Terzo set
Terzo parziale che alla fine ha avuto poco da dire; sembrava di vedere in via speculare quanto accaduto nel primo set. Jannik è stato chiaramente tradito dai suoi due colpi principali, servizio e dritto. Già del primo game, Jannik ha esposto il fianco e ha messo in campo la miseria di due prime su otto.

Un primo game nel quale lo spagnolo è stato bravo ad essere aggressivo e a togliere l’iniziativa all’azzurro.

Alla fine in quel primo game l’italiano è stato bravo a salvarsi, ma era solo il prologo di una fine annunciata a quel punto. Jannik comunque ci ha provato comunque e ha cercato di rimanere aggressivo. Fino al quinto game, e dopo aver di fatto dovuto cedere le armi con il doppio break il dato interessante è che Sinner aveva mantenuto l’inerzia degli scambi, salvo poi non riuscire a piazzare la zampata decisiva, causa errori di dritto montanti.

33% infatti era il dato più basso di conversion score che abbiamo visto far registrare a Sinner da almeno 6 mesi a questa parte.
Conclusioni
Abbiamo visto un andamento del match altalenante. Nel primo parziale Alcaraz ha avuto la pessima idea di giocare una partita di flipper, specialità nella quale Sinner eccelle. Nei parziali successivi invece ha trovato l’umilta di variare e infastidire Sinner con soluzioni che non gli consentivano di macinare con regolarità colpi pesanti, riuscendo sia a difendersi bene, sia ad accelerare con grandi soluzioni. Ma tale risultato a nostro avviso andando a leggere il match più in profondità può essere rintracciato anche da un paio di aspetti.
Sinner non è riuscito a smazzare dal centro del campo come in altre occasioni.

Nei loro 3 incontri nel 2023 abbiamo che:
Indian Wells ’23 – Alcaraz priva Sinner delle opportunità di giocare dal centro
Miami ’23 – Le opportunità ed efficacia di Sinner aumentano
Pechino ’23 – Sinner crea con una frequenza ed efficacia ancora maggiori
Oggi a Indian Wells ’24 invece cosa è successo?

A differenza degli ultimi incontri in cui Sinner è uscito vittorioso, nella semi 24 di Indian Wells lo spagnolo non ha consentito di sfruttare questa situazione di gioco all’italiano. Un altro modo di vedere la cosa è quello di vedere i dritti “normali” (quelli giocati dalla parte del dritto, escludendo quindi le soluzioni anomale inside-in e inside-out).

La posizione in risposta di Carlos
Infine un ultimo aspetto che è saltato sicuramente all’occhio dei telespettatori stanotte è stata la posizione in risposta di Alcaraz, molto diversa dal suo solito. Il grafico mostra i dritti che sono giocati durante lo scambio nei quali nessuno dei due si trova una situazione chiara di attacco o difesa. I classi colpi di scambio in palleggio. Si esamina Sinner e il dato in blu è quello contro Alcaraz, quello arancione la media lungo le 52 settimane, il dato in rosa la media del tour. Colpisce la quantità di dritti giocati in rete da Jannik, 3 volte superiore alla sua media nelle 52 settimane, segno che il colpo ieri è decisamente mancato.


Il numero in blu mostra la percentuale di risposte colpite nelle varie zone di campo., il dato in arancione la media sulle 52 settimane di Sinner, mentre il dato rosa la media del tour. È impressionante vedere come quelle colpite nella zona di campo più arretrata, almeno 2 metri dietro la linea di fondo campo, in stile Medvedev per intenderci, siano il 100%. Sapete invece qual è stata la media di Carlitos nel torneo? circa il 30%. In pratica lo spagnolo ha completamento stravolto il suo piano di gioco usuale. Questa strategia in risposta, unita alla capacità dello spagnolo di mettere in campo una tattica che ha avviluppato Sinner ha pagato frutti clamorosi. Se vediamo la performance al servizio di Sinner abbiamo che rispetto alla media del torneo l’efficacia è molto più bassa.


I punti facili, i cosiddetti cheap points diretti dal servizio sono stati molto meno: ace e servizi che non sono ritornati indietro sono passati dal 45% ad un misero 27%. Come evidenziato in precedenza poi questa minor dominanza al servizio si è tradotta poi in una maggior difficoltà a chiudere. Nonostante un grande primo set, alla fine l’italiano ha chiuso con un conversion score più basso di oltre il 20% rispetto al resto del torneo.