Errani e Paolini festeggiano in doppio. Ultimo successo di una lunga lista: da Raffaella Reggi e Tatiana Garbin

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Errani e Paolini festeggiano in doppio. Ultimo successo di una lunga lista: da Raffaella Reggi e Tatiana Garbin

Dopo quasi nove anni una coppia italiana trionfa nel circuito WTA: occasione per ripercorrere i successi azzurri nel doppio. Per Sara Errani 28 titoli in 43 finali

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Jasmine Paolini e Sara Errani - WTA Palermo 2023 (credits to Ufficio Stampa Palermo Ladies Open)
 

S. Errani/J. Paolini b. M. Hontama/N. Stevanovic 2-6 7-6(4) 10-6

Sara Errani e Jasmine Paolini hanno vinto il titolo del torneo di doppio del WTA 250 di Monastir, sconfiggendo al supertiebreak la coppia composta dalla giapponese Mai Hontama e dalla serba Natalija Stevanovic col punteggio di 2-6 7-6 (4) 10-6 al termine di un’incredibile rimonta: le italiane infatti dopo aver perso il primo set si sono trovate in svantaggio per 5 game a 1 anche nel secondo, prima di ricucire fino al 5 pari e di vincere i due tie break.

Per Jasmine Paolini (che a Monastir ha raggiunto anche la finale nel tabellone di singolare, perdendola con Mertens) si tratta del secondo titolo in carriera a livello di doppio dopo quello di Amburgo 2021 conquistato in coppia con la svizzera Jil Teichmann (26 anni) mentre per Errani (36 anni, attualmente numero 122 del ranking in singolare) addirittura del 28esimo (in 43 finali): Sara è ovviamente la tennista italiana più vincente in doppio di sempre con 5 Slam (Australian Open 2013 e 2014, Roland Garros 2012, Wimbledon 2014 e US Open  2012), 5 Tornei 1000, 2 Tornei 500 e ben 16 a livello di WTA 250, l’unica insieme a Roberta Vinci ad aver completato il cosiddetto Career Grand Slam.

Errani e Paolini avevano già raggiunto una finale nel corso 2022, nel torneo di Melbourne, perdendola nettamente in due set (6-3 6-1) con le statunitensi Pegula/Muhammad: le due azzurre hanno sfatato un tabù che durava da quasi nove anni, perché l’ultima coppia italiana che aveva conquistato un titolo WTA era stata proprio quella formata da Errani e Vinci, che nel 2015 vinsero Auckland battendo in finale Aoyama/Vorakova col punteggio di 6-2 6-1. Per quanto riguarda le doppiste italiane va anche citata la finale nel WTA di Palermo raggiunta nel 2020 dalla coppia Trevisan/Cocciaretto, fu sconfitta da Rus/Zidansek (7-5 7-5).  

Un tuffo nel passato con Raffaella Reggi e Tatiana Garbin

Il successo delle tenniste azzurre in doppio comunque parte da lontano. In questo pezzo Amarcord pubblicato su Ubitennis oltre 10 anni fa abbiamo ripercorso le principali tappe dei successi italiani, e non può non venir menzionata Raffaella Reggi. Prima italiana di sempre a conquistare un torneo del Grande Slam, la faentina vinse in coppia con Sergio Casal il doppio misto allo US Open del 1986. In totale furono 3 i titoli di doppio sul circuito femminile tra cui gli Internazionali d’Italia nel 1985 (disputati a Taranto, in coppia con Sandra Cecchini e vinti da Raffaella anche in singolare), e un best ranking n.25 il 24 giugno 1991.

Risultati in doppio più costanti li ha raggiunti nello stesso periodo proprio Anna Maria (Sandra) Cecchini: 11 titoli e 8 finali WTA, semifinale a Parigi e quarti di finale allo US Open nel 1993 sempre in coppia con l’argentina Patricia Tarabini, best ranking n.22 il 13 settembre 1993; numeri da completarsi con i 11 trofei e 7 finali di singolare, quarti di finale al Roland Garros 1985, best ranking n. 15 il 14 marzo 1988.

Nella storia del tennis italiano inoltre, una delle giocatrici più vincenti è l’attuale capitano della nazionale Tatiana Garbin. Per Garbin un solo titolo in singolare ma addirittura 11 vittorie in doppio e una finale davvero prestigiosa, quella degli Internazionali d’Italia del 2007, persa contro la francese Natalie Dechy e Mara Santangelo, che sempre nel 2007 vinse anche il Roland Garros in coppia con l’australiana Alicia Molik (prima italiana a vincere un torneo dello slam in doppio, Santangelo nel 2007 vinse quattro tornei con quattro compagne diverse). Impossibile non citare la splendida carriera (anche) in doppio di Flavia Pennetta: 17 titoli, best ranking di numero 1, un titolo slam a Melbourne nel 2011 (in coppia con l’argentina Gisela Dulko) e due finali a New York (2005 e 2014).

Al maschile, gli ultimo allori sono di Bolelli/Fognini e Vavassori/Pellegrino

In campo maschile l’ultimo successo di una coppia tutta italiana è firmato da Vavassori e Pellegrino: al loro primo torneo insieme a livello ATP, i due Andrea hanno salvato un match point in finale a Seyboth Wild/Soto per poi importsi al super tie-break del 250 di Santiago in Cile a marzo. Tornando indietro di un mese troviamo Simone Bolelli (best ranking numero 8) e Fabio Fognini (best ranking numero 7), da anni il nostro punto di riferimento della specialità: i due a fine febbraio hanno trionfato nel torneo ATP 250 di Buenos Aires, sconfiggendo col punteggio di 6-2 6-4 la coppia formata dal colombiano Barrientos e dall’uruguaiano Behar. Il fiore all’occhiello della carriera dei “chicchi” resta ovviamente l’Australian Open conquistato nel 2015 (6-4 6-4 a una signora coppia, Herber-Mahut). Per Fognini otto titoli in carriera in doppio, per Bolelli (che da un certo punto in poi della carriera si è dedicato interamente alla specialità) invece undici. Nel corso degli ultimi anni la scuola italiana di doppio ha prodotto un ottimo giocatore come Andrea Vavassori (best ranking in singolare di numero 128, in doppio di numero 41) che può vantare a livello ATP tre titoli (Marrakech 2023, Santiago 2023, Cagliari 2021) e tre finali perse (di cui due nel 2023 in coppia con Simone Bolelli, da segnalare in particolare quella nell’ATP 500 di Halle).

Nicola Pietrangeli è uno dei tennisti italiani più vincenti in doppio (12 titoli tra doppio e doppio misto, compresi il Roland Garros del 1958 e del 1959) ma Adriano Panatta è semplicemente irraggiungibile coi suoi 18 tornei vinti. Dodici vittorie anche per lo storico compagno di Panatta, ovvero Paolo Bertolucci, mentre Potito Starace (col suo meraviglioso kick da sinistra, perfetto per il doppio) ha conquistato sei tornei, esattamente come l’aretino Daniele Bracciali. A quota cinque Diego Nargiso e Omar Camporese.

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