US Open, Medvedev: "Condizioni brutali. Non ho la soluzione ma è il caso di parlarne"

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US Open, Medvedev: “Condizioni brutali. Non ho la soluzione ma è il caso di parlarne”

In semifinale la sfida con Alcaraz: “Ha energia extra rispetto agli altri e tutti i colpi nel suo arsenale. Per batterlo devo servire meglio”

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Daniil Medvedev - US Open 2023 (foto Twitter @atptour)
 

Nella canicola newyorchese, con caldo e umidità che la fanno da padrone, ad aggiudicarsi il derby russo è Daniil Medvedev. Vittoria in tre set per il numero 3 al mondo che regola l’amico Andrey Rublev e si guadagna l’accesso per la semifinale contro Carlos Alcaraz. Una sfida in cui si è trovato per tre volte sotto di un break e altrettante volte è stato in grado di recuperare, sebbene quello che rimane nella mente di Medvedev sono le condizioni proibitive che hanno inficiato la prestazione dei due tennisti. Ecco quanto dichiarato in conferenza stampa dal tennista russo.

MODERATORE: Tre set difficili. Due ore e 48 minuti. Hai dovuto recuperare più volte una situazione di svantaggio nel punteggio. Le condizioni. Ora si passa alle semifinali. Parlaci di questo successo.

DANIIL MEDVEDEV: “Dura. Potrei parlare molto. Condizioni brutali per entrambi. Non so se si potesse vedere attraverso la telecamera, perché stavamo sudando così tanto e usando molti asciugamani che non ho più pelle sul naso. Qui è rosso, ma è non a causa del sole perché non sono bruciato ma non ho più pelle. Ho appena visto Andrey nello spogliatoio e la sua faccia era molto rossa, e non era a causa del sole quindi immagino sia la stessa cosa. Questo dice tutto, come se avessimo lasciato tutto là fuori. Il fatto è che, se si fosse andati oltre, penso che avremmo dato ancora di più in campo. Poi credo che non mi fosse rimasto niente in corpo ma se la partita fosse andata avanti avrei trovato qualcosa. E suppongo sia una cosa che definirei pericolosa, fino a che punto saremmo potuti arrivare? Forse giocare cinque set. Se le cose fossero andate bene avremmo avuto un po’ di difficoltà il giorno dopo e andrebbe tutto bene, oppure ci troveremo davanti ad una situazione come quella di Yibing Wu che è svenuto a Washington a causa del caldo. Suppongo questo sia la domanda da porsi.

D. C’è qualcosa che vorresti vedere cambiare nel modo in cui viene gestito il torneo e il tennis in generale in questo tipo di condizioni?

DANIIL MEDVEDEV:Il fatto è che non sono sicuro di cosa si possa fare. Perché probabilmente non possiamo fermare il torneo per quattro giorni perché ci sono stati tre, quattro giorni in cui il clima è stato così brutale, perché poi praticamente si rovina tutto: TV, i biglietti, tutto. Quindi non penso che si possa seguire questa strada. Potremmo giocare al meglio dei tre set quando le condizioni sono così? Alcuni ragazzi non sarebbero felici. Perdi i primi due set e la partita è finita e tu dici: “Accidenti, volevo rimontare”. E allo stesso tempo ne parlo perché forse finirò la mia carriera e non succederà nulla e quindi parlo inutilmente, ma la domanda è che non vogliamo che succeda qualcosa e poi dire Medvedev lo ha detto un paio di anni fa. Ma non ho la soluzione, perché anche se giochiamo tutte le partite di notte magari in campi diversi, abbiamo visto Sinner-Zverev. Le condizioni non erano molto migliori del mio match con Andrey perché anche di notte a New York può essere davvero caldo e umido.Non ho soluzioni reali ma è comunque meglio parlarne un po’ prima che succeda qualcosa. E’ sempre meglio.”

D. Come ex campione qui, come descriveresti il ​​tuo livello di gioco adesso rispetto a quando hai vinto? Hai detto che bisognerà essere a più del 100% per battere l’Alcaraz. In questo momento, per come stai giocando, come valuteresti il ​​suo valore rispetto all’Alcaraz?

DANIIL MEDVEDEV: “Difficile dirlo prima di incontrarlo, quindi voglio pensare che sia sufficiente, perché sto giocando alla grande. L’ho detto in campo. Sento che, a partire dal terzo set contro O’Connell, i miei avversari hanno giocato brutalmente bene contro di me. Come oggi Andrey, quando ha iniziato la partita, penso che abbia vinto 10 punti di fila e abbia mirato alle righe. Ho pensato dovrò giocare meglio di come sto facendo adesso. È stato lo stesso praticamente in ogni partita. De Minaur nel primo set mi ha rifilato un 6-2. Quindi ho pensato devo essere migliore di così. Questo è ciò di cui sono davvero orgoglioso. A volte non è facile tornare in partita, restare lì in condizioni difficili. Andrey e Alex sono probabilmente due dei migliori ragazzi dal punto di vista fisico nel circuito e sono riuscito a farli soffrire. Ho sofferto anch’io ma sono riuscito a farli soffrire. Tutto ciò fa bene alla fiducia. Fa bene per le prossime partite. Se mi paragono a due anni fa, direi non peggio. Due anni fa è stato sufficiente. Per continuare su questa strada, mancano ancora due partite.

D. Cosa rende Alcaraz un avversario così difficile da sconfiggere? Cos’è quell’extra di cui avresti bisogno?

DANIIL MEDVEDEV: Ciò che lo rende così difficile è proprio il fatto che ha tutti i colpi nel suo arsenale. Ha energia extra rispetto agli altri giocatori. Molti giocatori, probabilmente opterei per il 97%, hanno difficoltà a colpire come vogliono la palla contro di me, come se fossi io sempre lì, in corsa, cercando di riprenderla. Lui può farlo solo perché ha questa potenza superiore, lo vediamo colpire vincenti di dritto a 100 miglia orarie o cose del genere. Alcuni giocatori, anche se ci provano, non ce la fanno. Quindi questa è una cosa che gli riesce bene nel dritto, ma ha anche il rovescio, lo slice e il dropshot. Quindi ha ogni colpo a sua disposizione durante la partita. Nel tennis, puoi sempre battere i tuoi avversari. Qualcuno ha battuto Novak. Qualcun altro ha battuto Rafa anche sulla terra battuta, cosa quasi impossibile, ma alcuni giocatori lo hanno fatto. È lo stesso vale per Carlos. Ogni volta che giocherò contro di lui voglio provare a vincere, quindi l’ho già detto una volta, devo servire meglio rispetto alle partite precedenti. Devo servire sulle linee, se necessario. Devo mettere in gioco i miei colpi e cose del genere. Ho bisogno di essere presente al 100% ed essere migliore.

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