ATP Astana: il trionfo di Mannarino, battuto Korda in rimonta

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ATP Astana: il trionfo di Mannarino, battuto Korda in rimonta

Quarto titolo in carriera per il veterano francese, Korda si scioglie sul più bello

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Adrian Mannarino - Australian Open 2022 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

[6] A. Mannarino b. [5] S. Korda 4-6 6-3 6-2

Adrian Mannarino trionfa nella finale dell’Astana Open, battendo in rimonta Sebastian Korda (23 anni, numero 28 del ranking) e conquistando così il quarto titolo ATP della carriera (‘s-Hertogenbosch 2019, Winston-Salem 2022 e Newport 2023).

Mannarino (35 anni, numero 34 del ranking ) nella prima fase della carriera aveva avuto un rapporto complicato con le finali ATP, perdendo infatti le prime sei che aveva disputato, ma nel corso degli ultimi anni si è tolto uno sfizio dietro l’altro, conquistando vittorie e titoli in particolare sulle superfici più rapide, ideali per il suo tennis d’altri tempi.

Sebastian Korda perde la quinta finale della sua giovane carriera, la quarta consecutiva.

La perde perché nel corso della partita non è riuscito a fare tutto quello che invece è riuscito a fare il suo avversario nel momento in cui si è ritrovato in svantaggio per 4-6 1-3: cambiare la strategia di gioco, reagire emotivamente e agonisticamente, lottare in difesa, cercando di ribaltare lo scambio.

I difetti di Korda sono riemersi all’improvviso, uniti ovviamente a un’inevitabile stanchezza dopo la semifinale con Medjedovic di lunedì (quasi tre ore di lotta).

Il 23enne figlio di Petr può però consolarsi grazie ad una serie di prestazioni di buon livello e ad un rendimento eccellente al servizio, che l’ha comunque sostenuto nel corso di tutto il torneo.

Ricordiamo che Korda aveva cominciato alla grande la sua stagione, con l’obiettivo di avvicinarsi ai migliori giocatori del mondo, ma purtroppo un infortunio al polso aveva interrotto il suo salto di qualità (finale ad Adelaide con Djokovic, quarti di finale all’Australian Open dominando Medvedev)

Grazie a questo successo Mannarino nella prossima classifica ATP tornerà al numero 23 del mondo, riavvicinandosi al suo best ranking di numero 22 ottenuto nel Marzo del 2018.

Primo set: Korda è perfetto al servizio e alla prima occasione piazza il break

Parte meglio il veterano francese, che nel secondo game della partita si procura immediatamente due palle break consecutive, ma Korda le annulla entrambe con un ace e un servizio vincente: il servizio dell’americano è il tema principale di questi giorni decisivi del torneo di Astana.

Sebastian non si è mai fatto breakkare nel corso della semifinale con Medjedovic, in diciotto turni di battuta ha infatti perso solamente dieci punti con la prima palla in campo e in generale ha subito solo una manciata di break nel corso di tutto il torneo (solamente tre in tutta la settimana).

Korda però ovviamente non si aggrappa solo al servizio: è infatti uno dei tennisti più talentuosi del circuito e lo dimostra nel corso del primo parziale, quando appunto riesce a non farsi irretire dal fioretto di Mannarino.

La ragnatela francese che nel corso degli ultimi anni ha destabilizzato uno dietro l’altro i più potenti tennisti del circuito sembra invece esaltare la mano delicata di Korda, che risponde con delicatezza alle traiettorie senza peso dell’avversario, per poi cambiare ritmo, accelerando all’improvviso, come ad esempio nel nono (e decisivo) game del primo set: Korda vince il primo punto con uno scambio meraviglioso, costruito col fioretto (in particolare con un back in cross corto e stretto) e chiuso con un rovescio lungolinea vincente, e ripete lo schema nel punto successivo (back per rallentare lo scambio, e poi accelerazione improvvisa).

Mannarino ci mette tutto il resto, ovvero due clamorosi errori gratuiti consecutivi (il primo col rovescio, il secondo col dritto, un colpo più facile dell’altro) e arriva inevitabilmente il break: 5-4 e servizio per il figlio di Petr, che tiene a 15 grazie ad altri tre errori di un frustrato Mannarino: 6-4 in 40 minuti di gioco, per Korda cinque ace e solamente sette punti al servizio nel corso del parziale (8/12 con la seconda).

Secondo set: Korda si scioglie ad un passo dal trionfo, Mannarino rimonta

Il break di Korda stavolta arriva in fretta, per la precisione nel terzo game. Mannarino commette tre doppi falli, uno dei quali sulla palla break: ha tutta l’aria di essere una resa, e infatti l’americano conferma subito il vantaggio e si porta sul 3 a 1.

Ma a questo punto Korda si blocca, lasciandosi travolgere – come spesso gli succede – innanzitutto dal punto di vista agonistico e poi, ma solo successivamente, anche dal punto di vista tecnico.

Mannarino butta alle ortiche il piano partita, fa un passo in avanti e diventa improvvisamente aggressivo, in particolare con la risposta al servizio: due risposte vincenti, poi uno scambio intensissimo, ed è controbreak.

Ma il numero 34 del mondo non si ferma più, con Korda che invece ha lo sguardo sperduto e la solita faccia sbagliata, e il parziale diventa sempre più pesante, col 3-1 Korda diventa in pochi minuti un 5-3 Mannarino, perché Sebastian ha smesso di spingere con le gambe, il servizio è diventato quasi innocuo e le risposte francesi sono invece semplicemente fulminanti.

Mannarino si fa sentire e vola per il campo, Korda invece non ha reazioni di alcun tipo e anzi accetta in silenzio l’evoluzione della partita e l’improvvisa inferiorità fisica e tecnica.

I game consecutivi diventano cinque: Mannarino stavolta non ha riacciuffato il match col fioretto ma con l’improvvisazione (in particolare con la risposta) e grazie ad una fase difensiva da grande atleta. 6-3 e terzo set.

Terzo set: Korda non c’è più, Mannarino chiude la partita con un parziale di 11 game a 2

Korda rientra dalla sosta negli spogliatoi e si rende subito pericoloso ma si tratta solamente di un ultimo sussulto travestito da reazione.

Mannarino concede una palla break nel secondo game ma la annulla con un rovescio solido e profondo, e la partita di fatto finisce qui.

Il francese infatti nel game successivo breakka l’avversario a zero e scappa nel punteggio (3-1) con Korda ormai stanco (la semi di lunedì con Medjedovic ha sfiorato le tre ore) e pesantissimo negli spostamenti, completamente incapace di opporre un qualsiasi tipo di resistenza, emotiva, fisica o tecnica.

Mannarino invece si arrampica su una nuvola e gioca da lì, sciorinando tutto il repertorio, anche se le chicche sono rappresentate dalle risposte di rovescio in anticipo, ad esempio come quella lungolinea con cui chiude ogni tipo di storia breakkando nuovamente Korda sul 4-2: un mago del tempo.

Ma l’aspetto più impressionante è rappresentato dall’eccellente condizione atletica di questo ragazzino di 35 anni, che nel terzo set ha completamente stroncato le gambe di un 23enne, saltellando da un angolo all’altro del campo. Il tennis, la magia, ma anche la difesa.

Korda annulla due match point consecutivi, ma ormai è troppo tardi, e un servizio vincente regala il parziale (6-2) e la partita al veterano francese, che completa la rimonta con un parziale di 11 game a 2 e alza al cielo il quarto trofeo della sua carriera.

Jacopo Gadarco

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