono tutto fuorchè igienici. Non mi stancherò mai di sottolinearlo. Prima o poi spero che qualcuno ci metterà mano. Diego Nepi, ci pensi tu?

Giornate di emozioni indescrivibili, anche perché ci vorrebbero ore e ore per raccontarne una minima parte. Sia che fosse un appassionato italiano, o anche un serbo seppure con minor gioia e felicità, quelli che hanno visto e sofferto per 5 ore e 10 minuti l’epica battaglia sul campo 8 fra Vavassori e Kecmanovic, non la dimenticheranno. Papà coach Vavassori, e non solo lui, avrà rischiato l’infarto con i 4 matchpoint annullati al serbo nel terzo set e poi pure con il quinto nel terzo tiebreak consecutivo. La partita – ricordo a chi non avesse letto la cronaca puntuale – si è conclusa soltanto al ventesimo punto del tiebreak finale. E’ stata una delle più incredibili rimonte…almeno fino a quella ancora più pazzesca che ha concluso la nottata ben dopo la mezzanotte…

 Sì, alludo a quella vinta da Gael Monfils, il più showman degli showman, e talvolta con eccessi border-line –come ricorderanno tutti coloro che videro quel quarto di finale dell’US open di qualche anno fa che fu vinto da Matteo Berrettini – che alla fine sono costati cari al malcapitato argentino Baez. Già stato vittima di Zverev qui al Roland Garros nel 2022: si era procurato, invano, il matchpoint. Stamattina è rimasto vittima – quando era calata la notte e si era fatto anche molto freddo dopo una giornata invece caldissima come tutte queste prime tre degli Internazionali di Francia – di una atmosfera divenuta per contrasto assolutamente incandescente.

 

Monfils, in vantaggio due set a uno, aveva perso il quarto set 6-1 e si trovava sotto 4-0 30-40 nel quinto. Insomma aveva fatto un solo game su 11. Non so come abbia fatto, giuro, ma sebbene avesse la testa sott’acqua, è riuscito miracolosamente a risalire la corrente. Certo il pubblico letteralmente impazzito per lui gli ha dato un’incredibile energia. Lui che era rimasto praticamente fermo e senza tennis da un anno per i vari acciacchi fisici. Eppoi mica è più un ragazzino mr Svitolino. Non c’è oggi che spenda più di lui con quel suo tennis da “rematore” di fondocampo eppur anche con quelle incredibili improvvise accelerazioni, cambi di ritmo, dropshots, tutto un repertorio imprevedibile e affascinante.

Ma alla fine, in mezzo al delirio collettivo e nonostante i crampi che sembravano averlo implacabilmente attanagliato, è riuscito ad evitare il supertiebreak nel quale avrebbe probabilmente finito per soccombere. Se non faceva scena, se non recitava come tante altre volte – lui che ha vinto al Roland Garros 11 volte al quinto set su 15 –   sembrava non reggersi proprio più in piedi. E invece, ancora una volta, ha finito per vincere 7-5 al quinto. Pazzesco! Non so chi abbia visto i francesi sullo Chatrier…sembravano tutti fuori di testa. Come dicevo partita davvero indescrivibile. 3 ore e 51 minuti di lotta furibonda, tremenda, appassionante. Una meraviglia indimenticabile. Anche se gli argentini preferirebbero dimenticarla.

Quindi dopo i tifosi italiani e serbi, anche gli appassionati francesi e argentini hanno vissuto emozioni grandissime. E che dire allora di quegli altri italiani che hanno seguito per 5 set e 3 ore e 20 minuti Zeppieri e contro quel matto di BublikCi sarà stato anche qualche tifoso kazako no? Io la partita l’ho rivista un po’ su Discovery Plus, che ce la fa vedere tutte. E di cui su Ubitennis ritrovate gli highlights.

Ma vogliamo parlare di quanto successo per 4 ore e un quarto fra il campione di Roma nonché n.2 del mondo Daniil Medvedev e un brasiliano, Thiago Seyboth Wild, che in tre apparizioni al Roland Garros aveva sempre perso al primo turno delle qualificazioni?

Beh, era dai tempi delle tre vittorie di Guga Kuerten a Parigi che la torcida brasileira non godeva così. Sotto di due set a uno, il ragazzo di 23 anni, ex speranza mondiale junior che giocava soltanto il suo secondo Slam dopo quello disputato nel 2020 a New York, ha rimontato e battuto  il russo che aveva scalzato Djokovic dalla seconda posizione mondiale. Medvedev grazie all’inatteso trionfo romano su una superficie che non ha mai fatto mistero di non amare _”Meno male che la stagione sulla terra battuta è finita” ma non è che quella sull’erba lo ispiri troppo di più – aveva reso possibile il maligno sorteggio  che ha messo nella stessa metà del tabellone i due principali favoriti del torneo, Alcaraz e Djokovic.

 I due giocheranno sempre nello stesso giorno, fino a quando dovessero eventualmente scontrarsi. Giocano oggi sul centrale uno dopo l’altro, Alcaraz con il giapponese Taro Daniel, Djokovic in sessione notturna con Fucsovics. Nessuno dei due dovrebbe rischiare di perdere, sebbene il Djokovic di Roma e Montecarlo non sia stato il vero Djokovic. Se giocheranno sempre negli stessi giorni la colpa è di Medvedev.

Non so se Sinner e il suo team guardino i tabelloni, a volte dicono di no, altre volte dicono di sì. Certo la strada verso i quarti di finale, quando teoricamente Sinner n.8 e Medvedev n.2 avrebbero potuto incrociare i loro destini, è oggi ancora lunga.

 Jannik dovrà prima liberarsi domani del tedesco Altmaier, n.79 ATP, ma pericoloso quando in giornata con il servizio, poi probabilmente di Dimitrov, quindi di Tiafoe o di Zverev (mi fa più paura il tedesco perché prima o poi ritroverà l’antico splendore: inciso, anche lui come Medveved perse al primo turno a Parigi nel 2017 poco dopo aver trionfato a Roma). Tiafoe sulla terra rossa mi pare più limitato, anche se la personalità per produrre più d’un exploit non gli manca davvero.

Nell’area originalmente presidiata da Medvedev le teste di serie sopravvissute al primo turno sono Nishioka, De Minaur e Coric. Ma ci sono anche due argentini come Cachin (vittorioso su Thiem) e Etcheverry da non sottovalutare. Un altro argentino a Roma ha giocato un brutto scherzo a Sinner.

Però, e non solo i ragazzi vestiti da Carote (e da Lavazza che li ha portati a Parigi dove averli visti a Roma) in onor di Pel di Carota Jannik Sinner – che di Pel di Carota, nomignolo che gli aveva affibbiato il sottoscritto, non aveva mai sentito parlare, tantomeno letto – per Sinner cominciano a sognare cose grandi, nonostante lo choc romano che di nome fa Cerundolo.

Fra i tanti spettatori che non dimenticheranno mai la giornata vissuta ieri a Porte d’Auteuil non vanno dimenticati i tedeschi che hanno visto il loro Hanfmann (quarti di finale a Roma e ottimo protagonista anche a Cagliari) prevalere 6-4 al quinto sull’altro brasiliano Monteiro il quale, rimontati due set era avanti 40-0 sul 4 pari al quinto, ma ha perso il servizio proprio in quel momento.

Insomma, per i brasiliani ieri è stata una giornata di gioie e dolori.  Forse conviene affidarsi alla Haddad Maia. Anche i finlandesi, se c’erano (? Non li ho visti), si saranno entusiasmati per il loro Ruusuvuori venuto a capo in 5 set del francese Barrere. Così come i giapponesi – c’erano, c’erano, ne ho visti tanti – per Nishioka che ci ha messo anche lui 5 set per battere Mister Muscolo, l’americano Wolf. Ribadisco: sono state giornate intense, intensissime, indimenticabili, per chi le ha vissute.

Ho accennato alle gioie e ai dolori di tanti Paesi e chissà quante ne ho dimenticati. Anche perché ho trascurato colpevolmente il tennis femminile. Mi sono eccitato quasi soltanto per la vittoria schiacciante della sedicenne (compiuti il  29 aprile) enfant prodige russa (non so come si dice in russo enfant-prodige, e se lo sapessi non potrei scriverlo con la mia tastiera, Gianni Clerici le chiamava tutte Lolita) Mirra Andreeva che ha lasciato soltanto 3 game alla Riske Amritray in un giorno in cui sono saltate diverse teste di serie:Kalinina con Parry, Bouzkova con Wang Xin, la campionessa di due anni fa Krejcikova con l’ucraina Tsurenko, la Azarenka con la Andreescu, la Cirstea con la nostra Paolini, la Rogers con la Martic.

Allora adesso chiudo qui ripetendo quanto ho detto ieri sera a caldo intorno alle 20 sia sull’Instagram di Ubitennis – seguiteci ragazzi, se volete ..uova fresche, siamo solo a 16.000 followers vorrei arrivare almeno a 20.000 per Wimbledon…sbrigatevi! – sia sul rituale video quotidiano di fine giornata: 11 italiani sui 15 in tabellone hanno passato il primo turno. Molti contro pronostico, come le tre vittorie su quattro ottenute questo martedì: Vavassori con Kecmanovic, Zeppieri con Bublik, Paolini con Cirstea. La sola a non compiere il miracolo è stata la campionessa di Rabat, la Bronzetti. Ma chiederle di battere la Jabeur era chiederle troppo.

Oggi 6 azzuri affrontanto il secondo turno. Il mio pronostico l’ho già “azzardato” come faccio sempre su Instagram, peggio per voi se non vi siete ancora iscritti. “Chi non li azzarda i pronostici non li sbaglia”, era solito ripetere Rino Tommasi,  spesso con l’aria di rimproverare un po’ l’amico Gianni Clerici che invece non amava sbilanciarsi.

Gianni però quasi tutte le sere veniva da me in sala stampa e mi chiedeva: “Ubaldo, ma Ubitennis le ha già pubblicate le quote degli incontri di domani?”. Stavolta allora lo chiedo io alla redazione. E vediamo se i miei quattro favoriti, sui sei che scendono in campo oggi, hanno quote favorevoli oppure no. Serve per capire se i bookmakers la pensano come il sottoscritto oppure no. Più tardi verifico.

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Con Lavazza da Revello al Roland Garros: sei “Carota Boys” pazzi per Sinner

i simpatici e colorati tifosi di Jannik Sinner hanno fatto il loro esordio sul Philippe Chatrier. E grazie all’intuizione di Lavazza che li ha scoperti durante il torneo di Roma, ora spopolano al Roland Garros

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Da un paio di giorni si aggirano per  il Roland Garros  in mise arancione con tanto di ciuffo verde in testa e lunedì sera sono sbarcati sul Philippe Chatrier.
Sono partiti da Revello, paesino del cuneese a circa sessanta chilometri da Torino e sono i Carota Boys:
“Siamo ospiti da un paio di giorni della Lavazza che ci ha permesso di realizzare un sogno. L’idea è nata per scherzo a Roma dove abbiamo comprato i vestiti da carote in onore del nostro idolo Jannik Sinner”.


Enrico Ponzi, Lorenzo Ferrato, Alessandro De dominici,  Gianluca Bartorello, Alberto Mondino e Francesco Gabuardi, questi i nomi dei sei ragazzi trai 26 e 28 anni che si divertono e fanno divertire sostenendo il numero 1 italiano.

“Giochiamo tutti a tennis a livello amatoriale, Jannik è il nostro giocatore preferito e abbiamo il sogno di poterlo incontrare, ma sosteniamo tutti i giocatori italiani”.

 

Lavazza li ha scoperti a Roma e li ha invitati al Roland Garros intuendo il potenziale attrattivo di un’idea simpatica che sta spopolando su Instagram e tiktok.

Oltre al desiderio di incontrare il loro idolo, che  magari a breve, sorseggiano un espresso al Village al box Lavazza sarà possibile realizzare, il loro obiettivo è “profanare” il Centre Court di Wimbledon: in fondo le carote sui prati ci stanno proprio bene…

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