Tsitsipas dopo la batosta con Alcaraz: “D'ora in poi eviterò i sonnellini prima delle partite, mi sentivo fiacco”

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Tsitsipas dopo la batosta con Alcaraz: “D’ora in poi eviterò i sonnellini prima delle partite, mi sentivo fiacco”

“Carlos ha giocato molto bene, ma non direi in modo eccezionale” afferma Stefanos Tsitsipas, avvilito. “Non vorresti mai vivere certe giornate”

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Stefanos Tsitsipas nel 2021 è stato a un solo set dal vincere il Roland Garros nella finale poi persa in 5 per mano di Novak Djokovic, ma contro Carlos Alcaraz nel quarto di finale di ieri sera è sembrato un altro giocatore rispetto a quell’epoca, scarico, poco reattivo e in diversi momenti preso a pallate da un avversario straripante. Ma quanti siano stati i suoi demeriti e quanti invece i meriti del rivale prova a spiegarlo lo stesso Stefanos alla stampa dopo il match.

D. Stefanos, puoi farci comprendere quanto sia dura giocare contro Alcaraz?

STEFANOS TSITSIPAS: “Mah, in realtà non è che abbia molto da dire. Credo lui abbia giocato alla grande, ma non in modo eccezionale. Lato mio, cercherò di evitare di assumere pastiglie di melatonina e di schiacciare pisolini prima delle partite perché sembra chiaramente non funzionare come strategia”.

D. Puoi piegarci meglio questo problema dei sonnellini? È qualcosa che hai fatto prima di tutti i match o solo prima della partita con Carlos?

STEFANOS TSITSIPAS: “La programmazione mia e dei miei match è stata un po’ difficile nei giorni scorsi. Ho giocato alcune sessioni serali e questo ha scombussolato il mio ritmo nel sonno. E sapete che il recupero è la parte più importante soprattutto negli Slam. Avevo preso la melatonina anche prima di un match con Djokovic un anno (a Parigi-Bercy 2019, ndr), e il punteggio dei primi due set era stato identico a quello con Carlos”.

D. In sostanza ti sentivi molto fiacco o qualcosa di simile…

STEFANOS TSITSIPAS: “Non voglio più parlarne perché non voglio togliere meriti alla vittoria di Alcaraz. Ha giocato alla grande, quindi andiamo avanti”.

D. Stef, sappiamo quanta passione hai per il tennis. Pensi che il vincere o perdere una partita ti condizioni nel profondo anche come persona?

STEFANOS TSITSIPAS: “Wow, è una domanda complicata. Sembro emotivamente coinvolto ora? Se sì, è perché ci tengo. Non è mai bello fare esperienza di sconfitte del genere. Credo sia importante avere persone intorno che ti capiscano anche in questi momenti, senza che provino compassione pur lasciandoti solo con te stesso. E nei primi due set non è stato piacevole, mi sono sentito dormiente, in un certo senso”.

D. So che in questo momento non ti interessa parlare della semifinale tra Carlos e Novak. Ma visto che li hai affrontati entrambi, puoi fare un paragone tra di loro? Com’è giocarci contro?

STEFANOS TSITSIPAS: “Beh, uno ha esperienza, l’altro ha gambe incredibili visto che si muove come Speedy Gonzalez. Carlos può colpire potente, Nole predilige il controllo più di qualunque altra cosa, insieme alla precisione per far muovere il più possibile l’avversario. Non faccio pronostici perché non sono bravo. Lasciamo che vinca il migliore”.

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