D: Come Lorenzo Musetti, anche tu hai dovuto aspettare un po’ di più qui a Melbourne per ottenere una vittoria nonostante tu abbia fatto bene da juniores. Oggi c’era molto vento e molto caldo. Sommando tutto, alla fine ti sei piaciuta?
Cocciaretto: “Ho dei bellissimi ricordi qui da juniores, sono state le mie prime esperienze in grandi stadi. Molti italiani hanno faticato a vincere qui. Sono contenta del mio tennis, mi sono adattata molto bene al caldo e al vento. Vengo da un periodo un po’ complicato comunque, non tutti lo sanno ma sono stata malino. In Cina mi hanno ricoverata in ospedale e ci ho messo un po’ a riprendermi. IN BJK Cup stavo meglio ma non ancora al top, il team italiano mi ha aiutata molto. Poi a dicembre sono riuscita ad allenarmi con più continuità e tutt’ora sono consapevole che ci metterò un po’ a tornare nella mia miglior condizione. Ora mi sento bene, ma so che posso giocare ancora meglio. Quindi, devo stare tranquilla, essere paziente e bisogna lottare. In Cina ho sofferto per un’infezione batterica dovuta a qualcosa che ho mangiato o bevuto. Sono stata in una clinica privata che mi ha consigliato il torneo in cui stavo giocando e sono stata trattata benissimo. Certo, mi hanno fatto le analisi del sangue senza guanti, però hanno trovato di cosa soffrissi e mi hanno dato le medicine”.
D: L’esperienza a Siviglia, quindi, è stata un po’ frenata da questo tuo malessere?
Cocciaretto: “In realtà mi ha dato forza perché ero veramente a terra in quel periodo. Dopo essere guarita mi sono ammalata ancora, le mie difese immunitarie erano veramente basse. Però a Siviglia mi sono allenata, mi sono stati parecchio dietro e piano piano ho ritrovato la forza. Lì ho deciso di partecipare a due WTA 125 (Angers e Limoges, quarti in entrambi, ndr) perché in tre mesi avevo giocato solamente tre match. Di questa storia che sono stata male non ne ho parlato quasi con nessuno, però sì, è stato un periodaccio”.
D: Per te essere qui a Melbourne ha un valore importante quindi?
Cocciaretto: “Parecchio, anche perché la settimana scorsa ho perso una partita assurda(a Hobart con Putinseva, vinceva 6-0 4-0, ndr). Non mi era mai successa una cosa simile in vita mia. Il contrario sì, quindi aver ribaltato match quasi persi mi è capitato, ma in ogni caso questa sconfitta mi ha insegnato che fino a che non si stringe la mano all’avversaria il match non è vinto”.
Vanni Gibertini: Quanto ci hai messo a dimenticare quella sconfitta?
Cocciaretto: “In realtà è stato tutto molto inaspettato perché stavo giocando talmente tanto bene che non me ne capacitavo dato che in allenamento non avevo mostrato quel livello. Credevo di giocare male e di dover lottare. Alla fine del match, contando anche la mia ripresa nel terzo set, ero sì molto dispiaciuta, ma da come pensavo di poter giocare prima di scendere in campo non ho potuto che essere contenta del mio livello. Quindi mi sono detta di cancellare quanto accaduto, di allenarmi meglio per puntare a far bene qui a Melbourne. Mi sono costretta a non pensarci a quel match, anche perché poi sarei entrata in un loop negativo dato che difendevo la finale”.
D: A parte questo fattaccio che ci hai raccontato, come reputi il tuo 2023? Hai fatto buoni risultati negli Slam, la finale della BJK Cup con l’Italia e sei arrivata numero 1 d’Italia. Sei soddisfatta dei tuoi risultati?
Cocciaretto: “L’anno scorso è stato un po’ quello delle prime esperienze e quindi con questo bagaglio di conoscenze quest’anno potrà essere non dico migliore, ma almeno potrò essere più consapevole di quello a cui andrò incontro. Il livello si sta alzando, so che devo migliorarmi e ho decisamente più consapevolezza di me sapendo quello che ho fatto bene l’anno scorso. Nel 2023 ho giocato partite senza pressione – che poi di pressione non mi piace parlare, perché quella al massimo me la metto io da sola e in generale non sento di averne mai avuta – mentre in questo 2024 cercherò di migliorarmi e di limare i miei limiti che mi hanno condizionata in passato. Poi voglio divertirmi, sempre”.