Next Gen ATP Finals, preview dell'ultima partita dell'anno: Fils favorito su Medjedovic per diventare il terzo vincitore più giovane

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Next Gen ATP Finals, preview dell’ultima partita dell’anno: Fils favorito su Medjedovic per diventare il terzo vincitore più giovane

Medjedovic, primo finalista fuori dalla top 100, guarda a Sinner come esempio e sogna un incasso da record. Fils per legittimare il probabile titolo di Newcomer dell’anno

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Il lungo viaggio della stagione 2023 è ormai arrivato all’ultima fermata. Lo farà alle 18 in una stazione insolita: Jeddah. Sul treno sono rimasti solo due giovani talenti, molto diversi tra loro però: uno è già una realtà ad alto livello (e sarà con tutta probabilità eletto Newcomer dell’anno), l’altro è la rivelazione della settimana. Mentre si parla insistentemente di 2024, tra ritorni, obiettivi e programmazioni, Arthur Fils e Hamad Medjedovic giocheranno quindi l’ultima partita dell’anno tennistico per quanto riguarda il circuito maggiore (i Challenger finiscono domenica). Uno di loro diventerà il sesto campione Next Gen della storia, il primo in terra saudita dopo le cinque edizioni disputate a Milano. Il favorito è indubbiamente il 2004 francese: lo dice il ranking, dove Arthur precede Hamad di ben 74 posizioni, e lo dicono i risultati ottenuti in stagione. E le quote dei bookmakers sono allineate a queste considerazioni: la vittoria di Fils paga mediamente 1.60, quella di Medjedovic supera in alcuni casi i 2.30.

In palio non ci sono punti per la classifica ATP, ma c’è un assegno da capogiro: 514mila dollari. Chi vincerà il torneo lo farà infatti da imbattuto e potrà quindi incassare la massima cifra prevista all’interno del montepremi più ricco della storia del Master under 21 con 2 milioni di dollari complessivi. L’anno scorso Brandon Nakashima – anche lui undefeated champion – si dovette “accontentare” di 433mila dollari. Comunque, fu per lui un’iniezione di denaro straordinaria, di poco inferiore a quella accumulata nel corso di un 2023 a dire il vero piuttosto deludente (680mila $). Per Medjedovic, che ha fin qui ricevuto sostegno finanziario da Djokovic, non sarebbe come vincere il reality di Squid Game ma al superenalotto sì: fin qui in carriera ha infatti guadagnato 100 mila dollari in meno rispetto a quanto incasserebbe trionfando in finale. La differenza con Fils è significativa: per il francese la vincita equivarrebbe al 50% dei suoi guadagni.

Dopo questa parentesi molto cinica, non è facile ma comunque doveroso cercare anche un significato tennistico in questa finale. È la terza più giovane nella storia delle Next Gen, dietro a quelle del 2019, in cui si affrontarono Sinner (18) e De Minaur (20), e del 2021, in cui Alcaraz (18) superò Korda (21). Questa volta si affrontano un 19enne e un 20enne: Fils può diventare il terzo più giovane vincitore della competizione, alle spalle proprio di Jannik e Carlos, mentre Medjedovic sarebbe il primo campione Next Gen fuori dalla top 100. La classifica del francese (n. 36) è molto simile a quella che aveva Alcaraz nel 2021, allora numero 32. Anche il serbo, però, può trovare un raffronto a dir poco incoraggiante nel precedente di Sinner che nel 2019 riuscì a vincere da numero 95 del mondo.

Per Jannik fu la prima affermazione in un torneo – per quanto eccezionale – del circuito maggiore. Lo stesso fu per Chung nell’edizione inaugurale del 2017 (purtroppo per lui è rimasto, per ora, anche l’unico titolo per via dei seri problemi fisici che lo hanno bloccato) e sarebbe così anche per Medjedovic che ha come miglior risultato a livello ATP la semifinale raggiunta nei 250 di Gstaad e Astana. Fils, invece, può emulare il percorso seguito da Tsitsipas, Alcaraz e Nakashima che a Milano si aggiudicarono il secondo titolo delle loro carriere. Arthur ha infatti già un trofeo in bacheca: quello di Lione, ottenuto da wild card grazie alla vittoria in finale su Cerundolo.

In ogni caso, guardando alle precedenti edizioni, la vittoria alle Next Gen Finals è quasi sempre un ottimo viatico per il futuro: 3 vincitori su 5 sono già riusciti ad arrivare addirittura tra i primi cinque giocatori del mondo, con le uniche eccezioni fin qui rappresentate da Chung (come detto, fortemente limitato dagli infortuni) e Nakashima, che nel 2023 non ha confermato quanto di buono mostrato a Milano un anno fa. L’americano è anche l’unico tra i 9 giocatori che hanno disputato la finale di questa competizione (De Minaur ne ha giocate due) a non essere ancora mai entrato tra i primi 30 del mondo. Fils (le cui ambizioni vanno comunque ben oltre la top 30 – basti vedere che nel suo angolo ci sono due super coach come Grosjean e Bruguera) e Medjedovic possono quindi guardare con fiducia al loro futuro a prescindere dall’esito del match odierno.

Ma chi vince?

Come detto, il favorito non può che essere Fils. Lo era alla vigilia del torneo e, forte della prima testa di serie, lo è ovviamente anche in finale, conquistata con la vittoria sul connazionale e coetaneo Van Assche. Nel derby francese Arthur ha dimostrato di poter contare su picchi di tennis elevatissimi, ma ha anche avuto un paio di passaggi a vuoto che con il format di punteggio delle Next Gen possono anche rivelarsi fatali. Lo potrebbero essere a maggior ragione contro un giocatore come Medjedovic che, nel corso di questa settimana, è stato praticamente inattaccabile nei suoi turni di servizio. Ne ha persi solo due su 43 (95%, mentre Fils è all’89) grazie a 50 ace totali e a un’impressionante 86% di realizzazione con la prima palla.

Se il serbo dovesse confermarsi su una percentuale di prime in campo vicina se non superiore al 70% (nel torneo è al 68, al momento), allora per il francese diventerebbe davvero difficile brekkarlo e si potrebbe quindi assistere a diversi tie-break. Non a caso, Hamad ne ha già giocati otto in quattro partite (di cui una nemmeno completata visto il ritiro nel corso del secondo set di Stricker in semifinale) vincendone cinque. Arthur, però, non è stato da meno: ne ha perso solo uno (contro Stricker) nei cinque giocati.

Un dato che potrebbe spaventare Medjedovic è quello che vede Fils praticamente sempre vincente contro giocatori fuori dalla top 100, con solo quattro sconfitte su 24 match. D’altra parte, il serbo si è ben comportato quando ha dovuto vedersela con dei top 50, battendone tre (Djere, Hanfmann e Djere) sui cinque affrontati.

Dopo Chung, Tsitsipas, Sinner, Alcaraz e Nakashima, avremo sicuramente un’altra Nazione rappresentata nell’albo d’oro. Per capire chi sarà il prossimo, anzi il Next, bisogna aspettare solo qualche ora.

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