Le rimonte di Djokovic negli Slam: un buon segno per la vittoria? E chi dei Big3 ha fatto meglio?

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Le rimonte di Djokovic negli Slam: un buon segno per la vittoria? E chi dei Big3 ha fatto meglio?

Per la seconda volta allo US Open Novak Djokovic rimonta da due set di svantaggio. Ripercorriamo le otto rimonte del serbo che per ben quattro volte ha poi vinto il torneo. Federer e Nadal come se la sono cavata?

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È stato Novak Djokovic stesso a dichiararlo: “Ho mandato un messaggio ai contendenti al titolo”. Il contenuto è chiaro a tutti: non bastano due set di vantaggio in uno Slam per piegare la resistenza del campione serbo.

Il successo contro il connazionale Laslo Djere dopo aver perso i primi due set con un doppio 6-4  rappresenta l’ottava rimonta vincente da due set di svantaggio per il trentaseienne di Belgrado.

Riavvolgiamo il nastro e vediamo le rimonte del campione serbo e l’esito del torneo. Tra la prima rimonta e l’ultima, quella odierna, sono passati ben 18 anni. Era il 2005, la stagione d’esordio a livello Slam per il diciottenne Djokovic, con le qualificazioni superate sia in Australia, sia a Parigi, sia a Wimbledon. E proprio sui prati inglese arriva la prima rimonta nel secondo turno contro lo spagnolo Guillermo Garcia Lopez, in quel momento numero 81 al mondo mentre il serbo era il 128. Djokovic perse i primi due set con un doppio 3-6 per poi rimontare vincendo due tie-break, prima di chiudere 6-4 al quinto. Il torneo per il serbo finì nel turno successivo per mano della testa di serie numero 9 Sebastien Grosjean.

Per rivedere Nole nuovamente vincitore sotto di due set bisogna fare un salto al 2011. New York, semifinale contro Roger Federer. Il tennista svizzero conduce 7-6 6-4 per poi subire la rimonta del tennista serbo. Djokovic era numero 1 del seeding, Federer il numero 3. Quell’edizione dello US Open, Djokovic la vincerà sconfiggendo in quattro set Nadal e mettendo in bacheca lo Slam numero 4, il primo a Flushing Meadows.

L’anno successivo al Roland Garros fu il nostro Andreas Seppi a mettere alle corde il campione di Belgrado. Erano gli ottavi di finale, Djokovic uscì indenne dal forcing dell’italiano, superò al quinto set Tsonga nei quarti, e dopo aver battuto Federer in semifinale, si arrese a Nadal all’ultimo atto.

Sempre ottavi di finale, altra rimonta. Era il 2015, il luogo del delitto è nuovamente l’erba di Wimbledon. Il sudafricano Kevin Anderson, uno difficile da breakkare, si aggiudica i primi due set al tie-break. Djokovic non si scompone domina il terzo 6-1 per poi chiudere 6-4 7-5. Quell’edizione Djokovic la vincerà alzando il suo nono trofeo Slam, il terzo Wimbledon del suo palmares. 

Dopo il 2015 bisogna aspettare quasi 6 anni per rivedere di nuovo Nole in una situazione di difficoltà del genere e gli capita per ben due volte nell’edizione 2021 del Roland Garros. Agli ottavi subisce la voglia di vincere di Lorenzo Musetti. L’allora diciannovenne italiano scappa via avanti di due set, deliziando gli spettatori del Philippe Chartrier. Tuttavia, deve fare i conti col suo fisico che lo abbandona piano piano cedendo per 6-1 6-0, prima di ritirarsi sotto 4-0 al quinto set. In quella stessa edizione Djokovic si trova nella situazione più difficile nel match che vale il titolo. Tsitsipas vince il primo set al tie-break e poi vola nel secondo 6-2. Al greco manca solo un piccolo passo per festeggiare il successo Slam ma Djokovic torna Djokovic e festeggia il secondo Roland Garros e il titolo Slam numero 19.

L’ultima volta è ancora ben scolpita nella mente dei tifosi italiani. Scenario ancora Wimbledon, anno 2022. Avversario Jannik Sinner, quarti di finale. Una battaglia memorabile come definita dal nostro Luca Baldissera (qui la cronaca). Ad uscirne vincitore è ancora il campione serbo che festeggerà lo Slam numero 21 regolando in finale l’australiano Kyrgios. 

L’unica occasione in cui sotto 2 set a zero la rimonta al quinto è fallita è la finale dello US Open 2012. Murray scappa avanti di 2 set, Djokovic conquista i due successivi per 6-2 6-3 ma è costretto a cedere nettamente nel quinto per 6-2.

I nove match giocati al quinto da 0-2 sono equamente distribuiti tra i 3 slam: Wimbledon, Roland Garros e US Open. Evento che invece non è mai avvenuto in Australia, in quella che è la seconda casa di Djokovic, avendo conquistato 10 dei 23 Slam a Melbourne.

Viene naturale quindi chiedersi cosa hanno fatto gli altri 2 membri dei Big3 in situazioni del genere?

Se il bilancio di Djokovic recita 8-1, quello di Federer recita 9-1. L’unica sconfitta per il tennista svizzero è arrivata in una finale Slam. Wimbledon 2008, il campione elvetico era sotto di due set contro Naral, orchestrò una rimonta grazie al tie-break conquistato nel terzo set, ma si arrese per 9-7 al quinto set in uno dei match più memorabili dell’Era Open.

Le rimonte di Federer hanno poi portato tre volte lo svizzero al titolo. Una arrivo in finale al Masters 1000 di Miami, quando ancora le finali dei Masters erano al meglio dei 5 set. Lo svizzero, infatti, riuscì a recuperare il doppio svantaggio a Nadal. Al Roland Garros 2009, Federer recuperò due set di svantaggio a Tommy Haas negli ottavi, per poi trionfare in finale contro Robin Soderling. L’altro titolo arrivò nel 2012, Federer rischiò molto al terzo turno contro il francese Benneteau, situazione che non gli impedì di festeggiare al termine delle due settimane il suo settimo Wimbledon, in finale contro Andy Murray.

Nadal è colui che si è trovato meno di tutti in questi situazione: 4 vittorie e una sconfitta. Due volte però le rimonte sono valse il titolo in finale: Masters di Madrid del 2005 contro Ljubicic, e Australian Open 2022 contro Medvedev. Gli altri tre match si sono disputati a Wimbledon, due rimonte vittoriose con Kendrick nel 2006 e Youzhny nel 2007, e una sconfitta con il lussemburghese Gilles Muller nel 2017.

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