ATP Parigi-Bercy: Medvedev già fuori! Super Dimitrov si prende una gustosa rivincita. Out anche Paul

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ATP Parigi-Bercy: Medvedev già fuori! Super Dimitrov si prende una gustosa rivincita. Out anche Paul

Battaglia durata quasi tre ore che vede prevalere il bulgaro al settimo match point. Lo statunitense Paul cede a Van de Zandschulp e dice addio ai sogni di andare a Torino

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Grigor Dimitrov - Pechino 2023 (Foto Twitter @ATPTour_ES)
 

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G. Dimitrov b. [3] D. Medvedev 6-3 6-7 (4) 7-6 (2)

La vendetta è un piatto che va servito freddo. Dopo la sconfitta patita settimana scorsa a Vienna, Grigor Dimitrov si prende la rivincita, piazzando subito la sorpresa di giornata avendo la meglio in tre set, 6-3 6-7(4) 7-6 (2), sul numero 3 al mondo e recente finalista a Vienna, Daniil Medvedev. Seconda eliminazione pesante per il Rolex Paris Masters dopo quella di Carlos Alcaraz arrivata nella giornata di martedì. Cade un’altra testa di serie, in apertura di programma, lo statunitense Tommy Paul. Il numero 12 del seeding saluta Parigi cedendo in tre set al qualificato Botic Van de Zandschulp. Il tennista olandese con questo successo cancella il nome di Paul dalla lista dei nomi di coloro che lottano per un posto alle ATP Finals di Torino.

Terza vittoria contro un top 5 in poco più di un mese. Lo stato di grazia di Grigor Dimitrov continua e dopo la semifinale di Shanghai, eliminando Alcaraz nel suo tragitto, arriva la vittoria contro il russo Daniil Medvedev per guadagnarsi l’accesso agli ottavi dell’ultimo Masters 1000 stagionale contro il kazako Alexander Bublik.

Primo set: super Dimitrov manda fuori giri Medvedev

Partenza a razzo quella di Grigor Dimitrov. Il bulgaro scappa subito via sul 3-0 non concedendo nulla sul suo servizio e approfittando dell’inizio soft di Medvedev. Il russo non incide con la prima e la strategia di cercare il rovescio di Dimitrov non paga. Il bulgaro, infatti, gioca il rovescio prevalentemente in slice togliendo tempo e ritmo al russo. Il numero 17 ATP dimostra pazienza e nella prima parte del set prevale anche negli scambi medio lunghi. A rimettere il match in equilibrio ci pensa qualche errore di troppo del bulgaro, soprattutto col dritto. La prima palla break, infatti, matura grazie a un comodo dritto in avanzamento spedito in corridoio da Dimitrov. Il bulgaro lotta per 10 minuti in quello che rivela un game maratona ma cede alla pazienza e agli angoli trovati dal russo. Il numero 3 ATP piega le resistenze del bulgaro che proprio in quel gioco non trova la combinazione in uscita dal servizio che ha funzionato bene nei primi giochi.

Il controbreak, tuttavia, è immediato. Medvedev sbaglia e paga l’aggressività del bulgaro in risposta. I gratuiti di Medvedev salgono vertiginosamente mentre Dimitrov continua a dare spettacolo. Il bulgaro continua a togliere ritmo con lo slice e quando può cercare di accelerare col dritto. Determinante la prestazione a rete che lascia senza difese un frastornato Medvedev che cede il primo set per 6-3 dopo poco più di 40 minuti. Dritto e servizio del numero 3 al mondo non lasciano il segno e la tattica di Dimitrov paga dividendi consentendogli di portare a casa il primo set.

Secondo set: Medvedev litiga con il pubblico ma ha la meglio al settimo set point

Nel secondo set la qualità dei colpi di Medvedev sale, lo stesso non si può dire della sua efficacia al servizio. Il russo non sembra sicuro su questa superficie e la ragnatela di scambi che è solito tessere da fondo campo ne risente. Il russo risponde sempre da posizione molto arretrata ma sembra non trovare il solito tempismo e con il conseguente vantaggio che riesce ad ottenere dal posizionamento così profondo.

Nonostante ciò, la prima palla break del set arriva a favore del russo. Quando il bulgaro non è lucido ne risente il dritto, infatti, due dritti consecutivi out valgono il break Medvedev. Chiamato a servire per il set il russo si scioglie. Tre gratuiti di fila e arrivano due palle break consecutive per Dimitrov. Lo slice del bulgaro fa ancora male ed è ecco he un dritto a rete di Medvedev proprio su un velenoso slice di Dimitrov vale il break.

Si arriva ad uno dei momenti più folli del match. Dimitrov fa e disfa si trova più volte con l’acqua alla gola ma riesce a dare il meglio di sé nei momenti più complicati. Annulla ben sei set point, due nel decimo gioco e quattro nel dodicesimo, strappando anche gli applausi della Accor Arena per alcune giocate a rete. Fischi, invece, per Medvedev che litiga col pubblico francese, tanto da rifiutarsi di voler riprendere il gioco. Qualche minuto degna di uno scadente spettacolo teatrale e il warning del chair umpire rimettono la situazione in carreggiata.

Il primo a tentare la fuga nel tie-break poco prima del cambio campo è Medvedev. Il russo gioca una buona palla corta, non essendo il miglior colpo della casa, si salva a rete e poi chiude facilmente su un lob mal eseguito dal bulgaro. Sul 5-4 Medvedev nessuno dei due tiene il servizio e un passante di dritto di Medvedev chiude il tie-break per 7-4. Un parziale nel quale i numeri mostrano un certo equilibrio (19 gratuiti a testa) se no una leggera propensione per Dimitrov (17 vincenti a 12), con il bulgaro che paga la scarsa resa con la seconda (4 su 16) e un brutto finale di tie-break.

Terzo set: Dimitrov ha la meglio al settimo match point

Il terzo set è un crescendo di emozioni. Dimitrov continua a farsi preferire con la sua maggiore varietà di colpi. Medvedev dal canto suo continua a non trovare incisività col servizio e infatti deve prima fronteggiare due palle break nel secondo gioco per poi cedere il servizio nel sesto. Sembrerebbe una situazione di controllo per Dimitrov che nei suoi quattro game al servizio del terzo set aveva perso solo 3 punti; invece, si entra in uno di quei game per cuori forti. Gioco durato ben 10 minuti nel quale Medvedev annulla ben 4 match point, uno dei quali al termine di uno scambio durato ben 47 colpi.

Sono proprio gli scambi lunghi a fare la differenza col russo che prevale per piazzare il break. Quando tutto sembra ormai apparecchiato per il tie-break ecco che arriva un altro game folle nel quale tra colpi spettacolari ed errori Medvedev esce indenne da altri due match point. Il tie-break è a senso unico Dimitrov scappa subito 5-0, e ancora a rete dove ha dominato la sfida chiude settimo match point.

[Q] B. Van de Zandschulp b. [12] T. Paul 6-4 2-6 6-3

Sul Court 1 della Accor Arena si chiudono i sogni di giocare a Torino di Tommy Paul. Lo statunitense incappa in una giornata non delle migliori e si trova a dover cedere il passo in tre set all’olandese Botic Van de Zanschulp. Il tennista olandese, numero 60 ATP, si regala con questo successo i quarti di finale con Andrey Rublev.

Primo set beffardo per Tommy Paul. Il numero 12 al mondo manca le opportunità per il break in apertura e non converte un’altra chance nel nono gioco. Paul con il proprio servizio aveva concesso quasi nulla al suo avversario con tre punti in quattro turni di servizio. La musica cambia con lo statunitense chiamato a servire per restare nel set. Due errori dello statunitense e un dritto vincente dell’olandese portano Van de Zandschulp a set point. Il numero 60 al mondo aggredisce sin dalla risposta prende campo, attacca a rete con il recupero di Paul che finisce in corridoio.

Secondo set nel quale piovono palle break saranno ben 15 ma a fare la differenza è stato il maggior cinismo di Paul. Il numero 12 ATP annulla tutte e otto le occasioni di Van de Zandschulp. L’olandese dal canto suo parte subito ad handicap cedendo il servizio in apertura di set per poi trovarsi sotto 5-1 dopo non aver difeso nuovamente il suo turno di battuta nel quinto gioco.

Anche nel set decisivo continuano ad accumularsi palle break Van de Zandschulp ne annulla sei nei primi due giochi. Paul è costretto a salvarne due nel quarto. Il match vive a sprazzi, i due sono poco cinici, giocano molto in spinta cercando il vincente e il forzato dell’avversario. Il break decisivo arriva nel sesto gioco. Paul alterna buoni punti a colpi steccati. Salva una palla break ma sulla seconda commette un doppio fallo sanguinosissimo. L’olandese si aggiudica il set decisivo avendo la meglio negli scambi meno lunghi e limitando gli errori rispetto allo statunitense che saluta quindi Parigi.

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